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Capitolo 1: Una giornata normale...o quasi

Ochako's pov

Ed ecco che inizia un'altra giornata di scuola.

Questa notte non ho chiuso occhio a causa della verifica di scienze che faremo oggi. Non ho capito niente della lezione su protoni e neutroni, e ho quindi deciso di passare la notte a ripassare il capitolo, nella speranza di riuscire ad apprendere qualcosa, ma niente! Non ho speranze di passare questo test! Mi rimane solo una soluzione... appena entro in classe mi farò spiegare l'argomento da Momo, sicuramente l'avrà capito. Lei è la migliore della classe.

Ogni volta che viene interrogata prende il massimo dei voti, la sua pagella straripa di 10! Continuo a chiedermi come faccia a capire tutti gli argomenti così in fretta, mentre io nemmeno se me li inficcano nel cervello con la forza li capisco.

Bè, sicuramente rimanere immobile seduta sul letto a fissare il muro non mi aiuterà. Mi conviene alzarmi per prepararmi...oh cavolo, sono già le 7:30! E' tardissimo! Presa dal panico salto giù dal letto buttando le coperte all'aria, prendo la mia uniforme e me la metto addosso velocemente, mi precipito in cucina, senza neanche salutare i miei genitori afferro al volo la brioche sul tavolo, mi metto lo zaino sulle spalle ed esco di casa. Sono le 7:50. Ottimo, almeno posso fare il tragitto fino a scuola con calma.

Mentre mi incammino inizio a sentire un voce che mi chiama:

??: "Ochako, aspettami Ochako!"

Mi giro così di scatto per capire chi mi chiama. E' Momo! Che fortuna, almeno posso farmi spiegare l'argomento lungo la strada.

Subito dopo averla salutata inizio a tempestarla di domande sul tema della verifica, e la ragazza ha iniziato subito a spiegare. E' così chiara quando parla, finalmente grazie a lei ho qualche possibilità di prendere la sufficienza nel test.

A furia di parlare non ci siamo nemmeno accorte di essere già arrivate davanti al cancello della nostra scuola, la Yuuei, il più famoso e importante istituto per la formazione di giovani eroi.

Dopo aver superato i lunghi corridoi, mi ritrovo davanti all'enorme porta che dà sulla nostra classe, la 1°A.

Appena entrata inizio a salutare tutti, fino a quando il mio sguardo non si posa su un ragazzo. Si tratta di Izuku, intento come al solito a scrivere velocemente appunti sul suo quaderno, facendo ragionamenti tra sè e sè. Questo suo comportamento mi fa impazzire. La sua espressione così seria e pensierosa, come se fosse su un altro pianeta, le sue labbra che si muovono alla velocità della luce formulando ragionamenti contorti, e il suo viso, che si illumina ogni volta che riesce ad arrivare a una soluzione, e che ovviamente scrive subito. Tutto questo mi fa impazzire.

Izuku è il primo che ho conosciuto tra tutti ed è stato lui a salvarmi dal robot da 0 punti al test d'ingresso della Yuuei. Non dimenticherò mai quel momento. Nonostante non avesse ancora fatto nemmeno un punto, su buttò a capofitto contro quel mostro meccanico, mentre tutti gli altri pensavano a darsela a gambe. Non dimenticherò mai il suo sguardo, così pieno di grinta, e, anche se si era sfasciato un braccio, era felice. Felice di essere stato utile a qualcuno. Da quel momento mi sono impuntata di diventare come lui, di superare gli ostacoli con la sua stessa tenacia e voglia di dare il massimo.

Mi sono avviata verso di lui per scambiare due parole prima dell'inizio delle lezioni, ma non ho fatto nemmeno in tempo a fare un passo che è suonata la campanella. La lezione inizia.

-Fine delle lezioni.-

Finalmente la giornata è finita. La verifica di scienze si è rivelata non molto difficile. Ho risposto a tutte le domande. Anche se alcune sono convinta di averle sbagliate, dovrei essere riuscita a prendere la sufficienza. Tutto merito di Momo, appena la vedo la devo ringraziare. Senza il suo aiuto sarebbe stato un'insufficienza assicurata. Ragazzi che stanchezza! A malapena riesco a camminare, sono mezza addormentata, sento le gambe cedere ad ogni passo da quanto sono stanca. Ho fatto il tragitto scuola-casa lottando per rimanere in piedi e non addormentarmi in mezzo alla strada. Finalmente arrivata a casa ho ignorato tutto e tutti e sono andata di filato verso camera mia. Mi sono lasciata cadere di peso sul letto, e appena la mia testa ha sfiorato il cuscino, mi sono addormentata. Non mi sono mai sentita in questa maniera, una volta addormentata avevo la sensazione che niente e nessuno mi avrebbe più svegliata, e in effetti non mi sono svegliata neanche dopo quello che successe intorno a me.

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