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Cap.20 Una mancanza di...[pt.1]


Cap.20 [pt.1]

Una mancanza di senso, riferimento e disposizioni finali



-Fine? Ma ci sono ancora tonnellate di pagine- osservò con attenzione Volpe.

-Uh, beh, quelli sono gli indici, numerosi indici, ognuno con una nomenclatura diversa- rispose l'archeologo sviando ogni sospetto.

-Credo che mi sfugga qualcosa. Perché sei venuto nell'Hazzard Collisions allora?- chiese Jelkins -Non è che sei un pirata rivale?!- lo accusò minacciandolo con una pistola composta unicamente dalle sue dita.

Indy retrocedette visceralmente terrorizzato, la faccia di quel tipo gli faceva davvero paura -C-cosa, no! Venni qui solo per motivi accademici, mi serviva materiale per la mia opera. E quale posto migliore di un campo di asteroidi per osservare e studiare sassi, rocce e pietre?- si giustificò.

-Uh, quindi è qua che ha incontrato Sassofilio e sentito la sua storia?- chiese con cattiveria Gattino.

-Esattamente!- confermò l'archeologo, tradendo completamente la coerenza narrativa del finale del suo racconto.

-Venni nell'Hazzard Collisions tanti e tanti battiti orsono e per altrettanti battiti vagai per questo campo di asteroidi, attraversandolo da parte a parte ed esplorano i suoi recessi più reconditi e sconosciuti. Incontrai numerosi sassi, rocce e pietre, ascoltai le loro storie e...- iniziò a divagare poi, ma Jelkins lo interruppe con un'urgente domanda -L'hai esplorato completamente in ogni sua minima parte?! Ti sei quindi imbattuto nella Miagolio Nero?!- chiese.

Indy avrebbe davvero voluto ignorarlo e continuare la sua divagazione biografica, tuttavia, come già detto, quel tipo aveva una faccia troppo poco raccomandabile per essere ignorato e non temersi future terribili conseguenze -Invero, non mi sono mai spinto oltre le terre controllate dagli 4Pazzeker0 e quindi non ho mai né raggiunto né superato il sacro TUM~TUM- rispose indietreggiando ulteriormente.

-Naturalmente questa mancanza non sminuisce per niente la mia opera! I dati da me raccolti in questa parte dell'Hazzard Collisions sono più che sufficient...- fece per continuare, ma fu di nuovo interrotto con precipitosità dal temibile individuo -Apazzekero? Grande TUM~TUM? Che cose senza senso sono queste?-

-4Pazzeker0, non Apazzekero- lo corresse il sapiente professore -Il "4" è la loro "A" sacra, che simboleggia l'inizio di tutto; mentre il "0" simboleggia nella loro lingua una lettere che emula la "o", ma che deve essere solo detta e mai pensata, pena la morte. Il TUM~TUM è invece un luogo dove si sente un forte TUM~TUM ed è lì che gli 4Pazzeker0 pensano si trovi il Sacro Altro Mondo. Sono convinti infatti che quel suono di battito eterno sia dovuto al perpetuo ondeggiamento di un gigantesco pendolo, che oscilla incessantemente tra l'esistere e il non esistere, ordinando l'universo e separando la vita dalla morte. Si, sono davvero filosoficamente fantasiosi per essere un gruppo di predoni incestuosi decivilizzati- spiegò dissipando dalle loro menti le tenebre dell'ignoranza.

-E tu l'hai visto il pendolo?- domandò Jelkins con terribile curiosità.

-Certo che no. Perché: uno, ero troppo occupato a scrivere un capolavoro assoluto; due, non c'è alcun pendolo; tre, al pensiero dell'esistenza di una cosa del genere provo un po' di fifa e non ci tengo tanto tanto a vederla- rispose Indy mentre un gelido brivido di terrore gli saliva lungo la gracile spina dorsale.

-Aspetta un attimo, stai dicendo quindi che gli 4Pazzeker0 non ti hanno attaccato?- chiese Romeo stupito.

-Ovvio che no! Sono dei predoni decivilizzati incestuosi, non degli spietati assassini. I nostri incontri sono stati sempre molto diplomatici e incredibilmente accademici. Abbiamo nel corso di questi anni interloquito di svariati argomenti e, nonostante la loro rozza ignoranza, si sono sempre dimostrati essere dei grandi ascoltatori- chiarì l'archeologo.

-Ma molte navi sono state attaccate in...- provò ad obiettare il capitano -Molte navi vengono attaccate perché attaccano e sconfinano per prime- precisò Indy (come viaggiatore esperto sapeva bene la falsità di quei rapporti di abbordaggio) -L'umanità civilizzata pensa di poter andare ovunque e prendere tutto senza conseguenze, come se il cosmo le appartenesse. Quelle navi saranno sicuramente state di qualche ricco capitalista, che avrà tentato una spedizione di fortuna per conquistare i territori dei 4Pazzeker0 e appropinquarsi dei ricchi minerali da loro posseduti. Se si ficca una freccetta nell'occhio di qualcuno, è ovvio che non ci si può aspettare che questo si metta a discutere con voi del tempo-

Romeo recepì quella verità con profonda rabbia. Era stato di nuovo giocato come uno stupido dal suo arcinemico: aveva provato compassione per dei capitalisti!

Colpì con forte rancorosa determinazione il muro della stanza e la nave iniziò a tremare tutta, come scossa da un furente terremoto, il quale fece scricchiolare ogni singolo muro, soffitto e pavimento.

Indy perse il suo precario equilibrio e cadde all'indietro, pentendosi amaramente di aver sottovalutato la pericolosità di quel tipo e di averlo interrotto tutte quelle volte.

-Oh capitano, si calmi. Distruggendo la nave farà solo il loro gioco- disse AAAHHH! mettendogli una mano sulla spalla, provando a confortarlo (e salvare tutto l'equipaggio da una miserevole fine).

-Hai ragione valorosa AAAHHH!, hai ragione. Solo... per la sirena puttana che finge di essere un innocente colibrì! Combatto il capitalismo da secoli e ancora mi lascio fregare da queste piccolezze!- protestò dannandosi Romeo.

-Il capitalismo è così pericoloso perché agisce sempre attraverso le piccolezze, ed è per questo che noi lo combattiamo strenuamente- lo rincuorò la Comandante d'Arrembaggio, senza neanche lontanamente considerare l'idea di togliere la mano dalla spalla dell'amato.

-Infatti, lo combattiamo con determinazione e un giorno questi sotterfugi non potranno più niente contro di noi. Vedrà, signore capitano, il capitalismo verrà sconfitto un giorno!- lo incoraggio Jelkins posandogli una mano sulla spalla libera.

Romeo mise a sua volta la sua mano sinistra sulla spalla del vice, ed ecco che le loro tre braccia, unite dai loro corpi, disegnavano una linea spezzata priva di alcun significato -Se succederà, di certo non sarà grazie a te, inutile vice- preciso.

-Okay, il senso definitivo del racconto è: la discussione e l'interazione tra popoli è l'unica via per la pace cosmica. Se tutti passassero più tempo a parlare delle precipitazioni atmosferiche e delle altre cose, ci sarebbe meno tempo per combattersi bla, bla, perché l'unica cosa che può portare alla comprensione due popoli completamente diversi è il dialogo, non lo scontro quindi bla, bla, bla, e ancora bla- riassunse con grande spirito morale Volpe.

-Ora, però, che si fa ometto?- chiese poi accovacciandosi vicino al povero Indy, il quale era ancora sdraiato per terra.

-Dipende da cosa volete fare voi. Io personalmente suggerirei di tornare in luoghi più sicuri e civili, dietro il Rainbow Illusion per la precisione: avrei un tomo da consegnare al mio editore prima che qualche evento casuale possa distruggerlo- propose l'archeologo.

Volpe, lo guardò, sorrise e scosse la testa: era stato davvero un bel tentativo, peccato che a nessuno interessava né del suo tomo né di fare cose sagge e sicure.

-Oppure potremmo andare a parlare con gli 4Pazzeker0 e farci suggerire dove cercare questa Miagolio Nero, perché posso assicurarvi che non ho trovato niente del genere da questa parte del campo geolitico- ritrattò Indy con maggiore realismo, ormai faceva parte della ciurma.

-Bravissimo! Questo è un piano d'azione efficace ed efficiente, degno di un vero docente-professore!- esclamò Volpe, rallegrato dalla nuova idea, la quale gli avrebbe sicuramente offerto l'occasione di compiere nuove simpatiche burle.

-In realtà, c'è un piccolo problema: la lingua. Quei predoni decivilizzati comunicano in un modo un po' eccentrico, molto complesso da imparare e da padroneggiare. Parlerei io stesso, tuttavia...- cercò di spiegare il professore, ma il furfante, contento come non mai di quel nuovo sviluppo, lo interruppe -Tranquillo, tranquillo, non dovrà farlo, parleremo noi. Basta solo che ci spieghi le regole sintattiche di base e ci dai una mano durante il colloquio-

-Giusto, quanto potrà mai essere difficile imparare una nuova lingua, anche se rara e mai sentita prima. Con la giusta determinazione, gli esseri umani possono tutto!!!- esclamò Romeo battendosi l'indice della mano libera sulla fronte.

-Ma non può parlare lei capitano- gli comunicò con dispiacere Volpe.

-E perché mai?- chiese Romeo confuso.

-Perché... perché lei serve a me, capitano! Dobbiamo scrivere del suo combattimento contro gli pterodattili filosofi. Se passa troppo tempo, l'episodio potrebbe cancellarsi dalla mia mente!- spiegò AAAHH!, inventando scuse casuali e per niente credibili: avrebbe fatto e detto di tutto in quel momento per passare un po' di tempo con quella creatura d'amore (l'averlo visto nudo le aveva completamente spappolato il cervello e ora lui era il suo unico perverso pensiero).

-Già, esattamente, non ha idea di quanto le cose velocemente si cancellano dalla men...cosa stavo dicendo? Uh! Deve essere capitato! Su forza andate, andate, prima che capiti anche a voi!!!- li esortò ad uscire dalla stanza l'imbroglione, accompagnando alle false urgenti parole spinte e strattonamenti.

-Ma Volpe, chi è che parlerà allora?- chiese Gattino preoccupata.

-Gattino, Gattino, questa che mi poni è una tragica domanda in vero. Nessuno tra noi ha la determinazione del capitano nell'imparare nuove lingue e credo che tutti noi falliremo miseramente nel farci intendere da quei predoni. Ma sarà forse per questo che demorderemo nel tentare questa impresa? Certo che no! Bisogna comunque scegliere qualcuno. Si, si, dobbiamo farlo e tentare così tutto quello che è in nostro potere!- rispose Volpe chiudendo fuori dall'infermeria il valido capitano Romeo, deciso a far deragliare completamente il treno degli eventi sul binario dell'idiozia e della scemenza.

-Per questa difficile scelta dovremo quindi affidarci al caso, in particolare ad un sorteggio con bastoncini, poiché solo i bastoncini possono mostrarci la retta via della vittoria e del successo. Valoroso e onorevole vice-capitano, radunate tutti gli uomini liberi dell'equipaggio, tocca a tutti partecipare al sorteggio!- decretò preparando la prima parte del suo piano.

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