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Il titolo lo sceglierete voi!

Benvenuti in un nuovo racconto cari lettori, oggi mi cimenterò in un genere che non avevo ancora esplorato ma non voglio anticiparvi nulla!
Inoltre voglio fare un esperimento, nei commenti sceglierete voi un titolo adatto che poi io inserirò!
Buona lettura.

"Svegliati dobbiamo andare"
Il ragazzo guardò la sveglia con occhi assonnati, erano le 6 del mattino. Il suo compagno di stanza era già in piedi e vestito, sembrava impaziente e lo guardava torvo.
"Arrivo, arrivo solo altri 5 minuti"
Si alzò e andò in bagno per sciacquarsi il viso, si guardò allo specchio e un ragazzo dalla carnagione scura con occhi castani ricambiò con uno sguardo assonnato. Si preparò al volo e seguì il suo coinquilino fuori dalla stanza.
"Andiamo prima in mensa che ne dici?"
Procedeva avanti e lui lo seguiva qualche passo indietro, avevano la stessa età: l'amico si chiamava Raxel e aveva un aspetto decisamente diverso dal suo.
Attraversarono le porte della mensa e guardò se ci fosse un tavolo libero, la sala era già piena di ragazzi e ragazze della sua età e di uomini e donne più grandi. Finalmente trovarono un tavolo e si sedettero.

*

"Anche oggi in ritardo? Non sapete che dobbiamo sbarcare a breve?" Una ragazza dagli occhi chiari si sedette vicino a loro posando il suo vassoio.
"Voi terrestri avete un concetto troppo astratta di tempo, tu sei sempre puntuale Cristina mentre questo qui è perennemente in ritardo."
"Sono solo molto... flessibile?" Rispose .
"Flessibile?" Cristina lo guardò ridendo, anche lei era una terrestre come me ma la maggior parte lo era nell'astronave.

*

Q

uesto perché la navicella era della delegazione terrestre, avevano il compito di vagare nello spazio e di ricercare antichi manufatti alieni, lui stesso amava definirsi un "archeologo spaziale." La nave non era molto grande e tra equipaggio ed esploratori si potevano contare circa 80 persone tra terrestri ed alieni. Ogni razza aveva le proprie compagnie di ricerca essenziali nel cercare manufatti persi nello spazio utili alla propria nazione sia per un tornaconto tecnologico ed economico, infatti alcune associazioni erano scettiche nel vedere razze diverse collaborare poiché ritenevano che si dovessero fondare solo delle compagnie che potessero guardare agli interessi del proprio popolo. Loro facevano parte di un equipaggio che come molti altri pensava al benessere collettivo e al progresso tecnologico unito, d'altronde senza l'aiuto della tecnologia aliena gli umani non sarebbero mai riusciti a viaggiare nello spazio così in fretta.

*

Finito di fare colazione si alzarono e usciti dalla mensa lui si rivolse a Raxel e Cristina "Sappiamo in quanto tempo arriveremo a destinazione?"
Rispose l'alieno "Entro qualche giorno, forse anche domani o oggi stesso. Il nostro obbiettivo è un grande asteroide in movimento quindi dipende anche dalla sua velocità."
Il suo aspetto era simile a quello dei terrestri: niente tentacoli o dita luminose: aveva un unica particolarità ossia la sua pelle era interamente verde; questo perché le forme di vita nel suo pianeta si erano evolute diversamente e avevano acquisito la capacità sia di fotosintetizzare sia di mangiare cibi come dei comuni esseri umani.
"Bene, io vado in palestra ad allenarmi. Chi mi segue?" Cristina era una ragazza solare e sportiva, aveva i capelli chiari e gli occhi color nocciola.
"Io devo riordinare la cabina mentre Raxel dovevi andare a lezione vero?."
"Si, troppe cose della vostra lingua mi sono poco chiare."
"A me sembra che il tuo inglese sia migliore di quello di Blake, ci vediamo!" Detto questo lei corse via. "Ehi questo era offensivo! Beh vado anche io, non vorrei che tu chiedessi di cambiare compagno di stanza per colpa del mio disordine." Si lasciarono e ognuno andò verso le proprie commissioni.

*
La stanza non era grande ma si vedeva la netta divisione tra la sua parte e quella del suo amico alieno. Raxel aveva rifatto il letto e riordinato i vestiti con cura all'interno di un baule, la scrivania era vuota e le penne ordinate per colore in un portamatite.
D'altra parte il proprio letto era completamente sfatto e vestiti giacevano ovunque, la scrivania era piena di fogli accartocciati e con qualche macchia di colore, materiali per il disegno erano sparsi un po' ovunque. Ci metterò un eternità... pensò mettendosi all'opera.

*

Dopo circa solo un ora era soddisfatto del suo lavoro, aveva anche riordinato la tuta e pulito gli attrezzi che consistevano in una pistola laser che aveva il ruolo principale di incidere e scavare nella roccia ma poteva anche essere usata come strumento di auto difesa, un piccone e una pala pieghevole, un set di pennelli da scavo e altre cose utili per il loro lavoro. Stava per uscire dalla cabina quando improvvisamente ci fu un rumore fortissimo accompagnato da un potente scoppio, la nave si inclinò e lui andò a sbattere contro la scrivania ferendosi al braccio. Non capendo cosa stesse accadendo uscì di corsa in corridoio e vide gli altri ragazzi scappare. Improvvisamente la luce rossa d'emergenza si accesse e un voce inondò la nave: "Attenzione, dirigersi subito nella sala di evacuazione. Attenzione, dirigersi subito nella sala di evacuazione."
"Ma che cazz..." Un altro colpo gli fece perdere l'equilibrio e rotolò per tutto il corridoio. Si rimise in piedi e corse verso la sala delle scialuppe sperando che i suoi amici stessero facendo la stessa cosa, mentre correva vedeva scene di distruzione e molti feriti. Finalmente riuscì raggiungere la camera d'espulsione.

*
Dentro c'era il caos più totale: tutti si chiedevano cosa stesse accadendo quando arrivò il capitano e prese parola: "SILENZIO!" la sala ammutolì "Iniziate a dividervi e salite nelle scialuppe, aiutate i feriti e non create ulteriore panico.
Siamo stati colpiti da una tempesta di meteoriti che non era stata individuata nel radar... la responsabilità è mia e della sala di comando."
Come è possibile ciò? Pensò Blake, era davvero difficile commettere un errore simile. Tutti i presenti si guardavano perplessi. Finalmente tra la folla intravide Raxel che sosteneva Cristina, sembrava ferita. Corse verso di loro "Ragazzi state bene?"
"Si, almeno non sono stata l'unica a ferirmi da sola." Cristina indicò il suo braccio, lei aveva una ferita superficiale alla testa. "Sto bene, facciamo salire i feriti più gravi nella scialuppa madre e noi andiamo in quelle guida."

*

Il sistema di scialuppe della nave era costruito in maniera tale che ci fosse un unica scialuppa madre e tante scialuppe minori attorno che la circondava come raggi. Veniva chiamate guida perché queste possedevano dei propulsori che guidavano la scialuppa principale in maniera tale che un guasto ad una sola navicella non avrebbe danneggiato le altre e inoltre così erano dotate di un sistema guida autonomo.
*
Salirono alla fine mentre ormai l'astronave sembrava non farcela piu e decollarono verso lo spazio. Con loro c'erano altre 4 persone avendo la scialuppa 10 posti 3 erano liberi. Raxel guardava fuori dal finestrino: "C'è qualcosa che non quadra, dei meteoriti non possono prenderci così alla sprovvista."
"Tutti possono commettere degli errori." Disse un ragazzo seduto vicino al posto di guida.
Improvvisamente qualcosa di enorme colpì la scialuppa madre "COSA STA SUCCEDENDO?" Tutti erano presi dal panico e sentivano la loro navetta gemere e stridere. "Dobbiamo staccarci, muoviti o esploreremo anche noi!" Aveva parlato una ragazza aliena e capendo al volo quello vicino al posto di guida premette subito i comandi giusti, si staccarono allontandosi dal pericolo.

*
Ora tutti e sette guardavano fuori dagli oblò la desolazione e la distruzione della loro nave in corso. Sembrava che alcune scialuppe guida fossero riuscite a staccarsi, Cristina aveva gli occhi velati dal pianto:
"Che faremo adesso?"
La scialuppa vagava nello spazio.

FINE PARTE PRIMA

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