CAPITOLO 5
Dal giornale "LE MOND"
"Strage avvenuta nella Famiglia Gaspilier, padre ritrovato sporco di sangue con un coltello in mano accanto al corpo della moglie e del figlio. Entrambi i corpi sono stati ritrovati con la gola tagliata e con 20 pugnalate al dorso toracico. L'uomo sulla quarantina,non ha opposto resistenza alle forze dell'ordine ma invece ha cominciato a ridere dicendo che è stato molto eccitante aver ucciso la sua famiglia per poi uccidersi tagliandosi lui stesso la gola davanti agli agenti,invano i tentativi dei medici per salvarlo. Sono ancora in atto le indagini per capire cosa ha portato l'uomo a compiere questo gesto così estremo anche se già si sapeva che uomo fosse"
Jack era morto.
Paul scoprì la triste notizia solo la mattina quando prese il giornale che ogni giorno arrivava a casa sua.
Era rimasto senza parole,lui conosceva il padre,sapeva cosa era capace di fare ma per lui non era stato l'uomo a compiere quel omicidio. Non ci mise molto a collegare le tre sorelle e l'omicidio della famiglia di Jack.
Si vestì subito e si dirisse a casa di Eleonora, prese la bici è corse più veloce che potette.
Arrivò a casa sua ma Eleonora era già fuori casa,seduta sul portico con i capelli fra i capelli mentre piangeva.
"Ehy" disse Paul con gli occhi lucidi
"Se lo sono preso,se lo sono preso Paul,"disse mentre metteva la sua testa sul petto di Paul.
"Dobbiamo chiudere questa cazzo di situazione,non voglio perdere anche te Paul,no-non voglio"
"Non succederà,te lo prometto, dobbiamo parlare con questo Eugene forse lui può sapere qualcosa anche su questo graffio che ho sul braccio"
"Ti fa ancora male?"
"Si,brucia sempre di più e sembra che più passi il tempo più si imprime sulla pelle"
"Possiamo farlo controllare al compagno di mia madre lui è un medico"
"No,meno gente sa di questa cosa meglio me,tua madre è già abbastanza scossa per ciò che è accaduto,era l'unica che ci teneva alla madre di Jack, l'unica che cercava di aiutarla,ora è già abbastanza giù non diamoli altre preoccupazioni"
"V-va bene"disse Eleonora asciugandosi gli occhi.
"Vieni,sali dietro di me,con la bici non dovremmo metterci molto ad andare nella casa di cura"
Lei si sedette dietro di lui è si aggrappò a lui.
Lo stringeva molto forte e lo guardava sempre con quei occhi così profondi.
"So che non è il momento di parlarne ora,ma ieri ho pensato a quello che mi hai detto El"
"E cosa hai pensato?"
"Anche io,sento qualcosa dentro di me, quando ti guardo,ma ho paura di rovinare tutto, proprio come te"
"Ti stai innamorando di me?"
"Forse"
"Ferma la bici"
"Ma dobbiamo andare alla casa"
"Tu fermala ho detto"
Lui fece come ha detto e si fermò in una strettola.
Lei lo guardò,li sorrise e si avvicinò.
"Che stai facendo" disse Paul
"Quello che dovevo fare da tempo"
Lo baciò.
Lui gli accarezzò i capelli e li sorrise.
"Promettimi che tu rimarrai sempre con me,che oggi chiuderemo questa cazzo di storia,e dopo,dopo ci godremo la vita solo io e te" disse Eleonora tenendo la sua faccia tra le mani
" Te lo prometto" disse Paul baciandola.
Arrivarono nella di casa di cura dopo 10 minuti.
Entrarono nella reception dove c'era una signora,sulla cinquantina,intenta a fare le parole crociate.
"Salve,cerchiamo Eugene Raspier"
"Per cosa" disse con aria smorfiosa mentre fissava Eleonora
"Dobbiamo solo parlarci, siamo i figli di un suo amico ed.."
"Lui non hai amici,se no non starebbe qui,andatevene "
"La prego dobbiamo parlargli e importante" disse Eleonora
"Senza un permesso non posso fargli parlare"
"E se li do 40 euro?"
"Sono pochi"
"50, e tutto quello che abbiamo,la prego"
"E va bene ma fate presto mocciosi del cazzo" disse arraffando a se i soldi.
Lui si trovava nella stanza 456,non si sa perché avessero i numeri le stanze, ce n'erano poche,erano all' incirca 30 ma con numeri sparsi.
Bussarono ma nessuno aprì.
"Ehi,signor Raspier,sappiamo che è lì,non esce mai dalla sua stanza,vorremmo solo fargli alcune domande"
Niente,non rispose nessuno.
"Aprite la prego, è l'unica persona a cui possiamo parlagli,aprite la porta" disse Eleonora.
"Che cosa volete,sono pazzo no? Perché parlate con i pazzi"
"Sappiamo quello che è successo anni fa,e forse ora noi ne siamo coinvolti"
"Non posso farci niente io"
"La prego,il mio amico qui ha uno strano graffio sul braccio e un altro mio amico e-e ...e morto".
Eleonora scoppiò a piangere.
La porta si aprì molto lentamente.
Eugene li guardò.
"Entrate"
"Grazie" disse Eleonora asciugandosi gli occhi.
L'appartamento era molto grande, con uno stile retrò e c'era un odore di cera molto forte.
Eugene era basso e molto tozzo,aveva dei capelli grigi molto trascurati e una barba sporca.
Paul si accorse che aveva una protesi al braccio che andava a sostituire la mano e parte del braccio.
"Sedetevi qui,fammi vedere questo graffio"
Paul si alzò la manica e glielo fece vedere.
Eugene sbianchi, fu come se avesse visto qualcosa che lo aveva terrorizzato.
"Sa cosa è?" disse Eleonora.
"Dove e come te lo sei procurato" disse toccando il braccio.
Paul fece una smorfia di dolore e cerco di ritirare il braccio ma Eugene glielo fermò.
"Ero a casa e ho sognato una donna,era molto brutta,aveva il sangue che li colava dalla bocca e rideva,rideva molto,poi si è buttata su di me afferandomi il braccio e graffiandolo. Ripeteva che noi tre saremmo stati suoi e che non ci avrebbero lasciati andare finché non saremmo morti "
"Mmm,siete andati nella chiesa vero?"
"Si,volevamo passare un halloween diverso " disse Eleonora.
Lui la guardò con sguardo severo.
"Un halloween diverso? Ma voi sapete quanto è pericolosa la notte di Halloween? In quella notte il confino che divide il mondo dei vivi e dei morti è sottilissimo. Anime dannate possono varcarlo semplicemente,pure con una stupida seduta del cazzo,ed è quello che è successo a voi. E io lo so, perché anche io ero stupido come voi,e l'ho fatto,perdendo la mia ragazza,e le sue amiche. Quello non è un semplice graffio, inma un marchio,ora il tuo amico è suo e non lo lasceranno andare. Intorno a voi succederanno cose orribili, è già morto il vostro amico e altre persone moriranno se non vi liberate di loro"
"E come possiamo fare?"disse Eleonora.
"Dovete bruciare la chiesa,ma dovete prima benedirla,con dell'acqua santa,e dovete chiuderla a chiave. Loro hanno paura del fuoco,e il loro unico punto debole,essendo morte sul rogo"
"E per il braccio invece?" Disse Paul
"Non c'è molto da fare ragazzo" disse mostrando il suo di braccio.
"Si è tagliato il braccio?"
"Si,non ne potevo più di perdere persone,ho dovuto farlo, è l'unico modo"
"No-non è vero,ci sarà un altro modo,deve esserci"disse Eleonora.
"Magari ci fosse ragazza,magari,ma l'unica soluzione è questa e dovete bruciare la chiesa,finite quello che non ho potuto finire io"
"LEI È UN PAZZO,MI PARLA DI TAGLIARE IL BRACCIO AL MIO AMICO,DI BRUCIARE LA CHIESA, TUTTO QUESTO È PURA FOLLIA" urlo Eleonora.
"El,calmati,troveremo un altra soluzione,dai andiamocene"
I due ragazzi se ne andarono ma prima di uscire Eugene fermò Paul.
"È l'unica soluzione ragazzo,non c'è altro modo"
"Andiamocene, questo tizio è un pazzo,ci sarà qualcosaltro,e tu non dovrai tagliarti il braccio" disse Eleonora tirando Paul per allontanarlo da Eugene.
Lui li fissò fino all'uscita.
"El,io"
"Tu niente,troveremo qualcosaltro,lo so che te lo sto ripetendo sempre,ma ci sarà,ora andiamo, i nonni di Jack ci hanno chiesto se andiamo per l'ultimo saluto "
"S-si,andiamoci"
Paul sapeva cosa fare,non avrebbe mai voluto che le tre sorelle si sarebbero prese Eleonora o altre persone che amava.
I suoi genitori erano tornati dal viaggio,in tempo per i funerali di Jack e dei suoi genitori.
Fine quinto capitolo.
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