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I love you

Erik era malato. Aveva scoperto di avere un brutto male al cuore. Per mesi aveva tentato di nasconderlo ad Albert del quale era innamorato. Un pomeriggio crollò tra le braccia dell'amico tenendo stretta la mano all'altezza del cuore. Albert lo fece distendere sul letto domandandogli: «Cosa ti succede?»

«Mi fa male il cuore...» rispose lui con un filo di voce. Il ragazzo preoccupato da quella rivelazione non aveva idea di cosa fare al momento, ma Erik lo prese per il polso e facendosi forza gli domandò: «Potresti passarmi le medicine sul comodino?»

«Queste?» gli chiese il ragazzo preoccupato.

«Sì...» rispose lui mettendosi seduto a fatica per prendere una pastiglia sperando che quella bastasse per poterlo aiutare. Albert con calma l'aiutò in quella semplice azione e solo dopo lo fece distendere nuovamente tra le coperte rimanendo al suo fianco accarezzandogli i capelli cercando di confortarlo un po'. Erik in quel momento si odiava, ma alla fine s'aggrappò a lui versando lacrime amare ammettendo: «Ho paura. Non voglio morire...»

«Ehi, va tutto bene. Non ti succederà niente» rispose lui coccolandolo con dolcezza per poi aggiungere: «Tua madre mi ha detto che sei in attesa per un trapianto tra i primi della lista. Devi avere solo pazienza e non affaticarti troppo» Il fratello di Erik entrò in quel momento nella stanza e sorrise nel vedere Albert. Nonostante sapesse che il fratello ne era innamorato non si risparmiò e avvicinandosi al ragazzo disse malizioso: «Ciao, tesoro. Da quanto sei qui con lui? Sai vorrei uscire con te oggi, magari poi potremmo divertirci»

«Mark, vattene. Lo sai bene che non mi interessa passare del tempo con te» rispose Albert senza pensarci troppo tenendo stretto a sé Erik che tremava scosso e impaurito.

Mark se ne andò irritato dalla stanza. Erik s'addormentò poco dopo ed Albert rimase li a vegliarlo.

Da quel giorno il ragazzo decise di restare al fianco dell'amico più tempo possibile, Erik, però, aveva la sensazione che lo facesse solo per pietà e che in realtà volesse stare con suo fratello che naturalmente non smise un attimo di fargli il filo.

Sei mesi dopo, il giorno dell'operazione, Erik era stanco di tutto.

Era stanco di stare male...

Era stanco di vedere suo fratello che ci provava con il ragazzo che amava...

Era stanco di essere quello debole...

Disteso sul letto nella stanza asettica dell'ospedale fissava il soffitto.

L'avevano preparato per andare in sala operatoria, doveva solo aspettare il ritorno delle infermiere.

In quel momento nella stanza entrò Albert che gli sorrise e avvicinandosi gli posò un bacio sulla fronte mettendogli al polso un bracciale sussurrandogli: «Sarò vicino a te per tutto il tempo. Quando tornerai ti devo dire una cosa molto importante»

«Va bene...» rispose lui senza pensarci troppo.

L'infermiera tornò da lui e sorrise: «Dobbiamo andare adesso»

«Sono pronto» rispose il ragazzo.

La donna lo portò in sala operatoria ed Albert rimase ad attendere che uscisse da lì.

Dopo tre lunghe ore, Erik, fu riportato nella sua stanza. Il medico s'avvicinò ai genitori del ragazzo e disse: «Erik, sta bene. L'operazione non ha dato problemi, tra qualche minuto dovrebbe svegliarsi, però, evitate di affaticarlo troppo»

I genitori di Erik annuirono e si rivolsero ad Albert: «Vai da lui. Sappiamo che hai bisogno di parlargli. Noi resteremmo qui fuori»

«Vi ringrazio» disse lui sorridendo felice per quella concessione ed entrò nella stanza dove avevano portato Erik.

Per diversi minuti l'osservò e s'avvicinò a lui prendendogli la mano posandoci sopra un bacio: «Sei sempre stato un guerriero Erik»

Il ragazzo, come aveva detto il medico, aprì gli occhi e vedendo Albert al suo fianco sorrise: «Sei rimasto...»

«Sì. Sono rimasto qua fuori ad aspettarti solo per poterti dire che ti amo dalla prima volta volta che ti ho visto» rispose lui senza pensarci troppo.

Erik rimase per qualche minuto senza parole, ma poi sorrise felice ammettendo: «Ti amo anch'io»

Albert gli accarezzò il volto e solo dopo s'abbassò baciandolo con dolcezza.

Da quel momento iniziava una nuova vita per entrambi.

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