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Capitolo Undici.

CAPITOLO 11

Erano passati solamente tre giorni dal famoso bacio con Harry, e io evitavo ogni volta qualsiasi sua domanda riguardante noi due. L'altro giorno si intrufolò persino al Chopstick mentre stavo lavorando, intento a parlarmi quanto più gli era possibile.

Ma io continuavo ad evitarlo, continuavo  a nascondermi in casa.

Vi sembrerò pazza, magari isterica, e vi capisco a riguardo, al vostro posto reagirei nella stessa identica maniera.
Un giorno lo baci e il giorno dopo lo scarichi, che razza di comportamento è questo?

Persino Emma, che ormai era diventata come una sorella per me, mi ripeteva periodicamente come fossi stupida a rifiutare un ragazzo così adorabile.
Ma io continuavo imperterrita a comportarmi da bambina, solamente perché avevo paura di ripetere la stessa storia di due anni fa in Argentina.

Relazione perfetta,con un ragazzo perfetto, durata due mesi a causa della mia improvvisa partenza.

Potrei annoverare quel momento nella classifica dei più brutti di sempre, mi sentivo stupida, stavo lasciando quel che per me era amore solamente perché non avevo abbastanza coraggio per svelargli la verità.

Infatti l'unico modo per legarmi sentimentalmente a qualcuno era rivelargli il mio segreto, ovvero il mio lavoro.

Era una questione di fiducia.

Fiducia che non avevo avuto con Manuel in Argentina, e che tantomeno avevo con Harry in quel momento.

Così passavo intere giornate al lavoro,cercando di pensare a cose più serie, senza però ottenere risultati rilevanti.

Quella mattina mi alzai presto, era il mio compleanno e Emma e Luke sarebbero dovuti venire a pranzo a casa.

Adoravo cucinare, era una passione che mi trasmise mia nonna, una cuoca con i fiocchi, sebbene non avesse mai seguito alcun tipo di scuola o accademia.

Per quanto riguarda loro due invece, adoravano assumere il rulo di "assaggiatori ufficiali", questo era l'appellativo che si erano auto-assegnati.

Dopo una doccia calda e un veloce cambio d'abito uscì di casa, diretta verso il supermercato.

Ero costretta a fare un'enorme spesa, nei giorni precedenti avevo mangiato soltanto schifezze nei fast food e di conseguenza il mio frigo era totalmente vuoto.

Per fortuna non dovetti camminare molto prima di arrivare al mio supermercato di fiducia, dove lavorava un simpatico ragazzo Italiano con cui avevo fatto amicizia appena arrivata.

Il tempo non era dei migliori, dei nuvoloni grigi coprivano totalmente il cielo, preannunciando una lunga e forte pioggia. Ma fortunatamente varcai la porta del supermercato non appena le prime gocce d'acqua toccarono terra.

Il sorriso di Mario quasi che mi riscaldò da tutto quel freddo che il mio corpo aveva assorbito per strada.

I suoi capelli biondi erano nascosti dal cappellino nero con il logo del negozio, che lasciava intravedere solamente i suoi occhi azzurri e quel suo sorriso amichevole.

<< Hailey! >> Esclamò lui correndo ad abbracciarmi, come se fossimo stati amici da sempre.

Ricambiai calorosamente il suo saluto, era un ragazzo d'oro, capace di farti spuntare un sorriso anche nelle giornate più grigie. Aveva decisamente un dono, la sua allegria era contagiosa, chiunque parlava con lui non poteva non sorridere!

Purtroppo chiacchierammo per poco, alcune persone si presentarono alla cassa e lui dovette correre al lavoro.

Io nel frattempo iniziai col vagare tra i reparti, in cerca di un'ispirazione su cosa cucinare quella sera.

Una solitaria busta di patate mi fece scattare un'idea, perché non cucinare semplicemente pollo e patate?

Avrei pensato anche a qualche altra cosa per accompagnare, ma come portata principale non mi sembrava affatto male.

Girai la busta per controllare la scadenza, cercando di evitare di comprare roba avariata come mi era già successo.

<< Scusi mi può passare una busta di patate? >>

Quella voce roca.

Harry?

Mi girai istintivamente, fissandomi con uno sguardo quasi sconvolto, non mi aspettavo di trovarlo al supermercato.

<< Hailey! >> Esordì lui felice, avvicinandosi a me.

<< Oh, Harry, che sorpresa vederti >> Esclamai con un tono di voce molto rigido.

<< Cosa ci fai qui? >>

<< La spesa Harry, quello che ci fanno tutti. >>

<< È molto che non ti vedo, dove sei finita? >> Disse lentamente, mentre il suo tono di voce si spegneva

<< Ho avuto molto da fare al lavoro Harry, perdonami. >> Odiavo mentirgli, ma non avevo altra scelta.

Dopo avergli dato la triste notizia che le patate erano terminate, e che l'ultima busta sarebbe stata mia ad ogni costo, continuammo a girovagare insieme tra i corridoi del supermercato, in cerca di qualcosa da comprare.

Presi il necessario per poi avviarmi alla cassa da Mario, il ragazzo italiano di cui vi ho parlato prima, che Harry odiava. Nacque tutto poche settimane dopo il mio arrivo, quando Mario mi chiese di uscire insieme una sera, e Harry si fece prendere da uno dei suoi soliti stupidi attacchi di gelosia.

Fatto sta che, seppur con un Harry visibilmente non felice, pagammo ed usciamo fuori, avviandoci verso casa.

<< Come mai hai comprato tutta questa roba? Hai speso tantissimo! >> Chiese lui incuriosito dalle mie cinque buste colme di cibo.

<< Il mio frigo aveva bisogno di essere riempito, è vuoto da una settimana. >>

Non gli accennai del mio compleanno, mi avrebbe comprato un regalo e la situazione sarebbe ancora di più peggiorata.

Le passeggiate con Harry mi mettevano sempre di buon umore, lui era una delle persone più divertenti che avessi mai conosciuto, persino Emma e Luke lo adoravamo oramai.

Casualmente, pensando a loro due, le loro figure apparirono di fronte ai nostri occhi, avevano due grosse buste con un fiocco sopra e, dal modo in cui tentavano di nasconderle, capì che erano dei regali per me.

<< Emma, Luke! >> Li salutai contenta, abbracciandoli entrambi.

<< Hailey! >> Esclamarono all'unisono << Ma quelle buste sono tutte per stasera? >> Chiese in seguito la bionda.

Sbarrai gli occhi, cercando di farle capire di dover stare zitta.

Lei mi fissò ridendo.

Dovevo immaginarlo, lo aveva fatto di proposito, quel sorrisetto lo conoscevo fin troppo bene.

<< Harry verrai anche tu stasera? Non mi lascerai solo con due ragazze spero. >> Esclamò Luke facendomi l'occhiolino.

<< A dire il vero Hailey non mi ha accennato niente, non credo poss.. >>

<< Ma certo che puoi! Hailey si è soltanto dimenticata di dirtelo! >> Disse Emma con una voce stranamente allegra.

<< Si Harry, come avrebbe potuto dimenticarsi del suo nuovo fidanzato >> Rispose Luke.

La mia bocca si aprì leggermente per lo stupore.

Non ci potevo credere, cosa aveva appena detto? Il mio fidanzato?

Harry nel frattempo si sbellicava dalle risate insieme ai miei due amici crudeli, che fissandomi si erano accorti di come avrei tanto voluto ucciderli in quell'istante.

Precisai varie volte che la parola "fidanzato" non era mai uscita dalla mia bocca, ma loro tre sembravano non ascoltarmi per niente.

Dopo cinque interminabili minuti di imbarazzo totale li salutammo, ed io e Harry proseguimmo la strada verso le nostre rispettive case.

<< Così,hai detto davvero ai tuoi amici che sono il tuo fidanzato? >> Mi stuzzicò lui ridendo.

<< Ma ti sembro la tipa? Ci siamo solamente baciati una volta,tutto qui. >>

<< Due volte >> Mi corresse

<< È stato a causa tua >>

<< La seconda volta è stata una TUA iniziativa >> Mi ri-corresse.

Lo fulminai con lo sguardo, mentre lui per farsi perdonare mi abbracciò al centro della strada, costringendo i passanti a fare una specie di slalom.

<< E questo abbraccio? >> Dissi perplessa, ancora stretta tra le sue braccia

<< Tre giorni senza di te mi sono sembrati un'eternità. I miei pomeriggi erano così noiosi. >>

Sorrisi dolcemente, cercando di nascondere le mie guance arrossate.

Gli diedi un piccolo bacio sulla guancia, che lui ricambiò, proseguendo poi verso casa pochi secondi dopo.

Arrivati sotto il portone del mio palazzo, mi accorsi semplicemente di aver dimenticato il dolce, o quantomeno un gelato da poter gustare in terrazza.

<< Oh, Harry, ho dimenticato il gelato, potresti portare su le buste della spesa mentre vado a comprarlo? >>

<< Se è lontano ti accompagno. >>

<< No figurati, è a pochi metri da qui,inizia a salire e aspettami a casa,ecco le chiavi. >>

Gli consegnai le chiavi con il mio buffo portachiavi, e mi avviai verso la gelateria.

Appena entrai venni colpita da un profumo sensazionale di vaniglia, che era sicuramente il mio aroma preferito, la usavo per qualsiasi cosa.

Iniziai guardando il bancone delle torte, a causa delle troppe persone che affollavano quello dei gelati.

Vidi nella vetrina una torta molto carina, dove casualmente vi era la scritta "Buon compleanno Hailey".

Sorrisi divertita all'idea di un'ipotetica Hailey Newyorkese che festeggiava il compleanno il mio stesso giorno.

Mentre ero immersa nel fissare i dolci un signore vestito molto elegantemente entrò nel negozio. La prima cosa che pensai fu che dovesse ritirare qualche torta nuziale, ma mi sbagliavo.

Si avvicinò a me, cacciando da sotto alla giacca una pistola dal calibro molto piccolo,puntandomela alla schiena.

Il freddo e duro materiale dell'arma mi fece rabbrividire.

Sgranai gli occhi, consapevole di cosa avesse poggiato vicino ai miei fianchi.

L'uomo si avvicinò al mio orecchio sussurrano poche e semplici parole:

<< Seguimi se non vuoi finire male >>

Purtroppo fui costretta a farlo, se quell'uomo era chi davvero pensavo che fosse, sarebbe stato capace di tutto.

Uscimmo dal negozio senza dare nell'occhio, lì vicino parcheggiata vi era un fuoristrada nero con i vetri scuri, il tizio mi fece segno di salire senza obbiettare e io, a malincuore, lo feci.

Entrando nei sedili posteriori una puzza di fumo mi anticipava quasi la persona che avrei trovato in macchina.

E infatti, appena mi accasciai sul sedile lo trovai proprio di fianco a me, con la sua solita sigaretta accesa e il suo sorriso compiaciuto sul volto.

Lo fissati,urlando un semplice ed intenso <<Cosa vuoi? >>

Lui mi fissò inquietantemente, avvicinando il suo viso al mio e sussurrandomi flebili e strane parole.


<< Amber, questo è l'inizio dei giochi >>

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