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Capitolo 7 - Serata Pazzesca

Hope pov's
Il suono del telefono di Denny ci sveglia sfortunatamente.

"Fallo smettere di suonare." Si gira dall'altra parte della letto coprendosi le orecchie con il cuscino.

Prendo il suo cellulare e accetto la chiamata senza neanche guardare chi è.

"Pronto?" Domando con la voce impastata di sonno.

"Vi stiamo aspettando quando vi muote?" Domanda secca Maria. Guardo l'orario per poi riportare l'attenzione sulla mia migliore amica.

"Ma fottiti Caro. Sono le otto e mezza del mattino, faceti dormire." Le riaggancio il telefono in faccia ma poco dopo risuana e costretta rispondo.

"Che volete?" Sbuffo assonnata.

"Ieri ci eravamo messi d'accordo che saremo usciti tutti insieme a visitare la città quando muovete quel culo dal letto e venite." Mi urla Mary dall'altro capo del telefono. Ma oggi sono tutti pazzi?

"Abbiamo sonno. Buona notte." La saluto e cerco di addormentarmi invano.

Esausta mi faccio una doccia rilassante. Mi preparo ed esco fuori al balconcino della camera dove c'e anche il mio ragazzo.

Quest'ultimo sbadigliando e mi avvolge una braccio intorno alle spalle baciandomi.

"Che hai voglia di fare?" Chiede. Sono le dieci e mezza che palle.

"Ti va di uscire?" Annuisce e si prepara.

***
"Ehi, ehi, ehiiii." Molly piomba in camera mia è di Denny.

"Siamo solo noi donne oggi ti va di andare al centro commerciale."

"I ragazzi?" Domando annoiata

"Sono usciti per fare non so cosa." Dice vaga

"Ok andiamo." Mi vesto in fretta e furia ed andiamo a chiamare le altre per poi salire in macchina.

Io, Molly, Maria, Sarah nei posti dietro mentre Ginevra nel posto del passeggero mentre Caro alla guida.

"Ma secondo me stiamo sbagliando strada. Leggi bene sta cartina geografica Givè. Stiamo da mezz'ora a vagare per San Francisco." Chiede sbuffando Mary

"Gira a destra. No a sinistra. Poi gira a Via Seat." Indica Ginevra e Caro fa come dice

"Ma non c'è nessuna Via Seat cazzo."

Dopo un'altra ora in macchina arriviamo al centro.

"Finalemente, speriamo di non metterci un'altra ora e mezza per ritornare." Ridacchia Sarah

"Spera Sarah, spera." Molly alza gli occhi al cielo dando una pacca sulla spalla all'amica.

Vaghiamo in cerca di altri negozi, fino ad adesso Sarah, Caro, Ginevra e Maria hanno scelto il loro. Adesso stiamo in cerca "dell'abito perfetto", come dice Caro, per me e per Molly

"Entriamo in questo." Propone Ginevra e tutte non iannuiamo ed entriamo.

Questo non, quest'altro non, qurllo neanche per sogno. Uhm questo starebbe bene a Molly é Lilla, aderente con una scollatura a cuore e infine una cintura nera.

"Molly misurati questo." Chiamo la ragazza dai capelli blu che si avvicina con un abito.

"Io me lo provo tu invce indossa questo." Mi sorride ed entriamo in camerino con i vestiti.

Il mio è azzurro, ha una scollatura a cuore, il corpetto ha una fascia, che sale stretta in mezzo ai seni, fatta di brintanti e ha la gonna abbastanza ampia.

Usciamo dall camerino e le altre rimangono sbalordita.

"Siete perfette." Urlano tutte insieme e uno sguardo omicida da parte della commessa le fa tacere.

Io e Molly ci guardiamo e ridacchiando rientrando in camerino per cambiarci.

Uscite dal centro commerciale ci dirigiamo nella stanza d'hotel di Caro.

Dopo esserci tutte vestite Ginevra, Caro e Sarah, esperte nel settore 'trucco e parrucco' lavorano su di me e le altre due mie pazze amiche.

Caro per me sceglie dei boccoli come pettinatura mentre per il trucco ci va più leggero sappandomi sono del mascara, un filo di eyeliner e un filo di rossetto color pesca.

"Ehii." I ragazzi irrompono nella stanza facendo sussultare tutte.

"Non vi hanno imparato a bussare?" Chiede scorbutico Sarah

"Ehm no." Le si avvicina il fidanzato baciandola e lei alza gli occhi alla cielo.

"Siete pronte." Chiedono i ragazzi e noi annuiamo.

"Ma per cosa?" Domando ignara.

"Andiamo nel famoso bar i cui canti." Dice ovvia Maria. Guardo perplessa Deny che fa spallucce.

"Glielo hai detto? Sai che ti odio." Dico alzado gli occhi alla cielo per il fatto che la sua boccaccia non smette di blaterare mai.

"Nha tu mi ami." Gli ho una spinta amorevole e gli altri ridacchiano

***
"Migliori sempre di più." Mi fa i complimenti Gud

"Grazie." Gli sorrido d'istinto

"Vado fuori a fumare vieni?" Doamnda Denny e io annuisco.

Usciamo dal locale così facendo si porta la sigaretta alle labbra e l'accende.

"Sei davvero bella con questo vestiti piccola." Arrossisco e abbasso il capo. Lui in risposta mi da una bacio sulla fronte.

"E amo quando arrossisci."
Ridacchia.

"Scusate." Una voce rauca mi fa voltare

"E lei che vuole?" Domando scorbutico Denny

"Scusatelo, che desiderate sapere?" Gli esordi e lui ricambia il gesto.

"Sono Wiliam Edward Colls, noto manager di grandi talenti." Con lo sguardo lo incoraggio a parlare.

"Beh ti ho sentita cantare sul piccolo palcoscenico del bar sei tu vero?" Annusco.

"Volevo farti i miei sinceri complimenti per la tua strepitosa voce ecco un mio bigliettino da visita, ancora non so il tuoi nome." Mi porge il bigliettino

"Sono Hope Aleen lieta di conoscerla. Non sono di questa zona, sono solo in vacanza con i miei amici e il mio fidanzato non credo potremmo vederci." Sorrido falsamente ridandogli il biglietto ma lui me lo rida

"Tienilo in caso, arrivederci signorina Aleen." Se ne va senza darmi il tempo di fiatare.

Denny in una mossa veloce mi toglie il bigliettino strappandolo e buttandolo nell'immondizia.

"Ma che cazzo?"

"No devi aver a che fare con nessuno." Mi impone

"Ma quanto cazzo sei geloso? Se posso avere un famoso futuro nella musica?"

"Non avrai nessun futuro nella musica, noi ci sposeremo e starai a casa a fare la casalinga." Urla a denti stretti.

"Ma sei stronzo? Primo punto non sarò costretta a sposarmi con te e secondo punto non farò la casalinga per tua informazione. Non voglio essere la tua schiava e non puoi impormi niente e non mi ostacolerai se voglio diventare qualcuno."

"Perché cazzo te la prendi? Tu non avrai un futuro fine della discussione."

"Se continuerai a essere così stronzo troncheró la nostra relazione."

Corro verso l'hotel e per poco non vengo investita. Rientro infuriata ma sana e salva in camera.

Scoppio in pianto incontrollato e cullata dalle lacrime mi addormento sfinita.

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