Che quella scatola appesa nel cielo non fosse normale era evidente.
Sani si sarebbe chiesto cosa effettivamente una scatola facesse nel cielo, che progetti avesse, che pensieri avesse, ma le scatole sono in grado di pensare?
Si sentiva sempre più confuso, ma questa confusione si alimentava ancor di più vedendo la stravagante scatola.
Non sembrava ne scendere ne ascendere, era lì immobile. Gli aerei sembravano passarci accanto, ma questa non si smuoveva.
Presto sarebbe finalmente caduta? E appena sarebbe arrivato il momento, che genere di rumore avrebbe prodotto? sarebbe stato sordo? O prepotente come il suono della tromba dell'apocalisse?

Ancora domande.

Sani si chiedeva se sarebbe stato in grado di raggiungerla. Forse con una mongolfiera, o un elicottero, ma non aveva abbastanza soldi per affittare il secondo e non aveva idea di dove poter trovare la prima. E poi che avrebbe fatto appena si sarebbe avvicinato alla scatola?
Portarla a terra? No, povera scatola, magari vuole stare solo su nel cielo, in pace. Quasi sicuramente l'avrebbe guardata dentro, sì, l'avrebbe fatto, forse però sarebbe meglio chiedere gentilmente alla scatola prima il permesso. Se questa non acconsentisse o peggio ancora lo ignorasse? Sani avrebbe fatto tutta quella strada per nulla.

Eppure lui voleva tanto sapere cosa contenesse.

Così, fermo a guardare il cielo.

Nel bel mezzo della strada.

Un camion lo investe.