Pov Daisy

«Jessie, Jessie dove sei?» urlai.

Stavo iniziando ad innervosirmi, era da più di un' ora che stava chiusa nel bagno e ancora non mi rispondeva.
Inoltre era da ieri che era strana, né parlava, né mangiava, stava chiusa nel suo mondo estraniandosi da tutto e da tutti.
Ma cosa le era successo? Stavo incominciando a preoccuparmi seriamente.

Dopo altri dieci minuti finalmente si decise a sbloccarmi la porta, forse dallo stress che le stavo procurando, permettendomi così di entrare.

Lo spettacolo che mi si presentò davanti non fu uno dei migliori.
Jessie con tutto il trucco colato seduta per terra a piangersi addosso.

«Jessie!» mi buttai a terra vicino a lei «chi cazzo si è permesso di farti stare male così?» avevo un sospetto di chi potesse essere stato, perciò le formulai questa esatta domanda.

Lei alzò lo sguardo e rivolse i suoi grandi occhioni nocciola verso di me.

Disse una sola parola : «Harry»

Come pensavo.

Io la abbracciai fortissimo quasi da toglierle il respiro, nessuno poteva permettersi di trattare così la mia sorellina. Nessuno!

«Quel coglione la pagherà cara, eccome se la pagherà. Tu promettimi che ora ti aggiusterai e uscirai fuori da questa stanza»

«Ma...» disse.
«Promettimelo!» le ribadii.
«E tu dove andrai?»
«Non ti preoccupare, ho un conto in sospeso da sistemare»

Detto questo mi alzai e uscii di fretta dalla stanza, dovevo trovare Harry e dirgliene quattro. Subito!

Percorsi il solito vialetto che facevo ogni mattina e vidi Daniel in lontananza che passeggiava verso di me.

Dopo quello che era successo con James mi sentivo un po' in imbarazzo nei confronti di Daniel, ma dovevo fare finta di niente e lui sarebbe stato un ottimo alleato.

«Daniel!» lo chiamai.

Lui mi raggiunse e mi diede un piccolo bacio a stampo.

«Daisy, come va stellina?»

No, stellina no dai!

«Tutto bene, mi serve il tuo aiuto!»

«Per cosa?»

«Harry» dissi.

«Harry?» ripeté con aria dubbiosa.

«Sì» gli risposi semplicemente «ti spiegherò tutto strada facendo»

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«Ma è una testa di cazzo» disse Daniel dopo aver ascoltato la storia.

«Esatto, sai dov'è?»

«Bambola, io so sempre tutto!»

Risi a quella sua affermazione e lo seguii.

Arrivammo al lago e vedemmo Harry sulla riva intento a lanciare pietre nell'acqua.

«Sono un coglione, sono un coglione» continuava a ripetere Harry.

«Sì, lo sei» dissi io avvicinandomi a lui.

Harry si girò verso di me e subito abbassò lo sguardo, probabilmente vergognandosi.

«Sapete già tutto, vero?» disse con il viso ancora abbassato.

«Sì, e ora per favore mi spieghi che cosa cazzo ti passava per la testa!» dissi io infuriata.

«Io... io amo follemente Jessie! Ero solamente troppo spaventato per confessarlo a lei, e forse anche un po' a me, e come uno stupido che ha paura dei suoi stessi sentimenti ho preferito scappare»

Daniel tirò uno schiaffo dietro la nuca ad Harry facendo ridere di gusto sia me che Harry stesso, dopo essersi massaggiato il punto dolorante.

«Ma adesso, che facciamo?» disse Harry.

«Tu ci tieni veramente a riconquistare Jessie?» gli dissi afferrandogli le spalle.

«Con tutto me stesso» mi rispose guardandomi negli occhi.

«E allora stammi bene a sentire, ho un piano»