Capitolo 13 - Il cinema
DAMIEN
In questo mondo ci sono persone che dicono che non esistono cose come i sogni. Poi ce ne sono altre che ci consigliano di non sperare di realizzarli. Ci scoraggiano facendoci pensare che il nostro sogno sia così fuori portata da noi. In questo modo credono di indurci ad abbandonarlo, oppure a trattenerlo all'interno di noi stessi. Alcuni individui lo fanno per paura di fallire, mentre ci sono altri che con costanza e dedizione riescono a coltivare quel sogno. Il sogno per quanto sia irrealizzabile e la cosa che ci dà forza, e ci fa vivere. Quindi non dovrebbe mai essere messo in uno scantinato buio all'interno del nostro cuore, ma dovrebbe essere lasciato libero come il vento che soffia.
Questa sera il cielo è limpido, e si riescono a vedere le stelle. La luce della luna illumina tutta la città, e trasmette una sensazione di sicurezza è serenità. Sembra tutto molto calmo, e tranquillo. Non si sente alcun rumore provenire dall'esterno. Tra circa un ora, ho l'appuntamento con Emily e Justin. Preparo gli abiti da mettermi. Ho deciso di indossare un maglione di lana azzurro, e un paio di Jeans casual. Poso tutto sul letto, e vado prima a farmi una doccia calda. Accendo lo stereo e metto una delle mie canzoni preferite "Heaven" di Bryan Adams. Amo la sensazione dell'acqua che scorre su ogni parte del mio corpo. Quando faccio il bagno riesco a liberare la mente, e non pensare a nulla. Una volta essermi lavato per bene, indosso i vestiti e metto gli occhiali da sole scuri. Mi serviranno per non farmi riconoscere dalle mie fan. Molti credono che la vita della "Star" sia facile, ma non è assolutamente vero. Un personaggio pubblico ha molte responsabilità. Non deve mai presentarsi in un certo modo, e non può essere stesso totalmente. A volte mi sembra d'interpretare un ruolo anche nella vita reale. Però non mi sono mai pentito del lavoro che faccio. Sono riuscito a realizzare il sogno che avevo da piccolo, e non lo cambierei con nessun'altra cosa al mondo.
Il cinema è molto affollato. Ci sono Ammiratrici ovunque che fanno la fila al botteghino. Passo tra la folla cercando di non farmi riconoscere. Una volta che sono riuscito a prendere i biglietti, mi avvio in una delle sale.
Prendo il cellulare dalla mia tasca. Lo accendo e vado sulla rubrica. Cerco " Emily ❤" e la chiamo. Dopo tre squilli, finalmente mi risponde.
- Dove sei? Non riesco a vederti -
- Sono appena arrivata. C'è un casino di gente. Spero di entrare prima di domani -
- Ho già preso i biglietti. Ora vengo a prenderti -
- Va bene. Ti aspetto, fai presto -
Stacco la telefonata, e gli vado in contro. Rientro nella mandria inferocita di ragazze che sono venute per vedere il mio film, e ne riesco quasi intatto. Ho solo ricevuto un paio di gomitate e calci, ma nulla di grave. Emily, è nel mezzo della fila. Mentre Justin ancora non è arrivato.
- Vieni, andiamo a prendere i posti migliori. Sbrighiamoci -
- Justin mi ha mandato un Sms. Sta quasi per arrivare. Aspettiamolo per qualche altro minuto -
- Ci raggiungerà all'interno. Vieni che tra poco inizia -
La prendo per una delle sue soffici mani, e la trascino in sala. La sua mano sta sudando, e cerca di sfilarla dalla mia. Credo si senta a disagio. La stringo ancora di più, non voglio lasciarla. Un volta che siamo finalmente entrati all'interno della sala. Ci sediamo nella terza fila a sinistra. I posti sono quasi tutti occupati, quindi Emily per conservare il posto a Justin, prende la sua borsetta e la mette su una delle poltrone.
- Mi spieghi perché porti gli occhiali da sole di notte? -
- Ovviamente per non farmi riconoscere. In questo modo passo inosservato -
- Invece sembri solamente strano. Non ho mi visto nessuno indossarli di sera. Non passi inosservato, ma è tutto il contrario -
- Le mie Fan non mi hanno riconosciuto. A qualcosa servono -
- Le tue ammiratrici non sono proprio le più intelligenti del mondo. Questo è risaputo -
- Non offenderle. Loro mi amano incondizionatamente, e io amo loro -
- Posso vomitare? -
- Basta che non lo fai davanti a me. Sono una persona sensibile -
- Comunque di che film si tratta questa volta? Non dirmi che interpreti di nuovo la parte del Bad Boy? La scorsa volta stavo per addormentarmi in sala. Quella ragazza che era la tua coprotagonista era solamente odiosa. Ma come si può interpretare il personaggio di una che inizialmente fa la puritana, ma poi dopo che incontra il ragazzo bello e maledetto diventa la peggio squillo -
- Vedo che hai una bassa considerazione del mio lavoro. Questa volta non è di questo genere, non preoccuparti. Questo è il mio primo film drammatico -
- Non ho una bassa considerazione del tuo lavoro, ma dei personaggi che ti danno. Visto che sei bello, sfruttano questo aspetto di te -
- Credi che io sia bello? -
- Sei oggettivamente un ragazzo attraente. Però adesso non vantarti -
Mi avvicino sempre di più a lei.
- Non preoccuparti. Anche se siamo vicini, sopportalo. Dal momento che sono così bello -
- Lo sapevo che avresti sparato una di queste battute orrende. Voglio sprofondare. Maledetta la mia boccaccia -
- Il film sta per iniziare. Meglio stare zitti. Ti raccomando non piangere durante la visione -
- Non lo farò. Non sono il tipo -
Il film è iniziato, ma Emily ha lo sguardo fisso verso la porta dell'entrata. Credo stia aspettando quella persona.
- Ti sta piacendo? -
- Cosa? -
Sembra essere scesa dalle nuvole.
- Il film. Di cosa, se no? -
- Scusa, mi ero distratta per un momento. Il mio telefono è morto. Mi puoi prestare il tuo -
- Cosa ci devi fare? -
- Devo chiamare Justin. Mi sembra strano non sia ancora arrivato -
Dovrei dargli il cellulare, oppure fingere che abbia la batteria scarica? Non posso farlo. Vederla in questo modo non mi piace.
- Eccoti il telefono. Fai presto. Tra poco viene trasmessa la parte clou del film -
- Si, non preoccuparti. Faccio prestissimo. Questione di secondi -
Il film è quasi finito, ma lei sembra essersi volatilizzata. Esco dalla sala dieci minuti prima della fine, e vado a cercarla. La vedo davanti all'entrata, intenta a telefonare. Vado verso di lei, e gli poggio una mano sulla spalla.
- Il film è quasi terminato. Entriamo -
Lei si volta. Ha il viso pallido, e gli occhi gonfi. Sembra che abbia pianto.
- Damien, scusami tanto. Devo andare. Justin non risponde e mi sto preoccupando. Questa mattina a scuola sembrava si sentisse meglio, ma ho una brutta sensazione. Vado a cercarlo -
Non voglio che lei se ne vada, ma non posso trattenerla. Nonostante sia il nostro anniversario, l'unica cosa che riesce a pensare e a quel ragazzo. La cosa mi rende triste, e allo stesso tempo mi fa sentire male dentro.
- Va bene. Vai da lui, ma sappi che questa è l'ultima volta che te lo farò fare. La prossima volta non rinuncerò a passare del tempo con te -
- Grazie, mi farò perdonare. Te lo prometto -
Non avrei dovuto lasciarla andare. Probabilmente questo momento si trasformerà in uno dei rimpianti più grandi della mia vita...
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