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HUGTING

L'ultima volta che ebbi un giramento di testa così forte da non farmi stare in piedi, fu per un dopo sbornia al mio diciottesimo. Questa volta però ero più che sobrio e mi sentivo anche peggio di allora. Niente sembrava immobile. Qualunque cosa lo vedevo girare, persino il rosso dei capelli di Erza lo vedevo ovunque. Quando finalmente iniziò a calmarsi, battei le ciglia più volte e mi stropicciai gli occhi. Solo allora, finalmente, tutto mi sembrò più chiaro. Mi guardai intorno, vedendo solo una distesa di erba colorato da fiori di vari colori. Non c'era anima viva, e forse era meglio così.

-Bello trovarsi in mezzo al nulla-
Commentò Gajeel, guardandosi attorno con scarso interesse.

-Avresti preferito trovarti tra una folla di gente?-
Domandò Zeref, zittendo l'amico che arricciò il naso.

-Dov'è Zera?-
Lucy corrugò la forte mentre cercava una testa castana, ma nessuno di noi la vedeva.
Non potevo crederci.

-Ci ha mollati in un posto che neanche conosciamo?-
Domandarselo ad altra voce mi faceva sembrare la situazione ancora più seria.

-Che sia accaduto lo stesso fatto di quel cane bianco?-
Domandò Gray, volgendo il suo sguardo su Lucy per avere una certezza.
La bionda ci pensò.

-No, non sarebbe possibile-
-E perché?-
-Plue è uno spirito stellare, Zera invece no. Anche se la sua magia mi è sembrata piuttosto strana-
-Riesci a percepire il tipo di magia nei corpi?-
Chiese Zeref, affascinato dall'argomento, ma quello non sembrava affatto il momento adatto per questo. Dovevamo trovare una soluzione al nostro problema. Fortunatamente Erza sembrò del mio parere.

-Per quanto anche io ne sia curiosa, sarebbe meglio se provassimo a trovare almeno una pista su cui basarci e, soprattutto, capire se siamo almeno arrivati dove pensiamo di essere-
Subito cercai di avvistare una zona civilizzata, almeno un minimo, fino a quando non scorsi le ombre di alcune case in lontananza. Con un sorriso a 32 denti, indicai la direzione.

-Mi sembra di scorgere qualcosa da quelle parti. Forse un paese. Io direi di tentare-
Trovata la nostra unica pista, ci avviammo verso quelle abitazioni mentre Zeref ci ricordava di non attirare l'attenzione e di ascoltare tutto ciò che la gente diceva, spiegando che in questo modo potevamo ottenere più notizie su Acnologia senza doverlo chiedere.
Stavamo camminando su una stradina sterrata quando sentimmo un rumore dietro alle nostre spalle. Ci voltammo, trovandoci a qualche passo di distanza un carro trainato da due animali mai visti. L'uomo fermò il carro, tirando le redini.

-E quelli cosa...-
Zeref mi tappò la bocca.

-Sicuramente saranno esseri di questo mondo, non possiamo farci vedere ignoranti-
Io annuì e mio fratello tolse la mano prima che l'uomo se ne accorgesse.

-Siete forestieri?-
-Sì, stiamo facendo un viaggio per visitare più paesi possibili-
Rispose Erza con un lieve sorriso. Tutti cercammo di imitarla, ma le nostre espressioni -fatta eccezione per la scarlatta e Lucy- erano troppo tese per essere del tutto credibili. Fortuna che l'uomo aveva occhi solo per le ragazze e quindi non notò nulla.

-Wow, degli avventurieri! Ora siete diretti a Hunting?-
Non avevamo idea di dove fosse, ma annuimmo comunque.

-Esattamente! Sa quanto manca?-
Chiese Lucy con un tono gentile, cercando di rimanere disinvolta.
Il signore sorrise e indicò dietro le sue spalle.

-Salite, vi accompagno io. Fortuna vostra vuole che io sia diretto lì-
-Lei è davvero gentile, signore. Accetteremo il suo invito-
Rispose Erza per tutti, salendo per prima insieme a Lucy sul carro. Quando noi ragazzi e Lucy ci fummo sistemati sul fieno ed Erza seduta a fianco del signore, questo fece partire nuovamente quegli animali strani, iniziando il nostro breve viaggio tra buche e polveroni di terra. Ci chiese come ci chiamassimo e visto che non avevamo pensato se dirlo falsi o meno, decidemmo di dire i nostri.

-Signorina Erza, non sarà mica lei a difendere i suoi amici da possibili scontri, vero?-
Le chiese per poi mettersi a ridere. Da come si era espresso non sembrava una novità per lui vedere gente con delle armi, e questo ci diede un attimo di sollievo visto che non ci avevamo pensato a questo particolare.

-Perché no? Almeno li posso anche mettere in riga-
Avremmo riso anche noi se fosse stato solo uno scherzo, ma ovviamente non lo era.

-Sei davvero simpatica! A proposito, da dove venite? Avete degli abiti strani-
Ci chiese subito dopo, facendoci sudare freddo.

-Dubito che lei possa conoscere il nostro paese. Oltre che essere un villaggio davvero piccolo è anche fuori da questa... regione-
Disse Zeref cercando di sviare il discorso, ma l'uomo ci lanciò un'occhiata mentre teneva la fronte corrugata.

-Non sarete mica di Ishgar, vero?-
Il campanello d'allarme risuonò come una tromba nelle nostre teste. Dovevamo inventarci subito qualcosa senza far capire che non conoscevamo niente e nulla di questo posto.

-No no! Non siamo di Ish...gal-
La pronuncia sbagliata da parte di Gajeel fece calmare il contadino.

-Ishgar. Mi fa piacere che non siate di quelle parti-
Zeref scrisse qualcosa sul suo quadernino, poi ci mise sopra la penna e lo richiuse.

-Ci creda, ne siamo felici anche noi-
Sperammo avesse aggiunto dell'altro, invece la storia di Ishgar finisse lì, seguita da un silenzio pesante. Forse menzionare quel nome aveva fatto tornare brutti ricordi nel signore.
Arrivati alle porte del paese, il buon uomo fermò il carro e noi scendemmo prima di salutarlo e ringraziarlo.

-Lucy, non ti viene in mente nulla il nome Ishgar?-
Chiesi alla bionda, ma lei scosse il capo e si rattristò.

-No, mi dispiace...-
-Non scusarti, non è mica colpa tua-
Le sorrise Erza per poi lanciarmi un'occhiata severa. Sapevo che non ricordava nulla, ma almeno un tentativo potevo farlo, no? Però come vidi Lucy abbattuta mi diedi dello stupido.

-Ora che facciamo?-
Domandò Gajeel, voltandosi verso Zeref. Mio fratello era quello più grande tra di noi -e quello più intelligente-, quindi involontariamente lo avevamo fatto come nostro leader insieme ad Erza.
Zeref si guardò attorno.

-Potremmo iniziare col barattare i gioielli con soldi, poi penseremo a trovarci una locanda dove stare-
Non avendo idea di dove si potesse trattare i gioielli in soldi, chiedemmo in giro beccandoci le strane occhiate della gente per il nostro vestiario. Effettivamente ci sentivamo degli alieni in mezzo a loro, cosa che non era del tutto falsa.
Non riuscivo a non notare quanta sofferenza ci fosse per le strade: Uomini feriti, forse precedenti di qualche battaglia. Bambini che giocavano per strada con le scarpe rotte, chi faceva l'elemosina, donne troppo magre nonostante portassero in grembo una vita. Per non parlare degli anziani, che avevano il viso scavato e ferito. Hugting doveva sicuramente essere un paese che aveva visto la guerra.
Non ci mettemmo molto a trovare l'informazione desiderata e, riuscendo a seguire le indicazioni senza perderci, arrivammo a un banco dei pegni.

-Ci scusi, avremmo qualcosa da cambiare in soldi-
Disse Gray, attirando l'attenzione del vecchio omone che stava di spalle a sistemare degli oggetti in vetrina. Lasciò stare il lavoro e ci dedicò la sua attenzione.

-Parlate, di cosa si tratta?-
Io e Gray lasciammo i sacchi sul bancone e quello li aprì.
Le pupille dei suoi occhi cambiarono da nero a giallo con alle iridi degli strani simboli che non riuscivo a capire, facendoci restare a bocca aperta. Fortuna che era concentrato nel suo lavoro e non poteva vedere il nostro stupore.

-Per ora non ho visto nulla di falso. Se mi date qualche minuto vi dirò tutto-
-Va bene, nessun problema-
Il vecchio si mise al lavoro e con lui restarono anche Zeref e Gray per la trattativa. Io, Gajeel, Erza e Lucy girammo per il negozio per ammazzare il tempo, guardando merce di ogni tipo. Vendevano un sacco di armi, sia da taglio che da fuoco. Erza ne prese una e iniziò a maneggiarla con maestria.

-Sei davvero brava, Erza-
Disse Lucy mentre la osservava meravigliata.
Erza le sorrise e la posò al suo posto.

-Ho avuto dei bravi maestri-
-Erza ha vinto tutti i tornei possibili, pure quello mondiale giusto l'anno scorso. Nessuno è meglio di lei-
Alla rossa si colorirono le guance per averla adulata mentre sul suo viso apparve un sorriso fiero.

-Beh, grazie. Sono sicura che la mia conoscenza e tecnica potranno esserti utili, Lucy-
-Ne sono più che convinta. Grazie, Erza-
La ringraziò Lucy con l'emozione negli occhi.
Se prima stavo sorridendo, senza accorgermene era sparita qualunque traccia di esso. Erza era sì micidiale con la spada e poteva sul serio proteggere Lucy. Ma io? Cosa potevo fare? Certo, facevo a pugni da quando ero un bambino, ma sapevo che non bastava e dalla faccia di Gajeel potevo intuire che anche lui stava pensando altrettanto.

-Ragazzi, andiamo-
Ci chiamò Gray. Salutammo il vecchio e insieme uscimmo dal negozio, poi ci mettemmo in disparte.

-Allora?-
Chiesi ai due.

-Abbiamo avuto delle complicazioni al riguardo-
Iniziò a parlare Zeref lanciando un'occhiata a Gray.

-Ovvero?-
Lo incitò Lucy.

-Ecco, non sapendo il valore dei Jawels, che sarebbe la loro moneta, non siamo riusciti a trattare come speravamo-
-In poche parole non sapete se abbiamo abbastanza soldi o meno, giusto?-
I due annuirono alla domanda di Erza e lei liquidò la storia con un gesto di mano.

-Non c'è nessun problema, sicuramente ne avremo abbastanza per un po'. Non demoralizzatevi per questo-
Zeref e Gray non ne sembravano molto convinti, ma in qualche modo riuscirono a sentirsi più rilassati.
Andammo a cercare un posto dove poter sostare, trovandone uno a dieci minuti dal banco dei pegni.
Se ne avessi  trovato uno simile nel mio mondo, lo avrei giudicato come un posto antico.

-Buongiorno, signore. Vorremmo delle camere-
Parlò Erza per tutti e la signorina dietro al bancone guardò le sue camere disponibili.

-Si può fare. Ho due stanze con letti matrimoniali e una con due separati-
-Andranno benissimo-
Rispose la scarlatta e la ragazza prese una penna.

-A nome di?-
-Erza Scarlet-
La giovane annotò il nome su tutte e tre le stante.

-Bene, potete pagare subito?-
Erza si fece dare il sacco da Zeref e lo mise sul bancone.

-Certo, dovremmo averne abbastanza-
La ragazza annuì con un sorriso cordiale.

-Perfetto, sono 1000 a notte-
-Mille per tutti e 6?-
Quella si mise a ridere, come se avesse detto una battuta.
Gray che Gajeel fecero una risata per accompagnarla.

-Ci ha provato ad avere uno sconto, ma queste cose avrebbe dovuto lasciarle a noi uomini-
Commentò Gray, facendo arrossire appena la giovane.

-Siete simpatici, ragazzi. Mi duole dirvi che è a testa-
-Beh, come ha detto il mio amico, ci ho provato-
Erza prese un mazzo di banconote da cento e, notando che fossero giusto mille, ne prese 6.
Finito il pagamento, la ragazza ci diede le chiavi e andammo verso le rispettive indicazioni. Però, invece che andare nelle proprie stanze, decidemmo di andare in quella di Erza e Lucy, la numero 104 al quarto piano.

-Wow, mica male questa stanza-
Commentò Erza, soddisfatta della sua camera.
Mise la katana appoggiata al muro e si buttò sul letto a pancia in giù.

-Ma è comodissimo! Lucy, provalo-
Erza si tappò la bocca appena si accorse della cavolata che aveva detto.

-Scusa-
-Non fa niente, tranquilla-
Lucy si mise seduta allo stipite del letto e anche noi ragazzi ci mettemmo comodi:
Io e Gray eravamo sdraiati tra Erza e Lucy, Zeref seduto al fianco della bionda mentre Gajeel seduto dall'altro lato.

-Finalmente possiamo parlare senza aver paura di farci sentire-
Iniziò Zeref con una espressione rilassata.

-Prima di tutto, sappiamo che non siamo senza soldi, ma non ne abbiamo neanche tanto è solo questo albergo ci ha prosciugato non poco. Idee su come fare per quando non avremo viveri?-
-Rubare?-
Propose Gajeel, ma mio fratello non ne sembrava tanto soddisfatto di questa idea.

-Possibilmente vorrei non essere un ladro-
-Però non abbiamo molte alternative-
Continuò Gray, facendo riflettere Zeref che iniziò a massaggiarsi il mento.

-Così attireremmo troppa attenzione-
Gli fece notare mio fratello, ma Gray volle ribattere.

-Ma non possiamo neanche permetterci di lavorare, visto che saremo in continuo movimento-
-E per di più Acnologia ci starà facendo cercare-
Si unì Erza, che teneva gli occhi chiusi per godersi il materasso morbido.
Zeref prese il suo quadernino dalla tasca interna della felpa nera e lo aprì alla prima pagina.
Era un quadernino ricamato in pelle marrone scuro grande poco più della sua mano. Glielo avevo regalato io per il suo compleanno, tre anni prima, ma non aveva mai voluto usarlo dicendo che avrebbe fatto la sua bella figura per qualcosa di importante. Ero felice che avesse scelto il nostro viaggio per usarlo.

-Ishgar. Potrebbe essere semplicemente razzismo da parte del vecchio, oppure qualcosa di più. Dobbiamo stare attenti e scoprire di più su questo nome-
-Potrebbe essere il luogo dove governa Acnologia-
Si espresse Lucy e Zeref scrisse qualcosa sul suo quadernino mentre concordava.

-Lo avrete notato tutti com'erano ridotti per strada. Quelle persone hanno combattuto per qualcosa, ma...-
A Zeref morirono le parole. Chiuse gli occhi e si stropicciò le palpebre, lasciandosi andare in un lungo sospiro. Quando li riaprì erano lucidi.

-Se davvero è opera di Acnologia...-
Parlai al posto di Zeref, che aveva lo sguardo perso sul lenzuolo bianco del letto.

-Allora dovremo prepararci a trovare altri paesi ridotti in questo stato-
Tutti restarono in silenzio.
Gajeel si aprì la giacca e tirò fuori un rotolo. Io ed Erza ci mettemmo seduti per vedere meglio cosa fosse, vedendo che si trattava di una mappa piuttosto vecchia.

-Dove lo hai preso?-
Domandò Gray e Gajeel sfoggiò il suo ghigno.

-Al banco dei pegni. Precisamente l'ho rubato-
Zeref si schiaffeggiò una mano sul volto.

-Gajeel...-
-Che c'è? Dobbiamo o no capire dove siamo? E poi è così vecchia che non l'avrebbe presa nessuno. Piuttosto, guardate qui. Questo stato si dovrebbe chiamare Fiore e noi siamo qui-
Gajeel mise un dito vicino al puntino con sopra scritto Hugting, il nome della piccola città dove stavamo alloggiando.

-Quindi siamo hai confini di Fiore, più o meno...-
Iniziò Erza.

-Peccato che non si veda dove sia Ishgar, ma per il momento sarebbe meglio girare le città e scoprire di più su Acnologia-
-E la magia-
Aggiunsi.
Ad essere sincero, ero più curioso su essa che su quel tipo. Non perché non mi importasse di lui, anzi, lo avrei preso volentieri a scarpate nel suo regale lato B, ma perché eravamo cinque -sei con Lucy- che non potevano usare la magia in un mondo magico.
Parlammo dei piani per l'indomani, decidendo di andare verso Clover Town. Non capimmo il motivo di quello strano cavallo vicino al nome, ma non ci andammo a pensare oltre vista la stanchezza per quella serie di eventi.

-Non te l'ho chiesto, ma tu dormi?-
Domandai a Lucy prima di uscire dalla stanza delle ragazze.
La bionda scosse il capo e guardò fuori dalla finestra.

-No, ma non mi dispiace. Posso guardare delle nuove stelle questa sera, da una finestra diversa-
-Se non fossi così stanco ti farei volentieri compagnia-
Lucy mi sorrise. Era così dolce...

-Ci sarà un altro momento per questo, no?-
-Sì, hai ragione-
Le sorrisi e diedi la buonanotte a Erza, che era andata in bagno.
Salutai Lucy e mossi la mano verso di lei, bloccandomi subito.
Fortunatamente non se ne accorse e quindi potrò andarmene subito senza fare figure.

Ero sdraiato sul letto, nel buio, a guardare il soffitto. Ero stanco ma non riuscivo a dormire per i troppi pensieri che avevo in testa.

-Zeref... sei sveglio?-
Mio fratello si girò verso di me. Non era ancora del tutto buio, quindi riuscì a vederlo in faccia nonostante là penombra.

-Già, non riesco a dormire-
-Neanche io... oggi pensavo a una cosa-
Zeref corrugò la fronte.

-Tu pensi?-
Gli tirai un calcio sulla gamba e lui scoppiò a ridere.

-Io penso!-
-Sì sì. Dai, a cosa pensavi?-
Mi voltai nuovamente a guardare il soffitto. Mi aiutava a riflettere.

-Pensavo a come potremmo affrontare gente con la magia. Erza almeno ha una spada, ma noi?-
Zeref mise il gomito sul cuscino e si sostenne il capo sul palmo della mano.

-Vedrai che troveremo una soluzione-
-Eppure... mi sento un idiota. Forse hai ragione, non penso...-
-Che vorresti dire?-
Mi chiese Zeref con serietà.
Voltai la testa verso mio fratello e lo guardai con del rimorso.

-Non avrei dovuto portarvi qui. Siete le persone più a me cade e se dovesse succedervi qualcosa...-
-Basta così!-
Esclamò Zeref, facendomi zittire. Quel tono così serio mi ricordava troppo nostro padre.

-Secondo te noi ti avremmo lasciato solo? Soprattutto io, tuo fratello maggiore-
-Lo so, vi conosco troppo bene. Ma questa storia che non possiamo neanche difenderci contro la magia mi fa paura. Non voglio che vi succeda qualcosa per colpa mia-
Il viso di Zeref di addolcì e mi fece un lieve sorriso. In men che non si dica me lo trovai addosso che mi stava abbracciando.

-Zeref, che cavolo fai?-
-Ti abbraccio-
-Questo lo avevo capito da solo-
-Allora non fare domande e ascoltami. La scelta di seguirti è stata nostra, okay? E non devi temere di non trovare un modo per difenderci, sicuramente salterà fuori. Altrimenti perché scegliere te per questa missione?-
Ci avevo pensato più volte proprio per questo motivo. Perché scegliermi? Cosa avevo di speciale? Però le parole di Zeref, da una parte, mi tranquillizzarono.

-Ti voglio credere-
-Allora smettila di darti colpe. E poi nessuno ci rimetterà la vita se siamo insieme. Figuriamoci se poi lascio solo un ragazzino impulsivo come te-
-Allora sono felice di essere un ragazzino impulsivo se ci fa restare uniti-
Zeref sorrise e mi scompigliò i capelli.

-Sempre-

Io e i ragazzi eravamo in reception ad aspettare Lucy ed Erza che ci raggiungessero. Dall'orologio che c'era appeso sulla parete in legno potevamo capire che eravamo già in tardi mattinata.

-Buongiorno ragazzi, pronti per questa avventura?-
Ci domandò Erza con troppo entusiasmo appena si fece vedere sulle scale insieme a Lucy. Noi le rivolgemmo uno degli sguardi di disappunto, facendo torcere il naso alla rossa.

-Che avete da fissarmi in quel modo?-
-Ci hai fatto aspettare quaranta minuti-
Le fece notare Gray.
Erza scacciò la questione con un gesto di mano e si mise gli occhiali da sole.

-Quanti piagnistei per qualche minuto. Si vede che non siete abituati a uscire con delle ragazze. Lucy, diglielo anche tu-
-Dirò la mia solo quando riavrò il mio corpo e un appuntamento con un ragazzo-
Erza mi rivolse uno sguardo malizioso, facendomi arrossire.
Non perdendo altro tempo, restituimmo le chiavi e salutammo alla signorina e la salutammo, iniziando così il nostro viaggio verso Clover Town. O almeno, così pensavamo.

-ARRIVANO I SOLDATI DI ISHGAR!-
Tutti i cittadini del villaggio si misero in ginocchio e tennero le teste basse.
Avevo il cuore a mille, e a giudicare dalle facce dei miei compagni mi fece pensare di non essere il sole.

-Lucy...-
La chiamai. Era terrorizzata.

-Vieni con me-
La ragazza mi seguì dietro un edificio e pure i ragazzi mi vennero dietro, restando dietro a edifici differenti per rischiare di non farci scoprire.
Mi sporsi appena per guardare mentre la bionda restava dietro di me. A capo di decine di soldati in armatura scintillante e muniti di spade, c'era un individuo dai capelli turchini senza armatura con un mantello bluastro. Era giovane, sicuramente un nostro coetaneo, e aveva un tatuaggio all'occhio sinistro.

-Buongiorno, popolo di Fiore. Scusate questa visita inaspettata, ma avremmo delle domande da porvi-
Il giovane fece un sorriso glaciale e guardò i cittadini.

-Vi invito a dirmi se avete visto dei giovani viaggiatori. Sei per la precisione. Scusate se non posso darvi ulteriori dettagli, ma sono sicuro che qualcuno di voi saprà rispondermi-
Il giovane soldato camminò con calma, riuscendo così a dedicare il suo sguardo a ogni persona presente.
Mi voltai verso Lucy e le feci segno di indietreggiare, nascondendoci dall'altro lato della casa, riuscendo comunque a vederlo.
Il soldato si fermò e girò la testa verso l'edificio dove erano nascosti Zeref e Gray, sorridendo.

-Credo di aver scoperto qualcosa di interessante-
Alzò il braccio e puntò la mano aperta verso la casa. Gray e Zeref si guardarono, pallidi in volto.
Cosa aveva in mente di fare?
Davanti al palmo della sua mano si formò una strana sfera nera che andava a crescere sempre di più.
Mi voltai subito verso i due e urlai:

-SCAPPATE!-
Il soldato stava per lanciare la sfera oscura quando si trovò di notare con la coda dell'occhio una scia scarlatta. Annullò il colpo e scansò la lama di Erza con maestria, facendolo sghignazzare.

-La mia ricerca è stata più facile di quello che pensassi-
-Non ti conviene metterti sulla nostra strada-
Lo minacciò Erza, facendo fare l'ennesimo ghigno al turchino.

-Che peperino. Posso avere l'onore di conoscere il suo nome?-
Tutti uscimmo allo scoperto e guardammo i due conversare con la tensione nell'aria.
La scarlatta si mise in guarda con uno sguardo tagliente.

-Erza-
-Erza! Proprio un bel nome. Lascia che mi presenti: il mio nome è Gerard Fernandes e sono colui che vi porterà al cospetto di Acnologia-

*ANGOLO AUTRICE*
Wow, ci sono riuscita! Mi congratulo da sola💁🏻‍♀️
Per sbaglio avevo publicati tempo fa, ma è stato uno sbaglio. Sorry😂
E niente, ditemi come va. Io vado a Gardaland🌝 buona giornata a tutti!

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