Capitolo 14
Pov Jessica
Mi dispiaceva, mi dispiaceva terribilmente vedere Daisy così, era mia sorella e perciò quello che provava lei lo provavo anch' io.
Però, che situazione, non avevo capito bene tutti i passaggi, ma perché dovevano scappare tutti? Quello che avevo capito però è che era costretta a fare una scelta: James o Daniel; era passata solamente una settimana e già in questi casini ci dovevamo trovare. L'unico mio desiderio era che facesse tesoro dei miei consigli e che potesse fare la scelta giusta, quella che l'avrebbe resa felice.
____________________________________
E anche quella sera mi toccava fare la cameriera.
Che rottura di cocomeri.
Per fortuna che c'era Harry che mi allietava la serata... avevo davvero usato la parola allietava?
Va beh, cambiando discorso, mi preparai mettendomi dei vestiti comodi ma allo stesso tempo carini e andai nella baita-ristorante per iniziare il mio turno.
Stavo servendo i primi piatti quando mi accorsi che ancora Harry non era arrivato. Ma dove diavolo si era cacciato quell'imbecille?
Neanche il tempo di concludere quel pensiero che un Harry con i capelli bagnati, una maglia bianca bagnata che, mio buon Dio, stava entrando dalla porta della cucina.
«Avanti, muoversi signorino, sei in ritardo» lo rimproverò il capo sala.
«Scusatemi, stavo facendo la doccia» disse mettendo una mano tra i capelli e sorridendo imbarazzato.
Poi alzò lo sguardo verso di me e mi fece l'occhiolino.
Morta. Ero definitivamente morta.
____________________________________
Finimmo il nostro turno e per colpa del ritardo di Harry dovemmo anche pulire quella sera. Ovviamente, sbagliava lui e ci andavo sotto pure io, che nervi.
Harry stava pulendo i piatti mentre io stavo pulendo pazientemente il pavimento.
«Jessie, non è che potresti passarmi il...» iniziò a dire facendo un passo verso di me. La frase non finì perché, banana com'era quel ragazzo, scivolò sul pavimento bagnato portandosi dietro anche me.
Stavo preparandomi mentalmente al secondo impatto; il primo fu la mia schiena contro il pavimento, il secondo sarebbe stato il peso di un metro e ottanta per ottantacinque chili più o meno che mi avrebbe schiacciata, che però non arrivò mai.
Harry infatti si era bloccato con le sue braccia ed ora eravamo in questa posizione: io per terra, lui sopra di me tenendosi sospeso con la forza dei bicipiti ed eravamo a cinque centimetri di distanza.
Harry si avvicinò pericolosamente a me, avevo perso qualche battito.
Mi lasciò un piccolo bacio sulla punta del naso e mi aiutò facendomi alzare.
Dopo di che continuammo a finire di pulire tranquillamente.
Tranquillamente un corno però!
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro