Capitolo 12 - Conforto
EMILY
Le parole, a volte, fanno più male di una ferita. Le persone non si rendono conto della gravità delle cose che dicono. Non c'è rimedio per un essere umano che ne ferisce un altro. Non dovremmo sciupare il nostro tempo con simili individui, riempiendolo di odio verso un altra persona. La vita è una sola, e dovrebbe essere vissuta amando tutti coloro che ci circondano.
Quello che è successo nella mensa scolastica qualche minuto fa, ha davvero sconvolto il fragile cuore di Justin. Ne sono sicura. Lui si mostra forte davanti agli altri, ma credo che al suo interno trattenga un dolore che la maggior parte degli adolescenti non potrebbe capire. Lo sto cercando per tutto l'Istituto, ma sembra non aver lasciato nemmeno una traccia di sé. Dove sarà finito? Come si sente? Queste sono alcune delle domande che mi pongo in continuazione nella testa. Sono molto stanca. Le gambe mi fanno davvero male. Credo di aver corso per almeno trenta minuti senza mai fermarmi. Devo riposarmi per un secondo. Mi poggio vicino alla finestra del secondo piano all'interno del corridoio. Un piccolo venticello sta passando leggermente tra i miei capelli. Da questa finestra si scorge il retro del cortile della scuola. All'interno di questo cortile c'è una vecchia altalena abbandonata da anni. Da dove mi trovo si intravede la sagoma di una persona. Mi porgo in avanti per vedere meglio di chi si tratta. Non posso crederci, è proprio Justin. Raccolgo tutte le energie che mi sono rimaste, e faccio un lunghissimo respiro. Prendo le scale esterne della scuola, e arrivo nel punto dove si trova.
- Ti ho trovato. Lo sai quanto ti ho cercato. Mi stavo preoccupando. -
Lui cerca di nascondere il viso dietro il cappuccio della felpa scolastica.
- Non avvicinarti. Sto bene. Non mi è successo nulla -
- Se stai bene... perché stai nascondendo il viso? -
Abbassa ancora di più la testa.
- Justin, guardami un attimo -
- No, non voglio -
La sua voce appare più debole del solito. Appoggio le mie gambe sul prato, e mi avvicino ancora di più a lui. Prendo la sua faccia tra le mie mani, e alzo il cappuccio che gli copre il viso. I suoi occhi sono pieni di lacrime. Sembra davvero triste.
- Stai piangendo? Le parole di quella ragazza ti hanno ferito? -
- No, non sto piangendo. Mi è entrato solamente qualcosa negli occhi. Probabilmente è solo polvere -
Faccio finta di credergli, e lo assecondo.
- Fammi vedere. Apri bene gli occhi -
Inizio a soffiare prima all'interno dell'occhio sinistro, e poi in quello destro. Le lacrime continuano a scendere.
- Credo tu abbia ragione. Mi è sembrato di vedere dei granelli di polvere volare via -
- Te l'avevo detto. Non stavo piangendo, ma era a causa di questo -
- Quella ragazza prima è stata una vera maleducata. Per fortuna Damien l'ha messa al suo posto. Stavo per alzarmi e dirgli qualche parolina -
- Damien mi ha veramente sorpreso. Non mi aspettavo un comportamento del genere da lui -
- Damien è cosi. Sembra una persona superficiale, ma ha un grandissimo cuore. Non giudica nessuno. Purtroppo ne ha avute anche lui di batoste dalla vita. Non lo sai, ma prima era molto grasso. I bambini della sua scuola lo prendevano in giro per questo. Per fortuna con la pubertà, e l'allenamento ha messo su massa muscolare, e adesso è diventato il ragazzo forte che tutti noi possiamo vedere -
- Anche lui avrà sofferto tanto. A volte non capisco le persone. Perché giudicano gli altri senza conoscerle? -
- Non saprei risponderti. Forse lo fanno perché le loro vite sono noiose, oppure perché sono delle cattive persone, ma la cosa importante è non farsi toccare da questi commenti. Vengono detti solo per dare aria alla bocca -
- Hai ragione. Le parole di queste persone non dovrei neanche ascoltarle. Mi comporto proprio come un bambino immaturo. Fai bene a chiamarmi tutte le volte in questo modo -
- Solo perché sei giovane non significa che sei immaturo. Alcune volte mi sembri un bambino, ma non ho mai pensato che tu fossi immaturo. Credo che tua sia la persona più forte e buona che conosco. Nascono poche persone come te al mondo -
In questo momento sembra stia tornando ad essere il Justin che tutti conosciamo. Un lieve sorriso si sta aprendo sulle sue labbra.
- Lo credi veramente? -
- Certo. Sei una persona affidabile, gentile e pura. Non hai cattiveria e faresti di tutto per il prossimo -
- Grazie. Non sono bravo con le parole, ma ti ringrazio tanto. La verità è che stavo piangendo prima che tu venissi. Mi sentivo davvero triste. Non sapevo cosa fare. Adesso però non lo sarò più. Le cose che hai detto mi hanno dato forza -
- Ora è meglio che mi alzi. Le gambe mi fanno davvero male. Tutto a causa tua -
- Perché? Cosa ho fatto? -
- Ti sono andato a cercare per ogni angolo sperduto della scuola. Ho controllato anche nei bagni dei ragazzi. Alcuni stavano facendo ancora le loro cose quando sono entrata. Pensa all'imbarazzo che ho provato -
- Mi dispiace. Non lo farò più -
- Meglio per te. Stai sempre dove posso vederti. Non allontanarti dal mio fianco -
- Le tue gambe fanno tanto male? -
- Si, un po', ma nulla che non possa passare con un bagno caldo prima di andare a dormire -
- Fammi vedere. Ti faccio un massaggio -
- Non ce ne bisogno. Non mi fanno poi così male -
- Siediti sull'altalena. Non fare storie -
Mi siedo sull'altalena. Si è piegato nelle ginocchia, e a tolto i calzini dai miei piedi. Sta iniziando a massaggiarli.
- Che sensazione piacevole. Mi sento rigenerata. Potresti farlo come mestiere -
- Lo dice sempre anche mia madre. Lo faccio anche con i suoi piedi dopo che ha avuto una serata massacrante al lavoro -
- Dimenticavo di chiedertelo. Questa sera a che ora dobbiamo vederci per andare al cinema? -
- Non saprei. Damien ancora non me l'ha fatto sapere. Aspetta un attimo che lo chiamo -
- Non farlo. Non chiamarlo. Me lo farai sapere stasera per sms-
- Sei sicuro sia questo il motivo per il quale non me lo vuoi far chiamare? Non è che vuoi rimanere da solo con me? -
Per un attimo smette di massaggiarmi i piedi. La sua voce diventa più pacata e bassa. Sembra come del burro che si scioglie su una fetta di pane caldo.
- Hai ragione. Non voglio dividere con nessuno questo momento con te. Anche se ti senti a disagio, sopportarlo -
Il mio cuore inizia a palpitare all'impazzata. Come può un ragazzo essere così dolce, e allo stesso tempo così diretto? Delle volte sembra un bambino piccolo che deve essere difeso. Mentre in altre si comporta come un vero uomo.
Per me lui è speciale.
Mi piace.
Justin, mi piace davvero tanto.
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