Secondo Dante i bambini mai nati finivano nel limbo, secondo me invece rimangono qui sulla terra, perché è qui che desideravano stare; però diventano qualcos'altro.

Acquistano delle ali, ma non potranno volare fino in paradiso, sono di un bianco candido, poiché privi di qualsiasi impurità e tendono all'acqua, il primo elemento in cui sono entrati in contatto nel grembo materno. Puoi ascoltare i vagiti che non sono mai riusciti ad esserne i primi, specialmente la sera, quando la malinconia si palesa con le luci delle prime stelle.

Costretti ad errare tra mare, cielo e terra, alla continua ricerca di ciò che sarebbe stata forse la propria famiglia e, probabilmente per compassione, aiutano i marinai che perdono la rotta per far sì che almeno questi possano giungere a terra e ricongiungersi con la loro.

Si cibano di ciò che possono, a causa della fame che covano dentro, poiché non una sola goccia di latte hanno tastato le loro labbra.

Tristi creature sono i gabbiani e se tenderai l'orecchio, di notte, in riva al mare, potresti anche aver modo di sentire piangere un "mai nato".