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Rabbit Hole







Disclaimer necessario: la storia tratta di atti sessuali espliciti tra due uomini, fa riferimento a particolari pratiche di BDSM e di dominazione che esistono nella realtà. Alcuni vocaboli o parole sono riportate in inglese così da rendervi più facile la ricerca qualora vogliate sapere a cosa si riferiscono. Ci sono particolari giochi erotici descritti e presenza di Sex Toys. Inoltre i protagonisti svolgono un gioco di ruolo ben delineato e praticano azioni l'uno sull'altro che potranno sembrare inusuali ma che esistono davvero.
A tal proposito trovo necessario specificare che ho scritto questa One Shot al solo scopo di intrattenimento. Non giudico le scelte sessuali di nessuno e non sono qui per discriminare, condannare o giudicare assolutamente nessun atto fatto da altri in quel senso.
Ogni commento poco inerente o offensivo sarà immediatamente eliminato.
Questo è un posto sicuro e tranquillo dove si può parlare anche di sesso in ogni suo pratica, nulla è perverso se alle persone piace e soprattutto tutto è concesso se gli individui che consumano gli atti sono consenzienti, maggiorenni e completamente consapevoli.
Buon sesso a tutti...benvenuti al Rabbit Hole 💜




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Per lui non c'era nulla di meglio che una giornata come quella, si era alzato presto, aveva fatto la sua sessione di palestra a casa, colazione con un buon caffè nero bollente, aveva indossato il suo completo Barrett blu scurissimo, guidato fino all'ufficio con la sua Lamborghini notte, portato a fine un affare da milioni di sterline dopo un pranzo rigorosamente vegetariano nel ristorante stellato di un suo stimato cliente con un paio di colleghi e ora, a conclusione di quella giornata quasi perfetta, voleva regalarsi una cosa che avrebbe reso la sua serata indimenticabile e quella giornata totalmente unica.

Il suo appuntamento con il Rabbit Hole era salito a due volte a settimana nell'ultimo mese, era stato particolarmente stressato e lui conosceva solo un modo efficace per distendere i nervi in quelle occasioni, fare del buon sesso. Meglio ancora se lo faceva in un posto di lusso con gente di lusso che offriva servizi assolutamente riservati e certificava ogni sua attrazione in modo impeccabile.

Le Dark Room del Rabbit Hole erano proprio quello che uno come Louis Tomlinson cercava. Aveva provato diversi Sex Club nella sua lunga carriera di dominatore con il kink per la finanza e il pet play, ma il Rabbit aveva da subito soddisfatto ogni sua fantasia più perversa e questa era una cosa che gli dava alla testa, letteralmente.

Era passato da casa dopo il lavoro, aveva fatto una rilassante doccia calda con bagno di vapore annesso, si era sistemato a dovere barba incolta di qualche giorno come sempre fresca e profumata e aveva tirato i capelli appena indietro ma lasciandoli sempre al naturale.

Aveva indossato un nuovo completo Armani di taglio classico con camicia bianca, gemelli di onice nera con una particolare forma e una cravatta sottile e appena lucida, che sembrava quasi un nastro di raso.

Si era poi goduto un buon bicchiere di Chianti rosso per dilatare le vene e far scorrere più veloce il sangue, proprio come gli piaceva, proprio come sapeva che anche qualcun altro desiderava che così fosse e poi aveva ripreso le chiavi della sua auto sportiva per dirigersi subito al suo sex club preferito, la serata si pregustava assolutamente appetitosa.

Una volta arrivato davanti al Rabbit scese con calma dalla Lamborghini, lasciò le chiavi al parcheggiatore e stringendosi appena il nodo della cravatta impeccabile come sempre varcò la soglia di quel sogno proibito che ormai conosceva bene.

Una luce rossa soffusa e un odore forte di essenza speziata lo accolsero in quell'anticamera grande abbastanza per poter sbrigare le consuete dinamiche di privacy che vigevano nel Club.

Ad accoglierlo c'erano tre personaggi distinti.

Una ragazza mora dai capelli liscissimi e tagliati con un caschetto perfetto fino a sotto le orecchie, che sfoggiava una frangetta corta simmetrica e perfetta, una pelle bianca e candida, un trucco da gatta che andava di pari passo con le orecchie nere che aveva in testa.

Stretta in una tutina aderentissima in lattex nero con borchie argentate sui lati delle cosce abbondanti e prosperose, in abbinamento alle stesse che circondavano splendenti un seno appariscente e grande in bella mostra oltre la scollatura vertiginosa che attirava lo sguardo su tutte quelle forme morbide e burrose. Stava in piedi impeccabile e perfettamente a suo agio su delle Louboutin nere con la suola rosso fuoco.

Un'altra ragazza aveva lineamenti Asiatici dolci e delicati, era truccata in modo preciso con piccole perle chiare a circondargli gli occhi azzurri e furbi, indossava un vestitino bianchissimo in pizzo San gallo corto fino a metà coscia con maniche a sbuffo anche queste corte che gli scoprivano i bracci tatuati a motivi floreali.

Aveva una cascata di ricci lunghi e biondissimi, uno sguardo innocente e scarpe chiuse da ballerina stondate in cima anche queste bianche, ma con tacchi altissimi e tre file di fibbie sul collo del piede ad esaltargli le gambe snelle e le forme minute che la contraddistinguevano.

Poi c'era un ragazzo di colore alto e robusto in giacca e cravatta con un completo bordeaux scuro in satin perfettamente sbarbato e con un taglio di capelli simmetrico da gangster perfetto, con un cilindro della stessa fantasia del completo e un bastone nero che culminava alla sommità con un teschio dorato a bocca spalancata ricoperto di Swarovski.

Erano gli accompagnatori del Rabbit, ognuno con la sua mansione di cicerone all'interno del Sex Club, e anche se Louis conosceva già ampiamente il regolamento e la dinamica, gli piaceva comunque essere accompagnato dove voleva andare da una di queste figure da sogno che lo avevano sempre accolto con gentilezza e con la giusta perversione che a lui piaceva.

<Buonasera Signor Tomlinson, benvenuto.>

Disse la ragazza formosa in nero.

<Buonasera Clare, come stai?>

<Bene Signore, serata piena, ma abbiamo lasciato a lei quello che ha richiesto, come sempre.>

La ragazza con gesti eleganti, automatici e tranquilli prese il cellulare che Louis gli porse e lo mise in una cassetta di sicurezza nascosta accuratamente nella parete dietro la reception che altro non era se non un muro di mattoni con una grande scritta rossa al neon attaccata sopra dove troneggiava la scritta CARPE DIEM.

Gli porse una piccola chiave che Louis mise in tasca e poi seria gli allungò un modulo da compilare, dove il cliente doveva dichiarare di essere in salute, di aver consegnato le sue analisi dell'ultima settimana via email, necessarie se si voleva godere a pieno dei servizi fisici del Club, di essere pulito, sano e soprattutto disposto all'assoluta privacy sua e delle persone che lavoravano lì dentro.

Per questo ogni cliente era tenuto a consegnare il suo cellulare, per non incorrere in spiacevoli equivoci di sorta, anche se chi andava in quel tipo di Club non voleva certo portare fuori le cose che vi succedevano all'interno, avrebbe perso tutto, compreso il diritto di potersi divertire ancora.

Il proprietario del Rabbit Hole era intransigente su quello, tutto quello che succedeva al Rabbit rimaneva e moriva al Rabbit, punto.

<Grazie.> Clare sorrise e riprese il modulo appena compilato dall'uomo d'affari.

<Segua pure Candy Signor Tomlinson, il suo appuntamento l'aspetta.>

Così Louis dopo aver fatto un cenno al ragazzo con il cilindro per ringraziare, seguì la ragazza bionda che senza dire una parola sinuosa e misteriosa come una volpe delle nevi, lo portò dove lui desiderava andare, attraversando corridoi stretti e scuri con luci al neon rosse e lampade attaccate ai muri di mattoni che rappresentavano varie cose bizzarre ad esempio una croce, una rosa, un coltello, un fenicottero, un funghetto di quelli bianchi a macchie rosse, una bocca con labbra carnose e tante altre cose piacevolmente strane e assolutamente intriganti.

Intanto in audio diffusione UnHoly di Stan Smith mandava le sue vibes blasfeme alle orecchie degli ospiti che si accingevano a raggiungere le loro stanze.

Le Dark Room del Rabbit Hole ospitavano tante attrazioni diverse al loro interno. Era un Club esclusivo e nulla lì dentro era lasciato al caso, nulla, c'era di tutto e anche di più, un vero parco giochi per ogni kink possibile e per ogni fantasia, perversa o meno.

Ma non era per tutti, era molto costoso e una delle kink di Louis era proprio quella di mostrare quanto fosse ricco e mostrare quanto si potesse permettere, anche se gli sarebbe tanto piaciuto anche poterlo far vedere fuori da lì che cosa gli apparteneva, ma ancora non poteva, forse più avanti, forse avrebbe chiesto presto un'esclusiva, ma non ancora.

Essere un Dom in quell'ambiente non era facile, ma lui ormai da anni aveva raggiunto livelli altissimi di conoscenze e di fama e per lui ogni cosa era possibile.

Comunque al Rabbit Hole c'era qualcosa per tutti. C'era una stanza a tema Religioso Cattolico, dove i professionisti vestivano i panni di suore e preti, con un vero altare da preghiera, cori angelici, un'acquasantiera, angeli vari, qualche martire, molte cinghie in pelle, un confessionale, una cella di clausura e tanti crocifissi sparsi un pò ovunque che servivano o meno a scopi ludici, in quella stanza grande e ampia ma poco luminosa che riproduceva in tutto e per tutto una vera chiesa.

C'era una Room completamente dedicata al Fantasy, Unicorni, Fate, plug anali di ogni colore e forma, Elfi, nastri per BDSM dai colori dell'arcobaleno e ogni sorta di creatura immaginaria poteva trovarsi al suo interno, in una riproduzione esatta e precisa con erba vera e persino un ruscello, di una foresta incantata sui toni del verde del viola e del blu.

C'era la Dark Room a tema sportivo, calciatori, nuotatori, sospensori, spank paddles, bodybuilder e gente che faceva spinning o aerobica, tutti circondati da attrezzi ginnici e sex machine o nastri per le acrobazie in una palestra super professionale e di lusso.

C'era anche una Dark Room a tema Occulto, dove si potevano trovare tavole Ouija, Vampiri, anelli vibranti, anal beads, wand massager, Demoni e Fantasmi di ogni sorta in una casa infestata e piena di ragnatele e scheletri negli armadi, forse anche qualche Zombie.
C'era posto per tutti al Rabbit, e per tutte le necessità senza distinzione di genere o altro.

Ognuna di quelle stanze poi aveva anche una particolare musica scelta appositamente per il contesto in cui le persone volevano trovarsi e immedesimarsi, per far davvero parte a piano dell'esperienza.

Poi c'era la Dark Room preferita di Louis, quella a tema Alice in Wonderland, ed era proprio lì che la dolce e gentile, all'apparenza, Candy, lo stava conducendo.

<Siamo arrivati Signore, buona serata.> disse piano in un sussurro la bionda ninfa mostrandogli un sorriso contornato da labbra rosee, ma che mostrava due canini affilati che nulla avevano a che vedere con la sua figura quasi angelica, la facevano somigliare anzi di più ad un piccolo demonio sogghignante.

<Grazie Candy, puoi andare.> disse Louis prima di prendere un respiro profondo, tirare fuori la chiave che custodiva nella tasca dei pantaloni e aprire la porta davanti a lui, che era stata dipinta di nero e bianco così da formare un vortice concentrico che sembrava volerlo risucchiare all'interno di essa.

Dentro la prima cosa che lo colpiva ogni volta era la luce, c'era un'atmosfera da sogno, tutto era sui toni del viola e lilla, alle pareti c'erano disegnati vari scenari del romanzo di Carroll e una volta entrati si veniva accolti da un ragazzo caucasico vestito da Stregatto che ti conduceva in altrettante stanze segrete che sembravano nascondersi una dentro l'altra come in un labirinto.

C'erano brillantini ovunque, il pavimento era un morbido manto di moquette viola a pelo lungo pulita e profumata, c'erano alberi finti dai quali pendevano liane alle quali ci si poteva aggrappare e dalle altre stanze non uscivano rumori, erano completamente insonorizzate, la privacy prima di tutto.

<Dove desidera avventurarsi Signore?>

Louis si guardò ancora intorno, notando all'angolo destro due strani figuri che stavano sicuramente aspettando il loro cliente, erano due ragazzi Coreani, bellissimi, gemelli, identici in tutto, con un viso etereo e un'aria tranquilla e misteriosa che indossavano delle tutine identiche a righe rosse e bianche e fumavano da un narghilè che odorava di menta fresca, Pinco Panco e Panco Pinco.

<Dov'è il Bianconiglio?> chiese in tono fermo e autoritario sistemandosi l'orologio da polso Panerai che iniziava a stringergli e ad accentuargli le vene sulle mani, il vino iniziava il suo effetto benefico sul sangue.

<Lui è sempre in ritardo, ma se vuole seguire la Regina Rossa lei la condurrà dove vuole andare.>

Louis annuì e una ragazza alta e dai capelli ramati, unghie rosse e rossetto dello stesso colore, truccata da Regina di Cuori, con solo un completo intimo scarlatto di pizzo e un lungo strascico a macchie nere su fondo bianco che gli copriva solo il fondoschiena, gli fece cenno di seguirla. Aveva in mano uno scettro d'oro e avviandosi con passo da modella verso l'interno di quelle luci viola, salutò Pinco e Panco e accompagnò Louis verso la tana.

<A lei Signore, buon divertimento.>

<Grazie Scarlett.>

Louis entrò in una nuova stanza e si chiuse la porta alle spalle. Era piccola ma neanche più di tanto, sembrava comunque compatta. C'era sulla destra una libreria con libri e sveglie di ogni forma e colore, un tavolo da tè al centro di essa con una grande teiera e due tazze in porcellana sopra, che altro non era che un tavolo estremamente robusto anche se non sembrava ma Louis lo sapeva bene.

C'erano poi due poltrone regali e grandi con imbottitura lilla e cornice dorata che facevano da sedute, tutto intorno rami più o meno sporgenti dalle pareti verdi e viola, che imitavano delle radici, tutto circondato da un'atmosfera fresca e accogliente, con luce soffusa, odore piacevolissimo di rose e musica di sottofondo adatta a quello che presto si sarebbe consumato lì dentro, Partition di Beyoncè.

Sul soffitto alto e arioso era disegnato un cielo azzurro e senza nuvole che sembrava visto dal basso, come se in quel momento Louis si trovasse davvero dentro la tana del Bianconiglio.

Louis sorrise tra se e con tutta la calma del mondo si tolse la giacca che appese ad una delle radici, si sbottonò piano i polsini della camicia facendo attenzione a non sfilare dall'asola i gemelli a forma di coniglietto in onice nera e poi si sedette a gambe appena divaricate su una delle comodissime e morbide poltrone dall'ampia seduta.

<Vuoi farmi sempre aspettare è?> disse poi con voce roca come se parlasse con qualcuno anche se lì dentro ancora non si vedeva nessuno.

<Sei davvero un coniglietto irriverente.> aggiunse abbassando il tono.

Improvvisamente da dietro la poltrona Louis sentì una voce e seppe subito che chi stava cercando era finalmente arrivato.

<Tik Tak, l'orologio sta correndo, sei in ritardo Daddy.> una voce calda e calma, appena roca ma più alta di quella di Louis uscì allo scoperto e con lei la figura a cui apparteneva.

Louis già sentendosi chiamare Daddy dovette mordersi il labbro inferiore e deglutire.

Harry Styles, il Bianconiglio di Wonderland era una delle persone più richieste nella Dark Room di Alice, ma da qualche mese aveva in esclusiva solo tre clienti fissi, non di più, tra l'altro uno di questi lo guardava soltanto esibirsi e non faceva niente altro con lui, così avevano richiesto i clienti, così andava bene a lui. Era un'attrazione speciale, uno dei ragazzi più belli del Rabbit Hole e una delle attrazioni più costose naturalmente.

La merce rara si paga a caro prezzo.

Harry fece la sua comparsa facendo azzerare quasi totalmente la salivazione a Louis. Indossava delle ballerine bianche con delle parigine sempre bianche fino a metà coscia, un tutù rigido blu scuro con un tulle acqua marina sotto che lo teneva sollevato all'inverosimile scoprendogli i glutei tonici, un corpetto sempre acquamarina che gli fasciava l'addome ma gli lasciava scoperto il petto candido e glabro.

Indossava una gorgiera bianca sottile, dei guanti anche questi bianchi fino a sopra il gomito, delle orecchie pelosette e lunghe incastrate tra i ricci corti color cioccolato e sul naso degli occhiali grandi e rotondi con la montatura di oro rosa, delicati ma efficaci alla parte che recitava.

Aveva il trucco perfetto da coniglio bianco, con nasino rosa, baffetti fini e scuri dipinti con maestria sulle guance, il labbro superiore accentuato con la matita per farlo sembrare quasi leporino e in mano teneva sempre un orologio da taschino con una catenella. Il Bianconiglio perfetto.

Ma la perfezione la raggiunse quando si avvicinò a Louis.

<Non sono mai in ritardo lo sai, sono sempre puntuale per questo.>

<Volevi lasciarmi solo Daddy? Non mi volevi più?>

Harry si avvicinò a Louis e gli accarezzò una coscia muscolosa con i guanti bianchi, poi si voltò e posato l'orologio da taschino sul tavolo da tè, fece per aggiustarsi una parigina che gli era appena scesa mettendo in mostra il suo lato B che con grande sorpresa di Louis ospitava una coda bianca da coniglietto che gli sollevava il tulle del tutù. Louis sapeva che quello era un plug e non vedeva l'ora di toglierlo da lì.

<Tu meriti una punizione lo sai? Sai che quando entro in questa stanza voglio trovarti già qui.>

<Oops!>

Harry sorrise beffardo e già palesemente eccitato dal tono che Louis assumeva nei suoi confronti, sapeva che Louis era un Dom con i fiocchi e lui ogni volta non vedeva l'ora di provocarlo proprio per prendersi tutta la sua punizione e anche di più.

<Bene Coniglietto, adesso ci divertiamo, vieni qui, sulle mie gambe.> e Louis diede un colpetto alle sue cosce per invitarlo.

Harry guardò gli occhi di ghiaccio di Louis e il suo cuore fece una capriola nel petto, si morse il labbro inferiore e si sistemò in ginocchio tra le gambe del maggiore appoggiando il bacino su una gamba e sporgendosi dal bracciolo della poltrona, così da mettere in mostra il suo sedere aspettando la mossa del suo cliente che sapeva sarebbe arrivata presto.

<Adesso inizio dolce Coniglietto e voglio che tu conti ad alta voce, perché sei stato molto cattivo, mi sono spiegato?>
<Sì Daddy.>

<Non ho sentito.>

<Sì Daddy...ah uno.>

Una prima sculacciata era arrivata sulla natica destra di Harry con uno schiocco forte e chiaro. L'atmosfera iniziava a scaldarsi e Louis sorrise.

<Conta.>

<Due, tre, quattro, aah...cinque.>

Louis sentiva l'erezione di Harry formarsi piano piano e premere sulla sua gamba, mentre continuava con le sculacciate e con gli ordini, mentre anche lui doveva ammettere di iniziare ad eccitarsi vedendo le macchie rosse formarsi sulle natiche candide di Harry.

<Ah Daddy...dodici...ah!>

<Togliamo queste ti va?>

Harry mugolò qualcosa mentre Louis piano iniziò a togliere le mutandine di pizzo acquamarina di Harry, facendole scendere lentamente e liberando l'erezione dal tessuto.

<Cosa abbiamo qui?> disse poi sollevando ancora il tutù e mettendo in mostra la coda candida.

<Daddy...io...>

<Te lo sei messo per me?>

Harry annuì e mugolò qualcosa, la situazione si stava facendo eccitante e il coniglietto stava per entrare in sub space, Louis lo sapeva, avrebbe ancora per poco potuto contare sulle risposte verbali del suo amante, sicuramente fino almeno al primo orgasmo, così stava prolungando la questione.

<Solo per te Daddy.> Harry lo disse dolcemente, con calma.

Louis sentiva adesso che l'erezione di Harry era completa ed era calda e umida.

<Alzati sù, fammi vedere che cosa abbiamo qui.> Louis era davvero eccitato ma ancora era solo l'inizio, doveva calmarsi, anche se quel plug anale su Harry lo stava letteralmente facendo impazzire e uscire fuori di testa.

Harry si sollevò ma Louis lo aiutò e lo fece sporgere sul tavolo da tè che come sapeva sembrava piccolo ma era molto molto robusto per reggere il peso anche di due persone.

<Vediamo un pò...>

<No Daddy, no.>

<Ma come no coniglietto? Non vuoi che il tuo Daddy guardi quanto è bello il tuo culo allargato?>

<Oh Daddy...> Harry era appoggiato a novanta al tavolo, quindi sentiva solo i movimenti di Louis ma non poteva vederli e questa cosa glielo faceva venire ancora più duro.

Louis s'inginocchiò tra le gambe snelle e magre di Harry che mugolò qualcosa mentre prese a baciargli l'interno coscia e a lasciare morsetti piccoli sui lembi di pelle proprio sopra le parigine, facendo fare degli strani urletti al moro, mentre le sue mani vagavano dai glutei alle cosce.

Il Dom tirò su il tulle poi e osservò come la coda candida sembrava quasi muoversi, segno che Harry si stava eccitando parecchio e il suo buchetto stava avendo dei piccoli spasmi che sicuramente richiedevano attenzione.

<Oh ma guarda, sei proprio un coniglietto perfetto, vediamo come sei bravo anche senza questa.>

<Sì Daddy ti prego.>

<Ancora non ho fatto nulla e già sei così?>

<Sì Daddy.>

Louis adorava quando riusciva a far eccitare Harry anche solo accarezzandolo, questa cosa era tutto per un Dom come lui.

<Ora fai il bravo e te la tolgo va bene?>

Harry annuì e mugolò soltanto.

Louis si sollevò in piedi e tirando un nastro di raso del tutù lo sganciò facendolo aprire ai lati di Harry, sfilandolo poi con facilità da sotto di lui. Harry si aggrappava all'altra estremità del tavolino con i guanti bianchi ma sentiva la sua erezione già dura e bisognosa tra le sue gambe, perché quei gesti sicuri e quel tono autoritario di Louis lo mandavano in iper ventilazione.

Louis aveva davanti a se una vista magnifica, Harry a novanta con un plug anale molto grande affondato in lui, un bustino colo acqua marina le orecchie da coniglio e le gambe larghe con ancora le parigine perfettamente indossate. Accarezzò le natiche ancora rosse, poi risalì sui fianchi, sulle spalle e poi sulla schiena per poi fare tutto a ritroso, voleva accarezzarlo tutto, voleva che lui sentisse solo le sue mani intorno e addosso a lui.

<Ah Daddy...ti prego...> Harry era molto eccitato e tutte quelle attenzioni non le reggeva più.

<Lo sai che non puoi venire finché non te lo dico vero?>

<Va bene Daddy.> rispose anche se un pò contrariato.

Louis allora afferrando la coda e contemporaneamente il membro duro di Harry lo fece gemere forte.

<Ah...ah sì Daddy, sì...>

Louis iniziò a masturbarlo piano e allo stesso tempo con una lentezza incredibile sfilava il plug da da lui che ora gemeva incontrollato perché la sensazione che stava provando per l'essere così stimolato lo stava portando al limite. Una volta sfilato completamente il grosso plug, Louis continuò ancora per un pò a masturbarlo, gli piaceva vederlo contorcersi dal piacere e la vista del suo buco già allargato e spasmodico gli mandava il sangue al cervello troppo in fretta.

<Il tuo buchetto è bello largo adesso coniglietto.> disse mentre pompava ancora il membro di Harry e ora si sbottonava i pantaloni per darsi finalmente un pò di sollievo dopo quella vista.

<Sì Daddy, è tutto per te...ti prego ah, ah...>

<Vuoi essere riempito di nuovo vero?>

<Sì per favore...per favore...>

Louis smise di masturbare Harry e continuò a masturbare se stesso mentre si sporse sul moro e appoggiandosi su di lui gli sussurrò all'orecchio.

<Succhia coniglietto, così posso riempirti ancora.>

Harry era ormai gocciolante, non sarebbe riuscito a trattene a lungo tutte quelle sensazioni ma fece quello che gli era stato chiesto. Leccò le tre dita che Louis gli mise in bocca e mentre le leccava l'altro continuava a darsi piacere per prepararsi allo step successivo.

<Bravo ah...così, molto bene...sì...>

Continuò ancora per poco poi sentì un gemito più forte da Harry e capì che doveva di nuovo dargli attenzioni.

Così tolse le dita dalla sua bocca e senza preavviso le infilò in lui che era già allargato ma così facendo continuò ad eccitarlo più che mai. Poi iniziò a far entrare e uscire le dita, spingendo più a fondo ad ogni entrata e facendo urlare Harry ad ogni movimento, colpendo il suo fascio di nervi più nascosto che veniva preso d'assalto, lui era già più che eccitato.

<Daddyyy...nooo...aaah...>

<Non ti piace?>

<Sì, sì mi aaah....mi piace ma sto per...>

<No non puoi ancora venire coniglietto.>

<Daddyyy...>

Harry era letteralmente in lacrime, ma anche Louis si stava eccitando parecchio vedendo come Harry prendeva le sue dita, che voleva che anche il suo pene sparisse così dentro di lui.

Così si fermò e tolse la mano, ma l'altro mugolò stavolta per la sensazione di vuoto e freddo che sentiva, poi Louis abbassandosi ancora leccò il buchetto abusato di Harry e sentì tutto il suo delizioso sapore virile e inebriante sulla lingua, poi fece scorrere questa anche sul perineo fino allo scroto totalmente e meravigliosamente depilato, strappando ancora gemiti al suo amante.

<Sei delizioso coniglietto, adesso ti scoperò così forte che non ti ricorderai più neanche dove ti trovi.>

<Sì Daddy...ne ho bisogno, ti prego.>

Così Louis senza farselo ripetere, ancora completamente vestito ma con i pantaloni appena abbassati, entrò dentro Harry che ancora era a novanta sul tavolo e iniziò a fotterlo così bene che quello urlò dal piacere fin da subito. Erano eccitati entrambi e Harry non sapeva se avrebbe resistito a lungo.

<Prendilo come sai fare tu coniglietto.> disse Louis mentre spinte poderose allargavano il moro che era completamente in balia del piacere.

<Sì sì...Daddy ti prego, fottimi ancora, sì...>

<Dimmi quando stai per venire, dimmelo...>

E continuava ad affondare in lui, ancora e ancora. Iniziò a pompare il membro bagnato di Harry e lo fece definitivamente impazzire. Avere il controllo per Louis era tutto, avere sotto di se uno come Harry era la cosa che più lo faceva eccitare, ridurlo in quel modo poi lo portava proprio in paradiso.

<Posso aah venire...Daddy? Non resisto più...ah...>

<Fallo!>

Così velocemente Louis si sfilò da Harry e con un gesto fulmineo si abbassò e prese in bocca il membro del coniglietto che sentendo le labbra del maggiore intorno a lui si riversò nella sua bocca in fiotti caldi e densi, percependo un calore incredibile che gli si irradiava per tutto il corpo.

<Oh Daddy...oh...io...> Harry non sapeva cosa dire, era ancora eccitato e frastornato da tutto, quella cosa era stata totalmente inaspettata e sentiva ancora le labbra fini dell'altro intorno alla sua erezione sensibile all'inverosimile per l'orgasmo appena avuto.

Louis lo tenne fermo in quella posizione. Harry non lo sentiva parlare ma sapeva che doveva comunque obbedire alla sua volontà. Il maggiore si sollevò e rimettendosi dietro di lui tornò ad accarezzargli le natiche sode e ancora arrossate, poi Harry sentì se il castano passava un pollice umido sulla sua apertura ancora un pò larga e subito dopo inserì un dito all'improvviso, facendo gemere ancora Harry che si ritrovò nuovamente con una piccola erezione anche se aveva appena avuto un forte orgasmo.

Louis lo sorprese, si abbassò di nuovo in ginocchio e avvicinò la bocca al suo ano, quando tolse il dito da lui il Dom sputò dentro lo sperma che aveva ancora in bocca e poi mise il pollice davanti all'apertura per non farlo uscire. Una volta finito si sollevò sentendo Harry gemere per quella sensazione.

<Ah Daddy...>

<Sì coniglietto, adesso guarderò come ti bagnerai per me.> e tolse il dito, guardando fuoriuscire da Harry e dal suo buchetto, il suo stesso sperma, lento e vischioso che scivolava fino al glande.

Harry rimase sorpreso da tutto quello e dovette ammettere che si eccitò ancora di più per tutta quella perversione.

Ma Louis ancora non aveva certo finito, era ancora completamente vestito e quello per lui era stato solo l'antipasto.

Il minore si sollevò dal tavolo e guardando il suo Daddy gli venne solo voglia di baciarlo e farsi scopare ancora.

Louis aveva solo i pantaloni appena abbassati, indossava ancora il completo e le vene delle sue braccia facevano bella mostra di sé anche solo sugli avambracci.

Quegli occhi azzurri ipnotici mandavo fuori di testa il riccio e ammise finalmente a se stesso che tra i suoi tre clienti, Louis era il più sexy e incredibile di tutti.

<Daddy tu non hai ancora avuto nulla però.> disse il riccio mettendosi seduto sul tavolino e tirando appena la cravatta di Louis  per farlo avvicinare.

Questo afferrò le sue cosce e le accarezzò, mentre intanto si faceva baciare con passione dal moro. Louis allora lo guardò in viso e ancora una volta rimase estasiato da quella bellezza così innocente ma anche così perversa che tanto gli piaceva e che desiderava.

Louis tolse gli occhiali di Harry e li appoggiò sul tavolino, poi questo scese dal tavolo e sempre baciandolo fece accomodare nuovamente Louis su una delle poltrone comode.

Iniziò a spogliarlo piano, prima le scarpe, poi i pantaloni, infine i boxer e la camicia, godendosi la vista magnifica del suo corpo nudo e costellato di tatuaggi.

Non vide però la cravatta, ma non se ne preoccupò più di tanto, in quel momento voleva solo toccare il suo dominatore che poche volte glielo lasciava fare e non voleva pensare ad altro.

Potergli infatti togliere i vestiti era una cosa che poche volte Louis gli concedeva, toccargli il petto ampio e l'addome definito, le gambe muscolose e le braccia delineate da muscoli in bella mostra guadagnati con anni di palestra, non era una cosa che Harry sempre poteva fare, quindi si godeva il momento.

<Questi sono per me Daddy?> disse indicando i gemelli mentre poi si diresse ad appendere ad una radice la camicia bianca immacolata.

<Mi piacciono i coniglietti.>

<Tutti quanti?> disse Harry avvicinandosi ancora a Louis che ora completamente nudo, teneva una gamba su un bracciolo della poltrona esponendo il suo pene ben dotato e già eretto.

Tranquillo osservava il Bianconiglio sensuale che gli si accucciava davanti e si toglieva il corpetto, restando adesso con le orecchie, le parigine, i guanti e la piccola gorgiera bianca.

<Dipende.> affermò poi Louis.

<Da cosa Daddy?>

<Tu inizia a succhiarmelo e poi te lo dirò.> Harry non aspettava altro in effetti e diligente iniziò a fargli un pompino con una tale maestria da professionista che Louis non potè far altro che mettergli una mano tra i ricci e buttare la testa indietro per godersi quel lavoro impeccabile.

<Bravo coniglietto, prendilo tutto, fino in fondo.>

Harry incavava le guance, prendendo tutta la lunghezza e bagnando con la sua saliva tutta l'asta. I movimenti fluidi erano precisi, leccava il frenulo, poi la punta, ci passava il pollice sopra e contemporaneamente leccava la grande vena sporgente sul davanti che lo faceva impazzire.

Harry al solo pensiero di avere ancora il pene di Louis dentro di se si eccitava e ci metteva ancora più vigore nel pompare con la bocca esaltando il piacere dell'altro.

<Se ti tocchi il gioco finisce lo sai?> disse Louis proprio mentre Harry stava per darsi appena un pò di sollievo con una mano mentre con l'altra giocava piano e accarezzava i testicoli morbidi e lisci di Louis.

<Ah...cazzo coniglietto, con quella bocca mi fai proprio impazzire, vieni qui.> e mentre affondava la mano nei ricci cioccolato di Harry, Louis gli spinse ancora più in gola la sua grossa erezione.

Ma l'altro era allenato, sapeva rilassarsi quando voleva e così anche mentre adesso Louis gli fotteva praticamente la bocca, lui con occhi lucidi ma svegli alzò lo sguardo verso il suo Daddy e lo guardò languido dal basso.

<Sei proprio un coniglietto perverso, ti piace quando ti scopo la tua bocca perfetta vero?> il tono roco e sommesso di Louis vece andare delle forti scosse al basso ventre di Harry che mugolò domando altre vibrazioni al cazzo di Louis.

<Ah bravissimo...sì così ragioniamo, vieni qui...>

Louis lo fece staccare con uno schiocco sonoro dal lavoro che stava facendo e si sporse dalla poltrona a baciare quelle labbra rosse e lucide appena aperte che Harry stava leccando mentre lo guardava, per godersi il suo sapore.

Un piccolo rivolo di saliva gli colava dall'angolo destro del labbro, ma non fece in tempo a scendere perché Louis lo baciò con così tanta passione da leccarne via anche i residui.

<Adesso devi farmi vedere com'è bravo il mio coniglietto a saltellare ok?>

Harry si morse il labbro inferiore e prese posizione. Louis era estasiato da quella visione, Harry indossava impeccabilmente quelle orecchie bianche da coniglio che gli esaltavano i ricci corti e scuri, quegli occhi verdi erano la cornice ideale al suo trucco delicato e quel nasino rosa era incredibile. Harry ancora con le parigine che gli fasciavano le gambe snelle si tolse le ballerine e poi salì in grembo al suo cliente.

Gli si posizionò sulle gambe e mise le sue piegate indietro così che le ginocchia fossero ai lati delle cosce di Louis e il suo sedere sulle sue cosce, in attesa. Le poltrone erano abbastanza larghe e comode da poter fare certe posizioni.

Harry voleva ancora toccare il petto di Louis ma quello non glielo permise.

<Non toccarmi, metti le mani sullo schienale.>

Harry ubbidì e dopo un secondo vide Louis tirare fuori la sua cravatta da dietro la schiena e con maestria gli legò i polsi insieme con il nastro lucido e nero.

<Con queste non potrai toccarmi e ne potrai toccare te stesso, sei nelle mie mani coniglietto, sei in trappola.> Harry gemette dall'eccitazione che gli procurava quell'uomo. Adesso aveva le mani legate e Louis si era messo ben eretto sulla poltrona.

<Che ne dici iniziamo a giocare?>

<Sì Daddy...sì...>

<Bravo, così mi piaci.>

Louis lasciò che Harry gli circondasse il collo con le braccia e così era praticamente incapace di poterle usare in qualunque modo, lasciando il resto alla mercé di Louis. Il pene del coniglietto era già eretto e duro, ma anche quello del suo dominatore, il calore dei loro corpi si propagava così forte nella stanza che la temperatura si stava facendo altissima.

Louis iniziò a masturbarlo e nel frattempo, gli accarezzava i glutei sodi e tondi, lasciando ogni tanto qualche sculacciata ben assestata, gli baciò il collo, scese fino al petto e si soffermò sui capezzoli rosa che adesso erano dritti e reattivi.

<Ti farò godere come mai ti è successo prima coniglietto, ma tu dovrai fare il bravo per me.> gli sussurrava mentre soffiava sui suoi capezzoli e poi di nuovo sul suo collo. Harry portò la testa indietro senza rispondere, ma gemendo dal piacere che Louis gli stava procurando.

<Non mi rispondi?> lo masturbava ancora e Harry stava andando in sub space.

<Dai coniglietto puoi farcela, non ho ancora fatto niente.>

<Sì...sì Daddy fottimi...>

<D'accordo piccolo.>

Così Louis ficcò due dita della mano destra in bocca a Harry mentre con l'altra non smetteva il suo lavoro di mano, anzi adesso aveva afferrato entrambe le erezioni e facendole collidere insieme dava piacere ad entrambi.

Poi una volta che fu soddisfatto del lavoro di Harry portò le dita alla sua apertura ed entrò senza preavviso nel moro iniziando subito a sforbiciare senza troppi preamboli, allargandolo almeno un pò.

<Ce la fai a prendermi subito coniglietto? Perché io adesso devo davvero fotterti.>

<Ah sì, sì Daddy ci riesco...>

<Bravissimo...>

Così Harry si tirò appena su sulle ginocchia e Louis sistemò la sua erezione proprio sotto di lui. Harry ci si calò piano, con calma, aprendosi piano e lentamente, mentre gemeva ormai in estasi.

<Ah cazzo come fai ad essere così stretto ogni volta...ah porca puttana...sì...> disse Louis che non capiva come Harry potesse ancora essere così anche dopo il plug e già una penetrazione completa. Ma era anche per quello che gli piaceva quel ragazzo lo faceva impazzire e gli faceva provare cose assurde.

Harry sentendo quelle parole tirò indietro la testa e si lasciò andare, amava il controllo che Louis aveva e ora lì legato senza poterlo toccare o potersi muovere si sentiva eccitato a dismisura.

Il coniglietto iniziò così i suoi movimenti ritmati e cadenzati saltellando sull'erezione del castano che gli teneva i fianchi, spingendo fino in fondo e godendo dei muscoli di Harry che si allargavano piano piano ad ogni affondo.

Poi una volta preso il ritmo Harry iniziò a saltellare sempre più veloce, donando a Louis tutto se stesso e tutta la sua maestria.

<Cazzo sì, salta per me coniglietto, prendilo ancora...>

<Daddy...sì, sì lo voglio ancora...sì...>

Erano entrambi eccitati all'inverosimile e Harry si stava bagnando tantissimo, un pò di sperma che Louis aveva sputato nel suo buchetto stava ancora uscendo e contemporaneamente del liquido pre seminale stava uscendo anche dal suo pene turgido e durissimo, che Louis allora afferrò per pomparlo a ritmo di ogni spinta.

Harry sentiva le sensazioni amplificate, i polsi legati, il pensiero di non poter avere libertà decisionale, il fatto che si stesse praticamente fottendo da solo con il cazzo di Louis gli mandavano troppo sangue alla testa che pareva girargli. Chiuse gli occhi, il basso ventre in fiamme, e la sensazione di essere così riempito era irresistibile, un godimento mai provato.

<Daddy...ti prego...>

<Non venire coniglietto, non ho ancora finito con te.>

<Daddy, io...mmmh...sì, ah...>

<Oh cazzo, quanto sei bravo...vieni qui...>

Louis lo baciò ancora con passione e mentre lo faceva si alzò dalla poltrona con uno scatto felino  tenendo Harry a se che ora aveva allacciato le gambe lunghe al suo bacino e si spostarono di un paio di metri.

Louis adagiò Harry di schiena sul tavolino da te e senza mai staccarsi da dentro di lui che ora aveva il sedere ben esposto e quasi completamente fuori dal bordo del tavolo, iniziò a spingere ancora di più dentro di lui. Gli portò le braccia con i guanti e i polsi ancora legati, sopra la testa e lasciandolo in quella posizione, gli prese i fianchi e iniziò lui a dettare il ritmo.

Harry aveva le gambe spalancate e la visione che regalava a Louis era davvero troppo. Il suo pene spariva ad ogni spinta dentro quel coniglietto e le spinte erano così poderose che ad Harry si muovevano anche le orecchie bianche sulla testa.

<Ti scoperò ancora molto forte, sei pronto coniglietto?>

<Sì Daddy, sì ancora ti prego, lo voglio ancora...>

Così Louis aggrappandosi ai fianchi di Harry più forte spingeva sempre di più, fuori e dentro ad un ritmo serrato e ipnotico beandosi dei gemiti, degli ansimi e delle sensazioni che l'altro gli regalava.

Vedeva scomparirete il suo pene e riapparire ancora per poi scomparire di nuovo, vedeva il pene di Harry gocciolare, e sapeva di essere vicinissimo al suo tanto meritato orgasmo quanto l'altro.

<Daddy...Daddy ti prego...>

<Ancora, zitto, prendilo e basta...>

Harry gemeva ogni volta a quegli ordini, essere dominato gli piaceva così tanto che per lui era un eccitazione anche mentale, quei giochi lo mandavano completamente al manicomio tanto gli piacevano, per lui il Pet Play e tutti quei giochi erano semplicemente una goduria assoluta.
Le spinte si facevano sempre più forti, profonde, scomposte.

<Sei pronto coniglietto?>

<Aaah...sì, sì...>

Dopo altre due spinte Louis si riversò in Harry con un gemito roco e gutturale, tirando la testa indietro e godendo di quella sensazione, facendosi inondare dalla sensazione unica dell'orgasmo.

Dopo qualche istante poi guardò ancora Harry e vide che non ce la faceva più, lui ancora non gli aveva dato il permesso di venire, ormai aveva le lacrime.

<Daddy ti prego...>

<Ora pensiamo anche a te...> così sorridendo appena malizioso sollevò in alto le gambe di Harry e unendogli le cosce e tenendole alzate, prima si abbassò per godersi lo spettacolo del suo sperma che usciva dal buco ormai allargato e colava giù copioso, poi leccò i testicoli del moro facendolo gemere ancora e ancora.

<Buonissimo> disse leccandosi le labbra.

Tirandosi di nuovo su allora diede un paio di stoccate al suo pene che si stava già drizzando di nuovo e lo infilò nella fessura tra le cosce dell'altro facendo combaciare i due membri.

<Ho sempre desiderato scoparti queste cosce candide coniglietto...>

Harry era in estasi, e anche senza penetrazione in quel momento stava godendo come non mai per quella perversione che si stava consumando proprio nella Dark Room.

<Scopami Daddy...scopami ancora ti prego...>

<Oh coniglietto, lo vorresti ancora? Proprio nel suo buchetto?>

<Sì, Daddy...ancora...>

Harry si mordeva le labbra e reclamava a gran voce quello che voleva, come poteva Louis non accontentarlo? Così mentre ancora gli scopava le cosce candide, gli sorrise furbo e si sporse a baciarlo, per poi sussurrargli.

<Voglio vedere quanto riesci a bagnarti per me, ce la fai coniglietto?>

Harry sgranò gli occhi, aveva capito cosa voleva fare Louis e in quelle condizioni sapeva che non sarebbe durato a lungo e sapeva anche che sarebbe stato un casino totale perché non veniva già da minuti interi, ma l'idea gli fotteva completamente il cervello quindi annuì.

<Parole prego.>

<Sì Daddy, ce la faccio.>

<Sicuro...> chiese Louis con un sorrisetto quasi demoniaco, ovviamente un no come risposta non era contemplato.

<Ah...sì sì Daddy sì....aaah ti prego...> Harry gemeva al solo pensiero di quello che stava per succedere. Allora Louis iniziò con il suo intento.

<Allora vediamo...> disse, smettendo con gli affondi tra le cosce di Harry e pompando ancora un pò il suo pene prima di riaffondare in lui che lo prese nuovamente senza preavviso, gemendo forte e appoggiando adesso i piedi sul bordo del tavolo per dare a Louis massimo accesso.

<Daddyyy...aaah...>

<Adesso devi fare il bravo, decido io ok?>

<Sì, sì ok...>

Così ricominciò ad affondare con le spinte e non perse tempo a trovare in ritmo giusto che tanto piaceva al coniglietto. Harry ancora legato e con il pene ormai così duro da fargli male, aveva allargato nuovamente le cosce e ora accoglieva Louis come sapeva fare.

<Sei pronto?> chiese il maggiore che si sentiva già nuovamente e pienamente duro dentro di lui.

<Aaah sono...aaah pronto sì Daddy...sì...>

Così Louis prese ad affondare sempre di più e trovò in poche spinte il fascio di nervi profondo di Harry che urlò forte quando l'altro iniziò a colpire proprio lì in continuazione e con movimenti cadenzati e precisi.

Allo stesso tempo Louis con una mano accarezzava il membro di Harry piano alla base e con l'altra invece spingeva un paio di dita sul perineo, premendo forte per stimolare la prostata anche dall'esterno.

<Ah sì Daddy...sì...mmmh...ti prego...>

<Ancora un pò coniglietto, solo un pochino...>

Harry era in lacrime, Louis lo stava letteralmente spremendo e non ce la faceva più, le sensazioni erano troppe e troppo forti, gli fischiavano le orecchie. Il Dom affondava ancora in lui e poi spingeva con le dita ancora e ancora in continuazione, il suo cervello era ormai in estati totale.

<Daddyyy...aaah...>

<Dai coniglietto, so che ci sei...>

Ancora qualche spinta e anche Louis sentì di essere al limite di nuovo, anche lui non poteva più resistere.

<Fammi vedere come ti bagni per me coniglietto...>

<Aah Daddy...sì, sì...aaah...> e mentre gemeva Harry venne copioso sul suo stomaco con un getto tanto poderoso e abbondante che fece eccitare così tanto Louis che dopo qualche altra spinta venne nuovamente dentro il riccio. Questo si stava ancora contorcendo dal piacere e veniva ancora e ancora ora rilasciando un liquido quasi trasparente in enorme quantità che lo bagnò completamente fino al petto, facendolo gridare fortissimo.

<Bravo il mio coniglietto...> disse Louis sorridendo tra i gemiti scomposti di Harry.

Il Dom uscì da lui una volta finito e si sporse a baciarlo, mentre quello piano piano finendo di gemere riacquistava il suo normale respiro e la sua lucidità mentale.

Louis amava quando Harry si faceva fare quelle cose, il suo ruolo arrivava al culmine e solo con lui poteva farlo, per lui quello era il massimo.
Così una volta ripreso il controllo di tutto, i due si guardarono e si ricomposero.

<Cazzo sei sempre la fine della mia giornata ideale...>

<Grazie Daddy.> rispose l'altro regalandogli un sorriso stanco ma soddisfatto. Anche Harry doveva ammettere che godeva così tanto solo con Louis e solo lui lo portava a fargli fare quello.

Ogni dark room possedeva un bagno, quindi prima Harry e poi Louis usufruirono dei servizi per ricomporsi. C'erano asciugamani puliti a disposizione, acqua abbondante per l'idratazione e tutto quello che poteva servire al cliente e all'ospite.

Louis uscendo dal bagno ancora nudo, vide Harry che si rivestiva impeccabilmente e una volta rinforcati anche i suoi occhiali  tondi si voltò verso il dom sorridendo.

Louis senza dire nulla si rivestì, e una volta finito Harry gli porse la sua cravatta.

<Non avrà lasciato il segno?>

<No Daddy, niente segni...>

<Non vorrei rovinare la tua pelle perfetta...>

Si baciarono nuovamente e poi Louis a malincuore dovette abbandonare la tana del Bianconiglio.

<Alla prossima coniglietto.>

<Non vedo l'ora...> disse poi l'altro mentre si dirigeva di nuovo verso l'alto lato della stanza scomparendo oltre una tenda blu.
Louis era pienamente soddisfatto, fece a ritroso il percorso che aveva fatto per arrivare fin lì e una volta salutati Pinco e Panco, Scarlett e lo Stregatto tornò alla reception.

I tre personaggi che lo avevano accolto lo salutarono gentilmente, gli consegnarono di nuovo il cellulare e poi Louis lasciò il Rabbit Hole con il suo completo Armani, impeccabile come quando era arrivato.

Il parcheggiatore gli riconsegnò la chiave della sua Lamborghini e così lui salì e si diresse verso casa. Ma prima voleva fare una cosa.
Fece il giro della struttura e una volta sul retro, scese di macchina e si accese una sigaretta, che si gustò lentamente e da solo appoggiato alla sua sportiva.

Poi come sperava, vide qualcuno uscire dal retro del Rabbit e sorrise per aver un'altra volta ascoltato il suo intuito. La figura che scese le scale era snella e alta, aveva un cappotto Yve Saint Lauren e indossava sneakers colorate.

<Ne vuoi ancora?> disse allora Louis deciso, aveva la strana sensazione che quella dolce notte non fosse ancora finita, anzi.
La figura si voltò e inevitabilmente gli sorrise.

<Mi segui?>

<No volevo solo sapere se il mio coniglietto preferito voleva venire nella mia tana.>

Harry scosse la testa sorridendo e si avvicinò a Louis. Poi una volta che furono uno di fronte all'altro, senza trucchi ne inganni, Harry si inumidì le labbra e fece per accarezzare Louis ma quello gli fermò la mano.

<Non puoi toccarmi se non lo decido io...>

Harry sorrise ancora, sapeva che non poteva resistergli, solitamente non poteva incontrare i clienti fuori dal Rabbit ma Louis...Louis era diverso, non riusciva a resistergli, e sapeva con certezza che voleva richiederlo in esclusiva di lì a poco...tanto valeva...

<Dove mi porti Daddy?>

<Nella tana del Black Rabbit se lo vuoi coniglietto...>







Spazio Autrice: che ne dite del Rabbit Hole? E del Bianconiglio? Spero che questa OS vi sia piaciuta, naturalmente l'ho scritta esclusivamente a scopo d'intrattenimento e spero che vi abbia intrattenuto.
Ripeto che con quello che ho scritto non voglio né discriminare, né giudicare, né in alcun modo ledere la sensibilità di qualcuno, è solo sano e semplice smut a scopo ricreativo.

Se vi va lasciate una stellina o un commento

A presto
xx V.

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