Un dì, rincorsi il polline.
Che bello il polline.
Sembra neve il polline.

Mai notato?

No, giusto...

Un giorno, piantai un fiore.
Che gradevole il fiore.
Era tutto profumato il fiore.

Lei, li ha mai annusati?

No, cosa mi aspetto...

Una volta, mangiai cioccolata.
Che dolce la cioccolata.
Mi sporcai le mani di cioccolata.

Lei... No, niente.

Mi capitò un dì che lei
mi abbracciasse.
Lei, dico lei.

Meglio del polline dei soffioni.
Meglio dei petali odorosi.
Meglio del cacao con latte.

Adirittura strinse
le mie braccia.
Non quelle sue.
Mie, solo mie.

E ha occhi solo per me.
Anche ora.
Fredda.

Un dì, rincorsi il polline.
Che leggero il polline.
Vola il polline.

Lei vola nei miei pensieri.

Un giorno, piantai un fiore.
Che piccolo il fiore.
La sua mano è grande come il fiore.

Viene a fare giardinaggio?

Una volta, mangiai cioccolata.
Che male la cioccolata.
Mi tolse di mano la cioccolata.

Le mie dita erano nere...
Ma era il cacao,
fa male il cacao,
l'ha detto lei.

Un dì, rincorsi il polline.
Che brutto il polline.
Mi disse che era sporco il polline.

Un giorno, piantai un fiore.
Che schifo il fiore.
Era marcio il fiore.

Una volta, mangiai cioccolata.
Vomitai cioccolata.
Odio la cioccolata.

Grazie a lei ora posso
riconoscere
il male.

Un dì, rincorsi il polline.
Ma affondai nel polline.
Lei mi batté per togliere il polline.

Piangevo
ma mi stava pulendo.

Un giorno, piantai un fiore.
Calpestò il mio fiore.
Diede alle fiamme il mio fiore.

Piangevo
ma mi stava insegnando.

Una volta, mangiai cioccolata.
Fece uscire da me la cioccolata.
Me la rifece mangiare la cioccolata.

Piangevo
ma mi stava migliorando.

Il giorno in cui
mi punì,
piansi.

Piansi.

Piansi.

Piansi.

Piansi.

Piansi.

Piansi.

Piansi.

Piansi.

Piansi.

Piansi.

Ora mi guarda
fredda.

Rincorro il polline
annuso il fiore.
mi sporco di cioccolata.

Addio, dottoressa.