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12. Watch that scene, you are the drama queen!

Suona la sveglia. Come al solito, ho ancora sonno.

Ma non mi dire, che persona speciale. 

Ho fatto fatica ad addormentarmi, ho pensato e ripensato, rimuginato, rivissuto mille volte quello che è accaduto sabato, al concerto, nonostante avessi già passato tutta la domenica a sviscerarlo con Geco. 

Le domeniche interessanti. 

Quello che è successo con Barry, secondo il mio migliore amico, non è da interpretare così male, anzi. Avrebbe potuto buttarsi su di me, ma ha voluto aspettare, come a differenziarmi dalla massa di cretine che gli saltano addosso. 

Sì certo, solo che a me questa retorica del gentiluomo, che però decide lui quando e come fare le cose, mi sta abbastanza sulle palle. O almeno così credevo, visto che alla fine ho sentito più una stupida frustrazione che un vuoto doloroso. E poi Geco ha trascurato completamente una cosa, anzi una persona: Hermale. 

Non ha dato peso al mio resoconto, né al fatto che Barry ci tenesse così tanto ad andare a congratularsi con lei, ed è facile comprendere perché sia così poco importante per lui. Innanzitutto crede di avermi fatto un favore lasciandomi sola con il bel figue, anzi dice che Barry stesso voleva solo creare un po' di intimità con me, e poi, quello che ha visto poco dopo fuori l'ha sconvolto. 

Secondo le sue vivide descrizioni, Jack e Hermale sono usciti dal retro di corsa e, appena fuori, si sono abbracciati ma in modo così stretto che Jack me l'avrà ripetuto cento volte ieri. 

Vi risparmio le vivide descrizioni nella mia infinita magnanimità. 

Mentre faccio colazione mi rimbombano le sue parole nelle orecchie. 

"Olli ci eravamo sbagliati, quel ragazzo era così vicino a lei, altro che amici, e io che l'avevo incolpato ingiustamente di avermi mentito..."

Cosa dite? Troppe persone girano intorno a Hermale? Nemmeno se fosse l'ultima donna sulla terra?

Mi stupisce come Geco sia così accecato dalla gelosia o dall'infatuazione verso quel povero ragazzo da non riconoscere nella loro dinamica la nostra: forse lui non sarà gay ma sono solo amici stretti. A me sembra palese, tra loro due non può esserci nulla, però ieri non sono riuscita a convincerlo, a fornirgli una spiegazione logica e irrefutabile. 

Una persona invece a cui ho pensato in segreto, è M. Oggi la biblioteca riapre, dovrebbe trovare il mio biglietto e, lo spero tanto, rispondermi. Certo è misterioso, ma i suoi segnali sono così chiari, anche se anonimi, che mi sembrano un faro nella tempesta. 

Tempesta d'amore! Se sai cos'è, sai cos'è la noia mortale a casa dei nonni, di pomeriggio. 

Sono in ritardo per l'appuntamento con Geco! Mi preparo in fretta, senza pensare. 

Sì spegni un po' il cervello che si sta surriscaldando. 

Sull'autobus c'è Geco ma non Barry, va a scuola di corsa. Che pazzo. 

Cane pazzo, pazzo cane. 

"Dovrei farlo anch'io, così poi mi ritroverei svestito in docce e spogliatoio con lui!" sdrammatizza Geco, data la mia aria pensierosa. 

Bonjour finesse. Lo so.

"Sì, se non ti viene un arresto cardiaco prima!"

Geco si tocca le palle, fine della linea comica. 

Arriviamo a scuola abbastanza presto, non ho fatto tempo a immaginare Barry nella doccia francamente. Davanti all'aula della prima ora non c'è nessuno, mi accorgo invece di dover passare all'armadietto a prendere un libro. Geco è già stramazzato sulla panca del corridoio, non vuole accompagnarmi.

Galeotto fu l'armadietto e chi lascia sempre Olanda andarci da sola. 

"Peggio per te, non sai cosa ti perdi!" scherzo. 

Infatti adesso ci sarà una bella scenettina! Mi frego le mani!

Nella scuola ancora deserta, ringrazio di aver messo scarpe sportive, altrimenti risuonerebbe fortissimo il ritmo sbilenco dei tacchi, rumore che odio quando sono io a provocarlo. 

Prima di arrivare al corridoio degli armadietti sento dei singhiozzi. Sbircio senza farmi vedere dall'angolo. 

Agente zero zero tette questa è la tua chance per entrare nell'Impossible Mission Force. 

Quella che sta piangendo è Tomma!

Oddio anche le cheerleader con le gambe lunghissime hanno un cuore!

E Hermale la sta consolando, davanti ai nostri armadietti! 

Il cuore comincia a battermi forte e porto le mani al petto, come per zittirlo, mentre cerco di ascoltare quello che si stanno dicendo, del resto non posso farne a meno, sono curiosa di natura. 

Curiosa? Attenta a quello che dici. 

"Capisci? Schiava numero 42 li ha visti stretti stretti durante l'ultima canzone!"

"Era un lento, è normale Tomma..." risponde subito Hermale, ma poco convinta, mentre io mi sento immediatamente coinvolta.

"No, non è scontato, perché non poteva ballarlo con qualcun'altra?" sento la sua voce farsi acuta.

"Magari aspettava te, ma non vieni mai ai miei concerti..." ribatte l'altra, distratta.

"Mi dispiace, ma lo sai che non è musica per me, schiava numero 42 è andata con gli amici di suo fratello, io non me la sentivo di imbucarmi così al college... e poi non sapevo che ci andasse!"

"Lo so, adesso però smetti di piangere, non ha senso, tutti ti vanno dietro, compresa la squadra di pony, sei davvero così attaccata a quel ragazzo? Cosa ti dà così fastidio?"

A questo punto, Tomma esplode, e capisco che sta parlando di Barry. 

Sherlock!

"Mi dà fastidio aver pensato che stesse nascendo qualcosa tra noi... e non la solita cosa! Le sue gentilezze, i suoi gesti, sì mi prendono alla sprovvista, mi fanno sentire diversa, direi normale per quei momenti che mi dedica, come quando sono con te, ma ancora più dolce. Invece è semplicemente così con tutte! Anche con le sfigate che mi considerano una stronza venerabile!"

Mi sento male.

"Non cominciare a tirar fuori il lato peggiore di te, io non voglio sentire le cattiverie con cui alimenti le tue schiave..."

"Ma sai di chi parlo vero? Perché era al concerto, perché con lui? Chi li ha invitati? Jack forse ha invitato quel suo amico e lei si accodata? Ma lui? Perché mi ignora così? Per quella? Sono meno di lei?" rincara la cheerleader, tra un singhiozzo e l'altro. 

Ora basta! Hermale mi sta anche coprendo, sì stanno parlando di me, ma non voglio sentire per l'ennesima volta Tomma criticarmi! 

Perspicace la ragazza!

Mentre cerco di prendere il coraggio a due mani per interromperle sento altri passi arrivare dal corridoio opposto e Tomma salutare frettolosamente la sua amica per non farsi vedere con gli occhi rossi. A questo punto vado comunque agli armadietti, un po' delusa dal mio tempismo scarso. 

Un'altra occasione persa per sfoderare la tua dialettica invidiabile.

Hermale mi fissa, tanto per cambiare, intensamente, mentre mi dirigo verso di lei, e leggo nei suoi occhi tristezza, paura, curiosità e forse altro. 

Guarda bene che c'è anche la lista della spesa.

Mentre armeggio con la chiave, non riesco più a trattenermi, mi sento bruciare. 

"Non ho sentito nulla, non preoccuparti!" dico a metà tra l'ironico e il sincero, così può scegliere se sia omertosa o stupida. La guardo di sfuggita e noto un terzo occhio indagatore e ipnotico, il suo ombelico che fa capolino dalla maglietta corta. Non guardare!

"Cosa non avresti sentito?" abbozza un sorriso. Decisamente ha optato per l'opzione Olanda stupida. 

Era da immaginarselo. 

"Senti, mi dispiace di aver origliato, ma grazie per non aver detto a Tomma che ti avevo chiesto espressamente di invitarmi... "

Sì mi sto autodenunciando per spionaggio, e il bello è che mi sento anche coraggiosa, o forse è solo Hermale che mi ispira fiducia. 

"Non importa, ma non mi avevi avvisato che avresti portato proprio lui come amico... "

"Ti dispiace?" domando sfrontata, senza pensarci. Prima che io possa arrossire per la mia stessa audacia, vedo le guance di Hermale imporporarsi e i suoi bellissimi occhi verdi spalancarsi. 

"Certo! No, cioè sì mi dispiace per Tomma, ovviamente!" balbetta e scosta lo sguardo. 

"Perché le stai vicino? Siete così diverse, lei è così cattiva non..."

Mi interrompe: "Non è come sembra... "

"Sì invece, anche prima mi ha trattato da sfigata!"

"E dovevo prendere le tue difese?" 

La guardo, mortificata, ha tradotto i pensieri che non volevo confessarmi, perché sì volevo che lei mi difendesse, se non davanti a Tomma almeno ora, perché ho uno strano bisogno che questa ragazza, con cui ho parlato solo un paio di volte, mi consideri.

"Olanda, io non so che razza di faida cretina ci sia tra voi due, delle prese in giro sul tuo animale domestico ai tempi delle elementari o delle frecciatine ora perché sei più..."

Ebbene sì Genni la trichechina ha un ruolo fondamentale nella storia tra Tomma e Olanda.

"Perché cosa?" alzo la voce, quasi in lacrime, ricordandomi le sue cattiverie del passato.

Pianti, decisamente un po' di pianti ci volevano, soprattutto per Genni.

"Perché ti invidia, perché sei carina e simpatica, non lo so!" urla spazientita di colpo.

Risata malefica per le urla in un corridoio di scuola con altra gente intorno.

"Cosa? Io sono solo una sfigata, come dice lei, non puoi credere che..." le parole mi muoiono in gola quando sento le sue mani afferrarmi le spalle, mentre vari sguardi cominciano a posarsi su di noi

"Lei può essere infantile quanto vuoi, ma anche te devi crescere, hai capito? E smetterla di piangerti addosso, dovresti renderti conto che sfigata è solo come ti piace sentirti! Per convincerti che sei mediocre così non ti devi mai mettere in gioco, vero?" mi inchioda con lo sguardo e la sua stretta quasi dolorosa.

"Non toccarmi, tu non mi conosci, tu... tu sei solo come lei!" le scosto le braccia e mi rimangono i suoi polsi in mano, non la lascio indietreggiare e lo so, mi contraddico da sola, le chiedo di non toccarmi e poi la stringo a mia volta. 

"Ecco perché andate d'accordo!" la scuoto.
Mi guarda sbalordita ma vado avanti, disinibita dalle sue parole taglienti e pesanti.

"Anzi sei ancora più avanti di lei! Come ci si sente ad avere il ragazzo più ambito del college che ti va dietro? Tra poco lo raggiungerà anche il nostro, non preoccuparti! E poi avrai il tuo harem di bellocci al completo! La tua popolarità alle stelle! Sarai contenta?" la attacco.

Drama drama e ancora drama!

Si libera i polsi con uno scatto verso il basso e mi dice sprezzante: "Datti una calmata, sei completamente fuori. A presto." 

E se ne va, prima che possa ribattere o rimediare a quella sorta di diarrea verbale che mi è uscita, e non vedo altro che i suoi fianchi scoperti ondeggiare sempre più lontano da me. 

M portami un raggio di luce in questa giornata buia, ti prego!

p.s. il tizio a destra della foto del capitolo mi preoccupa più della sanità mentale di Olanda, bei tempi.



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