Un regalo di compleanno inaspettato
Tom era innamorato di Chris da ormai due anni.
Chris era il classico ragazzo sportivo che giocava a calcio, basket e baseball per le squadre della scuola e si divertiva a rendere la vita di Tom impossibile.
Quel giorno, Tom, non si presentò a scuola cosa che lasciò Chris perplesso.
Sapeva bene che se lui mancava c'era solo la possibilità che fosse stato male.
Il professore entrò in classe distogliendo l'attenzione del ragazzo dai suoi pensieri dicendo: «Per qualche giorno Tom non verrà a scuola»
«Cos'è successo?» domandò il compagno di banco del ragazzo.
«Ieri notte i genitori di Tom sono morti in un incidente stradale e lui dovrà occuparsi di tutte le documentazioni del caso ed elaborare il lutto» rispose l'uomo a quella domanda.
Il silenzio scese pesante su tutta la classe, ma in quel momento Chris abbassò il volto sorreggendo con le mani la testa: Sono stato un'idiota fino ad oggi, ma adesso devo restargli vicino. So cosa sta provando...
Senza indugiare si alzò dal suo posto di scatto facendo cadere la sedia a terra attirando l'attenzione di tutti su di lui dicendo: «Tom, avrà bisogno degli appunti di queste ore di lezioni e dei corsi extra che segue dobbiamo dividerci i lavori»
«Tu cosa farai, Chris?» gli domandò uno dei ragazzi.
«Farò quello che solo io in questa classe posso fare...» rispose lui senza indugiare per poi aggiungere: «Capisco quello che sta provando. Ci sono passato sei anni fa ed ero solo. Non gli permetterò di sentirsi come me quel giorno»
Recuperata la borsa lasciò la classe di corsa.
Uscito dall'edificio scolastico corse fino a casa di Tom suonando al campanello aspettando che gli aprisse.
Un uomo aprì la porta osservandolo sorpreso: «Posso fare qualcosa per te?»
«Tom è un casa?» chiese lui senza pensarci due volte.
«Sì, ma non penso che voglia vedere qualcuno» ammise lui per poi voltarsi vedendo il corvino.
Tom portò lo sguardo su Chris accennando un piccolo sorriso per poi rivolgersi all'uomo: «Fallo entrare»
Quest'ultimo non ci mise molto a farsi da parte facendolo entrare in casa.
Per tutta la giornata Chris rimase vicino a Tom il più del tempo lo passavano in silenzio, ma il corvino stava tra le sue braccia lasciandosi abbracciare.
A ora di cena, Tom, prese coraggio chiedendogli: «Puoi restare qui con me almeno questa notte?»
«Va bene. Non ti lasciò da solo» rispose lui senza indugiare per poi aggiungere: «Adesso devi mangiare qualcosa. Immagino che non hai nemmeno pranzato»
«Non avevo fame» ammise il corvino spostadosi dalla sua posizione per poi alzarsi dal letto accennando un sorriso.
Il ragazzo fece lo stesso prendendolo per mano, solo dopo lasciarono la stanza andando a cenare.
Al termine di quel pasto i due tornarono in camera e si misero a letto per poter riposare almeno un po'.
Tom si addormentò tra le braccia di Chris che per diversi minuti rimase ad osservarlo e per la prima volta qualcosa di nuovo si smosse dentro di lui: Come ho fatto a non accorgermi di quanto si bello e fragile allo stesso tempo...
Lentamente si addormentò anche lui immergendo la mano tra i suoi capelli lasciandosi usare come cuscino.
Dal giorno della morte dei genitori di Tom passò un mese.
Il ragazzo grazie alla vicinanza di Chris non aveva perso il sorriso, ma quest''ultimo sapeva benissimo che nel fine settimana ci sarebbe stato il suo compleanno per questo negli istanti che non erano insieme si era messo d'impegno per fargli un regalo speciale.
Quel pomeriggio stava piovendo intensamente, ma Chris si presentò a casa di Tom con i vestiti bagnati.
Il ragazzo aprì la porta osservandolo sorpreso per poi farsi da parte per farlo entrare: «Sei completamente bagnato»
«Sì, ma non ho voluto perdere tempo a cambiarmi» ammise lui sorridendogli con dolcezza per poi aggiungere: «Ti ho portato un regalo di compleanno»
«Un regalo?» gli domandò sorpreso.
Chris annuì aprendo la giacca che indossava mostrandogli un cucciolo che abbaiò scodinzolando nella sua direzione.
Tom guardò il cucciolo e si avvicinò al ragazzo per poi posare la mano sul cucciolo: «È davvero dolcissimo. Grazie, Chris»
«Hai mai cresciuto un cucciolo?» gli chiese lui senza indugiare.
«No, ma vorrei che mi aiutassi tu» ammise Tom guardandolo negli occhi.
Quella proposta fece sorridere il ragazzo che gli mise tra le braccia il cucciolo: «Ti abbracerei, ma non posso farlo per quanto sono così bagnato»
Il maggiordomo che aveva notato il suo arrivo si avvicinò loro poco dopo porgendogli dei vestiti puliti: «Signorino Chris, potrebbe indossare questi vestiti asciuti per non ammalarvi»
«Vi ringrazio...» rispose lui senza pensarci due volte.
Solo dopo si diresse al bagno presente in quel piano e dopo essersi fatto un bagno caldo ed essersi cambiando si avvicinò a Tom abbracciandolo alle spalle:
«Andiamo a giocare con il cucciolo poi ti spiego come dargli da mangiare»
Tom annuì e poco dopo andarono in una delle sale che in passato usavano per i balli, ma solo quando si chiuse la porta alle spalle lasciò andare il cucciolo che si mise a correre da tutte le parti giocando con loro.
Poco prima di cenare, Chris, mostrò quanto cibo dare al cucciolo.
Il corvino sorrise nel vedere il piccolo mangiare, ma Chris attirò la sua attenzione accarezzandogli il fianco per poi avvicinarsi al suo volto baciandolo con dolcezza.
Quel lieve tocco fece sorridere mentalmente Tom che si affrettò a ricambiarlo.
Quello era il loro primo bacio, ma lui era certo che Chris provasse amore per lui solo che non sapeva come confessarlo per questo si era fatto coraggio ricambiandolo senza indugiare.
Chris si allontanò poco dopo dicendo: «Sono stato un'idiota a non capirlo prima»
«A non capire cosa?» gli chiese lui.
«Che ti amo» ammise Chris immergendo la mano nei suoi capelli sorridendogli.
Un dolce sorriso comparve sul volto del ragazzo: «Ti amo, Chris»
Il cucciolo che aveva termimato di mangiare si gettò su di loro abbaiando e scodinzolando in cerca di attenzioni e i due si misero a ridere divertiti.
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