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Le settimane passano senza neanche che me ne accorga.
Mancano due settimane dalla festa di Halloween e a scuola non si fa altro che parlarne.
Alcuni organizzano la festa, mentre altri si occupano dell'intrattenimento, altri ancora alle decorazioni. In più ci sono persone che studiano come far entrare l'alcool sotto il naso dei prof, senza che loro se ne accorgano.
Mi affaccio alla finestra e guardo questo tempo buio, sembra quasi che voglia venire a piovere. Ormai siamo in autunno e le giornate cominciano ad accorciarsi e le temperature a calare.
Odio quando il tempo è cosi: odio quando viene a piovere, odio quando non riesco ad uscire per colpa del freddo, odio quando mi devo vestire pesante..
Diciamo che i mesi in cui l'inverno si fa strada, vado un po' in letargo.
É un sabato spento, un sabato quasi piovoso. Ed io devo anche studiare per il compito di martedì.
Che giornataccia.
Qualcuno bussa alla porta, mi giro e vedo Mike "Ciao" mi dice.
"Ciao" rispondo di ricambio.
Abbiamo recuperato il rapporto che c'era prima, ma non nego che io sono piuttosto diffidente nei suoi confronti.
"Hai bisogno?" chiedo.
"No.. in realtà no. Volevo solo parlarti, dato che in questo mese hai sempre evitato l'argomento" dice sorridendomi leggermente.
Si siede sul bordo del letto e mi guarda.
"Mike, lo sai come la penso. Spero solo che tu trova la luce in fondo al tunnel e che ne esca da questo schifo, veramente. Pensavo che l'incidente dell'anno scorso, potesse darti un insegnamento, ma, a quanto pare, mi sbagliavo. Sono solo preoccupata per te"
"Lo sai che ci tengo tanto a te e mi dispiace essere arrivato fino a questo punto. Non faccio altro che deludere le persone a cui voglio bene" mi dice.
"Non mi hai mai deluso, Mike. Stai facendo degli sbagli a cui puoi benissimo rimediare. Non sei una delusione per me, dovrebbe esserlo per te" rispondo non distogliendo un attimo lo sguardo dai suoi occhi.
Appena sento che ha iniziato a piovere sbuffo, voltandomi verso la finestra. "Che brutta giornata" affermo.
"Già, so quanto odi le giornate così" dice sorridendomi.
Mi concentro a sentire il ticchettio che la pioggia emette mentre cade per terra.
Mike, quando nota la mia spensieratezza, mi da un bacio sulla guancia ed esce dalla stanza.
Il pomeriggio passa velocemente, mentre studio.
"Mike! Allie! É pronta la cena!" urla mia madre dalle scale.
"Arriviamo!" rispondiamo in contemporanea.
Scendiamo le scale e arriviamo entrambi in cucina.
"Avete da fare sta sera?" chiede mia madre mentre mette le pizze appena sfornate sul tavolo.
"Io esco con i miei amici" afferma Mike.
"Io penso di stare a casa" rispondo anch'io.
Guardo mia madre fare i piatti, per poi porgerli. Solo il profumo, mi fa venire l'acquolina in bocca.
Mangiamo parlando fra di noi, come facciamo sempre.
"É ora, devo andare" annuncia Mike guardando l'orologio al polso, per poi alzarsi e andare in camera a prepararsi.
Aiuto la mamma a sparecchiare, mentre mio padre si mette sul divano a guardare la partita, come ogni sabato e domenica.
"Allora? Non mi racconti nulla di nuovo?" chiede mia madre.
"Mh.. In realtà no. Non succede nulla di interessante da un po'" le rispondo.
"Rose che dice? Sta bene? É da un po' che non la vedo qui" domanda mia madre.
"Si, sta bene. Riusciamo a vederci solo per le lezioni, per via degli impegni della scuola. Martedì ho un compito" dico, mentre metto un bicchiere nel lavello.
"Ah, ho capito, tesoro" dice mentre lava un altro piatto, poi gira lo sguardo, scrutandomi bene "Con quel ragazzo che abbiamo incontrato quella volta che siamo andate a fare colazione fuori?"
La guardo confusa "Chi? James?" le chiedo.
"Si, direi che si chiami così.."
"Ehm.. Nulla di che in realtà. Seguiamo alcune lezioni insieme, ma nulla di più" rispondo. "Come mai questa domanda?" aggiungo.
"Curiosità tesoro. Era un bel ragazzo e ammetto che se avessi la tua età, non resterebbe solo un misero compagno di classe" dice ammiccando e facendo l'occhiolino.
Non ci credo di star facendo una conversazione del genere con mia madre.
Spalanco la bocca scioccata "Mamma smettila" la rimprovero "É solamente un compagno di classe, nulla di più"
"Beh, peccato" fa spallucce.
Dopo aver finito di sparecchiare, vado in camera mia a guardare un film.
Guardo il telefono e noto alcune chiamate perse da Rose.
La richiamo e stiamo al telefono per quasi due ore.
<Oggi mi è arrivata voce che ci sarà un'altra corsa di macchine> mi dice lei.
"Non ci vorrai andare vero? Io sono troppo stanca per alzarmi dal letto"
<Neanche per sogno. Non ci torno in un posto del genere. Ci sono andata un paio di volte e, devo essere sincera, mi sono bastate e avanzate> risponde.
"Ma.. ascolta, a che ora inizia questa corsa?" le domando.
Non che io voglia andarci ovviamente, ma mi incuriosisce parecchio il fatto che James faccia queste cose illegali.
<Devono per forza farle tardi: sono corse clandestine Allie. Comunque direi che inizi verso l'una e mezza di notte, se non più tardi. Non ci vorrai andare vero?>
"No no. Certo che no. Sei pazza? Una volta mi è bastata a capire che non è un posto per me" guardo l'orologio appeso al muro: 00:00 "Va bene Rose, io direi che vado a dormire, è tardi e domani devo studiare per il compito di martedì"
<Certo, ci vediamo lunedì a scuola>
"A lunedì" ricambio il saluto.
E se..? No no, i miei se ne accorgerebbero immediatamente che non sono a casa. E oltretutto non sto andando a fare una passeggiata, ma ad una corsa di macchine.
E poi se lo venissero a sapere Rose o Mike mi farebbero fuori in due secondi.
Però potresti vedere James.
No assolutamente no. Non mi interessa per niente quel ragazzo, ne della sua vita, ne di quello che fa durante la notte.
Intanto lo vedresti.
Al diavolo.
Corro a farmi una doccia veloce, sistemo i capelli e mi trucco leggermente. Metto dei vestiti larghi per cercare di non farmi riconoscere in giro.
Spero che la voce non arrivi né a Mike né a Rose.
Scendo lentamente le scale, cercando di fare meno baccano possibile.
Mi guardo in giro e noto, per mia fortuna, che i miei genitori stanno già dormendo.
Prendo le chiavi ed esco di casa, cercando di non far rumore con la porta.
Spero solo di non pentirmi di essere andata a questa stupida corsa di macchine.
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Eccomi, finalmente uno spazio autore.
Per chi non mi conoscesse il mio nome è Chiara :) (so che non vi interessa ma volevo comportarmi come una scrittrice famosa).
Comunque questo libro parlerà d'amore, gare illegali e alcune cose un po' spinte, ma quelle arriveranno un po' più avanti. ;)
Aggiornerò abbastanza frequentemente: circa una volta a settimana e, se i lettori diventano abbastanza, anche 2 o 3 volte. Sempre con giorni fissi però.
Un bacio!
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