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Capitolo Cinque.

CAPITOLO 5.

I giorni seguenti furono caratterizzati da una tremenda monotonia.
Harry cercava sempre di evitare la questione di suo padre, che io invece tiravo fuori ogni volta, nella speranza di scovare altro sul suo conto, Luke ed Emma invece mi stavano aiutando con mille ricerche, che però purtroppo portavano sempre allo stesso risultato, il nulla più totale.
Iniziava a frullare nelle nostre menti l'idea che Harry in realtà fosse solamente una pedina del padre, ma avevamo bisogno di prove concrete per scagionarlo, l'FBI non si sarebbe di certo basata sulla mia simpatia per un ragazzo.

Quella mattina iniziò definitivamente con il piede sbagliato, una telefonata dall'ufficio centrale mi ricordò quanto fossi indietro nella missione, e fui costretta addirittura a ricevere rimproveri. Per la prima volta dovetti tenere a bada il mio carattere irruento, questa volta non potevo oppormi, avevano perfettamente ragione, in un mese l'unica svolta che aveva preso questa storia era l'aggiunta del mistero del papà di Harry.
Andai al lavoro come al solito, portando con me dei documenti davvero importanti che trovai casualmente a casa di lui.
Si, dimenticavo, ho omesso di raccontarvi questa piccola ma importante parte.
Qualche giorno fa aiutai Harry con alcune faccende domestiche, dovevamo svuotare un vecchio mobile che aveva nella cucina per spedirlo da un falegname, che avrebbe dovuto aggiustare l'enorme ammaccatura che un ragazzo ubriaco aveva provocato la sera della festa.
All'interno vi era davvero di tutto, da vecchi quaderni dei primi anni d'università a vestiti vintage che Harry aveva comprato senza indossarli nemmeno una volta.
Il primo cassetto fu il più difficile da svuotare, era pieno di cartacce e documenti vecchissimi che Harry palesemente mi stava nascondendo.
Già, me ne accorsi nel momento in cui prese un'enorme fascicolo di fogli e lo buttò via, scherzando sul fatto che fossero vecchi giornaletti da adolescenti, scusa alla quale non credetti minimamente. Non appena si distrasse infatti, corsi vicino al cestino e notai una cartella verde con una piccola scritta nera 'Denuncia Harry'.
I miei occhi si spalancarono, e la loro forma a mandorla si trasformò in un cerchio perfetto.
Li nascosi piegandoli nella mia borsa, promettendomi di non cedere alla curiosità e di aprirli solamente con Luke ed Emma.

Non appena arrivai al negozio, trovai i due seduti al tavolo più appartato, impazienti di sapere come mai avevo convocato una riunione tanto importante.
Poggiai con molta disinvoltura la cartelletta stropicciata sul tavolo, ruotando la scritta in modo da permettergli di leggerla.

<< Denuncia Harry? >> esclamò Luke Perplesso

Emma intanto sfogliava nervosamente le carte, cercando di trovare qualche dettaglio in più. Lei era un'ex studentessa di giurisprudenza e, in quanto tale avrebbe potuto dare un'occhiata più approfondita a tutti quei fogli sparsi.
Mentre io spiegavo dettagliatamente a Luke come avevo conseguito quel pozzo di informazioni, Emma non aprì bocca, la vidi solamente sistemare in maniera davvero impeccabile quei documenti.

<< Ricapitolando, è una denuncia per violenze, nei suoi confronti e nei confronti del padre. La vittima è la signora Hadid, quindi credo sua madre. >> dissi tutto d'un fiato

<< Ma non saranno contraffatti? >> chiese Luke mentre mordeva una ciambella.

Emma ci spiegò la sua versione.

<< Ragazzi i documenti sono autentici, ma qui qualcosa non mi quadra. Il processo di Harry è stato fatto lo stesso giorno e alla stessa ora di quello di suo padre >> disse lei.

<< E allora? >> Chiese Luke con fare perplesso

<< Luke lasciala finire! >> esclamai quasi bruscamente

<< Grazie Hailey. Il punto è che i processi sono stati tenuti dallo stesso avvocato e dallo stesso giudice, è impossibile che due persone si siano sdoppiate per essere presenti in due situazioni diverse. E poi guardate qui >> Disse indicando un foglio macchiato e stropicciato << I documenti sono totalmente identici, le ore, il giorno, le accuse,i nomi della giuria,persino i provvedimenti giudiziari sono gli stessi. Non è possibile >>

Quella situazione stava diventando snervante, il padre di Harry era sempre presente. Ogni passo avanti che faceva la nostra indagine, tornava indietro di altri dieci a causa di quel misterioso signore. Era davvero così potente? Talmente potente da nascondere tutte le informazioni che gli riguardavano? E sopratutto, così potente da nasconderle anche all'FBI?
Quelle domande rimasero inesorabilmente senza una risposta.
Lasciai Emma e Luke a riflettere su quei documenti mentre io mi avviai a casa di Harry, quella sera saremmo dovuti uscire per mangiare qualcosa in una nuova paninoteca non molto lontana dal nostro quartiere.
Ultimamente il nostro rapporto si era intensificato, uscivamo insieme ogni volta che avevamo a disposizione del tempo libero, ed è per questo che mi convincevo sempre di più della sua apparente innocenza.
Salì le scale velocemente, a causa dell'ascensore inspiegabilmente rotto, e mi avvicinai alla porta di Harry, intenta ad attaccarmi al campanello per farlo innervosire.
Delle urla però attirarono la mia attenzione, Harry stava sicuramente discutendo con qualcuno, potevo sentirlo gridare dal pianerottolo.
Mi avvicinai alla porta, attaccando velocemente l'orecchio sulla fredda superficie di legno.

<< Harry ti ho chiesto dove sono i miei documenti >> Sbraitò una voce roca.

<< Papà smettila di urlare! Li avevo buttati nel cestino oggi pomeriggio,probabilmente Hailey li avrà scesi giù,sai che di Giovedì c'è la raccolta della carta >> disse lui tranquillamente.

Papà?
Suo padre era dentro?
E lui era così calmo nel parlare con quello che lui stesso definiva assassino?

<<Chi diamine è Hailey? Possibile che in casa tua entri chiunque? Sei il figlio di uno dei più grandi produttori mondiali di tabacco, queste arrampicatrici sociali sai già da te cosa desiderano>>

<< Hailey è semplicemente la mia vicina, nessun'arrampicatrice sociale. Aspettami qui, vado a chiamarla e le chiedo >>

Balzai letteralmente dalla porta, misi le mani nella borsa ma mi accorsi di non avere le chiavi, probabilmente le avevo lasciate al bar, cavolo!

La prima cosa che mi venne in mente fu quella di scendere rapidamente le scale, spiando Harry dal piano di sotto.
Lo vidi uscire dalla porta ed avvicinarsi verso quella di casa mia, bussando dapprima in maniera delicata,per poi intensificare il tocco.

<< Hailey sono Harry, aprimi è una questione urgente. Hailey! >>

Decisi di mettere in scena le mie doti da pessima attrice.

<< Harry, sono qui, perchè stai urlando? >>

<< Hailey, cosa ci fai sulle scale? Vieni devo chiederti una cosa >>

<< Ho semplicemente dimenticato le chiavi di casa, stavo scendendo al bar per riprenderle >> Dissi sorridendo mentre mi accingevo ad entrare nell'enorme portone di Mogano di casa sua.

Appena entrai lo vidi.
Lui?
Lui era il padre di Harry? Non potevo crederci.
Ci fissammo intensamente.
Lo avevo riconosciuto, era proprio lui, il guaio era che anche lui aveva riconosciuto me.


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