7. Paura e delirio a Matrira
Dopo essermi lavata i denti, controllato lo zaino, messa il pigiama e addirittura preparata i vestiti per l'indomani, apro la lettera, la seconda che ricevo dal misterioso M.
Quanti dettagli interessanti, il Mistero si infittisce...
Mi guardo intorno, come per controllare che non ci sia nessuno a spiarmi e, forse, per rimandare ancora di qualche secondo il piacere che mi aspetta.
Pleasure delayer alla Vanilla Sky.
Sì - rifletto con il pezzo di carta in mano - anche se non so chi sia M, non riesco a reprimere un'eccitazione che non ho mai provato, quasi una piacevole ansia.
"Adorabile Olanda,
avevo cercato di impormi di non scriverti troppo spesso, per non importunarti, ma sono così felice che tu abbia accettato di ricevere le mie lettere, che non posso trattenermi, chiederò ad un mio amico postino di portarti questa lettera appena esco da scuola.
Farò uno spinoff su amico postino per chi vuole.
L'altra volta ho passato ore e ore a cercare la formulazione giusta, oggi voglio solo darti la chiave del mio cuore, così se vorrai, potrai guardarmi dentro, quindi scusami se scrivo male.
Tra' siamo abituati!
Tu mi piaci, questo te l'ho già detto, ma forse dalla scorsa lettera hai potuto credere che mi interessasse solo il tuo aspetto! Tu sei molto di più per me!
Come qualunque persona innamorata che si rispetti, sono sempre alla ricerca di indizi su di te e tutti quelli che ho trovato finora non fanno che rendere più affascinante il ritratto che sto componendo di te.
Spero che tu non mi prenda per uno stalker: non credo si trattasse di me, ma anche tu avrai provato questa voglia di scoprire tutto di una persona, magari qualche bel ragazzo...
Vai dove è andato anche il vagazzo... (cit. Boris)
Ho visto i tuoi disegni, così fantastici, appesi nell'aula di arte, vedo la grazia con cui ti muovi, forse facevi danza? So che sai essere un'amica sincera e affidabile, mi ricordo che, qualche anno fa, avevi vinto il concorso di scrittura del liceo. Scrivi ancora?
Speriamo di no!
Ecco, vorrei trovare un modo perché anche tu possa comunicare con me e il sistema dei vestiti mi sembra un po' riduttivo, anche se oggi è stata una gioia vederti indossare altri colori del rosso.
Perché non incontrarsi?
..."
Ho un sussulto, non sono pronta, non può già finire questo gioco che si è instaurato.
Tranquilla che M si risponde da sé.
"...
Perché vorrei avere qualche possibilità in più di piacerti e, forse, la mia persona e le mie amicizie ci sarebbero d'ostacolo. Ti dedico intanto una delle mie canzoni preferite, così sai qualcosa anche di me, si chiama "Ripples", di un vecchio gruppo, i Genesis, ascolta anche solo la parte strumentale alla fine, mi fa sentire bene e mi fa pensare a te.
M ha i miei stessi gusti quindi non criticate, per piacere.
-M-"
Respiro profondamente, chiudo gli occhi e poi ripercorro la lettera. Ha ragione, ho praticato danza jazz a lungo, poi ho smesso, amavo scrivere, poi ho smesso. Da quanto tempo mi conosce? Quanto mi conosce?
M è la tua coscienza Olanda! Ti sta dicendo che sei diventata una cretina ultimamente!
Mi si stanno inumidendo gli occhi, giro il foglio. Non volevo farti piangere.
C'è un'aggiunta, scritta in diagonale.
"Forse potremmo fare così: se vuoi rispondermi, scrivi qualcosa e infila il foglio nella copia di Oblomov di Goncarov che c'è in biblioteca, fidati che nessuno va a prenderlo in prestito."
Dai dai dai.
Tutto molto poetico, ma non conosco neanche questo libro, non conosco la canzone né il gruppo di cui parla e poi, quella frase, già apparsa nella scorsa lettera, "la mia persona..."
E quel riferimento a un bel ragazzo...
Improvvisamente mi sento spaventata, se fosse un adulto? Se fosse orribile di aspetto? Lo so che è sbagliato giudicare le persone dall'esterno, ma se mi fa ribrezzo? Il vecchio gruppo musicale, il libro che nessuno legge, questa profondità di analisi che traspare, magari è veramente un adulto, magari un bibliotecario o un professore, e le sue relazioni? La sua persona cos'ha che non va?
Sono confusa, da un lato sono attratta da questo gioco, dall'attenzione, dai complimenti che mi sono rivolti, ma ho anche paura. Quasi un presentimento, forse sbagliato, che io possa cedere alle lusinghe di questa persona e poi ricevere un secchio di acqua gelida in faccia quando verrà allo scoperto. Perché non ci avevo pensato prima?
È sempre il problema della scarsa perspicacia, direi.
Spengo la luce, metto via la lettera insieme all'altra, nascoste. Cerco di dormire, faccio fatica. Mi sveglio più volte, fino all'ora di alzarsi.
Doccia, vestiti, sempre i soliti, scendo a fare colazione. Mi ero quasi dimenticata dei miei, hanno già dato da mangiare a Genni.
Il suo solito quintale di gamberetti surgelati...
Giustifico la mia faccia stanca dicendo che ho una verifica difficile oggi. Potrei parlare delle lettere ai miei, ma ho l'impressione che rovinerei qualcosa, insomma M sembrava così felice di scrivermi, non ho idea di cosa fare.
Ti consiglio la strategia dell'opossum, vista la tua sagacia: "'Opossum della Virginia (Didelphis virginiana): in caso di minaccia entra in una forma di coma, rimane sdraiato di lato, con bocca e occhi aperti, la lingua che fuoriesce, ed emette un liquido verde e maleodorante dall'ano."
"Prendi il bus con quel tuo amico?"
"Sì!"
Oddio non solo con Geco, anche con Barry! Non ho tempo di cambiarmi, vado in bagno a darmi un'occhiata, nascondo le occhiaie con del fondotinta.
E il "liquido verde e maleodorante dall'ano" come lo nascondi?
"Scappo, a stasera!"
"A dopo, salutami Gennaro!"
Salgo sull'autobus e cerco Geco con lo sguardo, trovo prima Barry, seguendo le occhiate di molte ragazze sull'autobus. Come il banco di pesci in Nemo, sapete quello che forma le frecce quando non sanno dove andare?
Si sono seduti vicini, dovrò rinunciare al mio solito posto.
"Ciao Olanda!"
"Ciao!"
Sono un po' imbarazzata, anche Geco sembra disorientato, dovremo cambiare la nostra routine mattinale, di solito ora staremmo già parlando di Barry.
Per la serie: siamo in una fanfiction, a parte mr.Bonazzo, non abbiamo un cazzo da dirci...
"Ti ho rubato il posto?" mi chiede LUI con un sorriso da sciogliersi. Come un ghiacciolo alla menta.
"Sì ma non preoccuparti, mi siedo qui davanti!"
"No, dai mi metto io lì"
Chiudi tu amore? No dai chiudi tu tesor-clunk--tuu tuu tuu
Mi siedo allora vicino a Geco, ci sorridiamo per la ritrovata abitudine. Barry spunta subito dai sedili davanti, con i gomiti appoggiati agli schienali. Sento degli sguardi femminili concentrarsi su di noi, così lo vedono tutte le ragazze sul bus. Barry, l'uomo calamita di sguardi.
"Stavo dicendo a Geco che adoro la musica dal vivo e che mi mancano troppo i concerti, qui a Matrira non suona nessuno? Vabbè che te l'avevo già chiesto ieri..." dice con naturalezza, come se fossimo amici da sempre, usando il soprannome di Gennaro...
"In realtà c'è una novità..."
"Spara!"
"Ieri non te l'ho detto, anzi non ve l'ho detto, ma la mia nuova vicina di armadietto è proprio Hermale, quella che suona..." mi vergogno un po' di non averlo detto prima a Geco, ma non posso scusarmene subito, perché dovrei tirare in ballo la storia di Jack.
"E quindi potrei chiedere a lei se c'è qualche data a venire..."
Barry esulta, non mi lascia neanche finire.
Manterrupting? No, non esageriamo.
"Fantastico, magari potremmo anche imbucarci alle loro prove!"
Arriviamo a scuola, quando scendiamo dall'autobus, appaiono subito un paio di ragazze dello stesso anno di Barry.
"Barry! Oggi dobbiamo presentare il nostro lavoro di gruppo, vieni che dobbiamo rivedere delle cose!" urla una, con voce acuta. Sono venute a prenderlo fino all'autobus, assurdo. Pazzesco!
"Vado, ragazzi, è stato un piacere!" esclama rivolto a Geco e a me e, qualche passo dopo, urlando, "E chiedi a quella ragazza dei concerti, così ci andiamo insieme!".
Arrossisco, prima che Geco non mi assalga con la parlantina che ha evidentemente represso a causa di Barry.
"Aha mi si nascondono delle cose qui!"
"Ma no, è che ieri non avevo fatto il collegamento e non mi sembrava una notizia importante, no?"
"Sì, sì, certo..." fa il finto offeso e poi, dopo aver visto la mia reazione dispiaciuta, riprende:
"Ma sì dai può essere utile, fai la simpatica con Hermale, ti fai invitare a qualche concerto, ci andiamo con Barry e... voilà!" mi fa l'occhiolino.
"Ci andiamo?"
"Bè certo, anche se ci fosse Jack a suonare, muoio dalla voglia di vederti in azione con Barry, a prescindere dall'esito, si intende..." mi prende in giro.
"Ok, allora vado all'armadietto a cercare Hermale, cioè volevo dire dei libri..." ribatto sullo stesso tono.
"Ma certo, mia cara, buona missione!"
Agente zero zero tette in azione!
Mi sono dimenticata di dirgli della seconda lettera di M, penso mentre vado effettivamente all'armadietto. Come per magia, c'è proprio Hermale!
Ma va! Ti pare che allungavo ancora di più il brodo?
"Ciao!" la saluto, forse in modo troppo entusiasta, noto la sorpresa nei suoi occhi, ma si tramuta presto in compiaciuta curiosità.
"Ciao, a cosa devo l'onore?"
Mi ha smascherata in effetti, ma perché mi prende in giro direttamente? Siamo così in confidenza? Rido imbarazzata.
"Senti, volevo chiederti se te e il tuo gruppo suonerete presto..."
"Ti piace la nostra musica?" mi tende una trappola.
Esito, ma alla fine decido di dirle la verità.
"In realtà non saprei, perché non sono mai venuta ai vostri concerti, ma..."
Abbassa lo sguardo, mi fermo.
"Ma?" dice mettendo una mano sul fianco, che è scoperto dalla maglietta corta che indossa.
"Ma vorrei rimediare e mi manca la musica dal vivo!" mento, in parte.
"Ok, solo perché non ci hai mai sentito suonare, ti dico un segreto: se vuoi, proprio questo sabato, alle 20, suoniamo ad una festa del college, dove vanno il nostro tastierista e il nostro batterista, non ci dovrebbero essere problemi..."
C'è anche l'american college di Matrira, dopo vi spiegherò perché.
"E fate delle prove?"
"Vorresti partecipare anche a quelle? Farai indigestione della nostra musica!" mi dice quasi sogghignando. Nota però che forse ha esagerato, sto anche facendo gli occhioni dolci.
Che manipolatrice questa Ztuppazzoni!
La sua mano passa dal suo fianco alla mia spalla, è leggermente più alta di me.
"Ormai manca così poco che faremo solo un po' di check prima del concerto, Zayno non vuole estranei durante le prove, ma se vieni un'oretta prima del concerto userò i miei poteri di persuasione per convincerlo a lasciarti stare, va bene?"
Sento la mia spalla bruciare, separata dalla sua pelle solo da un sottile strato di tessuto. Mi fissa, per l'ennesima volta, e la sua bocca è bloccata in un sorriso angelico e quasi protettivo.
"Va bene?" ripete togliendo la mano.
"Sì certo!" Ero io ad essermi bloccata! E sulle sue labbra! Perché? Sono invidiosa forse, vorrei averle io, cioè vorrei avere io delle labbra così. Mi riprendo.
"Ah e posso portare un amico?"
"Sai che Jack è ora il nostro chitarrista ufficiale?" ribatte immediatamente, con aria inquieta, questa frase mi colpisce, si preoccupa per Geco? Allora conosce la situazione...
"Sì, cioè no, non lo sapevo, grazie dell'informazione, avviserò Geco, cioè Gennaro." balbetto, però non voglio parlare del cuore del mio migliore amico con lei.
"Allora posso portare qualcun altro?" chiedo come se prima non stessi già pensando a Barry.
"Va bene, ma non più di due persone, sennò sarà difficile convincere Zayno, che è il tastierista per intenderci."
"Grazie, davvero!"
e allontanandomi aggiungo "A sabato se non ci incrociamo prima!"
"A domani, Olanda!"
Non ho neanche preso dei libri...
Sì infatti, mi dispiace ma non farai parte dell'Impossible Mission Force.
Raggiungo Geco in classe e lo avviso di Jack.
"Ottimo! Verrò al concerto di sicuro, però alle prove, anche no. Posso rivederlo in mezzo a una folla, ma non in mezzo a quattro gatti."
Gli racconto anche di M, insomma oggi seguiamo poco le lezioni.
"E c'era quella frase, qualche bel ragazzo, capisci? Come se M invece fosse..."
Completiamo la frase insieme:
"O brutto o vecchio!" "O brutto o una ragazza!"
COSA? Che delirio!
Dai dai che forse Olanda si dà una svegliata...
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