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"Che ne dici di uscire questo pomeriggio?" mi chiede Rose, mentre siamo in autobus.
Annuisco. Uscire all'aria aperta, sicuramente mi farà stare meglio e non mi farà pensare sempre a James.
"Sempre stessa corriera e stessa ora" dice stampandomi un bacio sulla guancia, per poi scendere alla sua fermata.
Appena arrivo a casa, noto mio fratello seduto sul divano a guardare la tv.
"Ciao Allie" mi saluta senza distogliere un attimo lo sguardo.
"Ciao Mike" rispondo, mentre mi avvio verso la cucina.
"Che profumino" dico mentre la mia pancia brontola "Che hai preparato?" chiedo a mia madre, mentre si gira.
"Oh, ciao tesoro, non ti ho sentita entrare. Sto preparando la carbonara, o almeno ci provo. Lo sai che con la pasta non sono un granché" risponde sorridendomi e voltandosi per continuare a cucinare.
Mi siedo e prendo in mano il telefono, notando qualche notifica di Rose, che conferma l'appuntamento che ci siamo date.
"Oggi esco con Rose. Torno prima di cena" dico a mia madre.
"Va benissimo tesoro" risponde lei.
Appena è pronto vado a chiamare Mike, che sembra super concentrato a vedere un film in televisione.
Non appena ci accomodiamo, sentiamo la porta della sala aprirsi.
Mi affaccio e noto mio padre che sta mettendo a posto la sua giacca.
"Ciao papà" lo saluto con un bacio sulla guancia.
"Ciao tesoro, che buon profumo. Che hai cucinato?" chiede riferendosi a mia madre, entrando in cucina.
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"Questo non mi fa impazzire, mentre quest'altro si" dice Rose voltandosi un paio di volte davanti allo specchio.
"Quell'altro jeans ti sta da dio" confermo.
"Per una volta siamo d'accordo allora" dice rientrando nel camerino.
Sorrido, mentre guardo il giornale sulla poltroncina.
"Ora andiamo a prendere un caffè? Sono veramente stanca oggi" domando.
"Si, andiamo da Starbucks?" mi chiede da dentro il camerino.
"Ovvio" rispondo.
Esce dal camerino con i jeans che ha appena provato e mi guarda: "allora che aspetti? Ora tutti quelli della squadra della scuola, dovrebbero aver finito l'allenamento e solitamente si ritrovano tutti lì" dice ammiccando e facendo l'occhiolino.
Alzo gli occhi al cielo "Smettila di stare dietro a quello, lo sai che ti farà solo del male" le dico.
"Lo so, lo so. É uno stronzo, è un manipolatore, è un bastardo. Tutte queste cose le so, non c'è bisogno che tu me lo ripeta ancora. Ma io, infatti, non gli sto dietro, per niente"
La guardo con ironia, con uno sguardo come per dire 'chi vuoi prendere in giro?', inarcando un sopracciglio "voglio proprio vedere chi ci rimane sotto fra voi due"
Lei mi manda un'occhiataccia ed entra nuovamente nel camerino, per poi dirigersi verso la cassa per pagare ciò che ha preso.
Ci avviamo verso Starbucks e ordiniamo due caffè macchiati, come sempre.
"La festa di halloween si avvicina. Quella sarà la mia unica occasione con Tayler" dice sorseggiando il suo caffè.
"Rose, per favore, non ci mettere troppe speranze con lui. Sai bene la sua reputazione, non voglio che tu rimanga scottata" le dico mettendo altro zucchero nel bicchiere.
"Mi piace troppo, Allie. Non ho mai provato così tanta attrazione fisica per un ragazzo" distoglie lo sguardo e inizia a giocare con un tovagliolo "Io... Io penso di essermi innamorata"
La guardo confusa "Ma non lo conosci nemmeno" controbatto.
"E invece lo conosco più di quanto tu creda: ci siamo scritti poco prima dell'inizio della scuola. E il fatto che lui si sia seduto accanto a me, non è stato del tutto casuale.. Ci siamo messi d'accordo poco prima" si porta il bicchiere alla bocca, senza mai guardarmi.
"Come? Perché non me ne hai mai parlato?" le domando.
Mi sento offesa. Perché non mi ha detto nulla? Non abbiamo mai avuto segreti fra noi e non trovo il motivo per tenermi nascosta una cosa del genere.
"Come facevo a parlartene, se lui mi ha chiesto di non parlarne con nessuno?"
"Ma Rose, io sono la tua migliore amica. Qualsiasi cosa tu mi dica, rimane fra te e me. Non capisco, veramente.." mi interrompe immediatamente.
"E va bene.." dice deglutendo. "Non volevo sembrare una delle sue... solite ragazze" dice imbarazzata.
"Se per lui rimani una delle sue solite storielle da poco conto, per me rimarrai sempre quella Rose che si vergognava a mettere gli stivali perché le stavano troppo grandi" facciamo entrambe una risata e poi continuo "Tu ai miei occhi sarai sempre la stessa Rose"
Lei tira un sospiro "Non sai quanto sono contenta di avertene parlato. Mi sento le spalle più leggere e la coscienza pulita"
Le sorrido e guardo l'orario "Tra poco dobbiamo andare o perderemo la corriera"
Lei annuisce e continuiamo a bere il caffè parlando del più e del meno.
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