Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Capitolo VIII - Quella volta in cui... abbiamo guardato un horror

«Sono emozionata davvero» commentò Sveva portandosi entrambe le mani al cuore quando Paolo concluse il racconto.

Anche Valentina e Mia annuirono fingendo di avere una lacrima scendere lungo la guancia. Flavia e Ida, invece, si mostrarono alquanto indifferenti, per quanto avessero anche loro trovato il racconto tenero.

«Comunque è vero: Alex parla troppo, io glielo dico sempre che sembra che sta accelerata» interruppe il momento Ida.

«Credevo che il coinquilino di Maria Antonietta fosse quello accelerato» osservò Alex ricordandosi del soprannome che la ragazza gli aveva affibbiato dopo che lo aveva conosciuto: "Unstoppable me".

Maria Antonietta era una loro amica, un tempo anche lei residente a Londra; di recente si era invece trasferita a Edinburgh, dove era stata assunta come storyboard artist da una casa di produzione per film d'animazione, una sorta di Walt Disney ma indipendente e di gran lunga più piccola, e aveva preso in locazione un appartamento con altri due coinquilini, anche loro animators.

Avevano conosciuto i coinquilini e la nuova comitiva della ragazza circa sei mesi prima quando Maria Antonietta le aveva invitate a raggiungerla nella capitale scozzesse dove avevano trascorso un interessante e pieno di alcool weekend.

«Vabbè, quello è tutt'altro livello» ribadì ida.

«Beh, Valentina lo saprà bene» la stuzzicò Mia che continuava a prenderla in giro assumendo che i due avessero avuto una connessione parecchio profonda, o almeno era così che si vociferava nel gruppo.

Sempre nello stesso weekend la storia vorrebbe che Valentina sia stata trovata a dormire a distanza piuttosto ravvicinata con il coinquilino di Maria Antonietta. Come ci teneva sempre a sottolineare Valentina, erano vestiti e avevano dormito insieme solo perché si erano entrambi addormentati sul divano da ubriachi.

«Oh ma la smettete! Non abbiamo fatto nulla» controbatté la rossa incrociando le braccia al petto.

Le altre tre scoppiarono a ridere, Valentina reagiva sempre male quando si tirava fuori quella storia.

«Torniamo a voi invece» riportò l'argomento sul principale soggetto di quella serata: Alex e Paolo.

«Beh, era stato di sicuro un salto di qualitá dal primo appuntamento» commentò l'avvocato grattandosi la nuca. Ricordava di essere tornato a casa con un'insolita sensazione allo stomaco, quasi come se per la prima volta dopo mesi avesse effettivamente baciato qualcuno.

«Quindi a quel punto eri cotto anche tu» provò a storcergli la verità Mia.

Tutte e quattro le ragazze sollevarono un sopracciglio e Paolo avvertì quattro paia di occhi puntati addosso mentre Alex sghignazzava.

«No, ci è voluto un po' di più, però di sicuro il terzo appuntamento ha aiutato» rispose scrollando le spalle.

Non avrebbe mai ammesso di aver telefonato la sua sorella Giulia dopo la fine dell'appuntamento per dirle che forse aveva davvero incontrato qualcuno con cui valeva la pena passare più di un'ora.

«Al terzo appuntamento siamo andati a mangiare sushi, no?» chiese Alex aggrottando le sopracciglia. Aveva la memoria corta purtroppo e finiva sempre per confondere gli appuntamenti.

«No, quello è stato al quarto» la corresse Paolo. «Nel terzo mi sono semplicemente presentato sotto casa tua» le ricordò.

Alex annuì agitando il dito indice in aria, le era ritornato in mente.

Quel giorno pioveva a dirotto e aveva scritto a Paolo chiedendogli se non fosse meglio rimandare il loro appuntamento, il ragazzo in tutta risposta le aveva chiesto dove abitasse e dopo circa un'ora, in cui era sparito, qualcuno suonò al campanello di casa: era Paolo con una bottiglia di vino bianco e cinque cupcakes di Peggy Porschen.

«Quei cupcakes erano buonissimi!» sospirò sognante Alex, poteva ancora assaporare sulla punta della lingua quella glassa squisita e la crema al cioccolato che si scioglieva in bocca.

«Dai, raccontateci di questo appuntamento» insistette Flavia appoggiando entrambi i gomiti sul tavolo per sorreggere il viso con entrambi i palmi delle mani.

Alex fece segno a Paolo che avrebbe raccontato lei il loro terzo appuntamento.

«Se ben vi ricordate, ci eravamo viste a casa tua il venerdì successivo alla seconda uscita con Paolo...»

∞∞∞∞

Flavia aprì la porta del suo appartamento per lasciar passare le sue amiche e un profumo delizioso invase le loro narici.

«Hai fatto la parmigiana!» esclamò Valentina con l'acquolina in bocca.

La parmigiana di Flavia era uno dei suoi piatti preferiti e anche se non lo avrebbe mai ammesso la reputava persino superiore a quella della sua cara nonna.

Flavia annuì e si sporse per farsi salutare con un bacio sulla guancia.

«Adoro!» non poté fare a meno di dirlo – era piú forte di lei – e sbaciucchiò l'amica per ringraziarla.

«Allora? Voglio sapere tutto!» domandò Flavia alle quattro ragazze.

Non le vedeva da circa due settimane e sentiva di essersi persa abbastanza dei recenti avvenimenti.

Flavia era stata infatti via essendo andata in Spagna per il matrimonio di sua cugina Irene, che dopo una lunghissima relazione iniziata durante il suo Erasmus a Barcelona aveva deciso di compiere il grande passo sposando quello stesso ragazzetto spagnolo che le aveva rubato il cuore il primo giorno di lezioni alla Universidad de Barcelona. Al matrimonio era andato anche Robert e così al loro ritorno decisero di proseguire con ferie passando qualche giorno a casa del ragazzo nel Wales.

«Oddio, Fla! Ti sei persa un sacco di cose...» esordì Ida congiundendo le mani in aria. «Comunque vogliamo vedere le foto del matrimonio» aggiunse.

Flavia aveva promesso di condividere le foto, ma ancora non ne avevano visto nemmeno mezza.

«Ora ve le mostro» rispose e afferrò lo smarphone cliccando sull'icona della galleria e girandolo alle sue amiche perché vedessero le fotografie del matrimonio.

«Siete bellissimi!» commentò Mia guardando una delle foto che li ritraeva insieme nei loro vestiti super eleganti.

Si stavano guardando sorridenti con stretto fra le mani un flute di champagne. Erano davvero bella coppia, chissà che non fossero destinati a diventare anche altro.

Passarono circa cinque minuti a scorrere le fotografie commentando la cerimonia, location e il vestito della sposa quando il timer del forno di Flavia suonò annunciando che la cena era pronta.

«Dai, accomodatevi al tavolo che vi porto la parmigiana» si raccomandò con le ragazze e Valentina si offrì di aiutarla a portare i piatti.

«Ma allora? Ditemi pure. Che è successo?» chiese di nuovo quando furono tutte sedute di nuovo al tavolo con i piatti di parmigiana fumanti davanti.

«Beh, il macello praticamente» asserì Ida guardando di sottecchi Mia e Alex che ridacchiarono.

«Mi sono lasciata con Eric» cominciò Mia facendo una smorfia divertita. Ancora non riusciva a crederci che Clément ed Eric avessero fatto a botte per lei.

«Ma perchè stavate insieme?» domandò Flavia.

«Beh no... però mi vedo con Clément, cioè non proprio, ma stiamo parlando un sacco e...»

Parlò tutto d'un fiato introducendo il nome di Clément senza spiegare chi fosse e confondendo così Flavia.

«No, aspetta un attimo, chi è Clément?» chiese difatti.

Seguì una lunga spiegazione di Mia su Clément e sulla serata all'O'Neill's arricchita dai commenti di Ida e Sveva che strapparono diverse risate a Flavia.

«Oh madonna! Vi lascio per due settimane e vi scatenate» commentò con gli occhi sgranati. Aveva delle amiche decisamente pazze.

«Ora vorrei sapere come sei passata dall'ubriacarti a causa di Paolo all'uscirci?» domandò ad Alex non avendo ancora chiaro quel passaggio della storia.

«Praticamente mi ha telefonato due domeniche fa dicendo che era sparito perchè aveva avuto da fare...» roteò gli occhi mentre lo diceva, le era chiaro che fosse stata una scusa. «Sì, lo so, era una scusa» anticipò il commento di Flavia.

«Fatto sta che siamo usciti sabato scorso ed è stato bellissimo!» continuò con gli occhi a cuorini. Era cotta, non c'erano dubbi.

«Siamo andati a Primrose Hill e ci siamo baciati al tramonto. Sembrava di stare in un film».

Il racconto non potè non decantare tutti i dettagli: dalla scelta delle patatine alle parole di Paolo che avevano lasciato il segno in Alex che non aveva smesso di pensarci nemmeno un secondo.

«Vi rendete conto? È stato perfetto» concluse il racconto.

«Oh!» fece la ragazza facendo un ampio sorriso.

Le faceva piacere che quel secondo appuntamento fosse andato bene.

«E ora quando vi vedete?»

«Domani dovremmo uscire. Ho proposto un giro in bici a Hyde Park» raccontò.

«Domani è prevista pioggia» osservò Valentina mordicchiandosi il labbro.

«Dicono sempre che piove e poi non succede...»

Non è vero, se è prevista la pioggia, bisogna semplicemente rassegnarsi: pioverà nel 99,9% dei casi.

«Speriamo bene allora!» si augurò Flavia e il discorso fu spostato su altro.

∞∞∞∞

Alex osservò gli enormi goccioloni di pioggia sbattere contro l'ampio finestrone del suo salotto scivolando verso il basso e sbuffò stringendo i pugni.

«Che palle!» urlò spazientita.

Si sarebbe dovuta vedere con Paolo nel giro di un'ora ed era evidente la loro gita in bici era saltata.

"Che facciamo? Rimandiamo?" scrisse nella loro chat di WhatsApp e restò in attesa di una risposta che non tardò ad arrivare.

"Dove abiti?"

"A Clapham Junction. Magari possiamo restare nei pressi... ci sono dei bar carini!" suggerì pensando che il ragazzo volesse proporle di vedersi da quelle parti.

"Mandami la posizione" chiese invece senza aggiungere altro.

Alex fece come le era stato chiesto ricevendo un fugace "okay" come risposta e non risentì più il ragazzo.

«Ma che diamine sta facendo?» si domandò dopo era sparito per circa cinquanta minuti.

Scrisse un secondo messaggio chiedendo se fosse tutto okay e ancora una volta non ricevette alcuna risposta.

Lo stava maledicendo interiormente poiché detestava di essere lasciata in sospeso quando il campanello suonò.

«I got this» urlò il suo coinquilino, era quello più vicino all'entrata di casa, e Alex non si scomodò nemmeno ad alzarsi dal letto.

«Alex, there's someone for you...» la informò sempre urlando e sentì dei passi dietro la sua porta.

Chi poteva essere? Non aspettava nessuno. Aprì la porta della sua camera e rimase scioccata nel vedere Paolo con una busta in mano e il solito sorriso sghembo sul viso.

«Ho pensato che la pioggia non è un problema se stiamo dentro» le disse non appena la vide.

«Hai pensato benissimo!» esclamò entusiasta e lo lasciò passare.

La sua stanza era la più grande, tuttavia sebbene fosse alquanto spaziosa Alex si lamentava di non aver sufficiente spazio. D'altronde era un'accumulatrice seriale di vestiti, come notò Paolo dall'armadio che strabordava di gonne, pantaloni, magliette e maglioni.

Si capiva già dalla sua stanza che era una ragazza con tanti argomenti e passioni, le piaceva dare un tocco personale agli ambienti; aveva infatti riempito le pareti di fotografie e quadri mentre in un angolo c'era una pila di vecchi CD accanto al letto queen size coperto da un piumone a pois rossi e blu.

«Ascolti CD?» le chiese perplesso. Non conosceva nessuno che nel 2020 ascoltasse ancora CD.

«Oh no! Mio fratello e io li compriamo per collezione, ma Spotify resta il mio mezzo preferito» specificò e afferrò la scatolina di Peggy Porsche.

«Oh fancy! Peggy» disse soddisfatta.

Le piaceva quella pasticceria.

«Il vino probabilmente non sarà dei migliori, però mi sono impegnato a sceglierne uno» mise le mani Avanti mentre glielo mostrava.

Alex lesse l'etichetta, in realtà non era affatto male quel vino, tuttavia non volle dargliela vinta e fece spallucce dicendo che avrebbe potuto scegliere peggio.

Si spostarono in cucina e Alex stappò il vino versandone il contenuto in due calici e fecero un brindisi. Quello fu semplicemente l'inizio.

Le bottiglie di vino divennero presto tre e i cupcakes furono seguiti da una torta salata che Alex preparata con scarsa cognizione di causa e abbondando con gli ingredienti essendo ormai abbastanza brilla.

I suoi due coinquilini a tratti si affacciavano in cucina per monitorare la situazione tentando di fare conversazione, ma era chiaro che i due non erano granché interessati a parlare con chiunque altro al di fuori di loro stessi.

Parlarono tanto, persino di più che al loro secondo appuntamento e quando furono ormai sfiniti dalle troppe chiacchiere optarono per un film che non guardarono. Era un horror.

I primi quindici minuti li passarono a commentare le decisioni discutibili dei protagonisti, i successivi quindici a prendersi in giro sporcandosi con la glassa al cioccolato rimasta dei cupcakes e inseguirsi per la camera, buoni venti minuti li passarono a pomiciare come adolescenti.

Paolo la spinse verso il basso facendola aderire completamente contro il letto e si posizionò a cavalcioni su di lei. Sentiva le mani di lei infilarsi dappertutto, anche lui non perse occasione per farsi strada avendo cura di non risultare troppo invadente, nonostante fosse alquanto eccitato.

La sentiva ridacchiare e fingersi contrariata a quel contatto prolungato e quando Alex sentì, infatti, di star perdendo il controllo lo spinse finendo sopra di lui.

«Oh, guarda! Hanno finalmente capito che è la bambola quella posseduta» commentò staccandosi di pochi centrimetri da lui.

Ripresero a guardare il film dandosi un bacio di tanto in tanto e verso la fine del film Alex cominciò a dare segni di cedimento.

«Va bene, ragazza. È arrivato il momento di metterti a letto» le disse prendendola in braccio e posandola sul letto nella giusta posizione: con la testa sul cuscino.

«Puoi restare...» avanzò Alex afferrandolo per il mento perchè la guardasse negli occhi.

Gli occhi di Paolo la ipnotizzavano, erano così espressivi che era difficile distoglierne lo sguardo.

«Mi stai mangiando con gli occhi» la prese in giro.

«Allora resti sì o no?»

Paolo rise.

«Non ti conviene. Potrei abusare di te e sei ubriaca, ti potresti pentire domani».

Alex rise a sua volta e scivolò verso il basso girandosi su un fianco.

«Non credo...» sussurrò.

Aveva gli occhi chiusi ormai.

«Buonanotte Alex».

Paolo le scoccò un bacio sulla guancia e uscì dalla stanza domandandosi se avesse fatto bene a rifiutare la sua offerta.

Traduzioni

«Vado io»

«Alex, c'é qualcuno per te...»

----------------------

Ciao cuccioli!

Rieccoci con un nuovo appuntamento di Alex e Paolo. Siamo arrivati al terzo e l'atmosfera si surriscalda ;)
Hot, too hot, ladies!

Cosa ne pensate di questo terzo appuntamento? Ha fatto bene Paolo a declinare l'invito? Troppo bravo ragazzo? Probabile!XD

Comunque sembra che le cose stiano funzionando, ma durerà? Non vi resta che continuare a leggere per scoprirlo!

Vi aspetto :)

Grazie per seguirmi <3

Anto 

PS: d'ora in poi gli aggiornamenti saranno una volta alla settimana! Spero vi faccia piacere :)

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro