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Capitolo 10 - L'anniversario

JUSTIN

Questa mattina la scuola sembra essere stata presa d'assalto da una mandria di bestie inferocite. Gli studenti non riescono neanche ad entrare per il cancello scolastico senza urtare qualcuno. Una schiera di ragazzine provenienti da vari istituti, è ferma da circa quaranta minuti davanti al entrata della scuola. Sono tutte vestite stranamente. Indossano delle bandane, e nelle loro mani hanno dei cartelloni con scritto qualcosa. Da dove sono non si riesce a vedere il contenuto dei testi. Credevo che oggi si sarebbe parlato di me e di quello che era successo con quei ragazzi, ma per fortuna c'è qualcosa che ha distolto l'attenzione di tutti. Si sentono degli strilli provenire da molto lontano. Si fanno sempre più forti. Cosa sta succedendo?

- Eccolo, è arrivato. Quanto è bello -

- Da vicino sembra un Dio Greco. Avete visto i suoi bicipiti? -

- Guarda, non mi ci far pensare. Saranno duri come il marmo. Farei una pazzia solo per toccarli una volta. Abbandonerei anche il mio ragazzo all'istante -

- Sta scendendo dalla macchina. Svengo. Ma quanto è alto? Una ragazza ha bisogno di uno sgabello per baciarlo -

Da un auto sportiva nera di ultima generazione sta scendendo qualcuno.

- I suoi occhi sono stupendi. Mio sto sciogliendo. Prendetemi, mi sento svenire -

- Damien, sei bellissimo! Fammi tua -

Cosa? Ho sentito bene? Hanno detto Damien, oppure sbaglio? Mi avvicino per vedere meglio la persona scesa dall'auto. Non può essere, è proprio lui. L'amico di Emily. Non dirmi che si è iscritto alla mia scuola?

- Damien, fammi un autografo. Ti prego. Sono tua Fan dal tuo debutto sugli schermi -

- Certo, dove lo vuoi? -

- Ovunque. Scegli tu il punto che preferisci -

- Allora te lo faccio sulla felpa. Va bene? -

- Grazie, non la laverò più. Non voglio che scompaia l'inchiostro -

Quella ragazza sembra presa da attacchi compulsivi. Tra poco le viene un infarto. Non capisco come si possa venerare una persona in questo modo. Adesso riesco a vederlo meglio. La folla attorno a lui si è fatta meno insistente. Damien indossa la divisa del mio istituto, e tra le mani ha un peluche a forma di orso. Perché avrà portato un orsacchiotto a scuola?

Qualcuno mi copre gli occhi. In un primo momento mi sento spaventato, ma poi non appena ascolto la sua voce mi calmo subito.

- Indovina chi sono? -

- Dammi qualche indizio. Hai i capelli rossi? -

- Abbastanza. Molti dicono che vanno anche nel castano -

- Il tuo nome inizia con la E? -

- Sì, il mio nome inizia con questa lettera. È anche un nome molto conosciuto -

- Fammici pensare. Sei Emily? -

- Non saprei, tu che dici? -

- Credo sia proprio tu l'unica persona che avrebbe potuto fare una cosa del genere. Sai perché non ho amici, e non credo che qualcun'altro a scuola lo avrebbe fatto. Hanno paura del figlio dell'assassino, e a stento mi guardano da lontano. Non oserebbero mai avvicinarsi così tanto -

Toglie le mani dai miei occhi. Sta sorridendo, e mi osserva in maniera divertita.

- Indovinato. Ti andrebbe mangiare con me a pranzo dopo? -

- Mi piacerebbe tantissimo. Però prima fammi controllare la mia agenda. Devo vedere se ho del tempo da poterti dedicare -

Prendo un quadernino dal mio zaino, e lo sfoglio facendo finta di guardare le pagine.

- Perfetto. Credo di avere un pochino di tempo libero prima di uscire con il signor nessuno e la signorina solitudine -

Lei scoppia a ridere, e si piega nelle gambe.

- Il signor nessuno lo conoscevo, ma della signorina solitudine non mi avevi mai parlato. Spero sia simpatica -

- Tantissimo, mi faccio di quelle risate che nemmeno immagini -

- Toglimi una curiosità, c'è veramente scritto qualcosa in quel quaderno? -

- Sì, c'è scritta la lista della spesa. Mia madre mi ha chiesto di farla prima di tornare a casa questa sera -

Continua a ridere come una matta. Sono contento di averla fatta divertire. Mi piace vederla in questo modo.

- Ma cos'è questo baccano? -

- Non hai visto? -

- Cosa avrei dovuto vedere? -

- Il tuo amico Damien è nella nostra scuola, e le sue Fan hanno fatto un accampamento vicino al cancello scolastico. Sembrano delle assatanate -

- Veramente? Non mi ha detto nulla per telefono ieri sera. Si sarà dimenticato di dirmelo? -

- Avete parlato al cellulare la scorsa notte? -

- Sì, l'abbiamo fatto. Mi ha chiamato per sapere se ero tornata sana e salva dopo che ce ne eravamo andati -

Di cosa si preoccupava? Aveva paura che me la sarei divorata per la strada?

- A proposito, non ho ancora il tuo numero. Passami il cellulare -

- Perché vuoi il numero del mio telefono? Mi vuoi mandare sms la notte prima di andare a dormire? -

- Ti piacerebbe vero? Voglio solo che tu lo tenga per ogni evenienza -

- Eccoti il cellulare. Segnati come "Nanetto" in questo modo subito capisco che sei tu -

Digito il mio numero sul suo cellulare, e faccio uno squillo al mio per memorizzare il suo.

- Ho salvato il mio numero sul tuo cellulare. Se digiti il numero 1 parte direttamente la chiamata verso il mio numero -

- Grazie, allora appena avrò bisogno di qualcosa non mi farò scrupoli e ti chiamerò -

Mi sento fissato da qualcuno. Come se fossi colpito da una serie di coltelli da cucina. Un aura negativa si sta avvicinando verso di me.

- Di cosa stavate parlando voi due? -

- Damien, perché non mi hai detto che ti saresti iscritto nella nostra scuola? -

- Volevo che fosse una sorpresa. Non sei contenta? -

- Sì, che lo sono. Come potrei non esserlo -

- In questo modo possiamo essere insieme tutto il tempo. Come facevamo alle medie -

- Hai ragione. In questo modo possiamo vederci più spesso -

- Comunque ti ricordi che giorno è oggi? -

- No, che giorno è? Il tuo compleanno?

- No, stupida. Come hai fatto a dimenticartene. Oggi sono 12 anni che siamo amici -

- Oggi è l'anniversario? Sono passati tutti questi anni? -

- Sì, è il giorno del nostro anniversario. Come puoi dimenticartene? Non ti meriti il regalo che ti ho fatto. Ci ho messo tanta cura per potertelo portare in tempo. Ho anche saltato le riprese di un film -

- Quello che nascondi dietro alle spalle e per me? -

- Sì, di chi allora? Di Justin? -

Dalla sua schiena tira fuori l'orsacchiotto che avevo notato precedentemente. Lo porge nelle sue braccia. Emily sembra davvero contenta. Sorride e osserva il peluche in maniera incantata. Non sapevo che gli piacessero cose del genere.

- Ti piace? Ho girato un sacco di negozi per scegliere il migliore. La commessa ha detto che questo è il più venduto -

- Sì, mi piace molto. Sei sempre bravissimo nel scegliere i regali. Mi dispiace essermi dimenticata del nostro anniversario. Cosa posso fare per farmi perdonare? -

- Non saprei. Fammici pensare. Trovato! Questa sera vieni con me al cinema. Proiettano l'ultimo film che ho girato. Credo lo programmino in qualche sala -

- Va bene, affare fatto. Andiamo al cinema questa sera. Justin vuoi venire anche tu? -

- Sicuramente Justin avrà cose migliori da fare che venire con noi al cinema -

- No, non ho nulla da fare. Non sono di turno per il lavoro, e mi annoio a stare a casa. Quindi credo che verrò con voi. Voglio vedere se sei bravo nella recitazione come dicono -

Sembra scocciato. Sta facendo una specie di smorfia. In questo momento mi da l'impressione di un ragazzino alla quale hanno rubato la caramella.

- Se proprio vuoi venire. Non ti posso fermare. Emily cosa fai dopo a pranzo? Mangiamo insieme? -

- Mi sono organizzato con Justin per mangiare nella mensa scolastica dopo le lezioni. Se vuoi venire sei il benvenuto -

- Certo. Dove vai tu, vado io. Lo sai che voglio passare più tempo possibile con te -

- Bambocci, ci vediamo dopo le lezioni. Non dimenticatevene. L'ultimo che arriva in mensa questa sera paga gli Snack -

Avrei voluto mangiare da solo con Emily a pranzo, ma mi toccherà dividere dei preziosi momenti con lei in sua presenza. Credo che questa sia opera del Karma. Alla fine ho deciso di rovinare i piani di Damien di festeggiare il loro anniversario insieme, e adesso il Karma mi ha ripagato con la stessa moneta.



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