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Il bello e la volpe

Tanto tempo fa in un paese lontano, un giovane principe dai capelli corvini e gli occhi del colore dei lapislazzuli viveva in uno bellissimo castello. Il principe si chiamava Kaede Rukawa e benché avesse avuto tutto ciò che poteva desiderare, era viziato ed egoista. Una gelida notte d'inverno al castello Rukawa si presentò una vecchia mendicante disturbando il sonno del principe, per chiedere riparo dal freddo, offrendo in cambio una rosa dal colore insolito, infatti il fiore aveva lo stesso colore degli occhi del principe. Infastidito dalla presenza della vecchia sogghigno del dono e la cacciò in malo modo. Ma lei lo avvertì che la bellezza non si vede solo dall'aspetto fisico, perché la vera bellezza è nascosta nel cuore. Il principe la guardò perplesso e quando stava per rientrare nel castello, la vecchia tornò al suo aspetto originario, infatti era una Youkai, un demone volpe, che aveva preso l'aspetto di una bellissima donna. Il principe, capendo di aver fatto un errore, si scusò, ma era troppo tardi! La donna volpe gli lanciò contro una maledizione; lo aveva trasformato in un uomo mezzo volpe rendendolo orribile alla vista. Il principe adesso si ritrovava con due enormi orecchie e una coda da volpe, ma la Youkai non si limitò solo a quello lanciò una maledizione anche su tutti gli altri abitanti del castello dandogli le caratteristiche degli animali che più li rappresentava. Kaede vergognandosi del suo aspetto si rinchiuse nel castello, deciso a non uscirne mai più, ma per lui il destino aveva altri piani.

A poche miglia dal castello in un piccolo paese immerso nel verde viveva un bellissimo ragazzo di nome Hanamichi Sakuragi, aveva degli occhi color cioccolato che si illuminava con tante piccole pagliuzze di color dorato quando sorrideva felice, i suoi capelli avevano il colore del fuoco mentre la sua pelle era sempre abbronzata. Quando passava per le vie del paese tutti si voltavano ad ammirarlo, aveva qualcosa di speciale che aveva attirato anche l'attenzione del ragazzo di ambito del paese, Akira Sendoh aveva deciso in tutti i modi che lo avrebbe sposato. Ma lui non gli dava corda per molto tempo, visto che preferiva leggere un bel libro invece che stare a sentire i racconti delle sue eroiche imprese che di eroico non avevano proprio niente.

< Youhei ... Hanamichi sarà il fortunato che io sposerò!!! > se l'era giurato vedendo passare il ragazzo per il piazzale immerso nella lettura di un libro.

< Non mi merito il meglio io? > Youhei lo guardò perplesso prima di rispondere.

< Non accetterà mai ... > il fatto era che Mito aveva capito già da tempo che Hanamichi non era proprio interessato al ragazzo infatti ogni volta che si vedevano per volere solo e unico di Akira, lui prendeva e se ne andava ignorando apertamente le sue attenzioni. Anche quella mattina infatti il ragazzo se n'era andato rientrando a casa per tornare ad aiutare il padre con una delle sue solite idee, di creare qualcosa di nuovo e originale per una fiera che si sarebbe tenuta tre giorni dopo in un paese lontano da casa sua.

Hanamichi viveva con suo padre adottivo Mitsuyoshi Anzai in un villino nella zona più benestante del paese, mentre si avviava a casa notò del fumo nero uscire dal laboratorio del padre corse velocemente per vedere cosa era successo.

< Papà stai bene? > domandò appena riuscì a vedere suo padre in tutto quel fumo che riempiva la stanza irritandogli gli occhi facendoglieli lacrimare.

< Sto bene, ma non riuscirò a far funzionare mai questa cosa ... > sbuffò l'uomo spazientito.

< Si che ci riuscirai ... e alla fiera vincerai il primo premio ... > disse Hanamichi osservando da vicino la nuova creazione del padre cercando di capirci qualcosa e provare così ad aiutarlo, ma era del tutto inutile l'uomo aveva un modo troppo complicato di pensare per i suoi gusti. Rincuorato dalle parole di Hanamichi, Mitsuyoshi portò a termine il suo lavoro e il giorno dopo partì per raggiungere il luogo della fiera, assieme al loro fedele cavallo Pioggia. Durante il pomeriggio una fitta nebbia si alzò nascondendo loro il sentiero giusto per raggiungere la destinazione.

< A quest'ora dovevamo essere già arrivati? > borbottò l'uomo guardando le indicazioni scritte su alcuni cartelli sulla strada, aveva paura di essersi perso, così guidò il cavallo verso una delle strade secondarie.

< Proviamo da questa parte ... > ma la strada che avevano preso lo stava portando sempre di più all'interno di un bosco fitto e buio, alcuni ululati si levarono nell'aria attorno a loro e Pioggia spaventato andò a sbattere contro un vecchio albero facendo volare alcuni pipistrelli, che riposavano attaccati hai suoi rami. Il cavallo si imbizzarrì spaventato e disarcionò l'uomo, mentre fuggì via terrorizzato lasciandolo da solo. Alcuni lupi gli si avvicinavano minacciosi e armato di coraggio corse con tutto il fiato che aveva in gola, finché non si ritrovo davanti al cancello del castello Rukawa.

< Aiuto!!! Fatemi entrare!!! > per sua fortuna il cancello arrugginito cedette e lui ebbe la possibilità di oltrepassarlo e chiuderselo alle spalle chiudendo fuori i lupi poco prima che lo attaccassero. Mitsuyoshi osservò attentamente la costruzione sentiva nell'aria qualcosa di strano come se qualcuno lo osservasse, ma aveva cominciato a piovere e facendosi coraggio oltrepasso il pesante portone entrando così nel castello.

< E' permesso? Ho perso il mio cavallo e ... > si guardava attorno preoccupato e perplesso.

< Non parlare, forse se ne andrà >

< Oh! Noma un po' di cuore ... > due persone parlavano immerse nel buio dell' ingresso.

< Signore ... lei è i benvenuto! > una strana persona uscì dall'oscurità era per metà cane, mentre l'altra persona che lo seguiva ed era per metà gatto.

< Yuji smettila di fare come vuoi ... il padrone si arrabbierà > Mitsuyoshi li guardò sorpreso, non aveva mai visto delle persone così strane. L'uomo fu accompagnato in una sala per riscaldarsi vicino al fuoco. A poco a poco, tutti gli abitanti del castello si fecero vivi mostrandosi a lui.

< Signore gradirebbe una tazza di thè? > la donna davanti a lui aveva le orecchie e la coda di pecora, l'uomo sorridendo accettò di buon grado. Ma in quel momento la porta della stanza si spalancò.

< Chi sei? Non sei il benvenuto? > con tono freddo e tagliente Kaede aveva fatto la sua comparsa tutti i servitori del castello erano spariti nel buio. Senza aspettare risposta Kaede prese Mitsuyoshi e lo trascinò via.

Nel frattempo davanti a casa di Hanamichi si era riunita una folla enorme per assistere a quello che sembrava un matrimonio. C'erano perfino il prete, la banda e la torta, Akira era così sicuro di se che aveva deciso tutto ancora prima di fare la proposta ad Hanamichi. Poco dopo il giovane busso spavaldo alla porta mostrando al ragazzo il suo sorriso migliore.

< Akira ma che sorpresa! > lo accolse Hanamichi mostrandosi falsamente felice e sorpreso di vederlo, lui si accomodò in casa e sedendosi su una sedia vicino al tavolo lo osservò per un attimo.

< Hanamichi tu mi dovrai sposare > il ragazzo non fu per niente sorpreso da quella stupida proposta e sapeva già cosa rispondere.

< Sono senza parole ... ma sai io non ti merito proprio > non avrebbe sopportato di averlo per sempre vicino, era così orribilmente irritante, ma sapeva già che una persona del genere non poteva capire quanto gli dava sui nervi. Riuscendo a chiudere fuori di casa Akira che lo aveva seguito fino al giardino credeva finalmente di essersene liberato, ma il perfido ragazzo non aveva alcuna intenzione di darsi per vinto; con le buone o le cattive avrebbe ottenuto quello che volava. E lui voleva Hanamichi.

Quando tutti si furono allontanati Hanamichi, Hanamichi uscì e iniziò a camminare fino ad arrivare ad una pianta di acero sotto il quale andò a sedersi come quando era bambino, gli era sempre piaciuto stare li, quell'albero gli dava un senso di protezione.

"Io con quell'idiota, senza un minimo di cervello?" pensò fra sé. Non ne aveva la minima intenzione, si sarebbe solo rovinato la vita. E già la sua vita non era stata delle migliori in passato, lui voleva andarsene dal paese, vedere il mondo e magari vivere un amore grande come quello che aveva letto nei suoi libri. I suoi sogni vennero interrotti da un rumore di zoccoli che si avvicinavano a lui.

< Pioggia cosa ci fai qui? Dov'è papà? > Hanamichi era preoccupato possibile che a suo padre fosse successo qualcosa, il cavallo non sarebbe mai tornato da solo, cercò di calmarlo.

< Portami da lui! > liberò il cavallo da tutto quello che lo avrebbe rallentato, nonostante la stanchezza il cavallo tornò sui suoi passi conducendolo dentro il bosco fitto alla ricerca del padre, arrivando così davanti al castello Rukawa.

< Che posto è questo? > Hanamichi era stupito se avesse saputo che c'era un castello nelle vicinanze del suo paese non avrebbe di certo aspettato quel momento per andare a esplorarlo. Armato di tutto il suo cancello entrò nel giardino e raggiunto il portone entrò silenzioso nel castello.

< Papà! > percorreva i corridoi bui cercandolo in ogni stanza o corridoio.

< Sei qui! C'è nessuno? > gli abitanti del castello seguivano i suoi movimenti e ammirando la sua bellezza, il ragazzo arrivò alle segrete e trovò il padre rinchiuso in una delle celle.

< Oh papà!!! > corse ad abbracciarlo felice.

< Chi ti ha rinchiuso qui dentro? > l'uomo non rispose alla sua domanda visto che una figura fecce la sua comparsa nell'ombra.

< Chi sei? > Hanamichi non sembrava per niente spaventato.

< Sono il padrone del castello >

< Lascia andare mio padre ... non lo vedi che è malato! Resto io al suo posto ma lui deve andarsene > a quelle parole Kaede riflette un attimo, forse il ragazzo avrebbe spezzato l'incantesimo.

< E sia! > prese Mitsuyoshi strappandolo dalla cella e portandolo nel cortile disse a due dei suoi servi di portarlo via da li.

< Risparmia mio figlio ... > Kaede sogghignò.

< Suo figlio non gli appartiene più ... > non lo osservò nemmeno quando i suoi servi lo trascinarono via, dandogli le spalle rientrò nel castello e tornò dove aveva lasciato il ragazzo. Lo trovò piangendo tra le mura della prigione.

Quando Mitsuyoshi venne lasciato libero erano arrivati al paese, i due servitori tornarono al castello, l'uomo corse verso la taverna del paese.

< Aiuto! Qualcuno mi aiuti! L'ha rinchiuso nelle segrete del castello! Hana! Dobbiamo aiutarlo! >

< Chi l'ha rinchiuso? > Akira lo osservava perplesso seduto al suo solito posto, in paese si vociferava che fosse un tipo piuttosto strano e pazzo ma non fino a questo punto.

< Una bestia mostruosa ... > continuò l'uomo, ma continuando ad ascoltarlo tutti si misero a ridere, anche Akira era molto divertito dalla cosa, e adesso avevano capito che era davvero matto e in quel momento ad Akira venne l'idea avrebbe usato suo padre per fargli accettare la sua proposta. Intanto Kaede aveva portato Hanamichi in una delle stanze del castello che aveva fatto sistemare per lui, non voleva che si sentisse prigioniero all'interno di quelle mura, in fin dei conti averlo avuto in giro per il castello forse sarebbe stato meglio per tutti.

< Il castello è casa tua adesso, puoi fare quello che vuoi ... tranne venire nell'ala nord ... li nessuno ha il permesso di entrarci >

< Perché? > Hanamichi era curioso e sapeva che se non gli avesse dato un motivo più che valido, non lo avrebbe rispettato.

< E' proibita ... >

< Capisco ... > sospirò afflitto e si appoggiò ad uno dei mobili della stanza gli girava la testa per colpa della stanchezza e dello stress.

< Stai bene? >

< Più o meno ... sono stanco e ho fame > sospirò afflitto per un attimo e si ritrovò poco dopo in ginocchio, nonostante tutto Kaede gli si avvicinò e prendendolo sotto braccio restando nell'ombra lo aiutò ad alzarsi.

< Non so come ti chiami ... >

< Kaede ... > non sapeva ancora bene perché rispondesse a tutte le sue domande, ma se voleva tornare normale doveva fidarsi di lui.

< Kaede non restare nell'ombra fatti vedere ... > la voce del ragazzo era così tranquilla che accettò suo malgrado di muovere qualche passo verso di lui, ma si bloccò per un attimo.

< Non credo ... > Hanamichi gli tese la mano.

< Vieni qui > gli tese la mano, con delicatezza il ragazzo con movimenti lenti portò la mano su quella del ragazzo. Hanamichi lentamente senza movimenti bruschi lo tirò a se. Per un attimo rimase sorpreso non avrebbe mai pensato a una cosa del genere, ma poi sorrise e accarezzò il volto del ragazzo, non era poi così male anzi era molto carino.

< Non dovresti nasconderti ... > lo strinse a se per un attimo Kaede si irrigidì cosa significava? Perché lo abbracciava? Davvero non aveva paura?

< Io ... >

< Chiamami Hana ... va bene? >

< Nh ... >

< Sei davvero tenero ... scusami non dovevo dirlo > arrossì imbarazzato notando che anche le guancie di Kaede si erano colorate di rosso, il ragazzo muoveva la coda sorpreso dalle parole del ragazzo si ritrovò a cercare il calore di quel corpo. Hanamichi lo accontentò tenendolo stretto ancora di più, solo quando sentì lo stomaco di Hanamichi brontolare si alzò e si allontanò andando alla porta.

< Kaede dove vai? >

< Ayako porta qualcosa da mangiare per Hanamichi > Kaede gli si riavvicinò e gli accarezzò il volto.

< Kae ... raccontami il tuo passato ... sei sempre stato così? > il ragazzo scosse la testa, non sapeva ancora se era il caso di rivelargli questa storia.

< Ti spiegherò un giorno non ora ... devi mangiare e riposare >

< Va bene, ma mi farebbe piacere che tu restassi con me > Kaede non poteva non restare sorpreso, quel ragazzo era fantastico avrebbe spezzato l'incantesimo.

< Nh ... va bene ... > si riavvicinò al ragazzo e poco dopo Ayako entrò nella stanza portando del cibo per Hanamichi.

< Ecco a voi ... > Hanamichi osservò la strana ragazza, e un ampio sorriso apparve sul suo volto. Ayako imbarazzata uscì di nuovo dalla stanza lasciandoli da soli. Quella notte il ragazzo riposò tranquillamente, Kaede era rimasto con lui e lo aveva osservato dormire; poco dopo Yuji si presentò davanti a lui.

< Padrone non ha pensato che forse lui potrebbe spezzare l'incantesimo? >

< Si ci ho pensato ... > non aveva distolto lo sguardo dal volto del ragazzo, era così attratto da lui che non sapeva cosa fare. Alle prime luci dell'alba Kaede uscì dalla stanza, quando Hanamichi si svegliò non trovandolo decise di andare a visitare il castello. Yuji se ne accorse e lo raggiunse.

< Signore vuole visitare il castello per caso? > Hanamichi sorrise allegro aveva visto solo due persone del personale che viva nel castello.

< Chiamami Hanamichi ... comunque si mi andrebbe, Kaede dov'è? >

< Io sono Yuji il padrone è andato nelle sue stanze ci ha detto di restare a sua disposizione per qualsiasi cosa che le serva > il ragazzo sorrise, e mentre Yuji gli faceva vedere il castello lui poteva scorgere gli altri abitanti del castello che rendevano il castello presentabile e abitabile adesso che c'era lui non potevano lasciare il castello in quel modo.

< Signore le ho preparato da mangiare ... > Ayako si presentò davanti a lui per guidarlo nella sala da pranzo. Hanamichi la segui, si guardava intorno per vedere se avrebbe trovato Kaede ma a quanto pare il ragazzo non era amante della compagnia.

< Ayako chiamami Hanamichi ... Kaede non verrà oggi vero? >

< Il signorino stava male e non scende per oggi ... >

< Capisco ... se andassi a trovarlo si arrabbierebbe ... > la ragazza lo guardò perplesso e poi sospirò.

< Non lo so ... se dorme non gli piace essere disturbato > Hanamichi la guardò triste, il sorriso sul suo volto si era spento; voleva stare con Kaede ma se si arrabbiava non gli andava. Non voleva farlo arrabbiare ...

< Tutto bene? > Hanamichi si limitò ad annuire e iniziò a mangiare in silenzio. Ayako lo guardò preoccupata, fino a quando una lacrima scese sul suo volto.

< Hanamichi ... stai bene? > il ragazzo si asciugò gli occhi.

< Si sto bene ... > Hanamichi era strano e in quei giorni sembrava piuttosto triste, Kaede si era andato a rinchiudere nella sua stanza e non si era fatto più vedere.

Ormai erano passati quattro giorni e Akira stava perdendo la pazienza, così quella sera decise di convocare Takenori Akagi il direttore del manicomio locale.

< Ho deciso di sposare Hanamichi, ma a quanto pare ha bisogno di una piccola spinta ... suo padre è matto. Hanamichi per lui farebbe di tutto ... > Takenori Akagi, capì al volo; Hanamichi avrebbe sposato Akira, gli argomenti del ragazzo erano validi in fin dei conti gli aveva dato anche un sacchetto pieno di monete d'oro.

Hanamichi però sentiva dentro di se qualcosa di nuovo, ogni volta che pensava a Kaede il suo cuore batteva fortissimo. Non sapeva più cosa fare ... una sera decise di andargli a parlare.

< Kaede ... posso chiederti un favore? >

< Nh? > Hanamichi capì di avere la sua attenzione.

< Vorrei andare da mio padre ... almeno per vedere come sta ... posso? >

< Hanamichi ... non ti piace restare qui? > il ragazzo lo guardò sorpreso.

< Non che il padrone di casa sia di compagnia ... vorrei passare del tempo con lui, conoscerlo, ascoltare la sua storia ... ma non mi permette di farlo >

< Mi dispiace ... >

< Kaede posso andare solo per un paio di ore? > il ragazzo sospirò ma alla fine annui. Hanamichi lo abbracciò e gli posò un bacio delicato sulla fronte.

< Torno presto Kae ... so già che mi mancherai appena uscirò da questo castello > si alzò dirigendosi alla porta quando all'improvviso Kaede lo abbracciò.

< Ti aspetto ... quando torni devo dirti una cosa ... > Hanamichi arrossì imbarazzato, Kaede lo lasciò andare dopo avergli messo un anello di rubino all'anulare sinistro e lo osservò dalla sua stanza varcare il cancello in sella a Pioggia. Quando arrivò al villaggio il ragazzo galoppo verso casa, arrivato li scese con un balzo e entrò in casa.

< Papà!!! >

< Hanamichi ... stai bene? >

< Si Kaede è dolcissimo con me ... gli ho chiesto il permesso per venire qui e mi ha detto solo che appena torno mi deve dire qualcosa ... > era felice come non lo era mai stato in vita sua.

< Lo ami per caso ... > il ragazzo arrossì imbarazzato, ma annui. Qualcuno bussò alla porta e Hanamichi andò ad aprire.

< Cosa vuoi Akira ... > il ragazzo vide l'anello al dito del ragazzo e ci rimase un attimo spiazzato.

< Cos'è quell'anello ... > Hanamichi sorrise.

< Me lo ha dato il mio ragazzo ... > Akira lo osservò era furioso.

< Sono venuto a prendere tuo padre ... sai è un po' matto ... > si spostò e il ragazzo vide la carrozza del manicomio.

< Mio padre non è matto ... è stato assalito dai lupi nel bosco niente di più ... >

< Mitsuyoshi ... dillo dov'è la bestia ... > l'uomo uscì dalla casa, e lo guardò conosceva anche lui Akira e sapeva che era arrabbiato perché Hanamichi non lo aveva filato per niente.

< Non c'è nessuna bestia ... sono stati i lupi ad attaccarmi ... >

< Hai detto che Hanamichi era prigioniero ... >

< Prigioniero? Non lo sono mai stato ... e mio padre era preoccupato perché sono stato tutto questo tempo a casa del mio ragazzo ... adesso se permetti devo tornare da lui, l'ho lasciato per un paio di ore e credo che se non torno per cena si arrabbia e poi non voglio che succeda > detto questo gli chiuse la porta in faccia.

Poche ore dopo Hanamichi era di nuovo a cavallo seguito dal padre, ma non sapeva che Akira lo seguiva da lontano.

< Hanamichi sei sicuro che il padrone di casa mi faccia restare ... >

< Tranquillo papà ... > Akira avrebbe ucciso il ragazzo di Hanamichi per averlo tutto per se. Arrivati al castello Hanamichi scese dal cavallo e poco dopo Kaede come se lo avesse visto arrivare gli si avvicinò.

< Hana sei tornato? >

< Si Kae ... te l'ho detto non posso starti lontano > lo abbracciò tenendolo stretto a se.

< Sei gelato Kae ... > si tolse il mantello e lo mise sopra il ragazzo.

< Entriamo ... Pioggia vai pure nella stalla > Hanamichi gli tolse le briglie e il cavallo si allontanò. I tre entrarono nel castello e Akira lo osservò sembrava felice, ma lui non lo avrebbe permesso.

Quella sera mentre i due ragazzi si furono spostati sul balcone e stavano parlando Akira prese l'arco che portava con se e pochi minuti dopo scoccò una freccia che colpì Kaede al petto, Hanamichi terrorizzato urlò.

< KAEDE!!! NO!!! > i servi del castello si avvicinarono a loro e li osservarono.

< Hana mi dispiace ... ti amo >

< Ti amo anche io, non mi lasciare ti prego ... > alcune lacrime scesero sul volto del ragazzo. Kaede chiuse gli occhi e Hanamichi terrorizzato tremò, poco dopo una luce avvolse il ragazzo le orecchie e la coda sparirono,la freccia sul suo petto sparì e poco dopo aprì gli occhi.

< Hana ... > il ragazzo dai capelli rossi si abbassò sul suo volto e lo baciò con dolcezza, quel loro bacio spezzo l'incantesimo anche sul corpo dei servi del castello. Akira non essendo riuscito nella sua impresa tornò al villaggio e solo allora si accorse per la prima volta veramente di Youhei ... il ragazzo gli era sempre stato vicino senza dire niente, solo in quel momento si accorse veramente dei sentimenti del ragazzo; così decise di restare al fianco di Youhei e di lasciar perdere per sempre Hanamichi che da quel giorno sarebbe rimasto a vivere con Kaede nel suo castello.        

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