Titiro: "Come capisci quando qualcosa ti appartiene?"
Melibeo: "Quando dai a quella cosa un nome"
Titiro: "Perché?"
Melibeo: "Perché in quel caso può essere solo tuo, o almeno puoi credere che lo sia: ci sono cose che non possiamo possedere"
Titiro: "Per esempio?"
Melibeo: "Non lo so, ci sono cose troppo libere a questo mondo, cose che non possono appartenere a nessuno, anime troppo solitarie o disilluse, terre, montagne, mari... Oppure possono concedersi di appartenerti per un periodo, ma non saranno mai tue davvero.
Tutti i popoli che si affacciano su un mare, che vivono sotto montagne danno ognuno un nome diverso alla cosa che pensano di possedere, allora quella finisce per non appartenere a nessuno, per quanto uno si sforzi di trattenerla nel suo soggettivismo"
Titiro: "E le anime?"
Melibeo: "Ci sono anime che sono come gatti o lupi, indipendenti e solitarie che giurano di non legarsi mai a nessuno. È duro, soffrono come apolidi senza una patria a cui tornare, ma si crogiolano nella loro eremitaria libertà"
Titiro:"E tu credi che siano libere davvero?"
Melibeo:"Non saprei dirti, sembrerebbe di sì, ma è difficile scegliere ( o non farlo) di non darsi ancore, di non essere di nessuno"
Titiro:"Sembra un nomadismo coraggioso, ma il cane di due padroni muore di fame "
Melibeo:" Precisamente"