Una visita medica difficile
Victor giocava da sempre a calcio, ma in una delle sue tante partite era rimasto ferito ad una gamba.
Dopo aver subito n operazione molto lunga, fu costretto a mesi di riposo e successivamente alla fisioterapia.
Quella mattina, però, era stato richiamato in ospedale per l'ultima visita che avrebbe deciso il suo futuro.
Il suo medico curante era Sebastian, un uomo di 38 anni con occhi e capelli corvini, che dal primo istante aveva scosso il suo cuore facendolo battere frenetico.
Sebastian quella mattina era in ritardo e la cosa iniziò a preoccupare moltissimo il ragazzo che andò da una delle infermiere fermandola: «Scusami. Sto aspettando il dottor Sebastian. Come mai è in ritardo?»
«Oh, sì. Scusami se non ti ho avvisato, ma oggi arriverà con qualche minuto di ritardo. Ieri si è fatto male a una caviglia per questo fa fatica a giudare la sua auto per venire a lavoro, ma ha rifiutato ogni genere di aiuto» rispose lei per poi indicargli la porta: «Eccolo che arriva»
Victor si voltò verso la porta lasciandosi andare a un sospiro avviandosi verso di lui: «Buongiorno, Dottore»
«Ciao, Victor. Scusami per il ritardo. Adesso capisco perchè odiavi le stampelle» rispose lui mettendola sul ridere.
Il ragazzo scosse la testa prendendo la borsa dell'uomo aiutandolo in parte togliendogli quel peso dalle mani: «Fammi strada»
«D'accordo...» rispose lui non sapendo che altro dirgli in quel momento.
Presero l'ascensore e poco dopo raggiunsero lo studio medico dell'uomo.
Una volta dentro la stanza posò le stampelle da una parte cercando di non caricare il peso su la caviglia solo dopo si mise comodo su la sedia, aprendo la cartelletta posata di fianco a lui, dicendo: «Bene. Devo darti una risposta oggi dopo tutto il lavoro che abbiamo fatto per rimetterti in piedi dopo quella brutta ferita e la conseguente operazione»
«Non so cosa aspettarmi» ammise il ragazzo mordendosi il labbro.
Sebastian si alzò dal suo posto appoggiandosi al tavolo prendendosi il tempo che gli serviva per esaminargli attentamente la gamba solo dopo diversi minuti tornò al suo posto.
«Devo avvisarti che per te potrebbe essere pericoloso rimetterti a giocare a calcio» ammise lui guardandolo seriamente: «La tua gamba è guarita del tutto questo è vero, ma praticare quello sport potrebbe portarti ad affaticarla troppo e di conseguenza a creare altri problemi poco gradevoli»
Victor non si era fatto molte speranze sul poter tornare a giocare così disse: «Capisco. Non ci avevo fatto molti pensieri nel poter tornare a giocare a calcio in modo costante come prima»
«Mi dispiace. Ho fatto tutto il possibile per risolvere questa situazione» ammise Sebastian dispiaciuto per quello che avrebbe dovuto elaborare il ragazzo davanti a lui.
«Giocherò qualche volta per tenermi in forma e proverò a fare altri esercizi per fortificare meglio la gamba» rispose lui senza pensarci due volte.
Ci furono diversi minuti di silenzio tra di loro, ma poi qualcuno bussò alla porta.
«Avanti» rispose Sebastian.
Una delle infermiere entrò nella stanza dicendo: «Dottore la stanno aspettando per le visite di controllo»
«Certamente. Qui abbiamo terminato» rispose l'uomo prendendo le stampelle, ma poi guardò le cartelle posate poco distante indeciso.
Victor che non aveva ancora voglia di tornare a casa prese quelle cartelle dicendo: «Non ho molto da fare e penso che le infermiere siano impegnate con altri lavori. Quindi posso aiutarti con queste»
«Sei sicuro?» gli domandò Sebastian sorpreso da quel suo gesto.
Il ragazzo annuì alle sue parole e per tutta la mattina lo seguì nel suo lavoro imparando diverse cose del quale non era a conoscenza, non aveva ancora deciso di preciso cosa fare della sua vita, ma il corso di studi che stava facendo gli sarebbe stato molto utile per questo prese la sua decisione.
Non disse niente a Sebastian su quelli che erano i suoi progetti futuri.
Quella visita che per lui era stata difficile, l'aveva portato alla scelta più facile per il suo futuro con la speranza di potersi avvicinare un po' di più a Sebastian.
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