- Gabri, non avrei dovuto dirtelo - mi dice Giulio, mentre scendo dal suo motorino e si sfila il casco.

Gli accarezzo una guancia e lo bacio. Adoro le sue labbra, gustarne l'odore e sentire il sapore. Rimarrei incollata a lui per ore, ma si stacca quasi subito.

- Non possiamo - ripete - tua madre è una mia prof e io faccio solo casini.

- Ti ho già detto che non mi frega nulla di quello che dice mia madre. Mi sei sempre piaciuto, cazzo...

Sorride, forse arrendendosi all'evidenza dei suoi sentimenti. Mi mette una mano sul collo e la fa scivolare lungo la schiena, facendomi rabbrividire.

- Valerio non sa quello che si è perso... mi sento in colpa anche nei suoi confronti...

- Non devi, Valerio è stato uno stronzo... mi ha usata sapendo che fosse la mia prima volta...

- Era la tua prima volta? Pensavo lo avessi già fatto...

- No - rispondo arrossendo - volevo aspettare di sentirmi pronta, ma in realtà non ero pronta neanche quando l'ho fatto con lui...

- E perché l'hai fatto lo stesso?

- Perché sono una cogliona che si innamora sempre della persona sbagliata.

- Anch'io sono la persona sbagliata...

- Perché dici così? Dai, smettila, solo perché sei un alunno di mia madre non significa che non possiamo innamorarci.

- Non so se sia amore, attrazione o passione, ma con te mi sembra di poter essere di nuovo felice. Perché devo sempre complicare tutto? Come amici eravamo perfetti...

- Io preferisco baciarti che esserti amica - mi esce spontaneo così, come se fossi una morta di baci - senti... ti va di salire? Manuela è fuori a cena stasera... ci possiamo guardare un film in camera mia...

- No, mi spiace, devo finire di studiare per domani. Ho una verifica di matematica...

- Va bene, dai, non preoccuparti - lo bacio un'ultima volta.

Finiamo appoggiati alla cancellata di cinta mentre mi lascio spostare un'estremità della maglia.

- Gabriella! - la voce di mia madre interrompe tutto, spezzando la magia che si era creata.

Giulio solleva il cappuccio della felpa, mantiene lo sguardo basso e poi sgomma via con il motorino. Rimaniamo io e lei, io sepolta da un mare di imbarazzo, lei, forse scioccata.

- Ho rimandato la cena perché non sto bene - commenta - hai fatto pace con Valerio?

- Non sono cazzi tuoi! - urlo, entrando in casa e rifugiandomi in camera mia.

Mi butto sul letto, scoprendo di avere ancora in bocca il sapore di Giulio. Apro il cellulare e vedo cinque chiamate perse da Giorgia, poi un messaggio.

"Valerio è sparito. Dimmi che ti ha chiamato, ti prego 😭"

Scuoto la testa mentre mi si forma un nodo in gola. Un altro maschio importante che sparisce dalla mia vita senza preavviso. Di colpo, mi ricordo una sua frase:"Se mi lasci davvero, ti renderò la vita un inferno!".

Non voglio ricadere nell'inferno proprio ora che Giulio mi ha fatto vivere il paradiso.