Capitolo 4: Salvataggio
Ho deciso di andare a salvare Uraraka di notte: ho meno possibilità di incontrare gente che conosco, e che quindi possano interferire con questa operazione. Sono riuscito, anche se non con poca fatica, ad riuscire senza svegliare mia madre. Spero soltanto che non scopra che quell'ammasso informe sotto le coperte non sono io, ma un mucchio di cuscini.
Potrebbe essere un disastro.
Non ci ho messo tanto a trovare il luogo dove è stata portata Ochako. E' lo stesso dove hanno portato Kacchan, quando l'Unione dei Supercattivi ha tentato di convertirlo dalla loro parte, ma non avevano valutato minimamente la testardaggine di quel ragazzo. E poi non si rischia nemmeno di confonderlo con altri edifici, dato che è l'edificio più vecchio e più mal ridotto del quartiere. Non c'è rischio di sbagliarsi.
Mi sono avvicinato all'edificio e mi sono arrampicato su un muretto per vedere dalla finestra per vedere se c'è qualcuno.
E' tutto troppo buio, non riesco a vedere niente...aspetta, c'è una lucina molto fioca...riesco a vedere solo una sagoma...la luce smbra aumentare...ora riesco a vedere qualcosa...la vedo! Vedo Ochako! E' legata ad una sedia e ha il capo chino. Successivamente l'ha alzato di scatto...sembra che si stia avvicinando qualcuno...E' Shigaraki! Non posso permettergli di sfiorare neanche con un dito Uraraka! Devo sbrigarmi, ma se possibile vorrei evitare lo scontro con lui. Potrei per sbaglio fare del male anche ad Ochako. Ho deciso...aspetterò che se ne vada.
Sono passati dieci minuti buoni, ma ora posso entrare senza rischiare niente. Finalmente Tomura se ne è andato.
Sono riuscito ad aprire la finestra da cui stavo guardando cosa succedeva, cercando di fare meno rumore possibile.
Appena entrato sono corso verso Ochako. Appena mi ha visto non mi sembrava molto felice, anzi, mi sembrava abbastanza preoccupata. La prima cosa che ho fatto è stato slegarle le mani, ma lei mi ha detto:
O:"Izuku! Che cosa ci fai qui!? E' pericoloso! Shigaraki punta a te, devi andartene subito"
I:"E secondo te io abbandono la mia migliore amica nelle mani di un criminale solo perchè sono io il suo obiettivo? No signore, tu torni a casa con me!"
??:"Ma che belle parole Deku, quasi mi scende una lacrimuccia"
E ora chi è?
Vedo una figura avvicinarsi a me con passo molto lento, ma quando l'immagine è più nitida inizio a sudare freddo. E' Shigaraki...ma non se ne era andato?! Non è che invece mi ha visto prima che ero alla finestra e si è allontanato giusto per permettermi di entrare?
S:"Vedo che il piano ha funzionato. La lettera è stata proprio un colpo di genio. Per una volta hanno fatto qualcosa di giusto quegli idioti"
Detto questo ha accennato un sorrisetto e si è scaraventato contro di me, mi ha buttato addosso il muro, mettendomi le mani al collo.
S:"Ti ho preso, moscerino. Ora ti schiaccio, così la smetterai una volta per tutte di darmi fastidio"
Non respiro. Cerco di staccarmi, ma proprio non riesco. Mi cade l'occhio su Ochako. E' terrorizzata, bloccata dallo shock. Mi fa abbastanza pena, non posso farla preoccupare. Ho accennato così un sorriso verso di lei, in tentativo di farle capire che sta andando tutto "bene" e che non c'è bisogno di preoccuparsi. Ho ripreso così a tentare di liberarmi da quelle orribili mani, ma ad un certo punto mi sono sentito improvvisamente libero. Una volta ripreso non credevo ai miei occhi: Shigaraki sta fluttuando. Mi sono girato di scatto verso Uraraka. E' stata lei a salvarmi. Le ho sorriso ancora, ma questa volta non per tranquillizzarla, ma per ringraziarla, ringraziarla di avermi salvato la vita. Mi sono preparato per sferrare un calcio a Shigaraki. L'ho colpito in pieno stomaco, facendoolo piegare dal dolore. Ochako l'ha così fatto cadere a terra. Abbiamo continuato a pestarlo in questa maniera fino a quando non l'abbiamo visto completamente distrutto a terra. Non è riuscito a fare niente, non gli abbiamo dato un attimo di pace.
Ho così preso per il braccio Uraraka e l'ho portata fuori da quell'edificio cadente. Abbiamo corso fino a quando non siamo finiti davanti ai cancelli della scuola. E' così strana vederla di notte, con i cancelli chiusi, senza un'anima viva. Ci siamo così fermati, i nostri sguardi si sono incrocati, e...siamo finiti a ridere. Eravamo così sporchi, lei aveva ancora il segno delle corde su polsi e caviglie, mentre immagino che io avessi i segni delle mani intorno al collo. Quella risata mi ha tranquillizzato, è il segno che il peggio è passato. L'ho così accompagnata a casa, raccontandole quello che è successo alla Yuuei durante i suoi giorni di assenza. L'ho poi salutata davanti all'uscio d casa sua, con il sorriso stampato sul volto, come se non fosse successo niente. Mi sono poi incamminato verso casa, con occhi sognanti, guardando il cielo stellato. Questa serata è stata proprio incredibile, mi sentivo leggero.
Arrivato a casa ho cercato sempre di fare meno rumore possibile. Sembra che mia madre non si sia accorta della mia assenza, per fortuna. Mi sono così lasciato cadere sul letto. Sono le 4:30 di mattina. Domani dovrò andare a scuola. Un po' tardi per andare a letto, ma non mi importa. Sono troppo felice per pensare a questo. In testa ho soltanto l'immagine del sorriso di Ochako.
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