Gli opposti si attraggono
New York Ore 06:00
Un ragazzo dai capelli biondi dormiva ancora e si muoveva agitato borbottando qualcosa di incomprensibile.
Era in palestra dopo l'ennesima partita di Basket.
Si stava facendo la doccia, quando il nerd della classe entrò nella doccia affianco alla sua.
Per svariati minuti rimase ad osservarlo, mentre si lavava con cura.
Quando gli diede le spalle ebbe la visuale sulla sua schiena deglutì a fatica percorrendola con lo sguardo giungendo così al suo sedere ed in quel momento il suo corpo reagì in modo molto esplicito e si ritrovò a masturbarsi cercando di non fare troppo rumore.
Una mano, però, si unì alla sua e la cosa lo sorprese .
Quando vide alle sue spalle il nerd che gli piaceva, bastarono pochi dei suoi tocchi, però, a fargli raggiungere l'apice del piacere.
Il ragazzo alle sue spalle non si fermò solo a quello, infatti, bloccandolo contro il muro lo penetrò con un unica spinta facendolo urlare di dolore misto a piacere.
Lo desiderava e si lasciò scopare per diversi minuti permettendo al ragazzo di liberarsi dentro di lui, mentre si riversava nella sua mano.
La sveglia suonò alcuni minuti dopo.
Il ragazzo si mise seduto di scatto tra le coperte sfatte del letto e notando l'orario spense quell'oggetto infernale che aveva rovinato il suo sogno.
Quando spostò lo sguardo sul suo corpo, però, notò che il pantalone non era per niente asciuto ed assunse tutte le tonalità di rosso esistenti in natura pensando: Ma che cazzo mi prende? Perchè quello riesce ad eccitarmi? Io lo odio, eppure, dio se me lo scoperei...
S'alzò dal letto e gettati gli abiti a terra andò in bagno a farsi una doccia fredda per calmare i bollenti spiriti.
Una volta che ebbe terminato si preparò per la nuova giornata indossando la divisa e dopo aver fatto colazione raggiunse l'edificio scolastico a pochi passi dalla villetta dove viveva.
Giunto a destinazione ne varcò la soglia e si guardò attorno svogliato ed andò dritto in classe, dove s'accomodò al suo posto mettendosi a pensare: Dov'è quel nerd da strappazzo? Deve muoversi arrivando... Aspetta un po'... Perchè ho così voglia di vederlo questa mattina? È come se... Come se fossimo legati da qualcosa, ma non capisco bene cosa... E se il mio sogno diventasse realtà? Se lui mi prendesse come è successo in quel frangente?
In quel momento il ragazzo entrò nella stanza e lui si ritrovò incantato a guardarlo.
I suoi capelli biondi brillavano colpiti dalla luce del sole che entrava dalle finestre, ma qualcosa nei suoi occhi color cielo bloccarono il respiro nel ragazzo dai capelli corvini che pensò: Cos'ha? È così triste, i suoi occhi sono spenti e morti...Ok ho notato anche questo... Le opzioni sono due o sono innamato di lui, oppure, sto aprendo gli occhi solo adesso su questi particolari che lo riguardano...
Non disse niente perchè la campanella suonò e si misero a seguire la lezione, ma era fin troppo distratto ed alla fine non capì molto di quello che il professore aveva spiegato.
Al termine della lezione vedendo il ragazzo dai capelli biondi immerso nella lettura s'avvicinò incerto e gli domandò: «Potresti spiegarmi la lezione di oggi? Non ho capito tutto quello che ha detto il professore...»
Il ragazzo alzò lo sguardo dal libro e gli domandò: «Cosa non hai capito?» il suo tono di voce era spento e stranamente la cosa lo ferì moltissimo.
«Un po' tutto...» rispose lui passandosi una mano tra i capelli, ma il ragazzo biondo gli domandò: «Sicuro di volere che sia io a spiegarti la lezione e non qualcuna delle tue putanelle?»
«Sì, sono sicuro che riuscirai a spiegarmi tutto nel migliore dei modi» rispose lui ignorando la nota di gelosia nella voce del ragazzo biondo domandandosi: Che sia geloso di me? Ho avvertito una nota di gelosia nella sua voce...
In quell'ora libera Jeremy spiegò a Christian la lezione che avevano appena seguito.
Quella spiegazione semplice e diretta aiutò moltissimo Christian che di tanto in tanto prendeva appunti sui vari passaggi sul quaderno ed una volta terminato gli domandò: «So che non siamo amici, ma c'è qualcosa che ti preoccupa?»
«Forse. Perchè vuoi saperlo?» chiese lui curioso.
«Perchè i tuoi occhi oggi sono spenti? Cioè non giudicarmi male, ma ho notato che non hanno la stessa luce che avevi qualche giorno fa nello sguardo» rispose lui un po' agitato.
Jeremy l'osservò per alcuni minuti in silenzio e sospirò: «Sì. Ho alcuni problemi a casa, ma cosa ci posso fare? Ho dei genitori di mentalità ristretta...»
«Riguarda qualcosa di personale per te?» chiese curioso cercando in qualche modo di conoscerlo meglio.
Il ragazzo biondo si passò una mano tra i capelli: «Riguarda il mio orientamento sessuale, ma a quanto pare non potrò essere me stesso perchè il matrimonio con una che nemmeno conosco è stato organizzato. Per questo appena prendo il diploma dovrò spostarmi»
«E tu l'accetti così? Senza protestare?» chiese lui shockato.
«Finirei in mezzo alla strada, senza soldi, senza casa...» disse lui incrocciando le braccia sul tavolo e nascondendoci contro il volto.
Quella rivelazione freddò il ragazzo dai capelli corvini, ma appena si riprese disse: «Devi andartene da lì. Ti aiuterò io...»
«Come?» chiese ancora una volta Jeremy.
«Verrai a stare da me. Prendiamo tutte le tue cose dalla tua stanza e vieni a casa mia. Dormirai nella casa degli ospiti, che per di più sarebbe mia visto che ne ho pagato tutto il prezzo lavorandoci svariati anni» disse ancora una volta il ragazzo dai capelli corvini.
Jeremy l'osservò, ma quando lui lo prese per il polso trascinandolo via dalla classe e fuori dall'edificio scolastico cercò di ribellarsi anche se controvoglia, andarono a casa del ragazzo dai capelli corvini dove presero il camioncino del giardiniere per mettere i vari scatoloni che avrebbero riempito ed andarono fino alla loro nuova destinazione.
Giunti a casa del ragazzo biondo scesero dal mezzo ed entrarono in casa sotto lo sguardo della madre di quest'ultimo.
Andarono fino alla stanza dove dormiva, riempirono gli scatoloni e le valigie con tutte le cose presenti in essa, caricarono tutto nel camioncino andandosene poi da quel luogo, cancellando in questo modo l'esistenza del ragazzo portando via anche tutte le foto negli album e nei quadri.
Tornati a casa di Christian sistemarono le cose nella casa degli ospiti, ma prima che il ragazzo dai capelli corvini se ne andasse lo prese per il polso: «Non è un problema se resto qui?»
«Nessun problema, se mi cerchi io sono a casa» disse lui voltandogli le spalle per poi andare verso casa, Jeremy abbassando lo sguardo tenendolo per il polso leggermente imbarazzato gli domandò: «Non resti qui con me?»
Quella domanda fece battere forte il cuore del ragazzo dai capelli corvini voltandosi gli alzò il volto facendo si che i loro sguardi s'incontrassero: «Certo che resto, vado solo a prendere delle cose in casa. Il tempo è volato prendendo le tue cose, ma non ho niente di pronto per il pranzo» ammise semplicemente per poi chiedergli: «Preferisti pranzare assieme alla mia famiglia?»
Jeremy annuì, non era pronto a stare da solo a pranzo con lui, sarebbe stato troppo imbarazzante e ricco di silenzi e non se la sentiva.
Christian prendendolo per mano lo condusse in casa tranquillamente, la madre del ragazzo s'affacciò dalla cucina: «Chris... oh, ma non sei da solo. Chi è il tuo amico?»
«Sì, mamma. Lui è Jeremy, rimarrà con me nell'appartamento qui vicino» rispose lui semplicemente spiegandole in poche parole la situazione, senza che fosse il ragazzo biondo a farlo sentendosi a disagio per una scomoda verità.
Intanto a casa di Jeremy il padre del ragazzo era furioso per la sua fuga.
«Perchè non hai fermato quell'ingrato di tuo figlio?» urlò furioso contro la moglie.
«Non era da solo. Aveva con se un amico che era il doppio di te e avevo la sensazione che mi avrebbe preso a schiaffi, ma di cosa ti lamenti? Non avremmo più quell'onta orribile da nascondere sulla nostra famiglia» rispose lei con noncuranza.
«Cosa dirò alla figlia del mio capo?» chiese lui irritato come non mai.
La donna scrollò le spalle e se ne andò via per incontrarsi a pranzo con le amiche.
Intanto anche Jeremy e Christian stavano mangiando tranquillamente.
Per la prima volta il ragazzo dai capelli biondi riuscì a rilassarsi e mangiare tranquillamente senza sentire i genitori lamentarsi della sua esistenza.
Quando terminarono di mangiare Jeremy guardò Christian sorridendo leggermente imbarazzato ed andarono insieme nella casa degli ospiti.
Rimasti da soli fecero i compiti per il giorno dopo e andarono a sedersi sul divano dove guardarono per un po' la tv, ma Christian s'avvicinò al volto del ragazzo baciandolo con dolcezza.
Sorpreso da quel gesto non seppe cosa fare in un primo momento, ma poi ricambiò immergendo le mani nei suoi capelli.
Si ritrovarono poco dopo distesi su di esso.
Christian si spostò a baciargli il collo, Jeremy, espose un po' di più il collo a quella sua tortura.
Lentamente e con molta calma i vestiti di entrambi finirono a terra.
Non era facile per nessuno dei due resistere a quel desiderio primordiale che avevano soffocato per troppo tempo.
«Chris...» lo chiamò il ragazzo biondo con voce rotta dall'eccitazione.
«Zitto... va tutto bene...» rispose lui a pochi centimetri dalle sue labbra.
Jeremy borbottò: «Sono vergine...»
Christian lo guardo per un attimo e lo baciò di nuovo per poi sussurrargli: «Se non vuoi io mi fermo»
«Non fermarti, ma possiamo andare in camera tua?» gli chiese arrossendo imbarazzato.
I due andarono in camera del ragazzo e ripresero da dove si erano fermati.
Christian si prese diversi minuti per prepararlo e solo dopo prese possesso del suo corpo.
Jeremy sentendosi penetrare da lui, rimase rilassato, ma fece intrecciare le loro dita pensando: Non voglio essere solo una scopata...
«Per me non sei solo una scopata, Jeremy» gli sussurrò all'orecchio Christan restando fermo per farlo abituare alla sua presenza.
Il ragazzo biondo si mosse verso di lui.
I due ragazzi avevano entrambi venticinque anni quindi potevano tranquillamente dedicarsi al loro amore senza badare troppo al giudizio degli altri.
Lentamente, Christian, iniziò a muoversi in lui.
Le spinte si fecero sempre più profonde, ma rimasero lenti e costanti fino a quando entrambi non raggiunsero l'apice del piacere.
Christian crollò tra le braccia del ragazzo sotto di lui e si prese un po' di tempo per riprendersi, ma appena ebbe il controllo del suo corpo lo liberò dalla sua presenza.
Si distese al suo fianco e lo strinse al suo petto: «Stai bene?»
«Sì. Anche se ho sentito un po' di dolore» ammise lui.
«La prossima volta andrà molto meglio» disse Christian posandogli un bacio sulla fronte per poi addormentarsi entrambi.
Da quel giorno passarono diversi mesi.
Il loro rapporto migliorò moltissimo ed alla fine dell'anno scolastico, Christian chiese a Jeremy di sposarlo.
Non ci mise molto la voce a giungere alle orecchie del padre del ragazzo che progettava da tempo le nozze con la figlia del suo capo.
I due ragazzi partirono per le vacanze.
Durante quella loro vacanza a Parigi i due ragazzi si sposarono.
Rientrati a casa si trovarono davanti il padre del ragazzo rosso di rabbia.
«Sei tornato! Devi muoverti! Ti ho dato questi mesi per pensare al matrimonio con la figlia del mio capo!»
«Spiacente padre. Me ne sono andato di casa per evitare questo» rispose lui per poi aggiungere: «Io sono gay e sono felicemente innamorato e sposato»
gli mostrò l'anello al dito e baciò il suo compagno.
L'uomo arrabbiato per questo tradimento avrebbe fatto di tutto, ma Christian disse: «Non le conviene provare a separarci perchè potrebbe perdere tutto quello per cui ha lavorato in questi anni»
Quella minaccia ebbe il suo effetto perchè l'uomo se ne andò scomparendo dalla vita del figlio.
I due il giorno dopo ritirarono il foglio della laurea ed andarono via da New York trasferendosi a Miami dove iniziarono la loro nuova vita da avvocati.
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