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VIVERE O MORIRE

Una striscia di terreno piatto senza il minimo verde della giungla si estendeva davanti ad Ankar intento a fissare quel tratto di diversi metri che assomigliava a un piccolo deserto.

"Perché siamo qui?" chiese mentre puntava le pupille su Kuningas intento a passare lance, archi con frecce e fionde ai suoi compagni.

Non appena ebbe le mani libere afferrò una lancia e puntò la pietra appuntita verso la fine del tratto bianco quasi come il gesso.

"Alla fine di questa via spunta il verde della giungla, tu dovrai correre verso di essa... Verso la tua libertà."

"Il giaguaro ha detto che dovevi lasciarmi andare." protestò con tono pacato il lupo mentre osservava i cacciatori intenti a diventare un tutt'uno con le armi appena ricevute.

"Ti lascerò andare... A modo mio."

Non servivano delle regole di gioco per capire che sarebbe stato un tiro al bersaglio, un tiro al bersaglio dettato da sudore, carne e sangue.

"Un momento."

Il leone avanzò fino a guardare il figlio negli occhi mentre avvertiva il suo fiato sul pelo, parlarono entrambi sottovoce ma una volta finito Lyon sorrise e annuì.

Sembrava un bambino che partecipava alla sua prima battuta di caccia, poco dopo si ritirò in mezzo al fogliame non molto lontano dal gruppo pronto per giocare.

"Quando vuoi carne." disse il leader una volta tornato fra i suoi con l'arma pronta.

Ankar si voltò verso il tratto da percorrere, era abbastanza per morire persino ai primi passi con così tanti cacciatori a braccarlo.

Doveva giocare senza commettere errori, un passo avanti a loro, ma teoria e pratica sono sempre state diverse.

Prese un bel respiro per poi chiudere gli occhi... Una volta aperti scattò velocemente in linea retta.

Lynx si lasciò scappare una risata e lanciò la mazza, tuttavia il lupo si spostò diagonalmente verso sinistra e l'arma toccò il terreno.

Cambiò ancora direzione in modo obliquo mentre percorreva la via da sinistra a destra e una lancia si fermava a poco passi da lui.

La saltò mentre Sota fissava il bersaglio ancora in vita con una pacata rabbia.

Ankar fece una capriola che gli permise di evitare le doppie lance di Roz, quest'ultimo si lasciò scappare un verso d'ira mentre agitava le braccia come fossero fruste fatte di carne e ossa.

Il lupo rotolò sul fianco, e il suo pelo accolse il colore candido del terreno, si alzò e iniziò a percorrere i restanti metri in diagonale ma in modo del tutto casuale.

Pietre, lance, frecce, toccavano il terreno senza reclamare il sangue della preda veloce per tutte le battute di caccia passate a inseguire l'animale scelto dalla tribù come cibo.

Sembrava che i piedi volessero tagliare la terra mentre gli arti disegnavano metaforicamente delle linee simili a piccole montagne.

Una freccia toccò il suo zigomo sinistro mentre un taglio si formava sulla parte sfiorata.

Tente prese un altro dardo nel tentativo di fare un pieno centro.

Kuningas invece prese la mira con la lancia, per tutto il percorso svolto non aveva provato a uccidere il lupo, e mentre sorrideva, come se avesse scommesso su quell'arma, scagliò l'oggetto.

Volò preciso fino a puntare verso il basso come fosse attratto dal lupo in corsa, quest'ultimo però si spostò sul lato e la pietra appuntita lo ferì superficialmente sul fianco sinistro.

Continuò a correre in modo obliquo mentre osservava la giungla ormai vicina, sorrise intento ad aumentare la velocità delle gambe.

Ma i bari erano in ogni gioco.

Dal lato sinistro del tratto spuntò il leone più giovane che urtò la fronte del canide con una mazza, più piccola rispetto a quella di Lynx, Ankar cadde sul terreno con il fianco destro poggiato su di esso e una ferita sanguinante sul punto colpito.

Una freccia si fermò a poco dal lupo a terra.

"Non è qui al momento." disse Tente dopo aver verificato se la "carne" avesse ancora i sensi.

Kuningas fissava il figlio che gli sorrideva sicuro di aver fatto felice il padre mentre il genitore annuiva per confermarlo.

Non aveva mai avuto intenzione di lasciare andare il suo prigioniero, non dopo tutto che era successo.

"Cosa diciamo a Lockla?" chiese Boka.

"Trova un tapiro o qualunque altro animale che cacciamo, aprigli il ventre e riversa le interiora su di lui... Il resto lo faranno i cacciatori della giungla."

"E se tornasse prima che questo accada?"

Fu Enena a fare la domanda stavolta.

"Non tornerà."

Il leone fissò il figlio e annuì.

Lyon sorrise ancora mentre fissava colui che sarebbe diventato la sua prima vita reclamata con le sue stesse mani.

Gli bastarono tre passi per averlo sotto di sé, fissò l'arma mentre pensava a come finirlo.

Sembrava un bambino che pensava a quale gioco creare.

Poteva rompergli le costole più alte e farle finire nei polmoni, poteva dargli un colpo sulla tempia e farne seguire altri per assicurarsi la morte, poteva mirare al collo e spezzarlo.

"Perde tempo." sussurrò Masha.

"Silenzio."

Kuningas fissava la sua progenie, suo figlio percorreva lo stesso sentiero che il leone marito aveva scelto anni prima e di certo non se ne sarebbe perso neanche un passo.

Lyon decise di rompere la testa alla sua preda, ma a modo suo.

Afferrò la mazza per il manico e la mise sottosopra, afferrò l'estremità con le punte delle dita.

L'avrebbe fatta cadere sul punto esatto fino a quando il lupo sarebbe stato reclamato dal Dio Morte.

Sorrise pronto a procedere ma in un solo istante avvertì un dolore lancinante al collo.

Kuningas e gli altri fissavano la scena fermi come statue, era successo in un margine di secondo.

Ankar era in piedi mentre teneva la freccia scagliata dell'aquila in mano incastrata nel collo del leone più giovane.

Il sangue inizio a scorrere dalla ferita mentre il cacciatore colpito emetteva versi senza senso, la mazza cadde seguita dal suo padrone che toccò il terreno con la schiena.

Fu allora che il padre iniziò a correre verso il sangue del suo sangue, Ankar invece si inoltrò nella giungla.

Il leone fu il primo ad arrivare e poggiò la mano sinistra sotto la nuca di Lyon che ora perdeva sangue dalla bocca.

Fissava suo padre spaventato e spaesato da ciò che provava mentre il genitore poggiava l'altra mano sul suo cuore sempre più debole.

"Accetta il dolore." sussurrò come se suo figlio fosse appena venuto al Mondo.

"Fra poco non sentirai più nulla..."

Lyon iniziava a socchiudere gli occhi per la venuta della morte ormai imminente.

"... raggiungi tua madre e abbracciala per me."

Gli occhi del più giovane si chiusero mentre il cuore si fermava, il più anziano poggiò la fronte su quella del figlio mentre teneva gli occhi chiusi per quel dolore provato solo alla morte dell'amata morta per donargli quel leone unico nel suo genere agli occhi del padre.

Aprì gli occhi di scatto mentre poggiava la testa del felino sul terreno con estrema cautela.

Si alzò mentre recuperava la lancia e fissava la giungla con i denti esposti come uno squalo bianco che perdeva la lucidità.

"La caccia è cominciata."

Scattò seguito dai suoi con unico scopo... vendicare il suo amato figlio.

Turkis restò indietro a osservare il cadavere del compagno giovane mentre fissava il suo sangue.

"Turkis!"

La voce furiosa di Kuningas lo destò dai suoi pensieri, scattò fra il verde della giungla.

Mi sa che Kuningas è leggermente arrabbiato, ma forse è solo una mia impressione.
Ve l'aspettavate?
Che pensate che succederà?


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