Sanji era di pessimo umore da diversi giorni e Nami l'avvicinò tranquillamente: «Dovresti dichiararti»

«Fatti i cazzi tuoi, Nami» sbottò il cuoco infastidito.

«Sto cercando di aiutarvi...» disse lei tranquillamente.

Sanji sbuffò e non la degnò di uno sguardo: Ha ragione. Dovrei fare il primo passo e confessargli che lo amo...

S'allontanò dalla ragazza e s'arrampicò sull'albero maestro raggiungendo Zoro che dormiva tranquillamente: «Marimo, svegliati! Dobbiamo parlare...»

«Cosa vuoi cuoco da strapazzo?» chiese lui aprendo gli occhi.

Il ragazzo lo guardò per un attimo ed abbassò leggermente lo sguardo per poi legarlo nuovamente al suo: «Ti amo, Zoro»

«Come?» chiese lui sorpreso.

«Ti amo, Marimo e non sto scherzando» disse lui seriamente stringendo i pugni per aver dovuto ripetere una seconda volta un concetto così chiaro.

Zoro lo prese per il polso attirandolo contro il suo corpo facendolo appoggiare contro il suo petto, gli avvolse i fianchi con le braccia: «Hai fatto tu il primo passo, adesso sarò io a fare un passo verso di te»

Non aspettò una sua risposta e lo baciò immergendo una mano nei suoi capelli.

Quando s'allontanarono lo spadaccino sorrise: «Ti amo, cuoco da strapazzo»