Capitolo 56 - Lasciami andare
JUSTIN
Sono inerme e incapace di fare qualsiasi cosa. Sento la sua voce rauca, spettrale, che mi gela il sangue nelle vene. Lo sconosciuto si è appena chinato appoggiando le ginocchia sull'asfalto innevato e abbassando il capo. Sgrano gli occhi per lo stupore è la paura. Ora il suo viso è a pochi centimetri dal mio. Mi sento così piccolo è indifeso di fronte al suo sguardo minaccioso. Tremo come una foglia e batto i denti. Sono confuso, scosso e non riesco nemmeno a respirare.
- Esci da qui sotto. Ti prometto che non ti farò del male. Okay? - Rimango in silenzio. Faccio di no con la testa e indietreggio ancora. L'uomo cerca di afferrarmi il polso, ma io evito prontamente la sua mano.
- Cosa ho fatto di male? Perché mi stai facendo questo? - Gli domando riuscendo a stento a parlare.
- Mio piccolo Justin, non hai fatto nulla di sbagliato. Non sei tu il problema, ma un'altra persona - L'uomo mi fa cenno di avvicinarmi e con il dito mi intima di fare silenzio assoluto.
Di che cosa sta parlando? Tutto questo sembra surreale, come se fosse soltanto frutto di un brutto sogno.
- Non capisco che cosa vuoi dire. Spiegati meglio - Dico con voce strozzata. Vorrei urlare e chiedere aiuto a qualcuno, ma sono paralizzato dalla paura. Le lacrime cominciano a uscire dai miei occhi, non c'è niente che io possa fare per fermarle. Ho paura. Ho davvero tanta paura di questa persona.
- Justin, perché stai piangendo? Hai bisogno di aiuto? Vuoi la mamma? -Mi domanda ridacchiando in modo spaventoso.
Non riesco a parlare. Riesco solo a guardarlo. Ho troppa paura anche di aprire bocca.
- La mamma non c'è, piccolo, però posso aiutarti io. Esci fuori da questo maledetto buco - L'uomo prova a strisciare sotto il furgone e cerca di nuovo di afferrarmi. Comincio a dimenarmi in preda al panico e dopo una breve colluttazione riesco ad allontanarlo, spingendolo via con un piede.
- Ti prego, lasciami in pace. Vattene, ti prego - Lo supplico di andarsene, ma sembra non voglia proprio farlo. Mi guardo intorno alla svelta in cerca di una via di fuga e finalmente trovo il modo di uscire da sotto il furgone della frutta, intanto la neve sta ricominciando a cadere sempre più forte. Sento i fiocchi di ghiaccio scendere sulla mia testa e il freddo invernale entrarmi nelle ossa.
- Fermo! Fermati! - L'uomo sta urlando a squarciagola. Urla come un pazzo.
Che cosa devo fare? Non riesco a pensare. Devo soltanto allontanarmi il più in fretta possibile da questo luogo. Immetto tutta l'aria che sono capace di contenere nei polmoni e mi metto a correre con tutta la forza che mi è rimasta nelle gambe. Provo a cercare aiuto, ma è notte fonda e le strade sono completamente deserte. Non c'è nessuno nei dintorni. Solo macchine parcheggiate lungo le carreggiate senza marciapiedi. Molto, molto in lontananza vedo una luce. All'inizio penso che sia la torcia di qualche agente di pattuglia, ma quando sono più vicino mi accorgo che non è nient'altro che l'insegna luminosa di un barbiere. Adesso sono finito in un vicolo cieco. Ho imboccato una strada senza via d'uscita. Davanti a me c'è soltanto un enorme muro di mattoni e nient'altro. Questa volta sono davvero spacciato. Mi metto le mani nei capelli, cercando di reprimere la frustrazione che mi fa venir voglia di sbattere i pugni contro quel maledetto muro. Mi volto nervosamente nella direzione da dove sono appena arrivato. Dove è andato adesso? Non lo vedo. Mi ha seguito? Sento fischiettare di nuovo quell'orribile motivetto di prima, questa volta ancora più forte.
- Justin, non puoi scappare da me! Ovunque andrai, verrò a cercarti! - Esclama, apparendo davanti a me come il dio della morte.
- Ti supplico, non farmi del male! Ti prego! Farò tutto quello che vuoi ! - Gli dico nel vano tentativo di convincerlo.
- Justin, adesso sono stanco di giocare. È ora di finirla - Lo sconosciuto si scaraventa su di me e inizia a stringermi il collo con entrambe le mani. Sento la pressione delle sue dita sulla mia pelle. Cerco di sciogliermi dalla sua presa, ma le sue mani sono troppo forti. Non vogliono mollare.
- Lasciami andare - Gli dico con un filo di voce, prima di perdere i sensi completamente.
SPAZIO AUTORE:
Ciao a tutti, cari lettori ❤ Spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento. Il nostro povero Justin ne sta passando di tutti i colori, e io credo che abbia il diritto di scoprire la verità su questa persona che lo sta perseguitando 😭 Chi pensate che si nasconda dietro lo sconosciuto? Secondo voi l'uomo ha qualche collegamento con il segreto di Emily? Fatemi sapere un po' i vostri pareri. Sono curiosissimo di leggerli 😘
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