Appuntamento alle 15:00
Spencer aveva bisogno di parlare con Derek per questo gli scrisse un messaggio.
Spencer: Morgan, possiamo vederci oggi alle 15:00
Morgan: Di cosa vorresti parlare?
Spencer: Preferirei farlo di persona
Morgan: Va bene. Ci vediamo al parco
Si era preparato con moltissima calma e anche se il tempo non era dei migliori, rimase ad aspettarlo. Aveva davvero bisogno di parlargli per questo nonostante la pioggia attese pazientemente.
Le ore passarono lente, però, alle otto di sera tornò a casa bagnato come un pulcino.
Si chiuse la porta alle spalle per poi sedersi posando la schiena contro di essa.
Il telefono gli suonò in tasca segnando l'arrivo di un messaggio così lo prese per poterlo leggere.
JJ: Spence sei riuscito a parlargli?
Reid: Non si è fatto vedere...
JJ: Mi dispiace
Reid: Sto bene. Aveva di meglio da fare a quanto pare. In fin dei conti non era poi così importante quello che dovevo dirgli e il suo non presentarsi è stata una risposta più che esaustiva.
Inviato quel messaggio lasciò cadere il telefono da una parte.
Strinse le gambe al petto e rimase fermo lì tenendo il volto nascosto contro le ginocchia addormentandosi in quella posizione.
Fu svegliato alcun ore dopo dal telefono che suonava ed un fortissimo mal di testa che non lo rendeva per niente lucido.
Penelope: Ti aspettiamo al locale per festeggiare
Reid: Non mi va di venire...
Penelope: C'è anche Morgan. Non so se la cosa possa interessarti...
Letto quel messaggio si lasciò andare a un sospiro.
Non rispose per diversi minuti per poi andare a prepararsi lasciando casa sua.
Non era molto in vena di festeggiare.
Si presentò locale varcando la soglia attirando l'attenzione di tutti.
Nonostante tutto si avvicinò loro andando a sedersi in disparte, era piuttosto pallido e iniziava ad avere un po' di mal di testa.
«Tutto bene, Spence» chiese JJ osservandolo preoccupato.
«Oh sì. Certo nessun problema» disse lui prendendo un boccale di birra iniziando a bere tranquillamente.
Morgan l'osservò per qualche minuto: «Ragazzino, non dovresti bere in questo modo»
«Non credo possa interessarti» rispose lui guardandolo solo per un attimo: «In fin dei conti ti avevo chiesto una semplice cosa...»
Terminò di bere la sua birra alzandosi dal suo posto: «Vado a casa. Ho bisogno di dormire»
Se ne andò via da quel luogo mentre lo sguardo di tutti si posava su Morgan. «Che è successo?» gli domandò Aaron.
«Credo di aver scordato qualcosa...» ammise lui prendendo il cellulare scorrendo i messaggi per poi alzarsi di scatto lasciando di corsa il locale guardandosi attorno.
Spencer non poteva essere andato troppo lontano per questo corse verso il parco trovandolo seduto sopra un'altalena.
Riprese solo un attimo il controllo del suo respiro e si avvicinò a lui andando a sedersi su l'altalena libera al suo fianco: «Mi dispiace averti fatto aspettare inutilmente...»
«Non importa. Avevi di meglio da fare che ascoltare le parole di un ragazzino» rispose lui dondolando lentamente.
«Invece voglio ascoltarle. Non mi piace vederti in questo stato» ammise guardandolo seriamente cercado di leggergli sul volto quello che cercava disperatamente di nascondere.
Reid strinse la presa su le catene dell'altalena dicendo: «Potresti chiudere gli occhi?»
«Non capisco la tua richiesta, ma va bene» rispose lui chiudendo gli occhi aspettando una sua mossa.
Il ragazzo prese coraggio alzandosi dall'altalena per poi avvicinarsi a lui posando le labbra su le sue in un timido tocco, incerto e spaventato dalla reazione in risposta al suo gesto.
Morgan rimase in silenzio per qualche minuto prima di aprire gli occhi fermandolo afferrandolo per il polso per poi alzarsi dall'altalena sul quale si era seduto attirandolo contro il suo corpo passandogli un braccio attorno ai fianchi:
«Ragazzino, cos'era questo?»
«Un bacio..» sussurrò lui con un filo di voce.
«Non direi. Quello non era un bacio...» constatò Derek senza pensarci due volte chiudendogli la bocca con la sua.
Quel bacio durò diversi minuti, ma poi si allontanarono per mancanza di fiato dicendo: «Questo è un bacio. Vorrei che stasera venissi a dormire da me»
Reid non seppe cosa dire per questo si limitò ad annuire in modo del tutto automatico.
Mezz'ora dopo i due raggiunsero casa di Morgan, varcarono la soglia dell'abitazione.
Derek non accese nemmeno la luce, semplicemente giudò il ragazzo fino alla camera da letto: «Preferisci la camera degli ospiti oppure...»
Reid nemmeno gli rispose gli chiuse semplicemente la bocca aprendo la porta della stanza davanti a loro trascinandoselo dietro fino al letto sul quale si lasciò cadere facendogli fare la stessa cosa per poi distendersi comodamente sopra di lui.
«Stai comodo?» gli chiese divertito Derek.
«Molto...» rispose lui cercando una posizione più comoda.
A quel suo movimento si morse il labbro sbuffando: «Cerca di non muoverti così tanto, ragazzino»
Spencer ridacchiò contro il suo orecchio sussurrando: «Perchè? Cosa succede se mi muovo troppo?»
«Succede che rischi di provocarmi un po' troppo e dovrò ammanettarti al letto per farti restare fermo» rispose lui cercando di non essere troppo volgare.
Il ragazzo lo guardò perplesso puntellando i gomiti contro il suo petto guardandolo negli occhi: «Solo ammanettarmi? Non hai delle idee migliori?»
«Mi sa che la birra ti sta offuscando la mente» rispos lui alle sue domande per poi bloccarlo sul letto baciandolo nuovamente: «Cerchiamo di riposare un po'. Domani dobbiamo lavorare»
Spencer rise divertito per poi mettersi comodo tra quelle coperte rilassandosi lentamente accoccolandosi meglio contro il suo corpo: «Domani cosa facciamo?»
«Ci comportiamo normalmente» rispose lui passandogli un braccio attorno ai fianchi per poi chiudere gli occhi.
Spencer lo guardò per qualche minuto per poi farsi più piccolo possibile tra le sue braccia forse aveva bevuto un po' troppo per questo c'era un solo pensiero nella sua mente: Volevo di più questa notte...
La stanchezza prese il soppravento e si addormentò profondamente stringendo tra le dita la maglia di Derek.
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