Capitolo 50 - La ruota panoramica
JUSTIN
Camminiamo vicini, in silenzio. I nostri passi si muovono allo stesso ritmo. Il mio cuore batte ancora fortissimo, sembra che voglia uscire dal petto. Riesco a percepire ogni singola pulsazione. Sono riuscito finalmente a baciarla. È stata una sensazione bellissima, una cosa che davvero non mi aspettavo di fare. Sono così in imbarazzo che non riesco nemmeno a guardarla negli occhi. Cerco di pensare a qualche cosa da dire per spezzare la tensione che c'è nell'aria, ma non riesco a spiccicare parola. Posso solo pensare che se parlo lei sentirà l'emozione nella mia voce.
- Justin, a cosa stai pensando? - Mi chiede, spiazzandomi totalmente.
- C-c-cosa?...Pensare a cosa? - Sono agitato e completamente nel pallone. Non mi aspettavo questa domanda così di punto in bianco.
- Justin, stai balbettando! Qual è il problema? - I suoi enormi occhi azzurri entrano in contatto con i miei, interessati a quello che sto per dire.
- N-n-non è vero. Chi è che sta balbettando? - Provo a nascondere il viso, cercando di non far notare il colore rosso delle mie guance. I miei occhi cominciano a vagare all'orizzonte in cerca di qualsiasi cosa pur di evitare il suo sguardo.
- Non è che stavi pensando a qualcosa di imbarazzante? - Mi domanda, punzecchiandomi.
Mi sta guardando con una faccia bizzarra. Cavolo, non avrà mica capito che stavo fantasticando su quello che è successo?
- Niente, non stavo riflettendo su nulla. Comunque siamo arrivati, ecco dove volevo portarti - Le dico, indicando con la mano aperta la grande giostra di metallo davanti a noi.
La ruota panoramica è immensa e tutta illuminata. A vederla da sotto sembra un incantevole fiore che schiude i suoi petali nel cielo notturno. Le sue cabine girano in tondo e sono totalmente ricoperte dai piccoli cristalli gelati piroettati dal vento freddo invernale.
- Non sapevo avessero organizzato una cosa del genere in città. È meraviglioso - Esclama Emily osservando quello splendido spettacolo di colori proveniente dalla grandissima giostra.
- È sorprendente, vero? Hanno deciso di farlo soltanto per una notte - Dico, cercando di spiegarle.
- Ti va di farci un giro? - Le domando, osservando la sua bocca mentre aspetto una risposta. Non riesco a staccare gli occhi da quelle labbra.
- Va bene, perché no? Non ci sono mai stata - Mi risponde con quel suo splendido sorriso pieno di vita.
Ci mettiamo in coda, in mezzo a una fila che sembra interminabile, per quel che riesco a vedere. Le coppiette di innamorati aspettano tutte il loro turno mano nella mano o a braccetto. Anch'io vorrei prendere la sua mano e stringerla forte, premerla contro la mia il più a lungo possibile. Provo ad avvicinare lentamente il braccio e afferrarla, ma purtroppo non ci riesco. Lei fa uno scatto in avanti per osservare meglio la giostra e non si accorge neanche che ci ho provato. Abbiamo appena finito di comprare i biglietti e stiamo salendo sulla ruota panoramica. Ci sediamo ai posti liberi più vicini e l'addetto abbassa la sbarra di sicurezza che si trova davanti a noi. L'abitacolo dove siamo seduti è molto stretto, le nostre spalle si sfiorano. Posso quasi sentire il calore del corpo di Emily. Per stare più comodo metto una delle mie braccia sul sedile dietro a quello di lei e comincio a guardare il cielo notturno, mentre la ruota inizia a sollevarsi gradualmente da terra. Arrivati in cima, la giostra si ferma improvvisamente in aria. Il panorama è spettacolare, si vedono le luci di tutta la città.
- Era da tanto che non vedevo un panorama così bello - Mi dice felice mettendo una mano sul vetro dell'abitacolo.
- Hai proprio ragione. È una visione meravigliosa. Le persone sembrano dei puntini piccolissimi da questa altezza - Mi avvicino ancora di più a lei. Sento l'odore della sua pelle attraverso la stoffa dei suoi abiti.
- Justin, quando hai intenzione di chiedermelo? Non credi che questo sia il momento giusto? - Mi domanda con voce sottile, quasi impercettibile.
Non riesco a capire di cosa stia parlando. Cosa vuole che le chieda?
- Alcune volte sei davvero stupido, lo sai? - Mi guarda in modo strano. Sembra irritata.
Vuoi diventare la mia ragazza? È questa la domanda che si aspetta da me? Non posso crederci. Sto sognando? Ho bisogno di un pizzicotto per capirlo. Stringo con la mano una delle mie guance e comincio a tirare.
- Ahia, che male - Non credo stia sognando. Allora come è possibile?
- Che cosa fai? - Mi domanda perplessa Emily. Piegando il collo e mostrandomi il suo splendido viso.
- Niente, credevo di essere in un sogno. N-n-non sto sognando, vero? - Comincio a balbettare di nuovo.
- No, non stai sognando. Almeno credo di non essere un sogno, ma una persona reale. Fatta di carne e ossa -
Ma come posso farlo? Cosa devo dire? Non riesco a trovare le parole giuste. La mia testa sembra essere intasata da un caos di pensieri.
- Ehi, Justin. Lo farò - Mi dice guardandomi con tenerezza.
- Fare cosa? - Le chiedo perplesso.
- Sarò la tua fidanzata - Mi risponde in modo secco e veloce.
Il tempo sembra essersi fermato, solo il battito del mio cuore indica che scorre ancora. Rimango fermo a guardarla con la bocca aperta, senza emettere alcun suono. Questa ragazza è riuscita a sconvolgermi un'altra volta. È stata capace di trasformare un semplice appuntamento nel sogno più bello della mia vita. Un sogno che vorrei non finisse mai.
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