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L'ECCEZIONE ALLA REGOLA

La giungla si estendeva davanti ad Ankar per la prima volta come il solito terreno di caccia dopo diversi giorni, stringeva la lancia intento a ricordare le sue corse dietro ai tapiri.

Alle sue spalle, l'uno di fianco all'altra, c'erano Zet ed Ember.

I due, sin da quando Lockla li aveva informati della loro presenza quel giorno, si erano chiesti perché il lupo aveva scelto proprio loro fra tutti i possibili cacciatori.

Non avevano ricevuto risposta, sopratutto perché non conoscevano l'esilio che si era abbattuto sul canide rosso come una tempesta in pieno mare aperto.

Lui aveva notato due membri di una tribù che venivano emarginati o giudicati da chi invece doveva accoglierli come fratelli sotto lo stesso cielo.

Non sarebbe certo rimasto a guardare.

"Ankar."

Il giaguaro raggiunse il trio seguito da diversi cacciatori, si potevano notare, sparse fra le lance rivolte al cielo sereno, Tagan e l'orsa che scherniva Ember diversi giorni addietro. 

"Vedo che il Dio Sole ti ha benedetto con la rapidità anche nel tempo."

Era un modo antico per dire a qualcuno che era stato puntuale.

"Abbiamo controllato la carne e, pensiamo, ci servano tre tapiri per sfamare la tribù." spiegò al nuovo arrivato.

Ankar annuì e si diresse verso i due neo-cacciatori alle sue spalle.

"Non abbiate paura."

"Io non ho paura." rispose Zet.

"Se fossi un giaguaro privo della coscienza potrei fiutarla."

La risposta mise in evidente imbarazzo il simile con la voglia che abbassò lo sguardo come un bambino rimproverato dalla maestra.

"Tu! La caccia ha inizio a breve!"

Tagan, con la sua solita gentilezza, richiamò l'attenzione del lupo rosso.

Quest'ultimo avanzò e inspirò come a voler sentire l'essenza delle foglie verdi, degli alberi solidi e degli animali parte integrante della vita conosciuta da anni.

Il giaguaro lanciò un urlo identico a quello che dava inizio alle battaglie più importanti della storia e corse in mezzo alla giungla affiancato da Ankar e seguito dal resto dei cacciatori.

Ember iniziava ad avere il respiro affannoso ma non si sarebbe fermata, non all'inizio di questa occasione, continuò a correre intenta a mostrare una forza di volontà assai solida.

Zet cercava di seguire il suo "mentore", notava la sua velocità e come sembrasse trovarsi a proprio agio in mezzo a un terreno di caccio sconosciuto.

Le prede si presentarono poco dopo.

Erano solo due, probabilmente compagni destinati a una cucciolata, già allertati dall'urlo precedente scapparono alla vista del drappello armato di lance.

"Non fateli separare!" ordinò il leader, mentre alcuni cacciatori si allargarono sui lati intenti a formare una tenaglia vivente per intrappolare le prede.

La coniglietta correva spinta solo dallo spirito più che dalle gambe e il respiro vacillava con un dolore al fianco intenso.

Ankar correva come aveva sempre fatto in anni di caccia e restava uno dei partecipanti in testa, il lupo con la voglia lo affiancava come meglio poteva.

"Dobbiamo farli andare a destra!" urlò nuovamente Lockla.

Di scatto il canide rosso lanciò l'arma con tutta la forza che poteva avvertire, dai peli alle ossa, la punta di pietra si incastrò in un albero e spaventò i due tapiri.

Il cacciatore disarmato aveva momentaneamente superato gli altri intento a correre sulla sinistra del loro sentiero di caccia.

Quando gli animali videro il lupo svoltarono a destra spinti dall'istinto di autoconservazione.

"Ankar!"

La voce di Zet richiamò l'attenzione del simile che notò il canide inginocchiato vicino ad Ember distesa sul terreno.

Per un attimo sembrò un salmone sulla terraferma quando passò vicino agli altri cacciatori che correvano nella direzione opposta, raggiunse i due e si sedette vicino alla coniglietta priva del fiato.

"Io ho tentato." sussurrò intenta ad ansimare.

"Non importa, hai fatto molti passi oggi senza cedere.... continua così e il tuo respiro diventerà sempre più forte."

Il lupo sapeva bene cosa diceva, si era allenato per anni a correre fra gli alberi fino a sviluppare muscoli e fiato.

Sorrideva di supporto alla coniglietta esausta, ma il sorriso scomparve e voltò la testa verso la propria destra.

"Zet..."

Afferrò la lancia del lupo appena nominato e con l'altra mano strinse alcune piccole pietre.

"... Quando lancio le pietre porta Ember al villaggio più veloce che puoi."

"Per..."

"Fallo e basta, non ti voltare, non ti fermare, non lasciare indietro Ember."

Il lupo rosso fissava il giaguaro privo di coscienza che mostrava le zanne bianche in un bel contrasto sul pelo nero.

Lanciò la prima pietra vicino alla zampa e ottenne un verso feroce come risposta.

"Vai!"

Zet afferrò l'amica e corse nella giungla, mentre il simile lanciava un'altra pietra proprio davanti al predatore temuto e venerato.

La sua attenzione era rivolta verso il lupo rosso.

"Ricordati Ankar..."

L'ennesimo insegnamento del padre si fece largo nella mente.

"... se incontri un giaguaro in mezzo alla giungla non voltarti..."

Iniziò a camminare all'indietro.

"... perché farlo ti renderebbe una preda ai suoi occhi."

Ankar si voltò di scatto e iniziò a correre inseguito dal predatore.

Svoltò diverse volte per evitare che gli artigli lacerassero la carne, ma anche per distanziarlo.

Si buttò all'interno di un tronco vuoto e strisciò in esso come un militare faceva sotto il filo spinato durante le esercitazioni.

La zampa del giaguaro ruppe il legno proprio davanti al lupo, pochi centimetri più indietro e il volto sarebbe stato sfigurato, colpì la zampa con la base della lancia e costrinse il cacciatore della giungla a ritirarla quando la spinse contro il bordo del buco creato con gli artigli.

Uscì dal tronco e riprese a correre finché si ritrovò davanti a un fiume.

Era lo stesso, lo stesso che fece parte della sua fuga da Kuningas e gli altri.

Il giaguaro provò a saltare, ma il cacciatore senziente si buttò sul lato e il felino finì nel fiume.

Prima che potesse riprendere la caccia il lupo corse all'interno della giungla per dileguarsi.

Corse finché il fiato non gli mancò e si poggiò contro il tronco dell'albero alle sue spalle.

Tutto questo per non fare del male all'animale.

"Padre." sussurrò, pensava a lui e a come il Dio Morte l'avesse reclamato così presto.

I suoi pensieri vennero interrotti da una lancia che si conficcò nel terreno, proprio davanti a lui.

SORPRESA!
Vi aspettavate un aggiornamento fra due settimane, vero?
Secondo voi di chi è quella lancia?

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