Capitolo 16 - L'amore doloroso
ALEXANDRA
Ci sono tre tipi d'amore nel corso della vita.
Il primo è l'amore romantico: Questo tipo d'amore è quello che tutti proviamo almeno una volta. Ci appare dolce come lo zucchero filato, e ci rende quasi assoggettati alla persona amata.
Il secondo è l'amore passionale: Si tratta di quell'amore che ci travolge come una calda brezza primaverile. Capita solamente a pochi individui. Quelli più fortunati.
Il terzo è l'amore doloroso: È quel tipo d'amore che tendiamo ad allontanare il più possibile. Quel sentimento che non vorremmo mai provare, ma che purtroppo ci colpisce e lascia una ferita all'interno di noi stessi.
Di questi tre tipi d'amore, quello che ha caratterizzato la mia vita è stato il terzo. L'amore doloroso.
C'era un ragazzo nella mia vecchia scuola della quale mi ero innamorata pazzamente. Lui era tutto per me. Era una persona dolcissima, e dal cuore d'oro. Inizialmente a lui non piacevo, ma lottando a denti stretti ero riuscita a conquistarlo. Ho passato con lui dei momenti indescrivibili. Sono stati gli attimi più belli della mia intera esistenza. Dopo circa alcuni mesi che siamo stati insieme, e stato colpito da una bruttissima malattia. Questo orrendo male lo ha portato per sempre via da me. Per questo motivo non siamo più sotto lo stesso cielo. Le persone credono che mi sia pentita di essergli stata accanto, ma non è affatto così. Anche se dovessi tornare indietro nel tempo, vorrei incontrarlo un altra volta, mi piacerebbe lottare e cadere di nuovo con lui. E mi piacerebbe amarlo con tutta me stessa un milione di volte in più. I ricordi di lui mi spingono ad andare avanti. Anche se non è più fisicamente accanto a me, lui resta stabile nel mio cuore.
Un mese dopo la sua morte, nella cassetta delle lettere. Trovai una lettera scritta da quella persona. Probabilmente l'aveva iniziata a scrivere qualche settimana prima che mi lasciasse.
"Alex, quando leggerai questa lettera, io non ci sarò più. Probabilmente mi troverò in un luogo lontano. Un posto che non potrai raggiungere in nessun modo. Per questo motivo non potremmo incontrarci. Voglio ringraziarti per tutto quello che hai fatto per me. Nessuna ragazza avrebbe rinunciato a tutto per stare con un ragazzo che stava per morire. Mi dispiace tantissimo lasciarti indietro. Avrei voluto così tanto passare il resto della mia vita con te, ma questo non è stato possibile. Il destino ha voluto in questo modo, e non sono nessuno per contraddirlo. Sei l'unica persona che abbia mai amato. Sei entrata nel mio cuore come una raffica di vento, e non ne sei più uscita. Ti voglio ringraziare dell'amore che mi hai dato. Grazie, ma adesso devo chiederti un favore. Dimenticati di me. Non puoi vivere la tua vita aggrappandoti ad un ragazzo che non c'è più. I morti non possono resuscitare, quindi lascia che i ricordi di noi due vengano riposti in un angolino del tuo cuore. Prendi la chiave e chiudi quell'angolo. Mi dispiace ferirti con queste parole, ma è la sola cosa che riesca a pensare per te in questo momento. Mi auguro con tutto me stesso che troverai una persona migliore di me. Che sappia farti ridere anche nei momenti brutti. Adesso devo terminare di scrivere questa lettera. Tra poco ho un appuntamento con una ragazza magnifica. Mi ha dato appuntamento per portarmi al cinema. Conosce perfettamente i miei gusti. Se non l'ho hai capito, sto parlando di te. Alexandra, ti sono davvero grato dell'amore che mi hai dato. Grazie mille. Ti voglio bene. Jeremy..."
Queste sono le ultime parole che mi ha scritto la persona che amavo prima di lasciarmi. Dopo la sua morte non sono più riuscita ad avvicinarmi a nessuno.
Oggi è l'anniversario della sua morte. È passato già un anno, ma mi sembra ieri che era accanto a me. Sto andando al cimitero per portargli dei crisantemi. Mi sembra ancora strano venirlo a trovare in questo luogo. Il silenzio avvolge tutto intorno a me. Ci sono pochissime persone. Suo padre è già arrivato.
- È da tanto che è qui? -
- Sono arrivato da pochi minuti. Qualche istante prima di te. Gli hai portato dei fiori? -
- Si, sono i suoi preferiti. Mi manca tanto. Oggi è un anno che non è più con noi. Non posso crederci -
- Non sembra sia passato così tanto tempo. Mi ricordo come se fosse ieri il giorno in cui l'ho portato all'asilo la prima volta, oppure quando gli è caduto il primo dentino. Avrei voluto vederlo crescere e crearsi una famiglia. Provare la gioia di un figlio. Così come la provavo quando era accanto a me -
Suo padre sta piangendo. Non riesce a trattenere le lacrime. Il suo viso è completamente rigato dal pianto.
- Non pianga. Lui nonostante non sia fisicamente accanto a noi, accompagna ogni attimo della nostra giornata.È vivo nei nostri ricordi -
- Hai ragione. Devo smetterla di piangere, lui non avrebbe voluto. Non sopportava vedermi in questo modo -
- Facciamoci forza. Non dobbiamo essere tristi -
- Alexandra, posso chiederti un favore? -
- Si, mi dica. Farò qualsiasi cosa mi chieda -
- L'anno prossimo non venire per l'anniversario di morte. Sei giovane, e hai una vita davanti a te. Dovresti divertirti. Questi sono gli anni migliori -
- Non si preoccupi per me. Lo faccio perché lo voglio. Poi non mi costa niente venirlo a trovare una volta l'anno -
- Pensaci su. La scelta sta a te. Adesso devo andare. La mamma è rimasta in macchina, e non vuole scendere -
- Anche la nonna di Jeremy è qui? -
- Si, ma non vuole vedere suo nipote in questo modo. Ancora non ha ancora assimilato il lutto. Ora vado. Stammi bene, e riguardati. -
Mi tocca le spalle, e poi si accinge verso l'uscita del cimitero. Sono rimasta da sola con lui. Mi siedo accanto alla sua lapide, e mi addormento. Dopo circa un ora, uno sconosciuto mi sveglia.
- Scusa, stai bene? Ti sei sentita male? -
Quando apro gli occhi, davanti a me appare un ragazzo che assomiglia a Jeremy in una maniera impressionante. Non posso crederci...
- No, non preoccuparti. Ho solo avuto un colpo di sonno -
Ha i suoi stessi lineamenti. Sembra proprio lui.
- Posso permettermi di farti una domanda? -
- Dimmi -
- Non hai freddo in questo modo? Perché non ti sei messa qualcosa di più pesante?-
Indosso solamente un abito leggero, e sono anche senza sciarpa e guanti. Essendo in pieno inverno questa persona penserà che sia una ragazza strana.
- No, non ho freddo. Grazie -
Come potrei riuscire a sentire questo tipo di sensazione? La persona che amo è sotto il terreno gelato. Non posso riscaldare il mio corpo sapendo che lui è da solo al freddo.
- Non dovresti trattare il tuo corpo in questo modo -
Prende il soprabito che indossa, e lo mette sulle mie spalle.
- Non preoccuparti. Non c'è bisogno che tu faccia questo. Non ci conosciamo nemmeno -
- Non essere stupida e prendi questo cappotto. Cosa direbbero le mie fan se sapessero che ho lasciato una ragazza a morire dal freddo. Sei venuta sul cimitero per fare prima? Volevi risparmiare i soldi dell'impresa funebre? -
Fisicamente sono uguali, ma il carattere di questo ragazzo non è simile per niente a quello di Jeremy.
- Riprenditi il tuo soprabito. Non ho freddo, e non ho bisogno del principe azzurro che mi salvi dalla morte -
- Vedo che sei un tipino permaloso. Averti chiamato stupida ti ha offeso? Lo avrebbero pensato tutti in questa situazione. Una ragazza che si veste in questo modo con il freddo che sta facendo. Lo troverebbe strano anche un bambino delle elementari -
- Non sono affari tuoi. Adesso vai per la tua strada -
- Ti sei comprata il terreno per caso? Non vedo il tuo nome -
- Sei spiritoso come un dito freddo in gola. Te l'ha mai detto nessuno? -
- La simpatia nel mio lavoro non serve. Lavoro con il mio bellissimo viso -
- Credici -
- Cosa hai detto? -
- Ho detto... Credici. Devo farti lo spelling? -
- Cos'è lo spelling? -
- Sei anche ignorante? -
- No, non lo sono. È che non conosco l'inglese -
- Questa è una parola che conosce anche mio cugino di due anni -
- Ok, signorina spelling. Ora vado. Ho un appuntamento tra poco -
- Ringraziamo il signore. Ti togli dai piedi -
- Mi diresti il tuo nome? -
- Perché vuoi saperlo? -
- Nulla, così. Voglio conoscere il nome della persona più antipatica che abbia mai conosciuto -
- La persona antipatica si chiama "Alex." Fissati bene questo nome nella testa -
Mi alzo da terra, e lo colpisco con un destro micidiale. È caduto come una mela marcia.
- Scusa, non volevo. Mi è scappato. A volte mi capita di colpire i coglioni senza motivo -
- Non preoccuparti. Non mi sono fatto nulla. Colpisci come una ragazza -
- Lo sono per tua informazione. Mi potresti dire il tuo nome? Sai voglio sapere il nome del coglione che ho steso con il mio pugno da ragazzina -
Si alza e viene verso di me. Si avvicina sempre di più. Vedo i suoi occhi fissare i miei.
- Cosa stai facendo? Non ti avvicinare -
Pone la sua bocca vicino ad una delle mie orecchie.
- Mi chiamo Damien Evans. Non ho mai conosciuto nessuno come te -
- Come me? -
- Si, così poco femminile. Sembri un maschio -
- Cosa hai detto? -
Prende il suo cappotto, e me lo lancia nelle mani.
- Te lo regalo. Fanne un buon uso. Ci vediamo -
Mi ha appena fatto un occhiolino.
Perché la vita ha voluto farmi incontrare una persona del genere? Vorrei spezzarlo in due. È la persona più vanitosa, e senza educazione che abbia mai visto. Però sembra che abbia almeno un pregio. È generoso. Nessuna persona sulla faccia della terra si sarebbe tolto il cappotto con questo freddo, e lo avrebbe dato ad una sconosciuta.
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