Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

IL QUADRATO DEL TERRORE

I conquistadores procedevano nel mezzo della giungla con i fucili poggiati sulle spalle intenti a marciare in modo silenzioso, come formiche che uscivano dal formicaio in cerca di cibo.

Purtroppo scelsero il percorso sbagliato, Ankar era situato su un albero e aspettò che il nemico fosse sul punto giusto prima di alzare il braccio sinistro per poi abbassarlo in uno scatto fulmineo.

I cacciatori eseguirono l'ordine mentre provavano a rendere i loro versi di sforzo più silenziosi possibile.

"ATTENTI!" urlò uno dei soldati in prima linea prima che un tronco pieno di spuntoni di legno colpisse lui e chiunque avesse di fianco.

"GLI ALBERI! MIRATE AGLI ALB-"

Tre trappole identiche colpirono il drappello di stranieri sugli altrettanti bordi rimanenti, solo ora gli spagnoli si resero conto che erano nel mezzo di quattro alberi a cui i nativi avevano legato le loro contromisure grazie a diverse liane.

Ma non era quello il lato peggiore: a causa degli oggetti usati per il trabocchetto, unito anche ai cadaveri di che era perito per esso, i soldati non potevano uscire da quel quadrato mortale.

Lance, frecce, pietre e ogni cosa possibile fu lanciata dall'alto.

Fu il collo a essere uno dei punti più colpiti, vista l'assenza dell'armatura, ci fu resistenza da parte dei bersagli e alcuni cacciatori furono uccisi.

Il lupo che guidava le truppe native annodò una robusta liana intorno alla propria.

"Non lo pensare nemmeno!"

Mornei scattò verso il simile rosso.

"Mi dispiace, Mornei, io non penso mai".

Prima che il sui vecchio capotribù potesse afferrarlo il canide si era già lanciato e atterrò in mezzo al nemico, affondò la lancia nel collo del primo conquistadore su cui posò gli occhi.

Successivamente girò il corpo e nel farlo fece muovere l'arma allo stesso modo, cosa che tagliò la gola al nemico più vicino.

"ANKAR!"

Tagan fissava il leader intento a seminare morte in mezzo ai nemici come fosse una divinità, gli spagnoli avevano lance che uccidevano a distanza eppure era quella priva di polvere da sparo a prendere le vite dei presenti.

Il lupo affondò la pietra appuntita nel collo del simile nero proprio davanti a sé, fu allora che notò un cervo dal pelo giallo pronto a sparare... Fu più veloce il volo che fece il lungo bastone.

Il ruminante finì in ginocchio l'arma del nemico incastrata nel corpo, tuttavia il capotribù dei nativi era privo di mezzi di attacco e difesa.

"DATEGLI UN'ARMA!" urlò il cane che da tempo aveva scagliato la sua verso i soldati.

Akhena era nella stessa situazione e si muoveva sui rami come se avesse dieci anni di meno, quando si voltò notò Micah intento a gettare la lancia proprio vicino al lupo.

"Questo non cambia nulla". sussurrò con disprezzo la più matura che non aveva scordato la promessa fatta al gatto.

Quest'ultimo era stato finalmente usato per la battaglia, anche se in molti speravano di vederlo morire.

Ma fra questi non c'era la madre del leader che, invece, pregava che sopravvivesse alla guerra così da poterlo uccidere lei stessa.

Nel frattempo Ankar uccise l'ennesimo nemico e notò che altri tre erano pronti a sparare, il canide usò il cadavere della sua ultima vittima come fosse uno scudo e le pallottole finirono su di esso.

Con un piede si liberò della "protezione" e scattò verso i prossimi bersagli rapido come una saetta e spietato come una furia.

Fece un rapido balzo e la punta della lancia toccò mortale la gola del primo avversario, tagliò lo stesso punto del secondo con una falciata e fissò l'ultimo che stringeva l'arma inutile terrorizzato.

Fissò ai lati e notò di essere l'unico rimasto in vita.

"Getta la tua strana lancia".

La punta di pietra insanguinata bastò a far eseguire l'ordine.

Tuttavia nessuno fra i presenti aveva notato uno dei corpi sul terreno che tastava quest'ultimo in cerca di un'arma, la strinse un paio di secondi dopo certo di poterla usare e si alzò di scatto.

Uno sparo fece sobbalzare tutti i presenti e il lupo rosso si voltò verso il soldato che perse sangue dalla bocca prima di cadere su un fianco senza vita.

Jonas si trovava fuori dal quadrato e il fucile stretto nelle mani, ancora legate, era stato appena usato.

La lince gettò via l'arma e si voltò intento a camminare lontano dal luogo dello scontro.

"Jonas!"

Zet raggiunse in un attimo il felino.

I due non avevano più parlato dopo la rivelazione dello spagnolo che taceva da allora.

"Perché?"

Più volte aveva fatto quella domanda e ogni volta non riceveva risposta.

Il conquistadore restò fermo a prendere profondi respiri dal naso con una lacrima che cadde lenta sulla guancia.

Sentiva quella bella sensazione provata per tanto tempo, bei ricordi di amore e felicità... Poi, però, tornava la triste realtà.

Quel dito puntato e quella parole, chiuse gli occhi e la sentì di nuovo.

"Abominio!"

Sollevò le palpebre e sospirò.

"Aiutami".

"Cosa?"

Il lupo con la voglia fece due passi.

"Al campo degli spagnoli c'è una cosa che voglio, una cosa che mi appartiene... Aiutami a riaverla e ti racconterò tutto".

Ankar fissava i due.

"Avrei preferito che fossi morto tu".

Lika era vicino a uno sciacallo deceduto durante lo scontro, gli occhi erano fissi su Micah da poco arrivato.

Di fianco al canide c'era Talia che aveva lo stesso sguardo della compagna, se Akhena odiava di più il felino loro erano al secondo posto.

"Ho deciso di liberare i prigionieri".

Tutti voltarono le teste verso il lupo rosso.

"A modo mio". sussurrò

CIAU!
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, secondo voi cosa vuole Jonas?

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro