Capitolo 27 - Il sogno
ALEXANDRA
Dicono che il battito di ogni persona sia diverso. Proprio come non ci sono esseri umani con lo stesso viso. Non possono esserci individui con lo stesso battito. Ognuno di noi ha un suono differente all'interno del proprio cuore. Questa melodia composta tramite le nostre pulsazioni è la cosa che rende ogni singola persona sulla faccia della terra, preziosa, unica e speciale.
La scorsa notte ho fatto un sogno molto strano. Ero in una zona meravigliosa all'estremo nord. Tutto il luogo era ammantato da un bianco invernale scintillante. Mi trovavo in un enorme castello e non c'era anima viva in giro. Le mura intorno a questa fortezza a causa del gelo invernale erano di un bianco luccicante. Quest'enorme palazzo era attraversato continuamente da venti freddi e impetuosi. Dentro questa fortezza c'era una grandissima sala. Al centro di essa era posto un trono di ghiaccio. Quell'imponente poltrona era occupata da una persona che non mi sarei mai immaginata di vedere. Una persona che non apparteneva più al mondo terreno e viveva solamente nei miei ricordi. Il mio unico e solo amore Jeremy.
- Sei arrivata? Ti aspettavo -
Non è possibile. Non può essere vero. Lui non è più sotto il mio stesso cielo. Questo deve essere per forza un sogno. Un bellissimo sogno. Quanto volevo sentire la sua voce e osservare il suo viso.
- Mi dispiace, hai aspettato molto? C'ho messo tanto tempo per arrivare, vero? - Gli dico.
- No, non ti preoccupare, Alex. Però sembri più grande adesso. Sei diventata più bella in questo anno che non ci siamo visti -
- Sei sempre il solito. Non cambi mai. Sempre a fare complimenti -
- Beh, hai ragione. Sono sempre lo stesso -
- Da quanto mi stai aspettando? -
- Non da molto. Mi sono fermato in questo luogo solo per dirti alcune cose. Mi dispiace di averti lasciato troppo presto. Volevo davvero essere felice insieme a te, ma purtroppo non c'è stato dato troppo tempo da spendere insieme -
- Anche a me dispiace -
- Oh, e per quale motivo? Non devi sentirti dispiaciuta di niente. Sei la cosa migliore che mi sia capitata nella vita. Amarti mi ha reso davvero felice -
Sta sorridendo. Mi sta mostrando il suo meraviglioso sorriso. Vorrei che questo non fosse solamente un sogno, ma la realtà.
- Anche tu sei stata la cosa migliore che mi sia capitata nella vita -
- Non hai freddo? Perché sei vestita in questo modo? Ti ho detto un milione di volte di indossare abbigliamenti più caldi. Perché non mi ascolti mai? -
- Come posso farlo? Tu sei in questo luogo gelido. Come posso minimamente pensare di riscaldare il mio corpo -
- Sono contento di essere qui. Non ho affatto freddo. Poi come puoi vedere indosso devi vestiti abbastanza spessi. Devi prenderti cura della tua salute. Non voglio che tu stia male. Perché se non stai bene tu, non sto bene neanch'io -
Chiudo gli occhi ed una lacrima solitaria scende dal mio viso. Sono triste, ma mi sforzo di trattenermi il più possibile. Anche se in questo preciso momento lui è davanti a me. Jeremy mi manca. Mi manca terribilmente.
- Piangi? Non farlo. Questa è una cosa bella. Ci stiamo rivedendo. Non devi piangere. Devi essere felice. Tu sei una persona forte. La più forte che io conosca -
- Eri tu la mia forza. Non sono affatto la persona che stai descrivendo. Voglio restare con te. Rimaniamo insieme in questo luogo, vuoi? -
- No, non è possibile. Sono solamente di passaggio. Mi sono fermato unicamente per vederti. Non potevo lasciarti in quel modo. Con solo una lettera d'addio. Volevo parlati e dirti quanto ti volevo bene da vicino -
Jeremy si è appena alzato da quella enorme poltrona e sta venendo verso di me.
- Non avvicinarti. Non farlo. Ogni giorno senza di te è pesante e confuso. Sai quante volte avrei voluto vederti? Sai quante volte avrei voluto gridare al mondo che mi mancavi? Non avvicinarti se poi devi lasciarmi un'altra volta. Non voglio soffrire ancora. Se non ci sei tu, è chiaro che la mia vita non ha senso -
Sto piangendo. Non riesco a trattenere le lacrime. Scendono è basta. Lui è accanto a me. Mi ha appena preso tra le sue braccia. Mi sta stringendo fortissimo. La mia testa è sul suo petto. Il suo battito è la cosa che più amo ascoltare. Mi perdo in ogni singola nota del suo cuore. Sono dipendente da questo suono. Questa melodia smuove ogni corda del mio animo. Jeremy riesce a rendermi felice soltanto con un semplice sorriso. È capace di scaldare il mio corpo con un piccolo sguardo. Non desidero altro che stare accanto a lui.
- Non piangere. Non sentirti triste per un ragazzo come me. Ho fatto un sbaglio a chiederti di rimanermi accanto durante la mia malattia. Non avrei mai dovuto fare una cosa del genere. Ho lasciato all'interno del tuo cuore delle cicatrici indelebili. Mi dispiace tantissimo, Alex -
Mi asciuga le lacrime con le sue mani. Mi sta guardando con i suoi enormi occhi color nocciola.
- Tu mi piaci. Mi sei piaciuto per primo. Non hai fatto nessuno sbaglio. Sono io che ti sono voluta restare accanto. Mi sono innamorato di te la prima volta che ti ho incontrato nell'ospedale. Quando ti ho dato il bottone. Mi piacevi già allora. Non mi pento di nulla. Rifarei ogni singola cosa e rivivrei ogni singolo momento passato insieme -
- Davvero? Rifaresti tutto?-
- Si, ogni cosa. Sei l'amore della mia vita. Come potrei non farlo? -
- Grazie, ora posso andarmene senza rimpianti. Volevo sentire per almeno un'ultima volta queste parole. Ti amo anch'io, Alex. Ti amo, ragazza bottone -
Tutto si sta lentamente dissolvendo. Il castello, quell'enorme trono e anche tutta la neve che c'era intorno a noi. Siamo rimasti solamente io e Jeremy. Fermi. L'uno di fronte all'altro. Con le sue grandi mani accarezza il mio viso. Le parole non servono più. Ci sfioriamo, accarezziamo e ci guardiamo negli occhi. Mentre le nostre labbra si incontrano per l'ultima volta. Vorrei che questo attimo durasse per l'eternità.
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