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Il maestro di sua figlia

Erano tre mesi che la figlia di Caleb riceveva ripetizioni private.

Quel pomeriggio Caleb che era rimasto chiuso in ufficio andò in cucina per poter prendere qualcosa da mangiare.

Per arrivare a destinazione fu costretto a passare dal salotto dove la ragazza stava studiando con il suo insegnante.

Il ragazzo alzò lo sguardo da sopra il libro nel quale le stava spiegando i punti osservando il nuovo arrivato per qualche minuto.

Poco dopo Caleb distolse lo sguardo da Ector andando a prendere da mangiare.

Trovato quello che gli serviva tornò in ufficio.

Intanto Ector si rivolse alla ragazzina: «Quello era tuo padre?»

«Sì» rispose lei sorridendo: «Ultimamente se la passa male con il compagno per questo lavora più di quanto dovrebbe»

«Davvero?» chiese curioso.

«Sì...» rispose lei terminando di fare i suoi compiti.

Al termine di quella giornata lavorativa, dopo esser stato pagato, tornò a casa.

Varcata la soglia andò in camera ed accese il pc cercando online il padre della ragazza che stava aiutando in quei giorni.

Trovato in poco tempo quello che cercava si mise a cercare tutte le notizie possibili su quello che gli aveva comunicato la ragazza.

Come aveva detto lui non stava molto bene in quei giorni.

Non gli scrisse niente perchè voleva studiarlo un po' prima di agire, così dopo aver preparato la cena e mangiato andò a dormire.

Intanto Caleb dopo aver passato il pomeriggio su i fascicoli del lavoro andò a dormire senza cenare.

La mattina dopo i due ragazzo andarono a lavoro.

Erano tutti e due nello stesso edificio, ma in sezioni separate.

Per un mese intero Ector studiò a distanza l'uomo valutando i pro e i contro di un suo approccio.

Una volta che ebbe verificato i punti in sospeso decise di agire.

La pausa pranzo durava poco tempo per questo si affrettò a raggiungere il tetto.

Y stava mangiando osservando il cielo lasciandosi andare a un sospiro.

Era costretto a portare gli occhiali da sole per via dell'occhio nero che gli aveva fatto l'ex compagno dopo che lui l'aveva lasciato.

X si mise seduto al suo fianco dicendo: «Ci rivediamo...»

«Ciao...» rispose lui svogliatamente.

«Tutto bene? So che non sono fatti miei, però, mi sembra che le cose non vadano molto bene per te o mi sbaglio?» gli domandò cercando di instaurare un discorso.

«Diciamo che ho lasciato il mio compagno guadagnandoci un occhio nero» rispose lui senza giri di parole.

X rimase in silenzio per qualche minuto a quelle parole: «Perchè le cose non andavano bene?»

«Era convinto che avessi un altro ragazzo» ammise lui terminando di mangiare il suo pranzo.

«Naturalmente non avevi un altro, giusto?»

«Sì» rispose nuovamente l'uomo: «Adesso sto meglio era opprimente con i suoi interrogatori»

X annuì terminando di mangiare per poi aggiungere: «Passo stare per dare ripetizioni a tua figlia. Poi magari dopo che ha dato gli esami vorrei uscire con te se te la senti»

«Non ci vedo niente di male ad uscire con te» rispose semplicemente lui alzandosi da terra pulendosi i vestiti dalla polvere: «Allora a stasera»

Non gli diede il tempo di rispondere che lasciò il tetto tornando in ufficio mettendosi al lavoro.

Ector rimase qualche minuto sul tetto pensando: So che la sua ragazza è morta due anni dopo la nascita della figlia in un incindente stradale. Lui non è mai stato etero, ma a quanto ho scoperto l'ha messa incinta ad una festa dove si è ubriacato per via di una delusione amorosa avvenuta poche ore prima. Almeno si è preso le sue responsabilità...

Si alzò da terra tornando a lavoro.

Al termine dell'orario in ufficiò si presentò a casa di Caleb.

La figlia dell'uomo gli aprì la porta ed iniziarono le ripetizioni.

Quel pomeriggio, Caleb, rimase in salotto leggendo i suoi fascicoli osservando di tanto in tanto il ragazzo studiandolo attentamente pensando: Lui è molto bello si vede che è diverso dal mio ex...

Un lieve sentimento scosse il suo cuore.

Lo mantenne nascosto per capire se fosse quel sentimento che sperava essersi risvegliato in lui dopo tantissimo tempo.

Quando il ragazzo se ne andò da casa, Caleb, preparò la cena pensieroso per poi mettersi a tavola per mangiare.

I giorni passarono svelti, la figlia di Caleb diede gli esami e l'uomo iniziò a uscire con Ector.

Solo dopo tre mesi di frequentazione fuori dal lavoro o dagli impegni di studio della figlia si accorse di amare il ragazzo per questo rimase molto sorpreso quando la sera del suo compleanno Ector lo invitò a passare la sera fuori.

Arrivarono al ristorante per le otto, furono accompagnati al loro tavolo e ordinarono la cena.

Non parlarono molto durate la cena, ma non mancavano spesso sorrise e sfioramenti di mani.

Al termine della cena andarono in albergo dove il ragazzo aveva prenotato una stanza solo per loro in modo che potessero parlare in privato senza essere disturbati.

Dopo essersi chiusi la porta alle spalle, Caleb, disse: «Ti ringrazio per questa serata. Avevo davvero bisogno di cambiare aria»

«Non devi ringraziarmi» rispose lui sedendosi al suo fianco prendendolo per mano facendo intrecciare le loro dita: «Devo confessarti che ho organizzato tutto per poterti confessare una cosa molto importante»

«Che cosa?» gli chiese lui curioso.

«Da quando ho iniziato a dare lezioni a tua figlia e abbiamo preso confidenza ho iniziato a provare un sentimento d'amore molto forte per te» ammise il ragazzo guardandolo negli occhi.

Caleb rimase per un attimo in silenzio, ma poi dissolse la distanza tra di loro baciandolo.

Pochi minuti dopo si separarono mettendosi più comodi su quel letto dove rimasero per tutta la notte a coccolarsi e dormire l'uno tra le braccia dell'altro.

Quello era il primo passo per l'inizio della loro relazione. 



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