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Capitolo 18 - Sei reale?

JUSTIN

Non riesco a non pensare alla notte scorsa. Emily ha detto che devo indossare gli occhiali solamente davanti a lei. Questa cosa mi ha veramente spiazzato, ma allo stesso tempo mi ha reso davvero felice. Quelle semplici parole pronunciate dalla sua bocca hanno provocato in me un misto di emozioni inimmaginabili. Non smetto di vederla davanti ai miei occhi. Anche se lei fisicamente non è accanto a me, e come se ci fosse. Mi entrata sia nella testa che nel cuore, e non vuole saperne di uscire. La vedo in ogni attimo della mia vita.

Questa mattina la giornata è davvero bella. La mia camera è inondata dai raggi solari, e si sente il profumo dei fiori provenire dal retro di casa mia. Apro gli occhi lentamente, e inizio a vederla già accanto a me.

- Sei sveglio? Sbrigati. Dobbiamo andare a scuola -

Il suo viso è vicino al mio. La sua bocca è di un rosso acceso, e profuma di fragola.

- Vuoi alzarti? La sveglia sta suonando -

- Fammi dormire per altri cinque minuti -

Mi toglie le lenzuola da dosso, e inizia a solleticarmi i piedi.

- Ho ancora sonno. Riposiamoci per un altro po' -

La prendo per una delle braccia, e la spingo sul letto. In questo momento è accanto a me. Mi avvicino, e inizio ad abbracciarla. Le mie mani sono sulla sua vita, e le mie gambe stringono le sue.

- Solamente cinque minuti. Non di più -

- Va bene. Solamente per altri cinque minuti -

La stringo ancora di più a me. Sento il suo respiro, e i nostri cuore battono all'unisono. Non riesco a non pensare alle sue labbra. Sono così rosse. Sembrano due ciliegie.

- Oggi non indossare gli occhiali. Ti raccomando. Non voglio che le altre ti guardino -

- Non preoccuparti. Li indosserò solamente davanti a te. Te l'ho promesso -

Lei non è reale in questo preciso momento, ma è come se lo fosse. La sveglia continua a suonare, ma non voglio alzarmi. Voglio rimanergli ancora accanto. Sento la voce della mamma provenire dalla cucina.

- Justin è ora di svegliarsi. Non dimenticarti che oggi dobbiamo andare a fare delle commissioni -

Devo alzarmi. Non vorrei, ma devo farlo. Vado in bagno a prepararmi. Mi sciacquo il viso e mi lavo i denti. Emily è ancora accanto a me. Se li sta lavando anche lei.

- Amo lavarmi i denti, ma odio il dentifricio all'arancia. La prossima volta prendilo alla menta -

- Ma anche le visioni degli altri hanno delle pretese come le tue? -

- Non saprei, forse è perché mi immagini in questo modo -

- Forse... Ora devo vestirmi. Potresti scomparire? -

- Non preoccuparti. Spogliati pure. Non sbircerò -

Ha uno sguardo malizioso. Si mette le mani davanti a gli occhi. Esco dal bagno e vado davanti all'armadio. Mi tolgo il pigiama, e inizio a scegliere quello che devo indossare.

- Hai un fisico niente male. Non me lo aspettavo. Complimenti -

Inizia a toccarmi le spalle. Mi allontano imbarazzato dalla posizione dove si trova.

- Avevi detto che non avresti sbirciato -

Nascondo il mio corpo con alcuni vestiti presi dall'armadio.

- Sciocco, sono parte di te. Mi sembra ovvio che ti avrei visto. Alla fine vorresti che lei ti dicesse una cosa del genere -

- No, non è vero -

- Si, invece. Lo vorresti con tutto te stesso -

Il mio viso si è fatto sempre più rosso, e le mie mani stanno sudando.

- Potresti tornare nella mia testa? Sono imbarazzato in questo momento -

- Va bene, ma prima di tornare devo fare una cosa -

- Falla il più in fretta possibile. Devo vestirmi, e la mamma mi aspetta -

Cammina lentamente verso di me. Mi accarezza il petto, e poi prende la mia testa con entrambe le sue mani. Spinge le sue labbra contro le mie. Sono così calde, almeno è questa la sensazione che provo.

- Avevo visto come guardavi le mie labbra prima. Spero che questo bacio ti renda la giornata più piacevole -

- Torna nella mia testa. Ti prego. Mi vergogno troppo -

Chiudo un attimo gli occhi, e lei finalmente è scomparsa. La mamma entra nella mia stanza.

- Ho bussato alla porta per dieci minuti. Perché non rispondevi? -

- Scusa, non ho sentito. Stavo pensando a cosa indossare -

- Hai la faccia tutta rossa. Non ti senti bene? Hai la febbre? -

- No, non preoccuparti. Tutto bene, ho solo un po' di caldo -

Non posso dirgli che la ragazza che mi piace si è materializzata a me sotto forma di visione, è mi ha stampato un bacio sulle labbra.

Oggi ho saltato la scuola. Per un certo verso sono contento, ma allo stesso tempo no. Avrei voluto vedere Emily, ma dovevo accompagnare la mamma ha comprare delle cose per il Night-Club dove lavora. Per fortuna il centro commerciale ha tutto quello di cui abbiamo bisogno, e per questo abbiamo fatto in fretta ad acquistare tutti i prodotti che aveva in lista.

- Justin, hai sete? Perché non prendiamo qualcosa al bar? -

- Ottima idea. Avevo proprio voglia di qualcosa di fresco. Sono davvero stanco. Mi hai sbattuto per tutti quei negozi come se fossi una trottola -

- Trottlino mio cosa vuoi bere? Vado a fare l'ordinazione -

- Non chiamarmi in questo modo. Le persone ci stanno osservando. Non sono più un bambino piccolo. Vai a preendere qualche frullato alla frutta. Qualsiasi gusto per me va bene -

- Ti senti imbarazzato? Il piccolo della mamma -

- Smettila, non sono piccolo -

- Va bene. Non lo sei. Ti prendo anche una fetta di dolce come ricompensa. La vuoi? -

- Davvero? Sai che non rifiuto mai un dolce. Prendi quello più grande -

- Poi dici di non essere un bambino. Appena hai sentito la parola "Dolce" i tuoi occhi si sono illuminati. Aspettami seduto qui, e non muoverti. Vado ad ordinare e torno -

Non ci sono tantissime persone all'interno del centro commerciale, ma si sta creando una piccola confusione non molto lontano dal punto in cui mi trovo. Cosa starà succedendo? Alcune ragazze stanno borbottando tra di loro.

- La sta per baciare? Non ci posso credere -

- Vorrei essere al suo posto. Che invidia -

- Non sembra così carina, ma cosa ha fatto per avere una fortuna del genere? Ha salvato la nazione in una vita passata? -

Chi si sta baciando? Qualche personaggio famoso? Mi alzo per vedere meglio cosa sta succedendo. Un ragazzo si è alzato per baciare la propria fidanzata. Lei indossa un tubino bianco, ma non si riesce a vedere benissimo il viso. Lui è molto alto. Probabilmente è un modello o qualcosa del genere. Aspetta un attimo, ma quello non è Damien? Mi avvicino ancora di più. Si è proprio lui. Non dirmi che l'altra ragazza è la mia Emily? Alzo la testa per vedere meglio. Non ci posso credere. Perché non sono a scuola? Cosa ci fanno insieme da soli al centro commerciale? Le sue labbra si stanno avvicinando alle sue. Non posso permetterlo. Uno scatto di gelosia mi fa correre nel punto dove si trovano. Devo assolutamente fermarlo. Non posso permettere che la baci. Per fortuna prima del mio arrivo, Emily scansa il bacio di Damien.

- Scusa, ma lei deve venire con me - Dico a Damien afferrando il braccio di lei.

- Con quale diritto la dovresti portare via? Siamo ad un appuntamento - Ribatte lui.

Non ho nessun diritto, ma non voglio vederla accanto a un altro ragazzo.

- Emily è mia. Lei viene con me. Questo è il mio secondo desiderio - Dico.

Sto utilizzando i desideri in modo infantile, ma non riesco a trattenermi. Questa è l'unica cosa che riesco a pensare. Il sangue mi sta ribollendo, e vorrei dare un pugno sul naso di Damien.

- Non posso lasciarla venire con te - Risponde Damien.

Si alza dalla sedia e mi fulmina con lo sguardo. Mi avvicino a lui e contraccambio l'occhiataccia. Credo che tra non molto faremo a botte.

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