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Capitolo 9: Frustrazione

Il pomeriggio si era fatto improvvisamente grigio. Il sole era riposto dietro qualche nuvola.
Nessuno osava fiatare, era sempre un dolore incredibile perdere qualcuno di importante.
Non conoscevo molto bene il maestro Asuma. Lo avevo incontrato qualche volta nel villaggio e avevo sentito parlare di lui questo è certo. Però come Ninja gli dovevo assoluto rispetto. Come maestro del Team 10 e come figlio del terzo Hokage.

Dopo il funerale incontrai due dei suoi alievi. Choji e Ino. Choji era un ragazzo robusto con dei folti capelli che ricadevano sulla schiena, abbastanza simili a quelli del maestro Jiraiya.
Ino invece era una ragazza abbastanza alta e snella, aveva dei capelli biondi raccolti in una lunga coda.

"Tu devi essere Takeru. Mi dispiace conoscerci in un momento come questo... " Disse Ino.

"Anche a me. Credo che il maestro Asuma fosse davvero un buon insegnante..." Risposi.

"Lo era. Siamo stati con lui fin da quando siamo diventati Ninja. Anche Shikamaru è rimasto altamente  sconvolto." Disse Choji, singhiozzando.

Dovevo parlare con lui, aveva incontrato dei membri dell'Akatsuki e perciò forse aveva delle informazioni rigiuardanti mio fratello. So che era un momento delicato, tuttavia non potevo astenermi dal chiedergli informazioni.

"Per caso avete idea di dove sia ora? Shikamaru intendo." Chiesi.

Scossero la testa, non era venuto al funerale. Forse lo shock sarebbe stato troppo grande, mio padre una volta mi disse che piangere davanti alle persone è come sanguinare davanti agli squali. Però me lo descrissero come un ragazzo di media altezza, con i capelli neri, riuniti in codino e soprattutto mi descrissero il suo fare da procrastinatore.

Mi scusai ancora per il disturbo e partii in cerca di potenziali informazioni da Shikamaru. Girai un po per il villaggio, quando ad un tratto, sul tetto di una casa posai gli occhi su un ragazzo con lo sguardo perso al cielo, tale quale alla descrizione.

"Scusa, sei tu Shikamaru?" Chiesi avvicinandomi a lui.

Lui allora si accorse di me, chiedendomi chi fossi. Io mi presentai e gli raccontai di come lo avessi trovato.

"Mi spiace di non essermi presentato prima, ma ho avuto molte rotture a cui pensare." Si scusò lui.

"A proposito di questo, avrei alcune cose da chiederti, anche se potrei toccare un tasto dolente..."

Lui non si fece problemi ad ascoltarmi e sentì quello che avevo da chiedergli.

"Volevo sapere se, quando è successa la tragedia i due membri dell'Akatsuki avessero parlato di un certo membro. Yokimichi Keniko."

"Scusa, ma non mi pare di aver sentito quel nome da quegli assassini." Disse lui impassibile.

Rimaneva impassibile, ma riuscivo a percepire qualcosa da lui. Qualcosa di oscuro e violento.

"Vuoi vendicarti vero?" Gli chiesi freddo.

Lui non mi guardò negli occhi, diresse piuttosto lo sguardo verso il cielo.

"Cosa c'è di sbagliato?" 

"Assolutamente niente. Però devi ricordarti che se cerchi una vendetta vera, devi prepararti a diventare come loro."

"intendi dire..."

"Diventeresti un assassino. Ti abbasseresti al loro Livello. Non che sia sbagliato ripeto, però non ti devi far assoggettare dall'odio." Risposi.

Ora lui mi fissò, solo per un momento, dritto negli occhi.

"Sai... Non li ho sentiti parlare di questo Keniko che stai cercando. Tuttavia ho avvertito che non eravamo soli. Non c'è scritto sul rapporto perché era solo una mia sensazione, ma probabilmente c'era un terzo uomo dell'Akatsuki, forse è l'individuo che stai cercando."

Le carte in tavola erano cambiate.
Se c'era anche una piccola possibilità che fosse mio fratello dovevo cogliere la palla al balzo.

"Ascolterò il tuo consiglio e ne parlerò con gli altri." Disse, quando io lo bloccai.

"Posso chiederti il favore di venire con voi?"

"Se posso chiedere, perché stai seguendo le tracce di un membro preciso dell'Akatsuki?"

"Beh, certo per la sicurezza del villaggio. Essendo uno degli ultimi sopravvissuti del clan Yokimichi sa usare l'arte del Sole ed è estremamente pericoloso..." Mi interruppi per un secondo.

"E cos'altro?" Chiese lui.

"È mio fratello..." Risposi.

Non mi piaceva affatto pensare che il proprio fratello maggiore, come anche figura di riferimento, entrasse in organizzazione clandestina per poi diventare un assassino.

"Capisco, anche Naruto è simile a te. Non vuole lasciare andare il suo amico Sasuke. Tuttavia io non penso che possa riuscire a riportarlo indietro."

"Me ne ha parlato..."

"Però vedrò di escogitare qualcosa ed inserirti nel piano. Spero che faremo un buon lavoro."

Annuii. Volevo sapere di più. Di più su mio fratello, il perché avesse fatto quella scelta.

Quella mattina presto ci ritrovano noi quattro davanti al cancello principale.

"Siete pronti?" Chiese Shikamaru.

Intanto accese l'accendino appartenente all'ormai defunto maestro. Varcammo la soglia, quando sentimmo una voce che ci diceva di fermarci. Era l'Hokage, probabilmente eravamo nei guai.

"Volete cercare vendetta da soli? Non siete autorizzati a partire! "

Ci scrutò uno ad uno, poi arrivò a me.

"E tu Takeru, cosa hai intenzione di fare con loro? "

"Voglio sapere di più su mio fratello, inoltre una squadra da tre elementi sarebbe squilibrata. Abbiamo già una formazione e un piano adeguati." Risposi.

"Tuttavia non avete comunque il permesso di andare. Volete fare la stessa fine del maestro Asuma?"

"Non vogliamo fare nessuna fine! Questo accendino, porta fortuna, sarà come avere il maestro con noi."  Aggiunse Shikamaru.

"Non state ragionando lucidamente..."

In quel momento però qualcosa fermò Tsunade.

"Lasciali andare Tsunade..." Disse Kakashi con il suo solito tono freddo e pacato, sempre tenendo il suo libro porno in mano.

"Kakashi, mi fido del tuo giudizio però..."

"Shikamaru è un perfetto leader per questa squadra, inoltre se non dovessero bastare le abilità della squadra 10 c'è anche Takeru con loro e quel ragazzo è forte." Continuò lui.

Lo fissai con un sospiro di sollievo, poi lui mi guardò dritto negli occhi, poi Tsunade mi guardò poco convinta.

"Takeru, proteggi te stesso e i tuoi compagni. Tornate a casa vivi."

Allora il sole stava sorgendo e i suoi raggi caldi cominciarono a colpirmi il busto dandomi una piacevole sensazione di calore. Mi sentivo ispirato. Era una promessa e avrei fatto qualsiasi cosa per mantenere la mia parola.

"Lo giuro." Risposi al levar del sole.

Gli altri erano pronti a partire, vedevo i loro visi colmi di determinazione.

"Tuttavia, io verrò con voi." Aggiunse Kakashi.

Non sapevo se avesse uno scopo personale o aveva un brutto presentimento a riguardo, però era un sollievo averlo con noi, la sua forza di sicuro sarebbe stata di grosso aiuto.

Detto ciò partimmo, allontabandoci sempre di più dal villaggio della foglia.

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