Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Capitolo 19 - Soddisfazioni

ALEXANDRA

Conoscete la storia di cenerentola? La mia vita da un anno a questa parte, è diventata molto simile alla sua. Prima vivevo con entrambi i miei genitori, ma purtroppo a causa di alcune spiacevoli vicende, non è stato più possibile. Entrambi non si sentivano più a loro agio con l'altro, pertanto si sono trovati d'accordo nel chiedere l'annullamento del matrimonio. In seguito si sono fatti la guerra per la mia custodia. Mia madre non ha un lavoro stabile, e per questo motivo mio padre ha vinto la causa di affidamento. Perciò sono stata costretta ad andare a vivere da lui. Dopo circa tre mesi, mio padre ha conosciuto una donna del quale si è infatuato, e gli ha chiesto subito di coabitare con lui. Questa signora da quando è entrata all'interno della nostra casa, ha subito iniziato a dettare legge. Quando c'è mio padre sembra un angelo sceso in terra. Sembra la perfetta casalinga e la madre amorevole che tutti desiderano. Ma non appena si allontana diventa un demonio. Una donna carica di vanità che si guarda allo specchio per ore, e non ha rispetto per nulla. 

Una volta tornata dal cimitero, sono andata in cucina per fare colazione. Lei era seduta al tavolo intenta a bere un bicchiere di vino rosso. 

- Buongiorno, ti sei appena svegliata? - Chiedo.

Cerco di essere carina. 

- Dove sei stata? Ci sono tantissime cose da fare, ma non ti trovavo. Ti stavi nascondendo? Volevi che facessi tutto io?  -

- Scusa, non ero a casa. Questa mattina presto sono andata al cimitero a portare dei fiori a quella persona -

- Non sei stanca? Dovresti metterti il cuore in pace. Non sei una ragazzina. Lui è morto. Non ti vede, è inutile sprecare soldi per i fiori -

Sta agitando il calice, e sembra piuttosto ubriaca. Cerco di trattenermi per rispetto a mio padre, ma l'unica cose che vorrei e prendere quel calice di vino e lanciarglielo in pieno viso. Una donna che beve a quest'ora del mattino, non è normale. Rimango in silenzio, e faccio una piccola smorfia.

- Cos'era quella cosa? Stavi ridendo di me? Come ti permetti. Non mi guardare in quel modo. Abbassa lo sguardo. Sei proprio come quella vecchia di tua madre. Non riesci a stare al tuo posto. Vediamo se prima o poi farai la sua stessa fine -

Mi trattengo, e cerco di lasciare la stanza per non scoppiare.

- Dove credi di andare? Pulisci il disordine che c'è in cucina -

- Perché dovrei farlo? Non ho ancora fatto colazione, e quel disordine lo hai creato tu -

- Non mi interessa. Finché vivrai in questa casa devi fare quello che ti chiedo. Se no vuoi quella è la porta. Sei liberissima di andartene -

Questa è casa di mio padre, ma mi sento come se fossi un estranea. Non ho diritto di replica, e lui non c'è per sentire cosa esce dalla bocca di questa persona.

- Va bene. Lo farò. Vado a indossare qualcosa di comodo -

- Non perdiamo tempo. Pulisci con quello che hai indosso. Tanto non sono abiti costosi, ma vestiti da quattro soldi. Sono proprio come te. Pacchiani e fuori moda -

Lei è una persona che sta molto attenta a come vestirsi. Gli piace apparire, e ama quando gli altri si complimentano con lei per la sua bellezza. Una vera e propria regina della vanità.

- Devo togliere solo queste cose in cucina? -

- No, ci sono tantissime cose da fare. Devi lavare il bagno, pulire il pavimento del salotto e della stanza padronale. Dopodiché devi fare la lavatrice e stendere i vestiti al sole -

- Abbiamo l'asciugatrice. Papà l'ha comprata da poco -

- Perché dovremo sprecare elettricità con questa bella giornata? Credi che i soldi crescano sugli alberi? -

Ha anche una lingua biforcuta e malevola. Dalla sua bocca escono solamente parole cattive e prive di gusto. Neanche se quei soldi li guadagnasse da sola. Vive a spese di mio padre. Le uniche cose che fa dalla mattina alla sera sono fare shopping e dipingersi le unghie. 

- Solo questo? Pensavo di più -

Cerco di farle credere che quello che mi ha chiesto di fare non sia nulla di che. 

- Sicuramente troverò dell'altro. Brava bambina. Inizia a svolgere i tuoi compiti -

Mi osserva con uno sguardo di superiorità. Come quello tra uno schiavo e il suo padrone. Prendo lo straccio sul lavandino, e comincio a pulire. Prima penso a togliere il disordine che ha causato, e poi sistemo le cose all'interno del frigorifero. Prendo una scopa e la passo per tutto il pavimento. Il campanello di casa inizia a suonare. Si sente un urlo simile a quello di una scimmia provenire dal salotto.

- Alexandara, vai ad aprire la porta. Sono arrivate le mie amiche -

- Sto pulendo il pavimento. Non potresti andare tu? -

- Sono occupata. Non fare storie -

È andata di sopra per cambiarsi. Probabilmente sarà andata a mettersi qualcosa di costoso per far morire di invidia le sue amiche. Appena apro la porta, quattro signore tra i trenta e i quarant'anni varcano la soglia di casa nostra. Una di loro si rivolge a me come se fossi la cameriera. 

- Puoi chiamare la signora, e dire che le sue amiche sono arrivate? -

- La signora sta per scendere. È salita per darsi una rinfrescata. Tra un minuto sarà subito da voi - Le dico.

Le assecondo e continuo a spazzare. 

- Quanta polvere. Potresti allontanarti un pochino? Non si riesce a respirare -

- Non c'è più la servitù di una volta. Non capiscono che queste cose si devono fare di prima mattina, e non a quest'ora del giorno -

Stringo ancora di più la scopa, e gli spazzo anche su i piedi. Spero che nessuno le sposi. Sarebbero degli incubi per quei poveri uomini. Le sue amiche sono proprio come lei. Delle persone senza educazione. Eccola sta scendendo. Una scala dopo l'altra. Crede di essere su una passerella di moda. Ha indossato uno degli ultimi abiti usciti, e si è messa al collo una collana molto appariscente. 

- Ma quelli sono diamanti? Non ci posso credere. Sarà costata una fortuna - 

- Non tantissimo. Solamente un paio di migliaia di euro. Lui mi ama così tanto, e mi accontenta in tutto. Non riesce a dirmi di no -

Si sta pavoneggiando. Quella collana sarà probabilmente qualche scarto da mercatino. Mio padre non avrebbe mai speso tanto per un gioiello. Le fa accomodare in salotto, e continuano a parlare del loro mondo frivolo. 

- Alexandra, portaci qualche spuntino. Prendi quei dolcetti che sono in frigo, e anche del succo -

Faccio finta di non averla sentita, ma dopo qualche minuto inizia ad urlare la stessa cosa ancora più forte. Cerco di tapparmi le orecchie, ma non serve a nulla. Sento la sua voce di gallina in modo molto chiaro. Mi arrendo, e torno in cucina a preparare quello che mi aveva chiesto.

- Ma perché non la licenzi? -

- Così giovane e già non ci sente? Dovresti scegliere meglio il personale. Poi è così fuori luogo. Quelli che indossa non sono vestiti per una domestica. Dovresti fargli  mettere la divisa -

- Avete ragione. Non vuole ascoltarmi. Gli ho detto un centinaio di volte di metterla, ma non c'è verso. Gli inservienti di oggi non hanno buone maniere. Per fortuna si prende una miseria, se no l'avrei già licenziata -

Scoppiano tutte quante in una risata tremenda. Sembra che una sirena si sia rotta, e non cessi più di suonare. I succhi e gli spuntini sono pronti, e per questo mi accingo a portarglieli. Mentre sto poggiando i bicchieri sul tavolino del salotto, mi viene la brillante idea di far finta di rovesciarne casualmente uno addosso alla vipera. 

- Cosa combini? Cavolo. Era il mio vestito nuovo. Ho risparmiato un casino per comprarlo -

Le sue amiche stanno ridacchiando sotto i baffi.

- Scusa, non volevo. Mi dispiace tantissimo. Me li trattenga dallo stipendio -

- Lo hai fatto apposta? Dimmi la verità -

- Ma cosa dice. Perché avrei dovuto farlo? Lei è il mio datore di lavoro, e non posso permettermi di perdere la mia unica fonte di guadagno. Devo dare mangiare ai miei due fratelli e alla mia madre malata. Mi scusi, signora -

Mi invento una storia per le sue amichette di merenda. Mi sta fulminando con lo sguardo. Mi sento così soddisfatta. Ho sporcato il suo nuovo abito, e sono riuscita ad avere una piccola rivincita per quello che mi ha fatto passare questa mattina. Capisco come si sentiva cenerentola nella fiaba. Sicuramente avrà goduto un mondo quando il principe venne a mettergli la scarpetta. Avrei voluto vedere la faccia della matrigna.






Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro