Le settimane più attese da tutti gli studenti della Stuyvesant High School, finalmente passano. 

Tra poco dovrebbe arrivare Rose per prepararsi assieme a me ed andare a questa festa insieme. 

Il suono del campanello suona ed io corro immediatamente giù per aprire alla mia amica "Vado io!" urlo mentre mi avvio di corsa ad aprire la porta, ma neanche il tempo di dirlo che mio fratello ha già invitato Rose ad entrare.

Si scambiano qualche parola, ma interrompo subito la conversazione prendendo Rose per un braccio trascinandola con me "Sei in ritardo" la rimprovero. 

"Solo di quattro minuti" protesta lei scocciata. 

"Quattro minuti possono cambiarci la vita" controbatto continuando a tenerle il braccio fino a quando arriviamo nella mia camera. 

Cominciamo a prepararci e a truccarci, scambiandoci qualche complimento o insulto ogni tanto. 

Qualcuno bussa alla porta ed entrambe spostiamo lo sguardo li, vedendo mia madre entrare e trasformare i suoi occhi in cuoricini. 

"Oh mio dio" dice portandosi le mani alla bocca "ragazze, giuro che siete fantastiche. Mi stupirei se nessuno vi si avvicinerà alla festa" dice ammiccando e facendoci l'occhiolino. 

"Nessuno farà niente" dice una voce che proviene dal corridoio e qualche secondo dopo Mike appare alla porta. 

Mia madre si volta verso di lui lanciandogli un'occhiataccia, ma appena vede come si è vestito spalanca la bocca "Oh mio dio" dice ancora mia madre. 

"Scusatela, oggi non sa dire altro" dice mio fratello ed io e Rose scoppiamo in una fragorosa risata. 

"Oh smettila, siete tutti e tre dei bei bocconcini" dice mia madre tirando un leggero schiaffo sul petto di Mike "Per che ora dovreste essere li?" chiede poi lei.

"Direi verso le 10:30. Non voglio essere li troppo presto o troppo tardi" rispondo io. 

"Si direi che è perfetto" afferma Rose. 

"Va bene" risponde mia madre, uscendo dalla stanza e chiudendo la porta. 

Mi volto verso Rose e noto che ha qualche difficoltà ad allacciarsi la collana al collo. Vado verso di lei e le prendo la collana dalle mani, per poi allacciarla. 

"Grazie" mi dice lei sorridendomi appena. "Penso che con Moore sia tutto finito" ammette non guardandomi negli occhi e cercando di trattenere a stento le lacrime. 

Sbarro immediatamente gli occhi e intervengo subito "Guarda in alto" le dico allungando la mano verso l'alto e schioccando le dita, poi quando si riprende continuo "Ne vale la pena sprecare il tuo mascara da 25 euro per un idiota?" chiedo io sorridendole appena. 

Il mio intento è riuscito bene, infatti lei fa una piccola risata.

"Non voleva nulla di serio ed io ci sono cascata" dice lei tristemente. 

"Appunto per questo. É un idiota e sai oggi che faremo?" chiedo guardandola negli occhi "gli faremo vedere che cosa si è perso" dico ammiccando.

"Devi farti così tanto bella che tutti i ragazzi dell'high school di New York, cadranno ai tuoi piedi, mentre lui si mangerà le mani" dico io porgendole la sua trousse. "Ora truccati, sai già che devi fare per farlo letteralmente impazzire" continuo inarcando un sopracciglio. 

Lei annuisce sorridendo appena e poi ricominciando nuovo a truccarsi, mentre io mi avvio verso l'altro specchio per sistemare appena i miei capelli.

Quando siamo pronte, cominciamo a scendere le scale, attente a non cadere con la faccia per terra per colpa dei tacchi. 

"Eccoci qua" dico appena ci ritroviamo in salone. 

I miei genitori si alzano immediatamente dal divano e ci squadrano da capo a piedi. 

"Wow" dice mio padre. 

"Santo il cielo" lo segue mia madre. "Ragazze siete fantastiche, ve lo giuro. Quanto vorrei tornare indietro col tempo per fare di nuovo questi balli e vestirmi come voi" dice sognante.

"Siete bellissime" conferma mio padre, ancora con la bocca aperta dallo stupore. 

"Io inizio ad anda-" dice Mike scendendo le scale, ma appena ci vede rimane anche lui stupito. "Io... io non vi ricordavo così" dice confuso. "Quando avete cominciato a crescere, scusate?" chiede ironicamente mio fratello. 

"Infatti, cosa vi ha dato vostra madre per crescere così tanto in un anno?" chiede mio padre ancora confuso. 

Gli faccio un sorriso di ringraziamento e sposto lo sguardo all'orologio appeso. "Dobbiamo andare" dico. 

"Certo, prendo la giacca, le chiavi e torno" risponde mia madre mentre va a passo spedito verso la sua camera. 

Poco dopo torna e, dopo aver salutato, ci avviamo tutte e tre verso la macchina. 

"Mike?" chiedo, dato che noto che non viene con noi verso la macchina. 

"Oh, lo vengono a prendere i suoi amici più tardi" risponde lei.

Entriamo in macchina e poco dopo ci ritroviamo di fronte alla grande palestra della scuola "Buon divertimento, ragazze. Divertitevi anche per me!" urla mia madre dal finestrino. 

"Lo faremo!" rispondiamo io e Rose in contemporanea, mentre ci avviamo verso l'entrata.