Louis osservò gli occhi limpidi e un po' spaventati di Harry, cercò di  placare i battiti furiosi del suo cuore e, alla fine, trovò la forza di accarezzargli una guancia.

Il loro momento idilliaco venne però interrotto dalla voce alterata di Des, che, alzatosi in piedi, urlò:

" Ma sei per caso impazzito, Harry? Non ti sei mai innamorato di nessuno in vita tua e ora vai a farlo di un pazzo? "

Harry voltò il viso verso il padre e lo guardò con disprezzo.

" Lui non è pazzo " spiegò a denti stretti " e questo te lo posso dire con sicurezza perché sono uno psichiatra e il mio lavoro è capire la mente delle persone. Louis non è certo più pazzo di voi, che ve ne state qui a giudicare le persone e a criticare chi non è come voi "

" Harry " sibilò suo padre irato " porta rispetto per i miei ospiti e per i tuoi genitori! "

Per tutta risposta Harry si alzò, prese la mano di Louis, lo fece mettere in piedi e, facendosi seguire da Brutus, si diresse verso la propria auto.

Ignorò le grida di richiamo dei suoi amici, ignorò i suoi genitori che lo chiamavano, si infilò in macchina e, non appena anche Louis e Brutus furono all'interno, mise in moto.

Louis avrebbe voluto parlare, avrebbe voluto dire qualcosa, ma non sapeva da che parte cominciare, così preferì rimanere in silenzio.

Si accorse che Harry non si stava dirigendo a casa, ma, anche in questo caso, non pose domande.

Lo osservò per tutto il tragitto con la coda dell'occhio e si guardò intorno decisamente perplesso, quando parcheggiò nel piazzale di un enorme centro commerciale.

" Ho bisogno di sfogarmi in qualche modo " sussurrò con le mani ancora strette sul volante " e lo voglio fare spendendo un po' dei soldi che mio padre mi ha donato quando mi sono laureato. Andiamo! "

Louis annuì incerto, prese il guinzaglio di Brutus, glielo legò al collare e poi si incamminò dietro a Harry che si era avviato a grandi passi verso l'ingresso.

Non appena fu all'interno, Louis fu travolto dalla grande quantità di gente, dalle luci dei negozi, dalla musica che usciva dagli altoparlanti e, in breve, non capì più nulla, perdendo di vista Harry.

Si sedette quindi su una panchina di plastica, abbracciò Brutus e sperò che Harry tornasse a prenderlo.