Capitolo 1
Cammino per le strade di Oxford Street con la mia valigia a forma di unicorno, dopo che i miei mi hanno cacciato di casa.
Già, diciannove anni e i miei mi hanno dato il ben servito. Il motivo? A detta loro perché mangiavo troppo e non lasciavo niente a loro.
Pff.
Sciocchezze.
Come se due pacchi di gocciole e tre di oreo cambiasse loro la vita.
Alzo lo sguardo al cielo grigio, come sempre, che mi riempe di 'mai na gioia'.
No, forse è fame, sono due ore che non mangio.
Sento il gelo di gennaio passarmi tra i vestiti e il cappotto, facendomi rabbrividire.
Echeccazzo!
Prima senza cibo, poi senza casa, mo pure col freddo, alla prossima che succede? Piove?
Sento un tuono e subito dopo la pioggia cade su di me, bagnandomi.
-Grazie eh! Quando ho pensato di avere fame, col cazzo che hai fatto cadere la pizza, ve?- dico rivolta al cielo.
La gente mi cammina affianco guardandomi storto e commenta con frasi del tipo: 'Povera ragazza, deve avere qualche disturbo' o 'Non dovrebbero lasciare queste persone da sole, sono pericolose'.
L'ignoro, sai quanto me ne frega di passare per matta, l'unica mia preoccupazione ora è il mio stomaco.
Sbuffo, ci mancavano solo i capelli effetto cane bagnato, che manco lo trovi su snapchat, e il trucco pandacorno.
Grazie Karma per essere gentile con me.
All'improvviso sento qualcosa venirmi addosso con prepotenza, alzo lo sguardo e noto un ragazzo biondo tinto che, superandomi, mi ignora.
Stiamo scherzando?! Sto biondo arriva, mi da una botta che mi manda a Roma e non si degna neanche di scusarsi?!
Ora mi deve stendere un tappeto rosso fino al mc, accompagnarmi e pagarmi minimo sette panini. MINIMO.
Presa da un attacco d'ira funesta, lo rincorro con il manico della valigia in mano (già, perché mi si è anche rotta la valigia per la corsa), lo blocco afferrandolo per il braccio.
-Ao, ma la tinta per caso ti é finita anche nel cervello, brutto idiota?! Non ti sei accorto di avermi urtato?! Scusati immediatamente.-
-Come scusa?- domanda irritato, girandosi.
I suoi occhi come il cielo, non quello di Londra, mi fulminano.
Cerca di mettermi paura, ma non ha capito che c'ho fame e quando c'ho fame sono intrattabile.
-Forse non ti è chiaro, ora tu ti scusi, te metti in ginocchio, mi baci i piedi e mi compri 7 panini al mc.-
Lui mi guarda confuso, cercando di capire se sono seria o meno.
-Ti sei impallato?! Muoviti che ho fame!- dico scontrosa.
-Senti, al massimo ti compro un pacchetto d'oreo.- scherza.
-Che me compri un pacchetto d'oreo che nun mi sazia mancu se mi magno la carta! Esci sti soldi e dammi i miei panini!-
-Ah, sei seria quindi? Pensavo scherzassi.- ride.
Ma allora è proprio ritardato.
Io incrocio le braccia, battendo il piede a terra.
Lui mi fissa da capo a piedi, poi si lecca il labbro superiore.
Alzo un sopracciglio confusa.
Ha forse pensato a un panino?
-Hai un bel caratterino e dire che dal tuo aspetto non si direbbe.- il suo sguardo cambia, somiglia molto al mio quando vedo una pizza gigante da 4 gusti.
-Se stai cercando di farti picchiare, ti avviso che stai a tanto così - avvicino l'indice e il pollice per indicargli la misura di 3 centimetri circa -dal ritrovarti la mia coverse numero 40 sul tuo bel faccino.-
Lui afferra il polso della mano che avevo usato per minacciarlo.
-Okay bambolina, ora prendi quella valigia ridicola e vieni con me.-
-Mi compri i panini?-
-No, ti porto a casa mia.-
-Perchè?!- domando -potresti essere un maniaco sessuale con delle fisse strane, tipo 'chiamami paparino' o qualche merdata del genere. Scordatelo.- affermo decisa. Nulla potrà farmi cambiare idea.
-E se ti comprassi sette panini e due pizze?- io lo guardo e lui guarda me.
Rimaniamo così per un po' di tempo.
-Fanculo, no!-
*
Sono seduta sulla macchina del tizio biondo dal bel culo, che avevo notato mentre eravamo in fila al mc, con i miei sette panini e le mie tre pizze giganti.
Mangio con gusto quel nettare degli dei, sotto lo sguardo scioccato del ragazzo.
-Vuoi una foto? So di essere bella, ma a un certo punto metti ansia.- farfuglio tra un mozzico di pizza uno del cheeseburger.
Merda, ma quanto sono buoni?! Per me ci mettono la droga, altrimenti non mi spiego come possano dare una tale dipendenza.
-Piccola, ma ti sei mangiata yogurt e cattiveria questa mattina?- ridacchia.
Mi trova così buffa?
Bhè il fatto che tu stia mangiando come una scrofa non aiuta.
Taci vocina fastidiosa.
-Non chiamarmi piccola, Paris Hilton dei poveri e con il pene.-
-E come dovrei chiamarti? Il tuo nome non me l'hai ancora detto.-
-Ylenia.-
-Nome italiano, i tuoi genitori vengono dall'Italia?-
-Anche io, mi sono trasferita da Roma quando avevo sette anni.-
-E com'era Roma?-
-La carbonara era buona.- dico semplicemente con un'alzata di spalle, facendolo ridere.
-Ma tu pensi solo a mangiare?-
-Il cibo è l'unica cosa buona di questo mondo.- lui mi poggia la mano sulla gamba destra, mentre l'altra rimane sul volante.
-Non è l'unica cosa.- dice con voce bassa, stringendo la mano.
Io lo guardo furiosa.
-Hai meno di un secondo per togliere la mano, prima che io te la stacchi e l'attacchi sul tuo bel culetto.- lo minaccio, continuando a mangiare.
Ormai mi è rimasto solo un panino, forse i miei avevano ragione a dire che sono un'aspirapolvere.
Lui toglie la mano scocciato, borbottando qualcosa.
Finito anche l'ultimo panino, mi giro e guardo la mia valigia rotta sui sedili posteriori.
-Che peccato che si sia rotta, era così bella.- dico sconsolata.
Già, amavo quella valigia.
-Una bella merda.- risponde lui, guadagnandosi un'occhiataccia omicida.
-Mi spieghi qual è il tuo problema con gli unicorni? Sei un razzista di merda!-
Lui sbuffa e ferma la macchina, esasperato poggia la testa sullo sterzo.
-Fanculo a me e che mi lascio attrarre dalle tette. Dovevo proprio scegliere una squinternata?- io gli do una pizza sul capo che gli fa dare una testate sullo sterzo.
-Ma porca puttana! Mi spieghi perché l'hai fatto?! Dio, appena entri in casa ti faccio piegare e ti riempio di sculacciate.- impreca.
-Ma anche no! Il mio culo è sacro.-
Lui ignora la mia affermazione.
Stronzo.
-Sbrigati a scendere, siamo arrivati.- dice scorbutico uscendo dalla macchina.
Che ne è stato del ragazzo che rideva come un drogato? Puff! Inglobato dal bipolarismo!
In che casino mi sono cacciata? Maledetto il mio stomaco che non resiste alle tentazioni.
Esco anche io dalla macchina, dopo aver preso Corny l'unicorno-valigia, e lo seguo improvvisando una corsa che di femminile ha solo la 'A' a fine parola.
-Hey tintarello, hai intenzione di aspettarmi o devi farmi perdere un polmone per la corsa?!- gli urlo dietro.
Lui continua con la sua camminata veloce a percorrere il bellissimo giardino rigoglioso e poi BAM!
Gli vado addosso, sbattendo il naso sulla sua schiena, perché Einstein ha deciso di fermarsi di botto.
-Ahia! Ma che ti salta in mente?!- sbraito.
-Tu mi hai detto di aspettarti.- si gira con le mani sui fianchi.
-Ma non così all'improvviso! Non vedi che ti sono venuta addosso?- mi massaggio il naso con una mano, mentre con l'altra tengo Corny.
Lui mi guarda per un attimo come se fossi un pacchetto d'oreo, ma poi cambia subito espressione.
-La prossima volta ti urlo quando sto per fermarmi, così sei contenta!- mi canzona.
-Bene.-
-Bene.-
Continuiamo a fissarci negli occhi, io con odio e lui con strafottenza.
Metto il broncio, facendo sporgere il labbro.
-Voglio un pacchetto d'oreo.- mormoro con voce infantile.
Lui mi guarda sconvolto.
-Non sei seria, vero? Hai appena finito di mangiare! E poi non eri tu quella che dicevo 'il pacchetto d'oreo non mi sazia manco se mi mangio la carta'-dice, facendomi il verso.
-È 'nun mi sazia mancu se mi magno la carta'.- lo correggo - Comunque, sì, non mi saziano ma visto che mi ha fatto innervosire, ho bisogno di dolce per calmarmi.-
-Mi toccherà prendere un mutuo solo per sfamarti, spero solo che ne valga la pena.-
Io lo supero, iniziando a camminare davanti a me con la mia fedele valigia.
-Tesoro, io sono Ylenia Martini, valgo sempre la pena.- dopo detto ciò, continuo a camminare con lui dietro di me che ride.
-Aspetta il tuo cognome è Martini? Come il cocktail?- continua a ridere.
-Sí, problemi?- domando scorbutica.
-Che cognome di merda.-
-Perchè il tuo sarebbe meglio ragazzo di cui non so ancora il nome?!-
-Niall Horan.- risponde fieramente.
Alzo un sopracciglio e lo guardo dalla testa ai piedi.
-Naiall HHHHHoran, già il tuo sì che è un bel nome.- lo schernisco.
Lo vedo sollevare gli occhi al cielo e assumere un'espressione rassegnata.
-Oh Dio santissimo e onnipotente, io già non ti sopporto più! Ringrazia le tue tette o ora staresti a bighellonare per le strade di Londra.-
-Senti caro HHHHHoran, tu non capisci quanto tu sia fortunato a stare in mia compagnia, insomma, guardami! Sono bella, sono simpatica, so fare dell'ottimo sarcasmo, ho le tette, sono intelligente, ho un unicorno...- e proprio quando stavo per dire l'ultima cosa, il tinto mi interrompe.
-E hai un cognome di merda.- io lo guardo malissimo, invitandolo con gli occhi a rinnegare l'assurdità che ha osato proferire.
Come osa infangare il mio nome? Come osa insultarmi?
COME OSA SOLO RESPIRARE IL MIO STESSO OSSIGENO?!
-Principessa, prima di andare in escandescenza, non pensi sia meglio accomodarsi a casa? Non so tu, ma io non mi sento più le mani.- osa anche ignorare le mie occhiatacce. Bene.
Ricomincio a camminare con Corny al mio fianco.
-Ma questo giardino non finisce mai? Me pare di essere arrivata a Roma dopo questa camminata.- affermo sovrappensiero.
-Manca poco, quando vedrai la porta blu sarai arrivata.- risponde Niall, camminando al mio fianco con le mani nelle tasche del giubbotto.
-Te l'ho chiesto?- rispondo acida.
-Ci sono solo io qui e hai fatto una domanda.-
-Non ci sei solo tu. C'è anche lui.- dico sollevando Corny.
Lui spalanca gli occhi blu e inizia a ridere.
-Stavi parlando con la valigia?-
-Numero uno, si chiama Corny.- dico indignata -Numero due, preferisco parlare con lui, almeno non mi insulta.-
-Non lo fa solo perché è inanimato.- io lo guardo con occhi tristi.
-Perché sei così cattivo con lui? Che ti ha fatto di male?- lui mi guarda stranito.
-Ma quanti anni hai? Dodici?-
-Ne ho diciannove, rincoglionito.-
-Bhe, se a diciannove anni parli con una valigia, di certo non sono io quello rincoglionito.-
Alla sua affermazione illogica, io, con tutta la mia eleganza e femminilità, sollevo la mano e l'avvicino al mio viso, poi abbasso le dita, lasciando solo il medio alzato, lo guardo dritto negli occhi mentre poggio il dito sulle mie labbra carnose e con un schiocco lo mando a fanculo.
Con eleganza, ma sempre a fanculo l'ho mandato.
***
Ci troviamo davanti una piccola villetta bianca con una porta blu.
Noto un qualcosa sbrilluccicare affisso sulla porta, una targhetta, così mi avvicino,vi è inciso qualcosa.
Horan.
-Ah, quindi si scrive con una H...- borbotto sovrappensiero.
-Perché, come pensavi di scrivesse?-
-Lascia perdere che è meglio.-
Rimaniamo in silenzio a guardarci.
Lui mi sorride così, senza una ragione.
Dovrebbe smetterla di drogarsi, non ha capito che non è una bella cosa...
A questo punto è meglio mangiarsi un po' di pizza, l'effetto di estasi e felicità è sempre quello.
Dio, ho di nuovo fame.
-Allora?- domando scocciata dopo dieci minuti di silenzio.
-Allora cosa?- ribatte confuso.
Io strabuzzo gli occhi.
No, non può essere così deficiente.
-Hai deciso di aprire questa cazzo di porta o vuoi aspettare che si apra da sola?-
-Ah, giusto.- io mi passo una mano sulla faccia mentre lui apre, finalmente, questa benedettissima porta.
-Benvenuta a casa Horan!- esclama - Che il gioco abbia inizio...-
CHE COSA NE STO FACENDO DELLA MIA VITA?
LA FACCIO ENTRARE NEL TRASH.
Io non so se sta storia è da prende sul serio, il suo unico scopo è quella di perculare le storie daddy, ridere voi e disagiare me.
A proposito della sottoscritta, già sono io la protagonista, chi più disagiata di me ci poteva andar bene?
Perché ho scelto Niall? Perché ho deciso di far riposare quel poraccio di Harry e filare qualcuno che nessuno se lo caga perché è troppo dolce.
SE PENSATE CHE QUESTA SARÀ UBA STORIA DADDY, VE SBAGLIATE DI GROSSO.
Certo, Nello c'avrà i suoi problem da maniaco, ma io non mi faccio sottomettere AHAHAHAHHAHAHAHHA.
Ringrazio la mia aMóÓ bestdrugever che ha letto l'inizio de sto robo e ha contribuito al disagio.
ENJOYATEVI A LEGGERE
Ps: non so quando aggiornerò di nuovo, ma portate pazienza... Proverò a pubblicare una volta a settimana!
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