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Capitolo 1

La mia mano stringeva la fredda maniglia di metallo dell’aula di scuola.

Ero indeciso se entrare o no. Ero in ritardo persino il mio primo giorno di scuola, e sentivo il casino che faceva la mia nuova casse nonostante la spessa porta di legno fosse chiusa.

Ma oramai ero lì. Oramai, sotto lo sguardo annoiato ed indagatore della segretaria non potevo scappare, non potevo andarmene da quella che sarebbe stata di sicuro la mia tomba per almeno nove mesi.

<<Forse è meglio se bussi.>> Disse la donna alle mie spalle, con voce acida.

<<Ha ragione.>> Le risposi in modo calmo, cercando di mascherare i nervi a fior di pelle.

Un leggero bussare e il rumore proveniente dall’interno si azzittì, come per qualche strana ed arcana magia.

<<Avanti.>> Mi rispose una voce stanca femminile.

<<Che dio ce la mandi buona…>> Mormorai pronto per andare al patibolo, o meglio, per entrare in classe e presentarmi davanti a tutti.

La classe mi fissava, o meglio, mi squadrava. Avete presente quando il macellaio valuta la bestia migliore da uccidere? Ecco appunto.

<<Tu saresti?>> Esordì la giovane professoressa dietro alla cattedra, sistemandosi gli occhiali lievemente storti sul naso.

<<Eren. Eren Jaeger signora.>> Dissi cercando di apparire distaccato.

<<Sei lo studente nuovo.>> Realizzò stupita lei, mentre rileggeva velocemente la circolare sul registro elettronico. <<Beh… insolito… un trasferimento in quinta, e per di più al nostro indirizzo.>> Mormorò scuotendo lievemente a testa, non accennando nemmeno minimamente al mio ritardo. <<Beh, presentati.>> Concluse secca, muovendo la mano con fare sbrigativo.

Ecco cosa odiavo di più. Le attenzioni.

Ventisette persone mi osservavano curiose, o meglio, ventisette persone tranne una.

Un ragazzo, nel banco vicino alla finestra dell’ultima fila, non mi degnava nemmeno di uno sguardo, mentre batteva nervoso un piede contro la gamba di metallo del banco.

<<Uhm…>> Dissi dopo essermi schiarito la voce. <<Sono Eren Jaeger.>>

<<Ottimo inizio, pivello.>> Urlò qualcuno dalla fila centrale, facendo sbuffare stizzita la professoressa. <<Silenzio Jean!>> Lo riprese, facendomi meritare un’occhiata d’odio puro dal ragazzo in questione.

<<Mi sono trasferito qui dalla capitale>> Continuai con lo sguardo rivolto verso le finestre, e con tono annoiato che serviva a dissimulare il mio disagio. <<E… beh, spero di passare un buon anno con tutti voi.>> Conclusi facendo scorrere lo sguardo su tutti i miei nuovi compagni, osservando le loro reazioni.

Una ragazza con i capelli scuri come l’ebano, che indossava una spessa sciarpa rossa non mi levava gli occhi di dosso, facendomi sentire a disagio. Altri mi stavano dando solamente una veloce occhiata, per poi tornare al loro cazzeggio. Il gruppo di quel Jean mi guardava storto, sghignazzando tra di loro, a differenza di un altro gruppo, che non mi badava nemmeno.

Una strana sensazione invase il mio corpo, come se uno sguardo mi scavasse la pelle.

I miei occhi color smeraldo vagarono ancora una volta per la classe, fermandosi su quel banco dell’ultima fila.

Due perle color del piombo cercavano di scavarmi nel profondo, attorcigliandomi le viscere. I capelli lisci, color dell’ebano, non li sminuivano, anzi li risaltavano. Potevano essere tranquillamente paragonati a due nubi temporalesche, tanto pericolose quanto belle.

La pelle diafana tendeva sugli zigomi ben definiti, e contornava  due perfette labbra pallide ma piene, tese in un’espressione annoiata e distaccata.

Il ragazzo non mi staccava gli occhi di dosso, e la cosa sinceramente era reciproca, con mio grande disappunto.

Che diavolo stai facendo? Pensai tra me e me Vuoi distogliere lo sguardo?

<<Hai finito Eren?>> Chiese dopo poco la professoressa, distogliendomi dalla mia trance.

<<Sì… certo>> Le risposi continuando a stare in piedi, chiedendomi mentalmente se qualcuno aveva notato questo gioco di sguardi.

<<Allora vai pure a sederti… Accanto ad Armin, ok?>> Mi disse con un sorriso, indicando un biondino che aveva l’aria tranquilla, mentre stava liberando un posto in seconda fila accanto alla finestra.

<<Come mai sei venuto in questo istituto?>> Chiese il biondo due ore dopo, durante l’intervallo appena suonato.

<<Beh… è un bell’indirizzo…>> Risposi rimanendo sul vago, guardandomi le unghie ben curate con fare volutamente distratto.

<<Certo certo.>> Replicò lui, indicando l’intonaco scrostato sui muri, e i banchi della classe di tre modelli differenti. <<E poi è davvero una scuola d’élite…>> Continuò lui facendomi ridere, ed indicando la giovane professoressa, di nome Hanji <<Con personale competente.>>

<<Va bene va bene..>> Ridacchiai ancora, mentre preparavo una scusa migliore, e il mio sorriso si spegneva sulle labbra.

<<Hey frocetto.>> Esordì Jean, spalleggiato da due ragazzi che gli coprivano le spalle. <<Volevo ringraziarti per il richiamo…>> Ringhiò, mentre afferrava il mio astuccio, indifeso sul banco.

Stavo per alzarmi ed inventarmi un modo non umiliante per riprendermelo quando una voce glaciale mi fermò.

<<A che livelli siamo? Dell’asilo?>> Domandò il ragazzo dell’ultima fila, che osservava i tre con occhi inespressivi. <<Devo passare, e voi bloccate il passaggio.>>

<<S-scusa>> Mormorò il bulletto, mentre con occhi di fuoco lanciava il mio astuccio sul banco e si dileguava fuori dalla classe con i due scagnozzi.

<<G-grazie…>> Mormorai interdetto mentre vedevo lo sconosciuto passare.

Non ricevendo nessuna risposta mi girai verso Armin, che i osservava con gli occhi sgranati.

<<T-ti ha aiutato.>>  Mormorò quasi sconvolto.

<<Come si chiama?>> Domandai con falsa non curanza, osservando il ragazzo che, facendo il giro largo, era ritornato al suo posto per fumarsi una sigaretta e soffiare il fumo fuori dalla finestra aperta.

<<Levi. Levi Ackerman.>> Disse in un soffio il biondino, propri mentre suonava la campanella.

<<Sai una cosa?>> Realizzai con un sorriso.

<<Cosa?>> Mi chiese Armin mentre sistemava i libri scolastici sul banco.

<<È più basso di quanto mi aspettassi>> Ghignai facendolo quasi strozzare con l’ultimo boccone di panino che aveva appena ingoiato.

*spazio me*
Questa è la mia prima ff, spero non faccia schifo .-.
Shiro_hebi
P.s.
Grazie a FeGFangirl per la copertina *^*

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