12 - Due parti di uno
"Andrà tutto bene Ghostbur, non ti preoccupare".
Il sorriso di un bambino che ancora non vuole smettere di sperare.
Ghostbur sentiva il forte braccio di Dream stretto intorno ad il suo collo, non gli mancava il respiro visto che non ce l'aveva, ma sentiva un fastidioso dolore sulla pelle e soprattutto un terrore che lo ricopriva dalla testa ai piedi.
Stava tremando dalla paura, era terrorizzato da tutta quella situazione, lui voleva solo tornarsene fuori da lì e abbracciare la sua amata pecora, e adesso si ritrovava imprigionato in quella situazione.
"Tommy, sono spaventato".
"Non ti preoccupare".
Sam stava cercando di tenere fermo Tommy, che in quel momento si sarebbe volentieri buttato nella lava pur di raggiungere la prigione da dove Dream lo stava guardando con un ghigno alquanto fastidioso.
Perché per quanto Ghostbur fosse così diverso dal vero Wilbur da apparire finto, dava comunque l'illusione che il presidente di L'Manberg era e sarebbe rimasto per sempre una persona buona. Tommy voleva ricordarsi in quel modo di Wilbur, non nel modo in cui lo aveva ritrovato quando lo aveva visto da morto.
"Tommy-", a Ghostbur gli si stava spezzando la voce, in un certo senso era spaventato dalla morte, anche se non avrebbe dovuto esserlo: lui non era un essere vivente ma una specie di rifrazione nella realtà di Wilbur, un fantasma.
Ma in ogni caso era spaventato e non voleva provare tutto quel dolore, voleva abbracciare la sua pecora.
La lava stava cominciando ad abbassarsi, la visuale che Tommy aveva di Ghostbur che si andava mano a mano restringendo.
"Andrà tutto-".
Un attimo prima che la lava coprisse del tutto la prigione, Ghostbur era morto, o qualsiasi cosa potesse succedere a uno come lui.
E già qualche secondo dopo che tutto ciò era successo, un sorriso nel buio apriva un quaderno.
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Quando tornerò in vita devo andare da Tommy, lui mi seguirà sicuramente.
Poi devo trovare qualcosa che mi possa intrattenere, non mi importa più degli altri, quindi posso anche distruggere tutto.
Magari qualcosa di grande - una nuova nazione - e anche una nuova guerra, qualche nuova rivalità.
E alla fine potrò fare esplodere tutto o comunque distruggerlo e ricominciare da capo con qualcos'altro.
Wilbur alzò la testa realizzando che prima di tutto avrebbe dovuto trovare un modo per uscire da quello stato di morte.
Neanche pensava alla sua famiglia e ai suoi amici, rimanevano solo le sue ossessioni ormai.
Quando L'Manburg era diventata un cratere fumante, la lucidità di Wilbur era scomparsa insieme alle case e alle persone coinvolte nell'esplosione.
"Devo trovare un modo per tornare in vita", si disse con aria mesta spostando lo sguardo verso le altre due figure che parlavano con aria concitata tra di loro.
"Basta che arrivi un treno", disse Wilbur alzandosi da terra e arrivando fino al bordo della stazione, le rotaie che scintillavano nel buio a mezzo metro da lui.
Di colpo sentì qualcosa trapassargli il petto con un veloce scatto, cadde in ginocchio stringendosi il cappotto con una mano, il respiro affannato e gli occhi sbarrati da quell'improvviso dolore.
Si sentiva come se una parte di sé fosse appena morta.
"Va tutto bene?", chiese Mexican Dream attirato da quell'insolito movimento da parte di Wilbur, si avvicinò lentamente a lui, inginocchiandocisi accanto.
"Che ti succede?", chiese con un po' di timore nella voce, Wilbur lo spaventava abbastanza, ma in un certo senso voleva comunque aiutarlo.
Due luci apparvero di colpo dal lato della galleria.
Entrambi i due in prossimità delle rotaie fissarono con sguardo spaventato un treno arrivare dalla galleria e fermarsi proprio davanti a loro, una porta perfettamente allineata davanti ai loro piedi.
Ovviamente, Mexican Dream e Schlatt vedevano la stessa cosa ma riportata nella loro visione del luogo.
"Cosa-?", Mexican Dream cercò di allontanarsi dal sentiero che era apparso nella boscaglia, ma sentiva il suo corpo pietrificato come l'ultima volta che era successa una cosa così.
La porta del treno si aprì con uno scatto, lasciando intravedere una figura accucciata su una delle poltrone del treno, la schiena che si alzava ed abbassava in fretta per il suo singhiozzare.
Quella persona era esattamente uguale a Wilbur e quando alzò la testa per guardarli la loro uguaglianza divenne ancora più palese, ma i loro volti erano in qualche modo diversi.
Wilbur aveva un volto affilato dalla sua espressione seria e uno sguardo cupo dal tempo passato a pensare a tutto ciò che sarebbe potuto andare in modo diverso.
Invece la cosa che era nel treno aveva per prima cosa gli occhi completamente blu, che visto che stava piangendo si stavano come liquefando, lasciandogli delle strisce strane sul volto, ma era il suo sguardo la cosa più diversa, sembrava di vedere un bambino.
"Ma cosa-?", disse di nuovo Mexican Dream, ancora mezzo inginocchiato accanto a Wilbur.
Il volto di Wilbur si contorse in un sorriso e poi si alzò con uno scatto da terra, fiondandosi dentro al treno e afferrando l'altra figura per la felpa che stava portando.
"Quindi adesso hai smesso di rovinare la mia immagine".
Ghostbur lo stava guardando con occhi di terrore, "Questo sarei il vero io?", disse spaventato.
"No, tu non sei mai stato me", disse Wilbur buttandolo fuori dal treno e sedendosi con un grosso respiro su una delle sedie, "E non lo sarai mai".
Le porte del treno cominciarono a chiudersi, e Ghostbur e Mexican Dream, che ora si trovavano l'uno accanto all'altro, guardarono con occhi vacui il volto raggiante di Wilbur scomparire da quel mondo.
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Il treno stava proseguendo per la galleria da ormai una quindicina di minuti, e Wilbur si stava chiedendo perché ci stessero mettendo così tanto.
"Ho delle cose da fare!", urlò all'interno del treno vuoto, sicuro che almeno qualcuno potesse sentirlo. "Possiamo muoverci con tutta questa faccenda?"
L'alta figura di DreamXD comparve con un fruscio proprio davanti a lui, guardando con sguardo di ghiaccio l'uomo seduto davanti a lui.
"Stai zitto, umano", gli disse con voce ancora meno umana del solito e decisamente più adirata, "Quell'idiota di Dream da quando si è fatto imprigionare non fa altro che riportare le persone in vita, prima quel bambino e ora perfino te".
Soppesò mestamente il volto dell'uomo, che lo stava guardando con aria di sfida.
"Quindi sei sotto il comando di Dream", disse Wilbur con un sorriso, guardando la maschera spezzata della figura davanti a lui.
"Credevo il contrario".
Con uno scatto DreamXD sollevò per il bavero Wilbur e lo schiacciò contro il lato del tram dietro di loro.
"Non è affatto così".
"E allora perché segui i suoi ordini?", disse Wilbur con aria di sufficienza.
Con la mano libera DreamXD afferrò il braccio di Wilbur e lo strinse, affondando le unghie nel suo braccio, la sua forza era straordinaria e per poco non glielo trapassò da parte a parte.
"Questo quel Dream non lo può fare".
Wilbur strinse i denti dal dolore.
"Non credo", disse cercando di staccarsi la mano di DreamXD dal braccio, l'espressione trionfante sparita dal volto.
"Infatti", DreamXD mollò l'uomo sul sedile e poi si girò verso le porte dietro di loro, il treno si era appena fermato davanti a un posto che per Wilbur era nuovo: una gigantesca costruzione in ossidiana, che un lui diverso aveva visto poco prima.
"Ecco a te", disse l'entità aprendo le porte del treno e scomparendo in un fruscio.
Wilbur si alzò tremante, guardando il cielo tinto di rosa che si ergeva davanti a lui: doveva star venendo mattina.
Uscì con passi incerti dal treno tenendosi una mano stretta al braccio sanguinante, sentendo l'aria del mondo dei vivi passargli fra i capelli, gli odori che tornavano a lui e le nuvole che erano uno spettacolo per gli occhi, si era dimenticato quelle sensazioni della vita.
Per un secondo rimase incantato a rimirare quel mondo, la gola piena d'aria fresca d'estate.
Era un nuovo giorno.
Era il suo giorno.
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Nel momento in cui Wilbur aveva appoggiato un piede nel mondo dei vivi, Ghostbur aveva cominciato a scomparire.
Mexican Dream lo stava guardando con aria triste, gli occhi abbassati per la tristezza di osservare quella figura accucciata a qualche passo da lui. Che stava piangendo dalla paura, nuvoli di fumo grigio che si levano intorno a lui mentre scompariva, andando chissà dove, non era mai stato davvero "vivo" quindi era ancora più un'incognita dove sarebbe andato a finire.
"Hey, amico", disse Mexican Dream incapace di vedere quella persona lentamente sfaldarsi davanti ad i suoi occhi, voleva almeno aiutarlo in quegli ultimi momenti.
"Va tutto bene", disse inginocchiandosi davanti a lui.
"Non voglio morire", disse piano Ghostbur, il volto affondato nelle ginocchia, "Ma io non esisto neanche, e il vero io non è me", aggiunse con un sussurro piangendo.
"Non so cosa tu stia dicendo, amico", disse Mexican Dream poggiandogli una mano sulla schiena con voce dolce.
"Ma non preoccuparti, morire non è così male".
Ormai del fantasma rimaneva poco, ancora qualche secondo e la sua presenza avrebbe lasciato tutto per sempre.
Non era mai stato reale, ma era esistito.
Neanche DreamXD capiva bene perché quel fantasma fosse venuto così strano e con una personalità così diversa dall'originale.
Probabilmente era perché Wilbur ormai aveva abbandonato con così tanto distacco ciò che era stato prima di morire e di impazzire, che il suo essere si era come diviso: una parte che voleva distruggere il mondo intero e l'altra che era tutto ciò che era stato prima e le sue debolezze. Quando DreamXD aveva preso una parte di lui per creare il fanstama, aveva raccolto solo la seconda parte, eliminandola anche del tutto dal corpo del vero Wilbur.
"Andrà tutto bene, te lo prometto, amico" disse Mexican Dream stringendo in un abbraccio Ghostbur, e rimase così fino a che le sue braccia furono piene solo di aria, un'altra vita andata, se mai lo era stata.
"Adesso siamo solo io e te, amico", disse Mexican Dream con voce bassa, rivolto a Schlatt, che non aveva detto o fatto niente in tutto quel tempo.
"Suppongo di sì".
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Heyyyy.
Eccomi con il mio aggiornamento settimanale.
Ma quanto mi manca Ghostbur?
Era così simpatico.
Spero che questa storia vi sembri ancora interessante, segnalatemi ogni errore e commentate pure se qualcosa non vi convince!!
Se vi è piaciuto votate e commentate!!
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