Cap.24 Una mancanza di... [pt.Singola]
Cap. 24 [pt.Singola]
Una mancanza di otaku
Exo-S si rigirò il libro tra le mani, osservando attentamente fronte e retro. Era davvero incredibile l'efficienza professionale raggiunta dai ghostwriters in quegli ultimi tempi. Aveva lasciato unicamente per qualche minuto Badpiece da solo e quei voraci compositori da tastiera erano riusciti a raccogliere informazioni tali da riempire un libro e pubblicarlo solamente qualche ora dopo.
Il maggiordomo tornò ad osservare la copertina sulla quale era stampata la foto di Badpiece di profilo che guardava un morente e poetico tramonto. "Badpiece: un eroe, una leggenda" lesse mentalmente il titolo scritto in un brillante carattere dorato. Passò quindi al retro "La coraggiosa storia di un semplice uomo che ha combattuto il terrorismo con tenacia e ha raggiunto il successo nella vita" recitava il generico riassunto lì stampato.
-Ed ha detto qualcosa?- chiese Exo-S confuso.
Dopo la riunione con i MajestY, l'operoso maggiordomo si era efficientemente diretto verso l'ultimo pezzo da posizionare sulla sua scacchiera, ed era così giunto al SSL (Super Segreto Laboratorio, conosciuto anche come SSLab, anche se nei più alti ambienti scientifici tutti si riferivano ad esso semplicemente come SS), che si trovava su un piccolo isolato satellite che orbitava intorno a Sup-Ville.
Una volta entrato nel covo scientifico, aveva percorso una serie di intricati tunnel che l'avevano infine condotto alla sala di sperimentazione, posizionata nel nascosto ventre del corpo celeste, lontana da occhi eccessivamente curiosi e indiscreti.
Un nauseante senso di disgusto, come sempre avveniva quando lì si recava, l'aveva colpito con prepotenza: non riusciva davvero a capire come quei tre potessero lavorare in quel casino disordinato.
La stanza era dotata di cinque sedie, due sporchi lettini operatori, una cella criogenica (che era adibita ad improvvisato frigobar) e due tavoli sui quali erano disseminati vari oggetti di varia utilità. Tra questi spiccavano una palla da spiaggia gonfiabile sporca di sangue e urina, un frullatore installato internamente ad un microonde, un cacciavite senza punta, un feto di kakkkatan, un lecca-lecca che non era un lecca-lecca ma un lanciafiamme e una versione pirata di quel preistorico film di successo dove dei guerrieri in accappatoio si picchiano con clave laser.
Sul pavimento erano invece disseminate munizioni, bisturi e sconosciute parti meccaniche, mentre sulle pareti e sul soffitto (ma non a terra... e questo diceva tutto sulle pratiche strane che venivano lì svolte) c'erano getti di sangue e di altri strani liquidi puzzolenti. E in generale in quel posto ogni elemento emanava un vomitevole odore di sudiciume e putrefazione.
Exo-S dovette usare tutta la sua ferrea tempra per reprimere i conati e ignorare la pestilenziale atmosfera che ristagnava in quella stanza. Quindi tenace e indomito, iniziò a cercare in quell'orribile caos uno dei tre brillanti medici, ma i suoi occhi incontrarono solamente le enormi tette di Lollipoppa.
Questa, vedendolo, si affrettò ad alzarsi in tutta la sua sensualità, mentre si portava la mano destra alla fronte in un rigido saluto militare, la cui irruenza fece sobbalzare il suo prosperoso seno.
-Signore, assistente-segretaria Lollipoppa a rapporto, signore!- esclamò, cercando allo stesso tempo di nascondere con la mano libera il tamagotchi, con cui stava trascurando i suoi doveri, in un cumulo caotico di oggetti metallici e ambigue parti robotiche.
Exo-S naturalmente se ne accorse, ma non fece parola; anche lui era un appassionato di quel genere di intrattenimento: allevare quegli esserini, la cui vita dipendeva completamente da te e non altri, dando loro da mangiare e curandoli, era davvero il massimo del controllo (del resto lui aveva appena finito di giocare coi suoi 12 tamagotchi).
-Assistente-segretaria Lollipoppa, sono venuto qui per discutere di importanti affari riguardanti il Progetto Bacco coi brillantissimi Otakù. Può cortesemente dirmi dove posso trovarli?- chiese, deciso a giungere subito al nocciolo della questione e limitare al minimo la sua permanenza in quel luogo dimenticato dal dio della pulizia e dell'ordine (tranquilli, è solo una metafora, non esiste alcun dio del genere, nessuno verrà punito per le proprie disordinate stanze).
Lollipoppa, sentendo quella richiesta, abbassò lo sguardo imbarazzata. Come poteva rispondere ad una domanda del genere?
Le sembrò di essere tornata ai tempi scolastici, quando mostruosi insegnanti le domandavano cose difficili come il risultato di "2+2" e lei rispondeva "-3".
Il "-3" era sempre stato il suo numero preferito e non l'aveva mai tradito. Non che conoscesse il significato di "-" o di "3", il suo era un amore puro, un autentico colpo di fulmine.
Nel corso della sua vita si era impegnata molto per imparare a contare, ma nonostante i suoi immani sforzi, non aveva mai fatto alcun progresso: semplicemente non era capace di farlo. Tuttavia era stato proprio grazie a questa sua mancanza che era stata assunta per lavorare come assistente-segretaria per gli Otakù.
Tutti quelli che avevano ricoperto precedentemente quella mansione erano infatti o finiti in un manicomio o col cervello sparato fuori da cranio. Il modo in cui quei tre vivevano e lavoravano andava oltre le capacità di comprensione umane e assistere ai loro esperimenti danneggiava fortemente il cervello e ogni altra componente del sistema nervoso. Lollipoppa per fortuna aveva la demenza a farle da scudo ed erano ormai secoli che lavorava per quelle acute menti senza mostrare il minimo effetto collaterale.
Ovviamente la sua stupidità le permetteva comunque di capire il tipo di domanda che le era stata posta e quando contro-domandò -Gli Otakù?- il suo non fu un completo rimbecillimento, bensì un'astuta simulazione.
-Gli Otakù, l'equipe medica che, per conto del governo, porta avanti illeciti esperimenti su cavie umane, animali e vegetali- le spiegò l'altro in breve, mostrando grande pazienza. Sospirò quindi -Non ci sono vero?- domandò con sconforto (l'astuta simulazione era fallita).
Lollipoppa scosse la testa arrossendo per l'imbarazzo -Oh, che figura ci faccio, loro vanno in giro a fare cose scientifiche strane o a partecipare alle loro convention di erotismo cartaceo e io devo rimanere in laboratorio ed affrontare l'ira delle persone che vengono a cercali! È tutto così ingiusto!!!- protestò con gli occhi azzurri pieni di lacrime di dispiacere.
Exo-S toccò l'angolo di novanta gradi formato dal suo braccio e dal suo avambraccio -Non piangere, spiegami solo come è possibile. Ho parlato col Dott.Feelgood una decina di minuti fa e sono sicurissimo che era in laboratorio- disse.
Lollipoppa si asciugò le lacrime -Infatti, il Dottore dieci minuti fa era in laboratorio, poi è fuggito- spiegò singhiozzante -Ecco, stava leggendo questo- aggiunse porgendogli la copia di "Badpiece: un eroe, una leggenda".
Exo-S prese il libro, lo osservò con attenzione, quindi pose la confusa domanda già riportata all'inizio di questo capitolo.
-Oh, ora che ci penso ha detto qualcosa tipo "Reborn to metal!!! Feticismo dei metalli estremo!!!", ma se vuoi sapere che significa, non ne ho proprio idea- confessò con dispiacere l'assistente-segretaria.
-E gli altri?- si informò Exo-S, temendo cosa la povera Lollipoppa avrebbe potuto dirgli.
-Be' per il Dott.Sottile, lui è lecitamente in vacanza. Ha prenotato un pianeta nano dalle parti di Sahalla e ora è lì a villeggiare in comodità. Mentre il Dott.Strannammore è morto e secondo me sono stati dei ninja ad ucciderlo- riferì con efficacia ed efficienza l'altra, cercando di mettercela tutta per aiutare il collega.
Questo sgranò gli occhi dallo stupore -Morto? Il Dott.Strannammore è morto?!- chiese allarmato. Non che gli interessasse qualcosa del dottore, ma il suo non sapere di un evento così importante era inammissibile, doveva dare immediatamente le dimissioni!
-Cioè non propriamente morto, o meglio, non legalmente almeno- si corresse Lollipoppa, rincuorando il lato professionale del maggiordomo -Più precisamente di lui rimane solo una mano, quella destra per la precisione-
-Non che sia una cosa così straordinaria, si è scoperto che questa non sa fare altro che salutare alla maniera nazista. È stata una vera delusione per tutta la scienza cosmica- aggiunse cercando di illustrare meglio la peculiare vicenda.
-Ma quindi è la mano-Dott.Strannammore ad essere in vita, non il Dott.Strannammore in sé- cercò di ragionare sulla questione Exo-S.
-Anche io la pensavo così, ma quelle brillanti menti mediche hanno posto la questione sotto un altro punto di vista. Nonostante infatti il resto del corpo del Dott.Strannammore è stato distrutto, secondo me dai ninja ti ripeto, quella mano rimane una parte del Dott.Strannammore e rappresenta lui a livello legale. Questo perché se volessimo considerare che Manozzista, questo è il nome che è stato dato alla mano, sia figlia o figlio del Dottore, dovremmo considerare un momento in cui essa sia nata. Ma essa è nata insieme al Dottore, quindi potrebbe essere un suo gemello? Impossibile perché sono diversi. Quindi è stata generata dal Dottore? Ma come può qualcuno generare qualcosa che già esiste e gli appartiene? Dunque, poiché non si è riuscito a risalire al momento della sua nascita, la Manozzista, nonostante abbia un altro nome e un altro aspetto, risulta essere inequivocabilmente per legge il Dott.Strannammore stesso- provò a spiegare nel modo più chiaro possibile la contorta questione la zelante assistente-segretaria.
-E perché pensi siano stati dei ninja ad ucci...cioé, a distruggere il resto del suo corpo meno la mano?- le domandò Exo-S, rinunciando a qualsiasi possibilità di risposta logica.
-Ma per forza sono stati loro, chi altri avrebbe mai potuto fare un lavoro così preciso senza lasciare alcuna traccia? Avranno aspettato una notte senza lune, quindi, completamente avvolti in vestiti neri invisibili, camminando in punta di piedi, si saranno introdotti nella sua villa su Sup-Ville. Per entrare avranno usato molto probabilmente qualche strano aggeggio ninja che permette di forare i muri e penetrare in spazi angusti. Quindi con prudenza e con cautela, si saranno infiltrati in casa, fino ad arrivare nella camera da letto del Dottore. E una volta lì...ZAC! Un solo colpo e di lui non è rimasta che la mano!- espose la sua plausibile tesi Lollipoppa.
Exo-S pensò a quel fantasioso racconto. Ovviamente erano una serie di stupidaggini prese a caso da film o inventate di sana pianta. Però doveva ammettere che chiunque fosse riuscito a compiere quell'impresa non aveva nulla di ordinario e legato al fatto che il Dott.Strannammore era noto per i suoi contatti con organizzazione segrete e misteriosi clan guerrieri, rendeva quell'irreale racconto in un certo modo vagamente plausibile. Di certo i ninja non esistevano, tuttavia c'era qualcuno che aveva capacità molto simili.
Si scosse da questi pensieri, per quanto quelle riflessioni potessero essere intriganti, doveva rimanere concentrato sulla crisi che stava affrontando.
Tutto quello a cui doveva pensare era che nessuno dei tre Otakù era interamente reperibile e quindi non aveva nessuno a cui chiedere il permesso di portare con sé l'Arma Segreta Definita.
Il suo sguardo vagò per la stanza alla disperata ricerca di una soluzione e infine questa fu trovata sul seno destro dell'assistente-segretaria.
-Lollipoppa! Dimmi, sei anche tu un Otakù?- domandò con grande enfasi il geniale maggiordomo con gli occhi che brillavano di astuta risoluzione.
Lollipoppa lo guardò spaesata, che Exo-S ci stesse provando con lei? Lui non era molto il suo tipo, preferiva gli uomini intelligenti dai folti capelli lunghi che non smettevano mai di parlare di cose romantiche difficili da capire. Certo, l'efficiente maggiordomo dei MajestY era un uomo acuto dal grande carisma, tuttavia i suoi capelli erano troppo poco selvaggi e in generale non aveva quell'aria erotica che riusciva completamente ad assoggettarti, facendoti diventare un inerme agnello offerto in sacrificio al dio del sesso e dell'amore (lui potrebbe esistere, quindi stiamo attenti e compriamo cioccolatini e rose ai nostri amanti...nah scherzo, gli dei sono solo un branco di lecca-uteri!!!).
Ad ogni modo non le costava niente dargli una possibilità -Ci sto- gli disse, accettando di fare la sua parte nelle procedure di corteggiamento.
Exo-S comprese che l'assistente-segretaria non aveva capito a cosa stesse alludendo -Dimmi, cosa c'è scritto su quel tesserino attaccato al taschino destro del tuo camice?- le chiese, ignorando la sua strana risposta.
Lollipoppa arrossì di colpo, il maggiordomo stava facendo sul serio, aveva già iniziato a darle ordini e a fare quel tipo di giochi dove alla fine ci si ritrova nudi e avvinghiati. La situazione ora era diventata incredibilmente bollente: non poteva più tirarsi indietro!
Obbedì quindi docilmente al suo dispotico comando e si sforzò di leggere il cartellino posto all'altezza del suo capezzolo destro.
L'assistente-segretaria fissò per cinque abbondanti minuti la scritta posta sul cartellino, finché Exo-S non si rese conto della schietta verità -Non sai leggere vero?- disse.
-Cosa, ovvio che so leggere! È solo che queste tette enormi mi bloccano la vista e non riesco a vedere- confessò Lollipoppa -Ho le tette enormi!!!- urlò poi, agendo esattamente come lui voleva che agisse.
Exo-S però era troppo professionale per lasciarsi travolgere dall'idiozia -Sul cartellino c'è scritto: assistente-segretaria Lollipoppa. E sotto: numero otakù = 4- disse pacatamente e la demenza del cosmo sembrò dissolversi.
Il potere di quelle parole così normali e precise mise per un attimo fine all'infinita burla del destino e per quell'attimo sembrò che per l'umanità ci fosse ancora speranza.
Il competente maggiordomo era riuscito ad impedire a questo capitolo di degenerare nella vacua ambiguità sessuale per nulla divertente: forse lui era davvero colui che avrebbe portato l'ordine nel mondo.
-Capito? "Otakù numero quattro"- ripetette Exo-S cercando di farle comprendere la sua scoperta, ma Lollipoppa, interrotta nella sua esibizione di erotomania, lo guardò solo ancora più disorientata.
-Come quel pezzo di carta plastificato afferma, tu, diligente assistente-segretaria Lollipoppa, sei stata nominata, non so quando non so perché, membro dei tre Otakù che con te ora sono quattro- le spiegò con grande pazienza.
Lollipoppa, udendo quelle parole, iniziò a piangere profondamente commossa -Io...sono...così...importante...?- singhiozzò con voce scossa dall'emozione (e non per nulla, l'avevano sempre presa tutti in giro, era sempre stata etichettata come la ragazza sexy e stupida, non avrebbe mai immaginato che da grande sarebbe diventata una delle menti più eccelse dell'universo!).
-Evidentemente si, quindi se può concedermi un po' del suo tempo, brillante geniale mente dell'umanità, vorrei esporle il problema- fece Exo-S reverenziale, quindi iniziò a spiegare della pericolosa crisi, di come intendeva risolverla e della sua necessità dell'Arma Segreta Definitiva.
-Uh il progetto Bacco, ne ha davvero bisogno? Lui non è un tipo molto docile...- spiegò l'assistente-segretaria.
-Me ne sono reso conto leggendo la documentazione degli esperimenti; se non altro, per essere una scimmia, sono meravigliato che non lanci la propria merda- riferì Exo-S.
Lollipoppa arrossì di nuovo -Ah, okei se lo dice lei...- disse cercando di mantenere il gioco, quell'individuo aveva ricominciato le sue pratiche perverse, anche se questa volta doveva ammettere che la coprofagia la intrigava genuinamente.
-Quindi mi da l'autorizzazione?- le domandò il maggiordomo.
-Le dò l'autorizzazione di accesso ad ogni mio orifizio!!!- gli urlò in risposta l'altra.
Exo-S sospirò avvilito, toccò l'angolo perfetto e con grande mitezza ricominciò a parlare -Intendo, può cortesemente offrirmi il suo supporto, eccezionale Otakù, per sorvegliare e applicare procedure di manutenzione, là dove richiesto, all'Arma Segreta Definitiva?-
Di nuovo le sue parole dispersero la demenza e l'assistente-segretaria fu scossa dai suoi pensieri di becera perversione -Si sono su...no, in realtà non posso. Cioè posso e voglio farlo completamente con tutto il mio corpo. Ma per autorizzare il suo utilizzo ci vogliono... uh... -3 Otakù non cinque. È stato necessario stabilire ciò per evitare tiri sleali- annunciò con tristezza.
Exo-S capì senza problemi che Lollipoppa non intendeva esattamente quei numeri, perché evidentemente, oltre che a non saper leggere, deduceva che non sapeva neanche contare. Gli bastava quindi semplicemente trovare un altro Otakù, ma...
Si coprì il volto con la mano, temendo che il grande Pitagora dall'alto dei cieli numerici potesse vederlo pronunciarsi in quell'idiozia -Dove è la Manozzista? Ha qualche impegno?- domandò.
-Nessuno, credo che sarà felice di darci una mano- riferì Lollipoppa efficientemente.
-Perfetto allora, prendi quella cosa e vieni. Ci vediamo alle celle inferiori- disse Exo-S allontanandosi finalmente da quel vomitevole e informe posto.
-Si lo prendo e verremo tutti!!!- urlò Lollipoppa, cavolo quel tipo davvero non riusciva a smetterla col suo eccitante erotismo. Non sapeva se tra loro sarebbe sbocciato l'amore, tuttavia era certa di una cosa: le occorrevano delle manette, delle manette molto resistenti.
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