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14. Le coincidenze... finalmente!

Prima della pausa pranzo, sono andata a infilare, di nascosto, il mio biglietto per M dentro la copia di Oblomov che ha la biblioteca. Ho notato che quello precedente, in cui gli chiedevo se non fosse un pedofilo, era sparito... sono nella classica situazione del visualizza ma non risponde, cavoli!

Ma chissà perché?

Ci sono rimasta un po' male, ma ho tenuto tutto dentro e ho fatto finta di nulla a mensa. In effetti, oggi mi sono già sentita abbastanza stupida ad aver creduto che tra me e Barry stesse nascendo anche solo una certa intimità. Praticamente sono nella stessa situazione di Tomma (e anche di altre ragazze sicuramente): abbagliata dalla figaggine e dalle maniere del ragazzo più in voga della scuola, solo che lei si è accorta prima di me della sua "democratica benevolenza". 

E io che mi credevo meglio di lei... l'unica cosa che ci distingue è un ammiratore anonimo che forse si è già stufato di me! Sai che consolazione!

Arriva il momento di separarsi con Geco, comincia il laboratorio di arte...

Attenzione si preannuncia uno sfogo noiosetto: voglio parlare delle coincidenze, ingrediente fondamentale delle storie d'amore (e non), ma a volte abusate. Potete saltarlo se volete, ma rimanete perché dopo c'è una scena molto molto molto importante

Illustro i tipi di coincidenze per mostrare che non sono tutte tossiche ma una sì:

- la storia coincidenza: mi scade il visto proprio quando ho un assistente figo, simpatico, ricco, che sa tutto quello che mi piace e basta sposarlo per risolvere i miei problemi (Ricatto d'amore o The proposal) oppure: ho un negozietto intellettuale e carino in quartiere esclusivo di Londra, vi incontro per caso una star del cinema, bellissima e compatibile (Notting Hill)... non c'è niente di male, per carità, anche se sappiamo tutti che non ci accadrà mai, ammiriamo l'ingegnosità delle situazioni. E poi quando hai la faccia di Hugh Grant, non è così improbabile che una diva si innamori di te, no?

- le coincidenze funzionali alla storia:  ogni volta che qualcuno origlia, trova o osserva qualcosa o qualcuno di nascosto proprio al momento giusto... ma anche qui non c'è da lamentarsi, servono solo a dare organicità a una storia già ben partita.

- le coincidenze cringe: giochi della bottiglia, scommesse, contratti, forzature eccetera che funzionano solo perché i protagonisti sono dei fighi paura, ma ci fanno comunque comodo, perché non vediamo l'ora di far sbaciucchiare i due.

A meno che non sia, come ho avuto modo di leggere: secondo un contratto sono obbligata a diventare la schiava sessuale di Zayn Malik, nel ventunesimo secolo, in Inghilterra.

E infine:

- la coincidenza che odio: 

"Uscii di casa di fretta e mi scontrai con qualcosa, anzi qualcuno, a giudicare dai solidi pettorali che mi ritrovai sotto i palmi: un bellissimo ragazzo bla bla bla di cui tra cinque capitoli sarò innamorata persa bla bla bla"

Ma perché? Come puoi far partire un'intera storia da qui? Cioè dietro questa cosa non c'è nessuno sforzo, nessuna fantasia, niente di niente, il nulla! E la prova è che la si può applicare a qualunque coppia di personaggi! 

Ma secondo voi perché Tolkien non ha scritto: "Bilbo uscì di casa di fretta e si scontrò con qualcosa, anzi qualcuno, a giudicare dalla lunga barba che si ritrovò sotto i palmi: un vecchio cappelluto bla bla bla" oppure la Rowling: "Voldemort uscì di casa di fretta e si scontrò con qualcosa, anzi qualcuno, a giudicare dagli occhiali rotti che si ritrovò sotto i palmi: un ragazzo con la cicatrice che doveva essere morto bla bla bla". 

Cosa ci dice dei personaggi un tale incontro, cosa porta alla storia? Che quando camminano si guardano l'ombelico? Che per un attimo sono stati colpiti da cecità improvvisa?

Ah dimenticavo, l'alternativa per la parità dei sessi:

"Uscii di casa di fretta e mi scontrai con qualcosa, anzi qualcuno, a giudicare dal paio di tette stratosferiche che mi ritrovai sotto i palmi: una bellissima ragazza bla bla bla di cui tra cinque capitoli sarò innamor - schafff - ricevetti uno schiaffo monumentale"

Fine dello sfogo, ora passiamo a un esempio pratico di coincidenza cringe: 

1. creare una situazione forzata e poco credibile

La professoressa Corealove tiene in mano alcune delle nostre nature morte, con aria corrucciata, mentre ci sediamo ai tavoli da disegno.

"Ragazzi, queste nature morte fanno cagare, il mio cane è più bravo di voi e le uniche opere che fa sono le pisciate in casa. Frustatevi a vicenda, nudi."

Vabbè dai, non così poco credibile, ma poi che fantasie malate che avete! Dai, ricomincia Corealove:

"Ragazzi, le nature morte non sono il vostro forte, sembra che abbiate dimenticato tutti gli esercizi preparatori che abbiamo fatto... per questo ho deciso di farvi fare oggi qualcosa di totalmente nuovo, disarmante, di modo da disorientarvi un po', così poi potremmo tornarci sopra..."

Stacco il cervello da queste pippe metodologiche e mi guardo intorno; la porta si apre di colpo ed entra Hermale, tutta sorridente, scusandosi a malapena. Mi mancava proprio! Mentre la guardo stupita, perché è davvero carica di libri della biblioteca, sento la voce della professoressa: 

"Vi metterò a coppie e dovrete ritrarvi a vicenda!" 

Ma che idea balzana e insensata!

Già!

2. prendere i due personaggi che volete far interagire 

La professoressa mi riprende, notando il mio sguardo affannoso che percorre i volti degli altri studenti, tutti anonimi, cercando qualcuno che mi farebbe un minimo piacere dipingere. 

"Olanda, decido io le coppie! Tu sarai con Maurizia!"

Ancora con Maurizia? Si chiama Hermale, rincoglionita! 

Oggi Olanda è veramente incazzata. 

3. far credere che non lo vogliano

Ma perché proprio Hermale? Sfigata è solo come ti piace sentirti, mi ripeto la sua frase con una vocetta stridula nella mia testa, certo cara, vai a farti fottere! Ma è più rapida di me:

"Scusami, non potrei cambiare coppia?" chiede alla prof, dandole del tu, come se niente fosse, cos'è non ti sto simpatica? 

4. usare il loro orgoglio (leggi testardaggine) per finire comunque in quella situazione

"Non ti vado bene, Hermale? Per me non c'è nessun problema, o non vuoi metterti in gioco?"

Le ripropongo le sue stesse parole, che mi sono ripetuta all'infinito, mentre la guardo con le braccia incrociate. 

"Neanche per me è un problema, sei tu che ce l'hai con me, io sono fin troppo lusingata dall'avere te come ritrattista!" mi rimbecca trionfante.

5. darci dentro con metafore assurde, rendere caliente e sensual letteralmente qualunque cosa e parlare dell'amore come se fosse un calo di pressione (ho la gola secca, mi tremano le gambe, una scarica elettrica mi percorre, non vedo più niente, faccio fatica a reggermi in piedi: ragazzi io mi sento così quando mi alzo dal ces... ehm dal letto troppo velocemente!)

"E io dall'avere te come soggetto, guarda!"

Ascolto le indicazioni della professoressa, mentre cerco di fulminare con lo sguardo la mia modella, ma è dura, perché fa di tutto per destabilizzarmi, dal sorriso beffardo allo sguardo che si sofferma altrove che sui miei occhi, ma sempre su di me...

Ma che cazzo vuoi?

Ritorno alle origini, era da un po' che non tiravo fuori l'evergreen 'che cazzo vuoi'. 

C'è molto spazio e la stessa Corealove ci sposta i tavoli, mettendo il mio e quello di Hermale a formare un angolo ottuso, così che ci vediamo di tre quarti l'un l'altra, a figura intera sporgendosi un po', senza doverci troppo torcere il collo per guardarci in faccia. 

"Capelli sciolti o raccolti?" mi chiede la bassista. 

"Fai come ti pare!" ma neanche questa risposta brusca smorza la sua allegria, mentre raccoglie i capelli, allo stesso modo delle prove di sabato: decisamente i capelli in disordine sono la sua specialità! Anche se c'è da dire che sono così lisci e dorati che anche così sono perfetti, anzi ora si vede il suo collo sottile e la sua nuca... ehi! Che fai Olanda? Svegliati! Prepara il foglio! Ecco mettiti a temperare le matite, brava, concentrati sul temperino...

"Fa caldo qui no? Ti dispiace?" domanda retoricamente mentre si toglie la felpa, rimanendo in canottiera! 

Che maiala!

E io che indosso l'orribile grembiulaccio! Con il riscaldamento a palla che c'è sempre qui dentro! 

"Se non usate le tempere potete togliervi i grembiuli ragazzi!"

E sia! Sfoggio la mia maglietta attillatissima che doveva far colpo su Barry... siamo pari ora!

Prendo una matita dura e comincio a prendere i riferimenti della ragazza, sul mio grande foglio: la misuro, la tratteggio, indovino l'anatomia ancora nascosta dai vestiti, traccio cerchi e coniche per le sue curve delicate... che c'è? Si fa così!

Lei intanto sta scegliendo dei pennarelli professionali dalla sua trousse, in piedi, con una concentrazione tale che mi sembra di essere inutile, non ha bisogno di guardarmi? Mi conosce a memoria con tutte le volte che mi fissa? 

Non importa! La rappresenterò così, mentre fruga in quell'astuccio, di profilo. Approfitto per cogliere le peculiarità del suo viso, prima che cominci a muoversi troppo, mi fisso sui suoi lineamenti puliti, leggermente affilati, ma piacevoli come quelli della Madonna Litta di Leonardo. Seguo la curva dei suoi occhi, socchiusi, li ritrarrò così, per non accecarmi col loro verde, che conosco ormai bene, poi scivolo sul naso e infine le labbra, che però si stirano rovinando tutto!

"Già cominciato?"

"Sei te che devi darti una mossa!" rispondo scontrosa, interrotta nella mia contemplazione, cioè no, nella mia... osservazione professionale per un ritratto!

Il grosso ora ce l'ho, posso smettere di guardarla. Mi perdo nella sua figura tracciata su carta, che stranamente ho colto in modo verosimile al primo colpo, e ripasso i tratti importanti, mentre cancello quelli inutili. La punta di grafite passa sul cilindro sottile della sua vita, si allontana per cominciare la curva che prosegue nei suoi pantaloni larghi, sale di nuovo per sfiorare le sue braccia nude e poi dedicarsi con attenzione al suo collo lungo, da Nefertiti, che scende in un'altra curva che forse è nascosta dalle braccia, devo controllare!

Ma Hermale si è già seduta, comincia così uno scambio in cui io le chiedo ogni tanto di rimettersi in piedi con l'astuccio davanti e lei di sedermi così come ero mentre la ripassavo. 

Passo poi al colore, cercando di restare il più immobile possibile, non posso neanche alzare troppo gli occhi perché se ne accorge sempre subito, ma io intanto sento i suoi divorarmi. 

E mentre do vita al suo ritratto, cercando la sfumatura giusta per la sua pelle chiara ma non troppo, mi sorprendo ad immaginarla sempre più... nuda. 

"Non arrossire sennò non so più di che colore è il tuo volto!" mi fa raggelare la voce di Hermale.

Rimango letteralmente interdetta, passa il tempo ragionevole che le persone normali fanno intercorrere tra un botta e risposta e sono costretta a guardare altrove, schiaffeggiandomi mentalmente. Mi gira un attimo la testa e sento ancora più sangue fluire verso le mie guance. 

Passo ai suoi pantaloni larghissimi, jeans scuri, niente di revealing davvero, anzi il contrario. Mi obbligo a fissare la punta colorata andare avanti e indietro, su e giù, sulla stoffa che ho disegnato, ma si sa che guardare una cosa ripetitiva non aiuta a distrarsi e un interrogativo comincia a rimbombarmi nella testa sempre più forte: Hermale, una ragazza, mi attrae?

Mah non saprei, davvero!

Sento il battito del mio cuore accelerarsi e mi sudano le mani, pausa presto!

"Vado in bagno un attimo!" mormoro a non so chi, visto che la mia voce non sarebbe udibile neanche da un elefante e mi alzo. 

Percorro il corridoio quasi di corsa, dandomi la mazzata finale per lo sforzo, entro nel bagno delle ragazze e mi fiondo al lavandino più lontano, mi guardo un attimo allo specchio ma non avrei dovuto, sono rossissima, che orrore! Apro l'acqua fredda e mi inondo la faccia, cominciando a ridere, cosa ridi cretina? Ma sei felice? Davvero? 

Torno al mio riflesso e comincio un dialogo interiore, fissandomi. 

Tutto normale a casa Ztuppazzoni. 

Cosa c'è Olli? Perché ridi? Ti senti sollevata? Di cosa? Finalmente cosa? Ti fa ridere che vorresti vedere Hermale nuda? Mi prendo la testa tra le mani ancora bagnate e fredde. Smettila! Sei pazza!

Ma la porta che si apre cigolando mi interrompe nelle mie elucubrazioni. 

"Ti sei persa in bagno?"

No, è direttamente caduta nel water. 

Spunta la mia bassista preferita. 











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